Le salite hanno il potere di far emergere sopite inclinazioni; non pensavo che in PTB risvegliassero l'animo poetico!
Piuttosto che gli anatemi comunque, è meglio così.
Avreste potuto bastonarmi di più, ma ho confidato nella vostra indole avventurosa fin dall'inizio.
Ringraziarvi per aver preso parte a questa follia è doveroso, anche se so che ora non uscirete più con me...
Sul giro che dire? Un calvario autentico, del genere che adoro: 38,4 Km e 1815 m di salita, partenza a freddo micidiale per il passo della Digola, nemmeno una pendenza facile in tutto il giro, ad eccezione dell'ascesa a forcella Lavardet lungo la franosa e tormentata val Frison. A proposito delle salite: sentir dire da PTB "
per un momento ho rimpianto il 22" non ha prezzo.
Il meteo è stato perfetto, permettendo di apprezzare al meglio i molti panorami da urlo, divisi equamente tra Cadore e Carnia. Le discese? Una bella ed una moooolto avventurosa
(per usare un eufemismo), ma va bene così, perchè diversamente mi sa che saremmo ancora intenti a rientrare a Sappada.
Se fosse tutto facile che AM sarebbe? :-?
L'insano masochismo del sottoscritto nell'insistere a zavorrarsi stavolta è servito: viveri e liquidi sono stati equamente distribuiti ai partecipanti, neanche fossi un ristoro ambulante.
PTB era partito leggero come una piuma (il desiderio di farsi due giri al tempo di uno -poi realizzato solo in parte- lo spingeva come se fosse dotato di reattore
) mentre Walter non faceva in tempo ad accendere la videocamera che immediatamente si prefigurava un crash da parte del soggetto ripreso (indivinate chi?
).
Al termine di una scalata allucinante, la suspance al passo Siera, con tanto di chiamata al rifugio De Gasperi, è stata micidiale: una di quelle cose che non si scordano facilmente.
Di fronte alla segnalazione di inagibilità del sentiero 316 (priva però di indicazione sulla direzione da evitare), non è stato facile spiegare al gestore che non era assolutamente nostra intenzione intraprendere il sentiero Corbellini, bensì digradare a Sappada sul lato opposto.
L'azione dell'inverno ha lasciato però il segno anche sul lato orografico destro ai piedi del Siera: sconsiglio quindi vivamente di utilizzare il sentiero 316 per Sappada: ciclabilità discontinua a parte, è più importante sapere che qualche pezzo è già franato ed altri sono sulla buona strada.