beh ovviamente a qualcosa che ti piace alleghi un significato.. mica ad altro!
freeride e tatuaggi
- Creatore Discussione cellophan
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- fr tatuaggi
Si...sono d'accordo con te...anche se a uno che piace veramente i tatuaggi quando si fa un qualcosa che gli piace veramente tanto difficilmente ti stanca...anche a me piacciono i biomeccanici e come potete vedere dalle foto ho tutto il braccio dx tatuato con un biomeccanico...non a molti piace questo genere(e a me non me ne po' frega' de meno,mejo!
),ed e' anche vero che lo stile di x se non ha significato...io me lo sono fatto in 3 volte,primavera,fine estate ed inverno...era da tanto che volevo farmelo ma ho scelto proprio quel periodo,quell'anno...vissuto al MASSIMO!!!...quindi penso che il disegno sia una cosa soggettiva se bello o no,a chi piace o no...ma potrebbe "portare dentro" un ricordo particolare che il tatuaggio te lo fa vedere ancora piu' bello!
Quoto.. ma hai detto pur sempre tu stesso che...
quindi un significato ce l'ha cmq.. non dettato dal puro piacere stilistico!
Certo certo...ho voluto precisare questo xo' xche svariata gente non capisce che anche dietro uno stile "astratto" o come lo vogliamo chiamare del biomeccanico puo' "nascondersi" un significato particolare!
o.t. ho finito di guardare la 9 puntata adesso!!
Hai visto troppo prison break..
Eddaje FreeSyndi ade' tocca a te!io vorrei tatuarni steve peat su tutto il corpo, ma il tatuatore mi ha detto che mi mancano almeno 20cm di altezza. che faccio? lo faccio in scala?
scherzi a parte, a breve posto i miei.
Ho le lentiggini per tutto il corpo. In alcuni punti sono macchie perché hanno dimensioni un po più grandi ed hanno assunto una forma strana. Le ho sempre chiamate i miei tatuaggi naturali perché sono quelle imperfezioni che rendono unici. Ho una macchia, per esempio, a forma di pesce (o meglio di sogliola) proprio sul ginocchio, nel lato interno. Se la guardi anche tu riconosci perfettamente che è una sogliola. Mi è sempre piaciuta.
Era da un po che riflettevo però sulla possibilità di aggiungere a questi miei tatuaggi naturali anche uno artificiale.
Quellanno era un periodo un po strano per me. Di caos interiore o di caos calmo come lo definirebbe Sandro Veronesi.
Ero arrabbiata con il mondo intero e sentivo lesigenza di volere qualcosa per ME solo per ME. Volevo qualcosa che mi marchiasse la pelle, come a dire Catia appartiene a Catia e solo a lei.
Una mia amica mi telefona e mi dice che aveva preso un appuntamento con un tatuatore di Civitanova. Lei però aveva cambiato idea allultimo minuto e non voleva più farselo. Potevo prendere il suo posto, se volevo. Accetto allistante.
Il sabato vado allappuntamento sapendo già quello che volevo farmi e dove lo volevo, ma per agitazione e per curiosità mi presento con due ore di anticipo.
Il posto mi sembra fuori posto per me. Alle pareti cera un infinità di foto di tatuati e tatuate con disegni stranissimi e complicati. Da una parte, su un tavolo, i piercing e ancora una volta foto di piercingati. A vederli così sembravano tutti incazzati. Sembravano sfidarti e dirti: se non ti va bene, passami lontano. Ad un certo punto esce il tatuatore. Lo chiamerò da questo momento in poi Andrea, anche se non ricordo il suo vero nome. Mi dispiace lasciarlo in anonimato perché anonimo non è, visto che è entrato nella mia pelle.
Aveva i capelli lunghi, una canotta verde che lasciava intravedere i suoi tatuaggi. Non aveva un bellissimo aspetto però mi stava simpatico e mi ispirava fiducia. Mi dice che cera ancora tempo e che potevo con calma vedermi tutti gli album di disegni che aveva e quando avevo deciso potevo iniziare. Lì è stata la fine. Di disegni ne aveva una marea. Non sapevo più che cosa farmi fare, perché non appena vedevo un disegno che mi piaceva decidevo per quello. Il problema è che mi piaceva un disegno si ed uno no.
Andrea, vista la mia indecisione, decide di venirmi in aiuto. Mi sento come una bambina alla sua prima volta al luna park. Non so dove iniziare. Lui mi fa da papà e mi accompagna per mano in questo mondo di giochi. Iniziamo la selezione: grande-piccolo-disegni femminili-tribali-disegni cattivi-disegni angelici. Riduciamo piano piano i campi. Alla fine me ne rimanevano solo una ventina su 2000 che mi piacevano. Adesso potevo focalizzare bene il disegno e scegliere quello che mi piaceva di più. Il posto è stato una conseguenza del tatuaggio scelto.
Era un tribale semplice, femminile, non volgare, di media grandezza. Doveva per forza andare in fondo alla schiena. Nel solito punto dove la schiena si inarca. Volevo qualcosa di più diverso però dal solito quindi dico ad Andrea di farmelo ancora più in basso, proprio sopra il sedere. Mi piaceva lidea che con i pantaloni si vedesse e non si vedesse. Mi piaceva lidea che si potesse immaginare e fantasticare.
Affare fatto. Si può fare. Siamo pronti. Mi accompagna nel suo studio e mi dice.togliti i pantaloni e allarga le gambe. Ho avuto 10 minuti di panico. Cazzo, tutto sto tempo per decidere quale disegno fare e dove farlo e poi che devo fare?
Avevo le mani sul bottone dei pantaloni da scendere giù, e limbarazzo che invece mi era salito fino su al viso. Lui mi guarda, mi sorride, mi fa vedere la poltrona dove mi sarei dovuta mettere. Capisco tutto. Mi dice che avrei sentito molto dolore quando avrebbe posizionato lago al centro della schiena, a livello dellosso sacro. Non dovevo aver paura però, perché lui avrebbe cercato di fare più morbidamente possibile. Mi tranquillizza. Lui che è tutto tatuato e piercingato, ha un senso di pacatezza e di serenità. Accende la musica. Si mette i guanti. Prepara lago. Mi guarda. Mi fa locchiolino e mi dice: sei ponta?. Si, ero pronta. Come pronta lo sono anche adesso. Come tre anni fa sento anche adesso il bisogno di sentirmi di nuovo marchiata, per ricordarmi e ricordare a tutti che Catia appartiene solo a Catia.
Era da un po che riflettevo però sulla possibilità di aggiungere a questi miei tatuaggi naturali anche uno artificiale.
Quellanno era un periodo un po strano per me. Di caos interiore o di caos calmo come lo definirebbe Sandro Veronesi.
Ero arrabbiata con il mondo intero e sentivo lesigenza di volere qualcosa per ME solo per ME. Volevo qualcosa che mi marchiasse la pelle, come a dire Catia appartiene a Catia e solo a lei.
Una mia amica mi telefona e mi dice che aveva preso un appuntamento con un tatuatore di Civitanova. Lei però aveva cambiato idea allultimo minuto e non voleva più farselo. Potevo prendere il suo posto, se volevo. Accetto allistante.
Il sabato vado allappuntamento sapendo già quello che volevo farmi e dove lo volevo, ma per agitazione e per curiosità mi presento con due ore di anticipo.
Il posto mi sembra fuori posto per me. Alle pareti cera un infinità di foto di tatuati e tatuate con disegni stranissimi e complicati. Da una parte, su un tavolo, i piercing e ancora una volta foto di piercingati. A vederli così sembravano tutti incazzati. Sembravano sfidarti e dirti: se non ti va bene, passami lontano. Ad un certo punto esce il tatuatore. Lo chiamerò da questo momento in poi Andrea, anche se non ricordo il suo vero nome. Mi dispiace lasciarlo in anonimato perché anonimo non è, visto che è entrato nella mia pelle.
Aveva i capelli lunghi, una canotta verde che lasciava intravedere i suoi tatuaggi. Non aveva un bellissimo aspetto però mi stava simpatico e mi ispirava fiducia. Mi dice che cera ancora tempo e che potevo con calma vedermi tutti gli album di disegni che aveva e quando avevo deciso potevo iniziare. Lì è stata la fine. Di disegni ne aveva una marea. Non sapevo più che cosa farmi fare, perché non appena vedevo un disegno che mi piaceva decidevo per quello. Il problema è che mi piaceva un disegno si ed uno no.
Andrea, vista la mia indecisione, decide di venirmi in aiuto. Mi sento come una bambina alla sua prima volta al luna park. Non so dove iniziare. Lui mi fa da papà e mi accompagna per mano in questo mondo di giochi. Iniziamo la selezione: grande-piccolo-disegni femminili-tribali-disegni cattivi-disegni angelici. Riduciamo piano piano i campi. Alla fine me ne rimanevano solo una ventina su 2000 che mi piacevano. Adesso potevo focalizzare bene il disegno e scegliere quello che mi piaceva di più. Il posto è stato una conseguenza del tatuaggio scelto.
Era un tribale semplice, femminile, non volgare, di media grandezza. Doveva per forza andare in fondo alla schiena. Nel solito punto dove la schiena si inarca. Volevo qualcosa di più diverso però dal solito quindi dico ad Andrea di farmelo ancora più in basso, proprio sopra il sedere. Mi piaceva lidea che con i pantaloni si vedesse e non si vedesse. Mi piaceva lidea che si potesse immaginare e fantasticare.
Affare fatto. Si può fare. Siamo pronti. Mi accompagna nel suo studio e mi dice.togliti i pantaloni e allarga le gambe. Ho avuto 10 minuti di panico. Cazzo, tutto sto tempo per decidere quale disegno fare e dove farlo e poi che devo fare?
Avevo le mani sul bottone dei pantaloni da scendere giù, e limbarazzo che invece mi era salito fino su al viso. Lui mi guarda, mi sorride, mi fa vedere la poltrona dove mi sarei dovuta mettere. Capisco tutto. Mi dice che avrei sentito molto dolore quando avrebbe posizionato lago al centro della schiena, a livello dellosso sacro. Non dovevo aver paura però, perché lui avrebbe cercato di fare più morbidamente possibile. Mi tranquillizza. Lui che è tutto tatuato e piercingato, ha un senso di pacatezza e di serenità. Accende la musica. Si mette i guanti. Prepara lago. Mi guarda. Mi fa locchiolino e mi dice: sei ponta?. Si, ero pronta. Come pronta lo sono anche adesso. Come tre anni fa sento anche adesso il bisogno di sentirmi di nuovo marchiata, per ricordarmi e ricordare a tutti che Catia appartiene solo a Catia.
...n'altra che ha preso la BOTTA dietro...
daje giu'!!!
io ho sul bicipite la data di nascita di mio padre. tra un pò credo di farmi fare un occhio da qualche parte. nai 2 casi hanno entrambi un momento particolare della mia vita.
si ma calmati!!
il mio tatoo non ha un senso.
mi piace e basta!
punto!
nono tranquillo...ho detto così solo perchè qui dalle mie parti è diventata una moda....e come uno dice che si vuole fare il tattoo tutti subito a chiederti il significato....certo: se nel periodo che mi tatuo mi succede qualcosa di particolare o è un momento di vita in cui tutto va alla grande sicuramente il tattoo me lo ricorderà...ma di certo non mi metto pensare a un significato x cui farmi un segno che rimane a vita....
Significato o no basta essere veramente convinti di FARSI IL TATUAGGIO e sopratutto QUELLO CHE CI SI VUOLE FAR TATUARE...non ti deve piacere solo...DEVI ESSERNE INNAMORATO,vedrai che ammesso non abbia un significato e non ti ricordi un periodo particolare NON TI STANCHERA' MAI e ti piacera' sempre come il primo giorno!
Scusate ma c'era qualcuno che parlava di un tatuatore molto bravo che lavora anche in zona Trento (se non sbaglio). Avete mica un contatto??
O sapete indirizzarmi da qualcuno nel triveneto da cui andare a "colpo sicuro"?
O sapete indirizzarmi da qualcuno nel triveneto da cui andare a "colpo sicuro"?
Ho un amico di Trento....appena riesco a sentirlo gli chiedo da chi va e ti faccio sapere....ciao.
Titti appena riesco posto i miei, per ora solo due, ma uno è abbastanza "coprente"...!!
