[MENTION=7623]barsali123[/MENTION] [MENTION=364]danny36[/MENTION]
Ok .. Comunque io non trovo giusto che un ex pro ..corra com me che io parto la mattina alle 7.00e arrivo all 19.00 a casa e per allenarmi devo fare i salti mortali... E'come la reclame ti piace vincere facile.... Comunque magari vincerebbe lostesso.. Perche e' un bel motore..
La disciplina introdotta quest'anno punta a limitare il fenomeno degli agonisti (così come son definiti nei regolamenti) che "scendono" nella categoria amatoriale.
Lo riassumo per chi non fosse a conoscenza, dal 2014 non si possono tesserare come amatori:
- i "professionisti" (Elite con contratto) per 4 anni dalla data dell'ultimo contratto;
- gli U23 (ex "dilettanti) per 2 anni, uno se sono stati tesserati come U23 per un solo anno, e comunque solo dopo aver compiuto i 25 anni di età;
- gli Elite senza contratto per 2 anni;
- le donne Elite per 2 anni.
Il caso specifico (Francesco Casagrande) ha corso l'ultimo anno da professionista nel 2005, quindi sono passati nove anni dall' ultimo contratto; e va detto per correttezza che ha cominciato a correre da amatore nella mtb nel 2009, quindi neppure subito dopo il ritiro.
Il problema di fondo è che le categorie sono composte in base ad un criterio semplice ma pochissimo "sportivo", cioè l'età. Facile da comprendere ed applicare, ma poco efficace visto che l'età non è certo una garanzia di maggiore o minore capacità atletica. Personalmente vedrei più corretto una categorizzazione basata sui risultati, esempio cinque categorie con promozioni e retrocessioni, quella inferiore aperta a tutti e quelle successive in funzione dei risultati, come del resto accade in USA.