e in pdf datemi un avostra mail che ve la invio ciao......
Ti mando un messaggio privato con la mail.
Grazie, Ciao.
L'Etna Marathon, questanno, sembrava fosse stata organizzata dal regista Dario Argento . Incredibili le scene, i volti, la sofferenza e direi alla fine il panico che ha assalito un po tutti per trovarsi da soli in ipotermia nell'ultima parte del percorso non assistita da personale. Negli ultimi 10 km ho superato biker che sembravano "zombi" tremolanti con il volto color viola (la mia probabilmente era pure peggio). Ho superato un biker che ad ogni pedalata ,tremolando, emetteva dei gemiti da malato terminale. Acqua, grandine e fiocchi di neve, se ti fermavi eri veramente perduto, non avevi scelta, dovevi proseguire fino alla fine. Un'altro, in crisi di ipotermia, inginocchiato con la testa poggiata a terra e se ti fossi fermato a soccorrerlo, bagnato com'eri a 0° gradi e con i crampi , rischiavi di fare la sua stessa fine. Una ragazza, che non conosco il nome, nel single trak finale, sembrava essere ubriaca. Un calvario. Devo essere sincero ! Ho avuto paura e non ho nessuna vergogna a dirlo. Le gambe ghiacciate non le sentivo più ; sentivo solo i crampi, le mani bloccate e piene di formicolio, tremavo come una foglia e se mi fossi fermato rischiavo quasi di svenire. Il racconto, potrebbe sembrare una esagerazione, ma a coloro che non l'hanno fatta posso assicurare che per qualcuno, caduto nel single trak finale, è stato pure peggio. Qualcuno,nei piccoli tratti di asfalto,si è rifugiato dentro le macchine di coloro che passavano per caso. A tre quarti di gara, stremato, non vedevo l'ora che finisse la salita ma paradossalmente, avrei preferito un'arrivo in salita e non un arrivo in discesa versione " Findus ". Alla fine, volevo puntualizzare, che il gruppo dei più forti, in anticipo di un'ora o più, probabilmente,non ha trovato tale situazione atmosferica che ha finito per colpire i più deboli. In realtà, alla fine, sono contento di avercela fatta, e sono convinto che un'esperienza di questo tipo ti dà forza, ti forgia l'animo e lo spirito. ( e ti fa venire pure i reumatismi ) Ciao a tutti .
Etna 2 - Pantanino 1
Al mio arrivo a Milo ero euforico. Questa MArathon è bellissima e non aspettavo altro che farla. Appena arrivato becco gli emyri con cui si inizia subito a scherzare. Dopo aver fatto le iscrizioni mi sistemo in griglia. Il clima è abbastanza mite ma i nuvoloni che si intravedono sul Vulcano non fanno presagire niente di buono. Decido di partire con molta calma. Nel primo tratto pedalo insieme ad Antonio3Z. Affronto così il tratto in asfalto e la prima salita in basolato sforzandomi di non tirare per poter conservare le forze. Alla fine della salita trovo Pippo e Marco che hanno deciso di fare il giro breve. Dopo averli incoraggiati vado avanti.
Arrivo al bivio con il percorso breve e scollino. ..................................................................................................................
...Spero che il prossimo anno provvedano.
Mi scuso con tutti i presenti se sono scappato senza salutare ma non ero in condizioni ottimali.
Complimenti a tutti i partecipanti, sia che abbiano finito la gara che no.
Posso dire una cosa?
Premesso che non c'ero e che mi baso sui racconto dei forumendoli, mi sento di esprimere tutta la mia ammirazione nei confronti di chi ha partecipato alla gara riuscendo a uscirne incolume.
Grandi complimenti a chi ha fatto risultato e congratulazioni a chi l'ha portata a termine.
Sono certo che il vulcano ha offerto uno spettacolo, oltre che terribile, anche maestoso, grazie al percorso tracciato con maestria dagli organizzatori.
Tuttavia dico che con queste condizioni metereologiche la gara andava sospesa subito subito e i partecipanti raccolti con la massima celerita' dai mezzi di soccorso.
E se questo non e' stato fatto per mancanza dei mezzi stessi, il fatto comporta una gravissima sottovalutazione organizzativa.
Bastava basarsi sulle previsioni meteo e sul buonsenso.
In queste condizioni ci si puo' fare male seriamente o anche morire, senza alcuna esagerazione.
Siete stati tutti molto fortunati.
Qui non si tratta di coraggio e sofferenza, ma di imprudenza e disorganizzazione.
Chi andrebbe al polo Nord a petto nudo per dimostrare che i ghiacci si possono affrontare.
Allora delle due, una: o si reclama con l'organizzazione per essere meglio tutelati la prossima volta (sempre la prossima), o qualche volta qualcuno di noi passa seriamente alla leggenda come eroe suo malgrado.
Quanto sopra, prima di essere tacciato come disfattismo e' un'intervento fatto per amore dello sport.
Michele il fatto è che mancavamo noi...Bravi tutti!
ho letto i vostri racconti!
e sono rimasto....senza parole!!!!
Posso dire una cosa?
Premesso che non c'ero e che mi baso sui racconto dei forumendoli, mi sento di esprimere tutta la mia ammirazione nei confronti di chi ha partecipato alla gara riuscendo a uscirne incolume.
Grandi complimenti a chi ha fatto risultato e congratulazioni a chi l'ha portata a termine.
Sono certo che il vulcano ha offerto uno spettacolo, oltre che terribile, anche maestoso, grazie al percorso tracciato con maestria dagli organizzatori.
Tuttavia dico che con queste condizioni metereologiche la gara andava sospesa subito subito e i partecipanti raccolti con la massima celerita' dai mezzi di soccorso.
E se questo non e' stato fatto per mancanza dei mezzi stessi, il fatto comporta una gravissima sottovalutazione organizzativa.
Bastava basarsi sulle previsioni meteo e sul buonsenso.
In queste condizioni ci si puo' fare male seriamente o anche morire, senza alcuna esagerazione.
Alle gare estreme e' obbligatorio partecipare con l'equipaggiamento necessario e sotto la necessaria tutela dei soccorsi e non in tutina di Lycra e borraccina.
Siete stati tutti molto fortunati.
Qui non si tratta di coraggio e sofferenza, ma di imprudenza e disorganizzazione.
Chi andrebbe al polo Nord a petto nudo per dimostrare che i ghiacci si possono affrontare.
Allora delle due, una: o si reclama con l'organizzazione per essere meglio tutelati la prossima volta (sempre la prossima), o qualche volta qualcuno di noi passa seriamente alla leggenda come eroe suo malgrado.
Quanto sopra, prima di essere tacciato come disfattismo e' un'intervento fatto per amore dello sport.