riguardo agli "amatori" che godono di vari benefici, succede anche dalle mie parti e non servono certo le prove: basta prestare un po' di attenzione a quello che accade intorno.....
è anche vero, però, che si tratta di un fenomeno molto più diffuso nella bdc che nella mtb (verosimilmente per ragioni economiche) e, comunque, generalmente sono "arruolati" da ASD sponsorizzate da commercianti del settore, i quali si fanno carico di alcune delle spese per avere garantita una maggiore visibilità attraverso i successi dei propri atleti.
Finchè si parla di qualche rimborso spese ed a limite di una bici, direi che si possa ancora parlare di attività amatoriale, mentre se dovessero ricevere compensi in denaro andremmo nel campo del professionismo.
Ma, del resto, certi amatori che ottengono risultati internazionali difficilmente potrebbero conciliare lavoro e allenamento se non ci fosse qualcuno a dargli un sostegno economico
...... comunque anche questi, quanto incontrano i pro, normalmente prendono "paga" e la prendono spesso anche dagli ex pro
.......e così torniamo al tema principale del post: gli ex pro che corrono come amatori ma sono più forti del più forte degli amatori....
In sostanza: se esistono campionati internazionali di amatori, è un bene che ci sia qualcuno disposto a "dare una mano" a chi ha le capacità per cimentarsi in tali impegni, che comunque deve conciliare lavoro, famiglia e sport come tutti noi, ma con risultati ben superiori e, non dubito, affrontando sacrifici altrettanto superiori.
Cosa diversa è invece il pro che non se la sente più di affrontare la competizione accanita del mondo professionistico e si fa "declassare" deliberatamente per continuare a "vivacchiare" di ciclismo in barba agli amatori veri.