Mi permetto di non essere d'accordo... (senza polemica ma per dare un altro punto di vista...)
mutante ha scritto:
è stata per me una bella gara, ma la regola dei primi cinquanta che il pomeriggio monopolizzano gli impianti senza che sia prorogata lapertura della seggiovia, è una presa per il culo a chi non ha lo sponsor che paga i trenta euri. poi io ho limpressione che la federazione e le squadre principali facciano di tutto per affossare la downhill e la passione dei privati, ma saro paranoico...
Premesso che io purtroppo sabato non c'ero, quindi prendo il discorso in senso generale perchè la stessa cosa succede ormai a tutte le gare del circuito, direi che è doveroso fare alcune considerazioni...
1) la downhill, a differenza di tanti altri sport, consente a tutti di andarsi a confrontare sulla stessa pista e nelle stesse gare. Prendi il motocross.. ci sono delle selezioni alla fonte con il tipo di licenza che hai e poi ci possono essere delle qualifiche per stabilire i 40 partenti e difficilmente un amatore si troverebbe al cancello insieme a Cairoli.
Se tu vai a correre una gara a livello nazionale devi anche capire che stai partecipando al massimo livello di questa disciplina in italia e quindi puoi andare incontro, secondo il tuo livello, a qualche "inconveniente" legato all'organizzazione di una gara nazionale.
Sicuramente partecipando a gare di livello Regionale puoi evitare questo inconveniente, fastidioso lo capisco, ma cerca anche di capire il punto di vista di chi, allenandosi per ottenere dei risultati e dovendosi confrontare con avversari sul filo dei decimi, si trova a preparare la gara con atleti sul percorso che (con tutto il rispetto, non fraintendere) scendono la stessa pista impiegando quasi 2 minuti in più. (senza sapere nè leggere nè scrivere significa con una velocità media quasi dimezzata)
Se tu guardi la classifica ti puoi facilmente rendere conto di quanto minimi siano i distacchi che ti possono dare un 4-5° posto o proiettare al 15°.
Per te magari non è significativo perchè ti interessa andarti a divertire.
Per chi invece oltre a divertirsi si prepara e punta al risultato è importante.
Il fatto di avere prove solo per i primi 50 atleti, consente agli stessi di poter provare senza gente sul percorso, o comunque senza dover spezzare il proprio ritmo o trovare decine di altri atleti magari fermi nel punto dove questi vuole provare una linea diversa.
Mentre per qualcuno è la privazione di tempo per girare, per qualcun altro TUTTO il resto del tempo non consente di provare a dovere....vediamola così.
2) il discorso degli sponsor che pagano l'iscrizione è una barzelletta....non è quello il punto. Sia perchè ti assicuro che sono pochissimi gli atleti che hanno questo tipo di supporto, sia perchè una gara è una gara e se vuoi solo girare con 9 al giorno (Forni per esempio) puoi andarci a girare.
Quindi o vai alla gara, paghi 30 Euro perchè vuoi partecipare alla gara, oppure vai a girare la domenica dopo e chiuso.
Capisco che possa essere un problema per chi viene a fare la gara con la scusa di girare in bici. Ma ripeto, la gara è fatta per essere una gara (del Circuito Italiano tra l'altro) e come tale deve mettere in condizioni tutti di essere preparata al meglio ERGO per i migliori avere un momento nella giornata per provare a fare ritmo gara. (spesso difficile quando c'è tanto traffico)
3) La federazione e le squadre principali secondo me fanno proprio il contrario, ossia cercano di far crescere questo sport....ma trovano gli ostacoli principali nell'approccio della maggior parte dei partecipanti e mi spiego meglio.
In Italia i nostri atleti faticano ad emergere perchè anche le gare nazionali sono delle gare regionali molto spesso.
Questo in termini di organizzazione di gara, di percorsi, di mentalità.
A) organizzazione di gara: nelle gare internazionali e all'estero si adotta molto di più la suddivisione dei numeri per le prove, limitando davvero molto il tempo a disposizione per le prove. ERGO gli atleti si abituano ad imparare in fretta il percorso e a trovare in fretta il ritmo gara. Da noi questa pratica si può dire sia iniziata quest'anno.
Inoltre, noi abbiamo la
formula delle due manches.
All'Estero e nelle gare internazionali la formula è quella della qualifica per la lista di partenza e poi della finale ....spesso riservata ad un numero limitato di atleti . (NON) Mi stupisco che ci lamentiamo....ma la risposta la troviamo quando andiamo in Coppa del Mondo a Fort William e ci sono decine e decine di atleti inglesi che vanno forte come i nostri migliori 5-10 italiani e anche di più.
B) Sappi che, visto che ci lamentiamo sempre, in Francia o in Inghilterra i percorsi di una gara nazionale possono essere molto ma molto più impegnativi dei nostri, cosa che in italia sarebbe subito accusata da coloro che trovano maggiori difficoltà a scapito della possibilità per i migliori di prepararsi a correre su percorsi di buon livello. Ritengo, e non sono chiaramente l'unico, che invece la federazione e gli organizzatori spesso tutelano troppo la massa evitando che i percorsi siano troppo impegnativi.
C) La mentalità in Italia putroppo non consente a chi vuole fare crescere questo sport molta possibilità di azione. Tornando al discorso dei percorsi, infatti, immagina cosa succederebbe se iniziassero ad esserci diversi salti grandi e passaggi molto difficili con le opportune varianti. (come all'estero)
Tutti quelli che non saranno in grado di passare per il passaggio difficile inizieranno a protestare e così rimarremo sempre arenati dove siamo.
La ciliegina sulla torta sai qual'è?
Che poi qualche elemento di questi forum si permette anche di giudicare, valutare e teorizzare sui risultati degli italiani alle gare di coppa del Mondo, agli Europei, ai Mondiali.....
Comunque, la mia non è una polemica e non è rivolta a Mutante in prima persona. E' una riflessione per dare, come è un pò il compito di un forum, un punto di vista diverso espresso, spero, in modo molto trasparente e senza mezzi termini.
La sostanza è che al momento il livello degli atleti italiani e il numero dei partecipanti alle gare non consente di avere gare Nazionali che sia tali (in termini di difficoltà, formula di gara, livello dei partecipanti più omogeneo) ed una lista sufficiente di gare di livello inferiore perchè tutti gli appassionati possano diverrtirsi. Così sia per i migliori che per quelli meno bravi la convivenza comporta qualche svantaggio....
Dobbiamo capire, però che per fare crescere questo sport è necessario capire le esigenze altrui e non lamentarsi, partecipando alle gare e dando stimolo a chi organizza le manifestazioni e prepara i percorsi.
Spero di aver dato uno spunto di riflessione positivo.
un saluto a tutti,
Andrea Bruno