Da quel che ho capito vuoi sapere com'e' la discesa che dalla vetta del Sisa ti porta giu' a S.Martino di Strupppa seguendo il segnavia doppio rombo rosso che in alcuni punti coincide con il metanodotto: partendo dalla vetta a 990mt circa, i primi 200 mt di dislivello (che si possono aggirare, poi ti spiego come) sono ciclabili solo da trialisti di ottimo livello e pelo (difficolta' S5-S6), diciamo dunque che sono quasi infattibili anche perche' molto pericolosi vista la pendenza e l'esposizione; poi, arrivati in un punto(*) in cui il sentiero spiana e risale per un breve pezzo, la situazione cambia ed il sentiero diventa ciclabile al 99,9% (c'e' un passaggio di 1 metro in salita su rocce che non si fa...) con una bici da enduro (difficolta' S2 con alcuni passaggi S3), e si presenta nella parte alta con passaggi su rocce sporgenti, gradini naturali, un tratto ripido con fondo su pietre smosse, alternati a tratti piu' scorrevoli, poi infine diventa mulattiera a tornanti. Direi che e' una discesa sicuramente impegnativa in molti passaggi.
La variante per aggirare il primo tratto di discesa: dalla gola di Sisa prosegui sul'AV in direzione del M.Lago percorrendo un tratto quasi tutto a spinta per 5-10 minuti, ad un certo punto dove il sentiero spiana un poco vedrai a destra 2 pezzi di fettuccia ed una debole traccia sporca (moto da trial) che sale ripida, non ciclabile, nel bosco per 5 minuti fino in un prato dove svalichi in una colletta sotto al M.Sisa(§), arrivato li facendo pochi metri ancora in salita in direzione del Sisa vedrai un'altra debole traccia che, sul versante mare, taglia tutto il monte e ti porta in quel punto(*) sopramenzionato del sentiero doppio rombo rosso dove spiana e poi risale; questa traccia che taglia il Sisa sul versante Sud-Sudest all'inizio non e' ciclabile, anzi e' molto antipatica da fare gia' con la bici in mano perche' esposta, ma quel tratto dura solo 5 minuti, poi diventa ciclabile tranne pochi passaggi (ma sempre esposta).
A me come giro piace moltissimo, addirittura aggiungendo anche la vetta del Sisa spingendo dal sentiero sul versante nord (ripidissimo) e scendendo nella colletta(§) che ho detto prima giu' da un pratone ripidissimo! ma sono un amante di sentieri molto tecnici e non patisco l'esposto... probabilmente domenica mattina 4 marzo andro' a farlo (meteo permettendo) con il gruppo MtbScout di Montoggio, salendo pero' da Sanguineto, e arrivati a S.Martino andando verso Aggio via Doasco, poi da Creto il sentiero per Acquafredda.
La variante per aggirare il primo tratto di discesa: dalla gola di Sisa prosegui sul'AV in direzione del M.Lago percorrendo un tratto quasi tutto a spinta per 5-10 minuti, ad un certo punto dove il sentiero spiana un poco vedrai a destra 2 pezzi di fettuccia ed una debole traccia sporca (moto da trial) che sale ripida, non ciclabile, nel bosco per 5 minuti fino in un prato dove svalichi in una colletta sotto al M.Sisa(§), arrivato li facendo pochi metri ancora in salita in direzione del Sisa vedrai un'altra debole traccia che, sul versante mare, taglia tutto il monte e ti porta in quel punto(*) sopramenzionato del sentiero doppio rombo rosso dove spiana e poi risale; questa traccia che taglia il Sisa sul versante Sud-Sudest all'inizio non e' ciclabile, anzi e' molto antipatica da fare gia' con la bici in mano perche' esposta, ma quel tratto dura solo 5 minuti, poi diventa ciclabile tranne pochi passaggi (ma sempre esposta).
A me come giro piace moltissimo, addirittura aggiungendo anche la vetta del Sisa spingendo dal sentiero sul versante nord (ripidissimo) e scendendo nella colletta(§) che ho detto prima giu' da un pratone ripidissimo! ma sono un amante di sentieri molto tecnici e non patisco l'esposto... probabilmente domenica mattina 4 marzo andro' a farlo (meteo permettendo) con il gruppo MtbScout di Montoggio, salendo pero' da Sanguineto, e arrivati a S.Martino andando verso Aggio via Doasco, poi da Creto il sentiero per Acquafredda.