Più di una volta mi sono fatto una domanda...cos'è che spingeva l'anno scorso molta gente proveniente anche dall'umbria (e non solo) a frequentare così assiduamente Frontignano? E non solo principianti come me, ma anche gente che fa agonismo? Eppure non è che sia poi così vicino per gli amici umbri, che poi a ben pensarci hanno di che divertirsi nella loro regione; penso a Parco Batteria e Monteluco in particolare... la risposta più logica che mi sono dato è SEGGIOVIA. Vecchia, lenta, con le bici da autocaricarsi, scomoda.... ma comunque meglio che farsi tutte le risalite inscatolati al caldo dentro qualche furgone, con tempi che possono anche sembrare lunghi (ma a risalire con un furgone ci sono anche molti tempi morti...tipo... aspettare l'ultimo di una comitiva, caricare tutte le bici, scaricarle all'arrivo) o forse sono solo più lunghi di altri park che dispongono di impianti più veloci, ma comunque alla fine si riuscivano a fare anche 6 discese solo nella mattinata e senza stressarsi troppo per la risalita. Insomma, nonostante tutte le pecche Frontignano aveva le sue comodità. E queste, per chi ha a disposizione solo il sabato o la domenica per girare bastavano e avanzavano. Questo naturalmente tralasciando tutti gli altri aspetti organizzativi e logistici che hanno giocato e giocheranno probabilmente anche in futuro il ruolo più importante della storia di questo neonato bike park. Resta il fatto che SIA STATO (e speriamo sarà ancora...) L'UNICO BIKE PARK MECCANIZZATO della nostra zona.