Davvero interessante. Complimenti!In questo documento si spiega bene il tutto.
[url]http://www.mgbstudio.net/Scritti%20Fisica%20Matematica/Ciclista%20in%20discesa.pdf[/URL]
Davvero interessante. Complimenti!In questo documento si spiega bene il tutto.
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In questo documento si spiega bene il tutto.
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In questo documento si spiega bene il tutto.
http://www.mgbstudio.net/Scritti Fisica Matematica/Ciclista in discesa.pdfhttp://www.mgbstudio.net/Scritti Fisica Matematica/Ciclista in discesa.pdf
In questo documento si spiega bene il tutto.
http://www.mgbstudio.net/Scritti Fisica Matematica/Ciclista in discesa.pdf
Forse confondi la caduta libera con il piano inclinato, anche nel vuoto se fai rotolare sullo stesso piano inclinato due sfere (o due ruote) con coefficiente di attrito e/o con peso diverso non arriveranno mai in fondo al piano contemporaneamente.
In questo documento si spiega bene il tutto.
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In questo documento si spiega bene il tutto.
http://www.mgbstudio.net/Scritti Fisica Matematica/Ciclista in discesa.pdf
Il corpo più pesante in discesa va sempre più forte.
Il corpo più pesante in discesa va sempre più forte.
Galileo si sta rivoltando nella tomba
Ritornando all'argomento del topic, secondo me si sta facendo un errore di fondo nel considerare gli attriti.
Consideriamo gli attriti, ovvero le forze che si oppongono al moto:
-resistenza aereodinamica:
con ρ = densità dell'aria, V = la velocità, S è la superficie frontale (sagoma maestra) e CD è il coefficiente di resistenza (dipende dalla forma). Visto che non entra in considerazione il peso, possiamo supporre che la superficie frontale dei due ciclisti sia simile. Poichè tutte le altre varibili risultano costanti, possiamo considerare la medesima resistenza aereodinamica per entrambi i ciclisti, che è quindi ininfluente.
- attrito dei mozzi (resistenza ai perni): l'attrito dei cuscinetti dei mozzi si ricava dalla seguente formula: M = 0,5 μ P d
Con
M=momento d'attrito, Nmm
μ =coefficiente d'attrito costante del cuscinetto (tabella 1)
P=carico dinamico equivalente sul cuscinetto
Nd=diametro foro del cuscinetto, mm
Sostituendo con i dati di un cuscinetto di un mozzo hope (61804) si ottiene: M = 0,5 * 0,0015 * P * 20 = 0.015 P, ovvero una retta con coefficiente angolare bassissimo, quasi orizzontale. L'attrito dei mozzi è quindi trascurabile e comunque pressochè identico per antrambi i ciclisti.
- attrito volvente ruota terreno: semplificando, è dato dalla formula: R=μ*P, quindi in proporzionalità diretta con il peso. Il coefficiente μ varia a seconda della pressione di gonfiaggio (Secondo formule che non sto a trascrivere perchè supponiamo che ci sia pressione uguale per entrambi i rider). Adesso non ho dati del coefficiente d'attrito di una ruota da MTB su sterrato, ma possiamo supporre che sia all'incirca pari a 1 (coefficiente di attrito gomma asfalto asciutto) e che quindi l'attrito aumenti considerevolmente con l'aumentare del peso del ciclista.
A questo punto sembrebbe vincere il ciclista più leggero perchè ha minore attrito ruota/terreno, che in fuoristrada è molto influente.
C'è però da considerare una cosa: il terreno non è affatto regolare. Pietre, radici e altri ostacoli determinano delle perturbazioni del moto. In queste situzione il ciclista più pesante ha una maggiore inerzia e quindi tenderà con maggiore facilità a mantenere il sui stato di moto. Di conseguenza la sua velocità sarà perturbata in maniera inferiore dagli ostacoli sul terreno, che supererà con più facilità.
Quest'effetto imho è quello che determina la maggiore differenza e la sua influenza credo sia superiore a quella dell'attrito ruota/terreno.
Questo comporta che su fondi molto irregolari il ciclista più pesante sia avvantaggiato, mentre su fondi più regolari vada più forte il ciclista leggero.
Quindi non sei d'accordo coi risultati del pdf postato da AugNight?!
...peccato che anche lui, per quanto avesse avuto l'intuizione giusta, aveva falsificato i risultati sperimentali per dimostrarla.Galileo si sta rivoltando nella tomba
Pensando alla realta', sempre per capire ...No perchè è una trattazione del tutto ideale in cui non si considerano gli attriti, che hanno una grossa influenza, soprattutto in fuoristrada.
Per carità le conclusioni sono giuste su un modello ideale, ma nel modello reale ci sono delle variabili che possono cambiare le carte in tavola.
Pensando alla realta', sempre per capire ...
Come varia μ al variare della pressione di gonfiaggio?
Immagino decresca all'aumentare della pressione.
Nella realta' non e' vero che maggior pressione corrisponde a maggior scorrevolezza. In funzione della rugusita' piu' o meno marcata del terreno, c'e' una pressione "compromesso" migliore di altre.
Intendo dire che a parita' di pressione, su terreno accidentato, il piu' pesante dei due potrebbe avere un'ulteriore vantaggio.
Consideriamo gli attriti, ovvero le forze che si oppongono al moto:
resistenza aereodinamica:
....
.... possiamo considerare la medesima resistenza aereodinamica per entrambi i ciclisti, che è quindi ininfluente.
attrito dei mozzi
...
Sostituendo con i dati di un cuscinetto di un mozzo hope (61804) si ottiene: M = 0,5 * 0,0015 * P * 20 = 0.015 P, ovvero una retta con coefficiente angolare bassissimo, quasi orizzontale. L'attrito dei mozzi è quindi trascurabile e comunque pressochè identico per antrambi i ciclisti.
- attrito volvente ruota terreno: semplificando, è dato dalla formula: R=μ*P, quindi in proporzionalità diretta con il peso
.....
... l'attrito aumenti considerevolmente con l'aumentare del peso[/B] del ciclista.
A questo punto sembrebbe vincere il ciclista più leggero perchè ha minore attrito ruota/terreno, che in fuoristrada è molto influente.
Grazie, spiegazione convincente.Non c'è una formula fissa per determinare il coefficiente d'attrito al variare della pressione. Cioè si può ricavare sperimentalmente, ma il coefficiente varierebbe a seconda del pneumatico, della sua larghezza, della mescola, della deformabilità della carcassa, ecc.
Ad ogni modo in ambito automobilistico, sperimentalmente (formula di Andreau) si è ricavato che la resistenza al rotolamento:
-------------1 --------------v^3,7
Rp (V;p) = ------- * (20+ ----------------- )
-----------P^0.64 --------1294000*P^1,44
Ovvero la resistenza è inversamente proprzionale alla pressione di gonfiaggio, quindi ad una pressione più bassa corrisponde un maggiore attrito in amniera non lineare. La resistenza al rotolamento è infatti dovuta a deformazioni elastoplastiche della gomma, che si deforma appiattendosi sulla superficie stradale. Queste deformazioni per farla breve assorbono energia. In una gomma gonfiata a pressioni elevate l'aria impedisce alla copertura di deformarsi eccessivamente, queste deformazioni sono inferiori e di conseguenza anche l'energia dissipata.
Il tutto ovviamente su terreni compatti (asfalto).
Su sterrato la maggiore deformabilità della gomma che si ottiene con una pressione più bassa, può essere d'aiuto in quanto va ad assorbire quei piccoli ostacoli che andrebbero a perturbare lo stato di moto del ciclista, riducendone la velocità.
Quando superiamo un ostacolo (cosa che avviene quasi in ogni istante su sterrato) consumiamo una certa energia, una parte per deformare la gomma e una parte per sollevare l'insieme bici-ciclista. E' evidente che su ostacoli medio piccoli, supponendo di avere una pressione bassa, l'ostacolo viene assorbito dalla deformazione della gomma e il movimento verticale dell'insieme ciclista-bici è minimo. Se la gomma è molto gonfia la deformazione sarà minima e l'ostacolo per essere superato necessiterà di un movimento verticale maggiore dell'insieme bici-ciclista. E' ovvio che deformare la gomma assorbe meno energia rispetto a sollevare il biker e la sua bici, quindi la pressione più bassa su fondi irregolari aiuta.
D'altronde anche dall'esperienza comune sappiamo che su un percorso ricco di ostacoli medio piccoli (radici, pietre) con la gomma gonfissima la bici avrà difficoltà a superare l'ostacolo e specialmente il manubrio sarà soggetto a maggiori sollecitazioni (movimenti vertivali), mentre con una pressione più bassa la marcia risulterà più fluida e le sollecitazioni verticali inferiori.