3. I DANNI DELLABUSO DI ALCOL
Lassunzione di dosi abbondanti di vino e più in generale di bevande alcoliche dà, come primo risultato, lubriachezza che rende luomo incosciente, ripugnante, ridicolo e talora pericoloso per il prossimo e per sé stesso. Questi effetti sono la conseguenza del fatto che una volta ingerito, lalcol non segue il percorso degli altri cibi che vengono lentamente metabolizzati, ma, giunto allo stomaco, passa rapidamente, attraverso le pareti gastriche e del duodeno, nel sangue che lo trasporta al fegato dove viene bruciato. A differenza degli altri alimenti energetici (zuccheri e grassi) che vengono metabolizzati in tutte le cellule del corpo, lalcol subisce le trasformazioni solo nel fegato il quale tuttavia non ne può ossidare (in altre parole, smaltire) più di 7 grammi allora. La parte eccedente rimane nel sangue che lo porta in circolo per raggiungere il cervello, i reni, i capillari e tutte le altre parti del corpo.
Oltre ad alterare in modo significativo lumore e il comportamento, lalcol esercita diversi altri effetti sullorganismo agendo ad esempio sui nervi vasodilatatori della pelle. Come conseguenza della vasodilatazione periferica il sangue fluisce soprattutto al viso che si arrossa provocando le tipiche vampate di calore. Questa cosa, apparentemente insignificante, può essere causa di morte. Non è infatti infrequente che la sonnolenza colga lubriaco mentre di notte a piedi fa ritorno a casa: egli allora può addormentarsi allaperto e nella stagione fredda finisce per morire assiderato, come si sente raccontare dagli abitanti di Sauris, un paesino dellalta Carnia, dove dinverno fa molto freddo e per scaldare il corpo si fa largo consumo di bevande alcoliche, soprattutto vino e grappa. Le morti avvengono perché lautoregolazione della temperatura corporea è alterata dallalcol ingerito che provoca la dilatazione dei capillari cutanei con conseguente forte aumento della dispersione termica.
Lalcol inoltre, come è noto, causa lindurimento delle arterie, quindi arteriosclerosi precoce la quale a sua volta provoca gravi disturbi cardiaci e morti per infarto. Ma lorgano più direttamente interessato è il fegato dove lalcol giunge ancora carico di tutte le sue potenzialità nocive. I danni sono di varia entità a seconda delletà e della quantità di alcol ingerita e può giungere fino alla cirrosi epatica, una malattia mortale.
Lalcol soprattutto se bevuto a digiuno, provoca linfiammazione del rivestimento interno dello stomaco generando bruciori accompagnati da ulcere superficiali. Esso produce anche la dissoluzione dei grassi e quindi priva lorganismo della riserva energetica più importante, di conseguenza il forte bevitore smagrisce se trascura di nutrirsi adeguatamente (cosa peraltro molto frequente). Lalcol fa coagulare il sangue nei capillari e il fenomeno riguarda particolarmente il naso che diventa di colore paonazzo e bernoccoluto (naso da Barbera). Ha anche leffetto di aumentare la quantità di urina eliminata (oltre a quanto prevedibile in base alla quantità di liquido ingerito) perché viene inibita la produzione della vasopressina, lormone antidiuretico che stimola i reni a riassorbire più acqua e riportarla in circolo. Per questo motivo i forti bevitori sono spesso disidratati con conseguente lingua arida e sete intensa.
I danni peggiori e più preoccupanti dellalcol sono quelli che si osservano sul sistema nervoso centrale su cui la sostanza ha effetto depressivo. Assunto in quantità moderata lalcol procura un senso di rilassatezza e di fiducia che può aiutare la persona timida a socializzare più facilmente. Tuttavia la sensazione di un maggior benessere fisico e mentale è illusoria in quanto alcune prove hanno dimostrato che anche un basso livello di alcol nel sangue rallenta le reazioni. Quantità maggiori riducono la capacità di concentrazione e di giudizio, e poiché contemporaneamente aumenta la fiducia in sé stessi, la combinazione di questi elementi, alla guida di un mezzo, può avere conseguenze tragiche. In forti dosi lalcol ha un effetto simile a quello di un anestetico.
Una prolungata e abbondante assunzione di bevande alcoliche produce la perdita della memoria, irritabilità, allucinazioni, tremito delle membra e tendenza al suicidio. Lalcol ha un effetto inibitore anche sullattività sessuale e se un alcolizzato riesce ancora ad avere figli trasmette loro una ben triste eredità. I figli degli alcolizzati, se riescono a sopravvivere, sono spesso epilettici e conservano la tendenza al bere. Gli effetti dellalcol sul comportamento sessuale sono stati riassunti in modo efficace da William Shakespeare: Provoca il desiderio, ma compromette la prestazione.
Lalcolizzato diventa spesso insopportabile alla società e in particolare ai suoi famigliari. Il suo carattere irascibile e irrazionale lo porta a polemizzare con tutti, a dare in escandescenze fino a diventare aggressivo verso le persone che gli stanno vicino, che spesso sono i suoi stessi famigliari nei riguardi dei quali a volte alza anche le mani.
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