C'è una cosa che è più infida del maltempo, la variabilità meteo.
Se piove, piove e so che mi bagno: posso scegliere come e cosa fare sotto l'acqua. Ma con la variabilità, tranquillo che se scelgo di uscire mi bagno, se invece sto a casa si apre il sole.
A me che ho radici mediterranee, la pioggia però mi da fastidio. Voglio il sole e il caldo. Tanto più che abito sulle montagne settentrionali e mi devo sciroppare 7-8 mesi di maltempo invernale e freddo. Quale Italiano non vorrebbe sempre il sole? I popoli anglosassoni, che invece di sole ne vedono pochino e sono abituati all'uggiosità, se ne infischiano della variabilità, tanto più della pioggia. Potrebbero fare diversamente? Direi di no, altrimenti di giri in bici ne farebbero proprio pochi. Tempo fa ho avuto modo di verificare questa teoria, accompagnando in mtb dei Belgi e poco dopo degli Olandesi. 'Sti poveretti erano nel finalese per biking, ma si sono beccati la settimana più sfigata di tutte: sempre acqua.
Il giorno della gita, pensavo tra me e me: figurati se si esce con 'sto tempo di emme. Infatti si uscì! La cosa straordinaria fu che, nel loro giorno libero senza attività, presero la bici e si pedalarono il bitume fino a Ventimiglia e ritorno, sotto al pioggia, ovviamente.
Insomma, per me fu una gran lezione. Divenni un po' più anglosassone nelle uscite mtb, cosa che apprezzo anche ora che la meteo è mestruata da aprile. Il motto è: si va! Non c'è meteo che tenga, variabilità che osti, pioggia che induca al rientro. Concludo con una frase che mi disse un amico svizzero di Coira, in vacanza di una settimana (di pioggia)qui in Piemonte: "...in Italia, molto umìdo...".