Per me questa gara è stata sfortuna nera! Dopo circa 15 km, durante una discesa la bici diventa inguidabile, ruota a terra e fermo a sostituire la camera. Perdo un pò di tempo a togliere il copertone che non vuole saperne di uscire ed a rimettere al suo posto la fascia, l'unica cosa che può salvarmi da altre forature, anche se in questo caso lo spino maledetto si è infilato nel fianco e la fascia non mi ha salvato. Riparto dopo aver perso troppo tempo e dopo avermi visto sorpassare da una marea di concorrenti. Faccio un paio di chilometri al massimo, imbocco un single
trek pietroso e mi lancio in velocità per recuperare tempo. Impatto contro una pietra, sento il contatto contro il cerchio e penso "mamma mia speriamo di non aver pizzicato". Non passano uno o due minuti che la ruota è di nuovo a terra. PANICO! Non ho più camere d'aria con me e comincio a correre a piedi giù per il sentiero. Incontro un biker che ha rotto il sellino e due addette alla sicurezza, gli chiedo una camera, ma non ce l'hanno, mi offrono un ripara e gonfia che però non ha effetto. Riparto a corsa sperando di trovare un punto di assistenza. Lungo la strada asfaltata un signore mi offre un'altra bomboletta, riprovo, ma inutilmente. Ricomincio a correre, sempre a piedi, verso il castello ed in prossimità del guado un biker gentilissimo si ferma e mi offre la sua camera d'aria. Smonto la ruota tolgo la camera che ha una pizzicatura di 2-3 mm e prendo la pompa per gonfiare. Con orrore mi accorgo che la pompa non gonfia niente
. Riparto con la gomma riparata ma sgonfia, sempre a corsa. Nella salita dopo il guado raggiungo due bikers che salgono a spinta, non sembrano avere fretta e gli chiedo se possono prestarmi la pompa. Gentilissimi mi permettono di gonfiare e stavolta di ripartire. Rabbioso mi rimetto a pedalare, tra tutto ho perso almeno 45 minuti, un'infinità. Al castello mi fanno cenno di chiudere col corto. "Col c...o" rispondo "ho bucato due volte non ci penso nemmeno a fermarmi". Chiedo ad un addetto quando è passato l'ultimo avanti a me, sorridendo e roteando l'avambraccio mi risponde "Ehh!!". Da quel momento comincia una gara di rimonta. Raggiungo i primi bikers lungo la salita per fioreta, poi nella discesa successiva, diventano più numerosi nella salita verso il GPM e a fungaia sorpasso un serpentone. Ne raggiungo molti altri per tutto il resto del percorso e l'ultimo lo anticipo di una ruota proprio sotto l'arco del traguardo. Alla fine chiudo con un magro 3,37, senza tutte quelle perdite di tempo sarei stato tranquillamente sotto le tre ore. E' proprio vero: la fortuna è cieca, ma la sfiga ci vede benissimo. Peccato.