Enduro Test 2011: i risultati

  • Cannondale presenta la nuova Scalpel, la sua bici biammortizzata da cross country che adesso ha 120 millimetri di escursione anteriore e posteriore in tutte le sue versioni. Sembra che sia cambiato poco, a prima vista, ma sono i dettagli che fanno la differenza e che rendono questa Scalpel 2024 nettamente più performante del modello precedente.
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[VIDEO=521]Video Enduro Test 2011[/VIDEO]

Questo è il primo grande test comparativo di mtb-forum, speriamo il primo di una lunga serie. Abbiamo messo sotto torchio 9 bici da enduro, che poi sono diventate 8 dato che la Commencal Meta 6 che ci è stata consegnata non funzionava come avrebbe dovuto. Un test separato per questa bici seguirà.
Abbiamo scelto la categoria enduro per questo grande test perchè ci sembra quella dove lo sviluppo della mountain bike faccia i passi più importanti degli ultimi anni: i pesi si riducono, le escursioni aumentano, le bici diventano ben pedalabili in salita e sono molto divertenti in discesa.

Non troverete tutti i marchi disponibili sul mercato, vuoi per ritardi nelle consegne della bici test (Cannondale, Canyon, Rose - verranno testate nel corso della stagione), vuoi per mancata risposta del distributore italiano (Specialized), vuoi per tester days presso i negozi (Santa Cruz, Mondraker), che impegnavano tutti i mezzi del distributore, vuoi per test già effettuati in passato (GT, Kona, Transition) ed infine perchè non abbiamo contatti con alcune aziende (speriamo che questo test serva da trampolino di lancio per future collaborazioni).

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Il test è stato effettuato a Finale Ligure dal 6 al 12 marzo da 6 forumendoli: Muldox, Danybiker88, Schadrak, Emmetre (alias Marco Milivinti), biker_simone e me. La nostra base era l'Hotel Florenz, il primo hotel della zona che diventò Bike Hotel anni orsono. Dispone di un ampio parcheggio privato e di una bike room videosorvegliata, ideali per settare, pulire e riparare le bici ogni giorno. I primi 4 giorni sono stati usati per mettere alla frusta le bici prevalentemente in discesa, con l'aiuto dello shuttle di Finale Freeride. Le MTB da enduro sono pedalabili in salita, lo sappiamo, ma per capirne le caratteristiche principali e soprattutto testarne la robustezza non c'è altro modo che metterle sui sentieri tutto il giorno, possibilmente in direzione valle.

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Ciascuno di noi ha provato ogni bici e ha dato dei voti alle voci che trovate qui sotto, ponderate per importanza nella categoria enduro. È così che potete trovare una bici vincitrice del test, anche se è difficile sceglierne una in assoluto perchè hanno carateristiche diverse, pur muovendosi su escursioni simili.

Classifica
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In fondo a questo post trovate il metodo di valutazione e i voti per singola bici


Ed eccoci quindi ai tanto attesi risultati. Premessa: delle 8 bici in test solo una, la Felt Redemption2, non ha rispecchiato le nostre attese, le altre se la giocano per pochi punti.
Questo, per noi, testimonia come lo sviluppo delle bici enduro abbia fatto passi da giganti negli ultimi anni anche grazie a telai e geometrie ben progettati e componenti che hanno superato i problemi d'infanzia, come i freni a disco. Più critico è il tema delle sospensioni, dove la scelta azzeccata fa la differenza, come nel caso di MDE.

Punteggi molto vicini dunque una vale l'altra? Decisamente no, come traspare anche dalle valutazioni ricevute alle specifiche voci.
Ragionando su questo aspetto, ci siamo trovati abbastanza concordi nel considerare le partecipanti al test divisibili in quattro gruppi a seconda del feeling che ci hanno trasmesso:
_Liteville, MDE e Trek sono le tre bici dall'anima più "discesistica", non le più reattive e facili da rilanciare ma decisamente "schiacciasassi".
_Ibis e Lapierre si sono invece dimostrate particolarmente agili e reattive, eccellenti in fase di rilancio e perciò particolarmente indicate per chi ad esempio partecipa a gare di enduro.
_Giant e Scott sono una sorta di compromesso fra i due gruppi sopra menzionati, quindi potrebbero costituire un'ottima scelta per chi ama fare un po' di tutto e desidera un mezzo che si sappia ben destreggiare nella maggioranza delle situazioni.
_Felt fa un po' storia a sè anche da questo punto di vista. A nostro avviso potrebbe essere indicata per chi non ama terreni troppo impegnativi ma al contempo cerca il comfort garantito da un'abbondante escursione.


Più nello specifico delle singole bici, la Liteville 601 è in assoluto quella con la cura dei dettagli più maniacale, dove gli ingegneri hanno risparmiato ogni grammo possibile senza però rinunciare alla stabilità. La sua escursione generosa può sembrare eccessiva, soprattutto in salita, così come l'interesse, ma la posizione in sella centrale e la forcella abbassabile aiutano molto anche chi non ha una gamba da atleta.
Se da un lato ci aspettavamo la precisione teutonica nella Liteville, la sopresa più grande è stata sicuramente la performance della MDE Damper Sx: sospensioni azzeccatissime, con un Vivid Air che armonizza molto bene con il carro e una Lyrik a molla burrosa e progressiva al punto giusto. Agile e stabile al tempo stesso, la Damper sfiora la vittoria di un niente.

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La Trek Scratch Air 8.0 è assoluto il mezzo più "giocattolo" fra tutte, se da un lato è stata avantaggiata dal cambio della forcella Fox 36 Float da 160mm con la 36 Talas RC2 da 180mm (molto più evoluta rispetto alla Float), dall'altro si è ritrovata con un anteriore troppo alto che richiedeva una certa energia per schiacciarla in curva. Per la cronaca: la Float è arrivata rotta ancora prima di iniziare il test ed è solo grazie a Vittoria e alla 36 Talas nuova di zecca speditaci al volo che Trek ha potuto partecipare al test. Se dovessimo riassumere in una parola la Scratch questa sarebbe: "divertente".

La Scott Genius LT 20 sulla carta sembrava la favorita per la vittoria, visto l'impegno di Scott per farla diventare una bici pedalabile in salita anche su lunghi giri e una bomba in discesa. Purtroppo la forcella Lyrik 2 Step da 180mm (progettata esclusivamente per la Genius LT), oltre a presentare un O-ring difettoso poi riparatoci da Sram al volo, è risultata essere molto lineare e quindi problematica sulle discese tecniche. Sulle salite tecniche, invece, l'angolo sella é troppo aperto e il rider si trova a pedalare all'altezza del mozzo posteriore, cosa che rende la pedalata faticosa e fa salire anzitempo l'anteriore (con forcella abbassata a 140mm). La tripla non c'entra proprio niente su questa bici, l'unica sprovvista di tendicatena.

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Con la Reign X1 Giant centra il segno per quanto riguarda le sospensioni: entrambe a molla. Vi potete immaginare cosa si mangi questa bici in discesa. Sul tecnico la forcella molto lineare senza registro della compressione tende ad insaccarsi. In salita il sistema Maestro si rivela molto azzeccato: pur avendo un ammo a molla il carro si muove pochissimo. Un grande meno per la Reign è il tubo sella che si riesce a malapena ad abbassare a causa della costruzione del telaio.

Lapierre, da anni, costruisce bici dalla geometria azzeccata, e la Spicy non fa eccezione. Essendo la 516 una media gamma mancano il reggisella telescopico (anche qui il tubo sella non è completamente abbassabile), dei freni più customizzabili in termini di distanza leva e pastiglie e delle gomme piú performanti. Ciò non toglie che diversi tester la usarebbero per gare di enduro, vista la sua pedalabità in salita, il suo peso contenuto e la sua agilità in discesa. La Fox 36 Talas aveva il Talas che non stava più giù quando si accorciava la corsa della forcella.

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La Ibis può piacere o non piacere esteticamente, una volta in sella peró il rider si sente a suo agio se è abituato a una tipologia di bici più propensa al XC che alla DH. Questa è una bici che in salita vola, complice il peso (il minore del lotto) e la posizione molto in avanti. D'altro canto, l'attacco manubrio da 80mm è decisamente troppo lungo per una enduro, così come il monocorona della Team-replica (Surfing Shop edition) miete vittime sulle salite tecniche. In discesa i pareri sono stati diversi, appunto a seconda della tipologia di riding di ciascuno dei tester: chi la trova troppo nervosa e chi invece la trova reattiva al punto giusto. Ovviamente ha preso tanti punti in meno per il rapporto qualità prezzo.

L'ultima classificata, la Felt Redemption 2, necessita di diverse migliorie per riuscire ad entrare nell'olimpo delle bici da enduro: una geometria appropriata alle discese che un mezzo da 160mm di escursione permette, una cinematica che non mandi l'ammo a fondocorsa ad ogni buca e un tubo sella che permetta l'affondamento della sella durante le discese. In salita la Redemption dà il meglio di sè, pur segnando il peso maggiore di tutto il lotto di bici testate. Bisogna anche dire che il prezzo è quello di gran lunga più basso.


PARTE 2: VALUTAZIONE SINGOLE BIKES

Felt Redemption 2
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Fra le bici testate la Felt è stata quella che meno ci ha convinti, soprattutto in discesa. I motivi principali sono da cercare in una geometria poco azzeccata (in particolare l'angolo sterzo troppo verticale) e nella sospensione posteriore estremamente lineare che costringe a valori di sag molto contenuti se non si vuole andare a finecorsa anche su salti di entità minima. Lo stem relativamente lungo abbinato alla piega più stretta del lotto non aiutano certamente sui terreni più ripidi ed impegnativi, dove la Redemption non trasmette la necessaria sicurezza. Sui tracciati lisci e tortuosi la Redemption gira invece con facilità, aiutando chi non è abituato ad una guida aggressiva.
Fortemente consigliato è un reggisella telescopico, visto che la sella affonda di soli 19 cm. (quello in dotazione alla bici era assurdamente tagliato a 21 cm, praticamente inutilizzabile in salita).
In salita la sospensione posteriore è molto stabile ed al contempo sensibile, ma il peso elevato della bici completa e del set ruote vanificano in parte questo buon comportamento. Bisogna dire, ad onor di cronaca, che la Redemption è di gran lunga la bici meno costosa fra quelle in test, il che spiega il montaggio di minor pregio e perciò più pesante.
Nessun guasto da segnalare, anche se abbiamo dovuto sistemare la serie sterzo che aveva gioco in quanto montata male.

Escursione anteriore: 160-115mm
Escursione posteriore: 165 mm
Peso: 15,44 kg senza pedali
Prezzo: 2.499 Euro
www.feltbicycles.com



Giant Reign X1
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"Una bici a molla per enduro? Chissà quanto pesa" abbiamo subito pensato. In realtà poi prendendola in mano la Reign X1 è decisamente leggera e sulla bilancia fa segnare solo 14,78kg, un ottimo peso considerato l'ammortizzatore Fox Van RC con molla in acciaio e la forcella Fox Van 36R.

In salita la bici si pedala abbastanza bene. Chiaramente con l'ammortizzatore a molla senza propedal un po di bobbing si percepisce (complice anche una molla un po troppo morbida), ma nel complesso la bici sale senza troppe difficoltà. Chiudendo poi la compressione la situazioni migliora parecchio e la bici risulta più reattiva. Anche la forcella ad escursione fissa non è un problema, neppure sul ripido. La bici sale molto bene anche sul tecnico, dove non tende assolutamente ad impennarsi e il carro copia bene le asperità, garantendo trazione in ogni situazione e senza insaccarsi sugli ostacoli, permettendo quindi una pedalata rotonda. Ci è molto piaciuto il comportamento sulle salite tecniche!

In discesa l'effetto delle sospensioni a molla è subito percepibile. La bici è burrosa, copia ogni singolo sassolino o piccola asperità. Sul veloce trasmette molta sicurezza, così come anche sullo scassato. Sul tecnico ripido la forcella molto lineare senza registro della compressione tende ad affondare eccessivamente in molte situazioni e l'avantreno è piuttosto basso di suo. Potrebbe comunque bastare mettere una molla più dura per migliorare questo aspetto. Sui salti la bici atterra morbida ed è bella stabile in fase di atterraggio. Al posteriore, nonostante la molla morbida, non abbiamo avuto problemi di fine corsa. Sullo stretto e nei cambi di direzione non se la cava male, complice anche una posizione in sella abbastanza equilibrata.

Sui rilanci l'ammortizzatore a molla fa perdere un po' di reattività, ma il carro rimane molto stabile, anche quando si pedala in piedi, rendendo quindi la bici molto performante in queste situazioni.

Grave pecca di questo telaio è la possibilità di inserire il cannotto sella solo 19cm nel telaio. Sicuramente il primo upgrade da fare (visto che non è fornito di serie) è un reggisella telescopico. Anche il freno dietro ha dato qualche problema, sia di rumorosità che di non eccessiva potenza. Il tendicatena con puleggia su boccola si è rivelato essere molto rumoroso se non ingrassato costantemente, mentre il resto è andato molto bene. Ottime le gomme anche se delicate.

Escursione anteriore: 160mm
Escursione posteriore: 160 mm
Peso: 14,78 kg senza pedali
Prezzo: 3.759 Euro
www.giant-bicycles.com/it-IT/



Ibis Mojo HD
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La bici più leggera del gruppo è anche quella con il telaio più caro. La Mojo HD attira gli sguardi sia per la forma del telaio che per il colore. Guardando poi alla sostanza ci si accorge che questa bici può essere molto poliedrica: in salita, grazie alla Fox 36 Talas Kashima, si sposta il peso del rider in avanti in una posizione quasi crosscountristica, solo il monocorona montato nella nostra versione Team-Ibis Replica Surfing Shop crea difficoltà sul tecnico, dove il padellino sarebbe di grande aiuto.
In discesa la leggerezza si fa sentire e l'agilità della Mojo HD è grande, così come la facilità con la quale si lascia rilanciare. Il carro posteriore lavora a dovere ed il DHX permette di personalizzarne la risposta secondo le proprie esigenze. Fra le migliori sui tracciati dove è richiesta agilità e reattività, ha invece suscitato pareri non univoci sulle discese più ripide e sconnesse, dato che alcuni tester l'hanno trovata nervosa (probabilmente anche a causa dell'attacco manubrio di 80 mm, troppo lungo per il tipo di bike). I freni con dischi da 180mm davanti e 160mm dietro peccano di potenza su lunghi tratti ripidi. Peso e caratteristiche ne fanno una macchina perfetta per le gare Superenduro, magari montata con uno stem un po' più corto ed una piega più larga.


Escursione anteriore: 160mm
Escursione posteriore: 160 mm
Peso: 13,34 kg senza pedali
Prezzo: il modello in test è un team replica per il Surfing Shop Team. Le versioni di listino sono:
SLX 3.990
X-9 4.790
XT 5.690
WTF XTR 7.290
WTF XX 7.590
Tutte le specifiche si trovano sul sito della Ibis. Per personalizzarle basta guardare il listino dell'importatore italiano, 4Guimp.





Lapierre Spicy 516
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Dal test è risultato che la Spicy è una delle bici che ha avuto i riscontri maggiormente positivi da parte di tutti e questo non è un caso. Infatti, si comporta ottimamente in tutte le situazioni tipiche dell’enduro: dai singletrack da rilanciare, alle discese veloci a quelle più tecniche fino alla salita.
Questa Spicy, come tutte le Lapierre, è molto curata dal punto di vista sia estetico(abbinamenti cromatici) sia funzionale (paracambio in carbonio, passaggio cavi).
Le sospensioni Fox sono ok e entrambe hanno un andamento piuttosto lineare (che non è una cosa per forza negativa). L’ammortizzatore, in particolare, è sensibile e non di rado si lascia sfruttare in tutta la sua corsa così che garantisce un bel feeling di guida nei percorsi più sconnessi.
Le geometrie sono azzeccate, un ideale compromesso tra stabilità e maneggevolezza; la posizione di guida è leggermente più allungata e bassa sull’avantreno rispetto a tutte le altre, il che è ottimo nel pedalato.
Le caratteristica che emerge maggiormente rimane l’ottima reattività in curva e nei rilanci favorita anche dal peso contenuto in 14,16Kg.
Le gomme Continental Rubber Queen si sono rivelate un punto debole sia come tenuta che come robustezza, mentre per migliorala ancora di più servirebbe un reggisella telescopico anche se l’affondamento della sella è accettabile.

Escursione anteriore: 160mm
Escursione posteriore: 160 mm
Peso: 14,16 kg senza pedali
Prezzo: 3.569 Euro
www.lapierre-bikes.co.uk




Liteville 601
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La prima cosa che colpisce della Liteville è la cura dei dettagli funzionali e la qualità costruttiva generale, assolutamente al top.
In discesa la 601 ha brillato in particolare sui tracciati più ripidi, veloci e sconnessi. A renderela molto performante in questo ambito non è solamente l'abbondante escursione posteriore (con 190 mm era la maggiore del lotto), ma soprattutto le geometrie spiccatamente discesistiche, interasse ed angolo sterzo in primis. Per contro, sui tracciati dove è richiesta agilità e reattività la 601 è più "goffa" delle concorrenti e richiede una guida decisa. La geometria variabile viene parzialmente incontro permettendo di verticalizzare l'angolo sterzo e di ridurre leggermente l'interasse, ma l'anima della 601 rimane la più "diaccosa" fra tutte le partecipanti al test. Sulle discese lente e tecniche sicurezza totale finchè si tratta di affrontare tratti ripidi e fortemente sconnessi, mentre nel "super-tortuoso" è necessario ricorrere al nose-press più frequentemente di quanto non avvenga con altre bici (la leggerezza generale aiuta comunque molto).
Sensibile e molto progressiva la sospensione posteriore, la quale consente di utilizzare valori abbondanti di sag senza incorrere in facili finecorsa anche in presenza di salti.
In salita scorrevole la 601 si comporta molto bene in rapporto all'abbondante escursione grazie alla leggerezza ed all'ottima funzionalità del Propedal, mentre sulle salite più tecniche e sconnesse numerose concorrenti si sono dimostrate più facili.
Di alto livello il montaggio, leggero ma affidabile, anche se viene da chiedersi se e quando Schwalbe risolverà il problema dei tasselli laterali che tendono staccarsi. Mai un problema neppure con i potenti freni XTR, recentemente oggetto di numerose discussioni dopo la stroncatura da parte dell'autorevole rivista tedesca Bike.
L'unico inconveniente registrato nel corso del test è stato l'allentamento dello snodo fra il fodero superiore sinistro del carro e la biella dell'ammo. Una volta serrato, il problema non si è più ripresentato.

Escursione anteriore: 180-140mm
Escursione posteriore: 190 mm (possibilità di portarla a 165 mm con un diverso ammo)
Peso: 13,75 kg senza pedali
Prezzo: 2.230 Euro telaio con Fox DHX 5.0. La bici in test circa 5800 Euro.
www.liteville.de




MDE Damper SX
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Il Damper SX prodotto dalla ditta torinese MDE, si distingue subito per la colorazione "fuori dagli schemi": grigio canna di fucile il telaio, ruote bianche e particolari anodizzati color oro. Il telaio appare abbastanza massiccio e robusto, ma, merito anche di un montaggio piuttosto leggero (componenti Protone e trasmissione XO), sulla bilancia fa registrare un peso di 14,96 kg, un peso di tutto rispetto per una bici 170-170 con forcella a molla (Lyrik Coil RC2DH da 170mm).

La posizione in sella, nonostante la forcella ad escursione fissa, è molto equilibrata ed in salita la bici risulta comoda e non tende ad impennarsi neanche sui passaggi tecnici, dove merito di un'ottima sospensione posteriore, riesce ad arrampicarsi ovunque con estrema facilità, permettendoci di puntare diretti sugli ostacoli, seguendo delle linee che con altre bici non avremmo mai azzardato. L'ammortizzatore posteriore (Vivid Air) non ha il propedal (è possibile chiudere la compressione low speed ottenendo un effetto stabilizzante), ma comunque non abbiamo riscontrato particolari problemi di bobbing ed anche in fuorisella sul 36 la bici non oscilla eccessivamente. In piedi sul 22 invece si sente un elevato tiro catena che inibisce la sospensione, tiro catena che può risultare fastidioso. Probabilmente è questo il segreto delle ottime doti di arrampicatrice sul tecnico di questa bicicletta. Tuttavia se questo è il prezzo da pagare per avere un simile comportamento sulle salite tecniche, beh è senza dubbio un prezzo accettabile, visto che solitamente non si pedala in fuorisella con il 22. Sicuramente non è un telaio su cui montare l'Hammerschmidt.

In discesa invece la bici trasmette una sensazione di ottima stabilità. Le sospensioni lavorano egregiamente: la forcella è burrosa e precisa, la sospensione posteriore (merito anche dell'ottimo Vivid Air, dal comportamento molto simile ad un ammortizzatore a molla) è una vera schiacciasassi e mangia ogni tipo di ostacolo. Sul guidato e sullo stretto non si è rivelata essere una delle bici più agili e maneggevoli, piazzandosi a metà classifica tra i modelli che avevamo in test. Sul ripido e sul veloce invece la bici è moltro stabile ed invita a mollare i freni. Anche sui salti la bici se la cava molto bene: l'elevata progressività del carro e del Vivid permettono di osare parecchio senza porsi problemi di fondocorsa. In atterraggio infatti la bici risulta molto stabile e precisa.
Sui rilanci inoltre il carro si è dimostrato piuttosto stabile e la pedalata ci è sembrata efficiente, anche quando si spinge in piedi sui pedali. Ci ha piacevolmente sorpresi da questo punto di vista.

Da segnalare inoltre il praticissimo reggisella telescopico Reverb, dal funzionamento veramente impeccabile. La gomma posteriore (Nevegal single Ply) si è rivelata un po debole di carcassa per la tipologia di bici e poco scorrevole. Anche il montaggio con trasmissione XO forse è un po troppo leggero per questo tipo di telaio, infatti alla seconda discesa il deragliatore posteriore si è rotto, senza tra l'altro aver preso alcun colpo. Ottime le ruote Protone, molto leggere e sufficientemente robuste.

Escursione anteriore: 170mm
Escursione posteriore: 170mm
Peso: 14,96 kg senza pedali
Prezzo: 4450 Euro (il montaggio che più si avvicina a quello della bici in test, che è invece un montaggio custom).
www.mdebikes.com



Scott Genius LT 20
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Sulla carta una delle bici più interessanti della stagione, la Scott Genius LT si conferma il camaleonte fra le bici test: la possibilità di cambiare l'escursione posteriore in corsa con un unico comando remoto da manubrio (il Twinlock) dà al biker la possibilità di mutare il comportamento della bici a seconda del terreno. Con il Twinlock viene anche chiusa la compressione e quindi l'indurimento della Lyrik, la corsa deve però venire cambiata con la levetta presente sullo stelo sinistro della forcella che Rock Shox ha progettato appositamente per Scott.
Purtroppo la Lyrik in test ha avuto subito qualche problema: il 2step non funzionava più, la sospensione era molto dura all'inizio e tendeva al fine corsa dopo. Per fortuna Sram (che ringraziamo) era presente a Finale Ligure per un press camp, così uno dei loro meccanici ha risolto il guasto. Si trattava di un O-ring che non teneva. Con la forcella funzionante il comportamento della bici è cambiato completamente e la Genius LT si è dimostrata in discesa un carro armato pronto a schiacciare qualsiasi cosa sul veloce, è però poco agile nello stretto dove necessita di uno stile di guida deciso. La forcella ci è sembrata piuttosto lineare, creandoci problemi su tratti ripidi lenti. La tripla è fuori luogo su una bici del genere e serve solo a sbattere contro i sassi in discesa o su salita tecnica, inoltre senza tendicatena la catena ci è caduta spesso.
Sulle salite scorrevoli e non ripide la bici è un vero razzo: il telaio in carbonio e la possibilità di accorciare l'escursione dell'ammortizzatore la rendono la più veloce del gruppo di bici in test, sia su asfalto, con ammo bloccato, che su sterrato, con escursione a 110mm ideale per una buona trazione. Abbiamo avuto dei problemi sulle salite tecniche e ripide, dove la posizione in sella è troppo arretrata e l'anteriore tende ad alzarsi.
Due parole sull'ammortizzatore dedicato: la sua posizione è destinata a raccogliere tutto lo sporco che si tira su durante un giro, pur avendo un parafango che lo difende. Non è inoltre facilissimo trovare il set-up ideale. La cosa necessita di tempo e di diversi tentativi. Si consiglia di usare la pompetta Scott consegnata con la bici per poter compiere con facilità tutte le operazioni di gonfiaggio/sgonfiaggio, dato che certe pompe non sono comletamente compatibili.


Escursione anteriore: 180-140mm
Escursione posteriore: 180-110-0mm
Peso: 14,44 kg senza pedali
Prezzo: 4.199 Euro
www.scott-sports.com



Trek Scratch Air 8.0
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Premessa: la Trek Scratch Air 8.0 era montata con una forcella Fox 36 Float da 160mm di escursione che era rotta ancora prima di iniziare il test. Il ritorno non funzionava più e ogni volta che la si affondava faceva un bel "tlonk". Problema risolto velocememente grazie a Vittoria che ci ha spedito una 36 Talas RC2 Kashima da 180mm nuova.

La Scratch è con 15,36 kg la seconda bici più pesante del gruppo, quello che ci ha colpito è stata però la sua agilità: in discesa è veramente un giocattolo, cambi di direzione e tratti scassati non le fanno paura. Qualche perplessità riguarda la progressività della sospensione posteriore, dato che il Float RP2 è andato facilmente a finecorsa senza che facessimo drop di rilievo. Che un ammortizzatore diverso, magari un DHX o lo stesso Float dal volume ridotto, possano essere d'aiuto? La forcella da 180 ha reso troppo alta la posizione sul manubrio, di per sè dotato di una piega rize che avremmo desiderato meno accentuata. Quando si chiude il pro pedal l'ammortizzatore diventa molto rigido, così in salita la bici non si siede mantenendo una posizione favorevole alla pedalata. L'angolo sella piuttosto verticale unito alla possibilità di accorciare la forcella, rende la bici molto facile da pedalare anche sulle pendenze più sostenute, permettendo di ottenere una posizione avanzata e redditizia. Anche sul tecnico la bici non tende assolutamente ad impennare, senza tra l'altro insaccare eccessivamente sugli ostacoli.
Le gomme Bontrager sono fin troppo larghe e durante il test una si stava squarciando come visibile dalla foto qui sotto.
La sella non è abbassabile completamente e il modello Scratch Air 8.0 non dispone di un reggisella telescopico, limitandone le potenzialità discesistiche. Da segnalare che l'angolo sterzo è modificabile da 66° a 66.5° girando il perno posto sul carro posteriore come si vede dalla foto qui sotto.



Escursione anteriore: 160mm di serie, 180mm sulla bici test.
Escursione posteriore: 170mm
Peso: 15,36 kg con forcella da 180mm senza pedali
Prezzo: 3799 Euro
http://www.trekbikes.com/it/it/



I voti dati alle singole bici

In questa tabella potete vedere la media dei voti in decimi (quindi senza coefficiente) per singola bici.

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Metodo di valutazione
coefficienti.png


Ogni tester ha dato un voto dall'1 al 10 ad ogni bici. Ogni voto viene moltiplicato per un coefficiente, in questo caso pensato per le bici da enduro. La media della somma dei voti per ogni bici dà il punteggio totale.

Se in futuro faremo un test All Mountain i coefficienti verranno rivisti per quella tipologia di bici.

Le valutazioni delle bici in un grafico

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motobimbo

Biker nirvanensus
30/9/08
28.901
1.890
0
Cimino
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Bike
reputazioni ricevute vecchio forum: 11.988
congratulazioni: per essere un megatest di queste dimensioni le argomentazioni e le valutazioni sono estremamente chiare anche se necessariamente sintetiche.
Ho letto tutto molto velocemente (lo rileggerò più volte naturalmente) ma mi sembra che siate riusciti nell'intento di "essenzializzare" un universo veramente complesso ed articolato con competenza, entusiasmo e soprattutto "cum grano salis".
 

jack11

Biker dantescus
1/3/10
4.579
105
0
30
imola
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veramente un test interessante, anche perchè sono le bici che si stanno diffondedo per la maggiore, almeno qui nei dintorni di casa mia. molto interessante soprattutto la reign.
 

Lava

Biker marathonensis
30/1/03
4.186
13
0
Seano (Prato)
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La Lapierre incarna quello che mi aspetterei da una moderna bici da enduro... sarà probabilmente la mia prossima bici..

la ibis mi stuzzica, non fosse che il prezzo....

non ci avete detto però quali bici si alleggerivano di più all'anteriore nelle salite tecniche e molto pendenti (a parte un accenno con la scott)...

potete dirmi come sale la lapierre con la forca estesa su pendenze "estreme"?
 

leobike69

Biker serius
6/5/06
101
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0
tenerife
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complimenti a lo staff! da felice possessore di una specialized enduro mi dispiace di non averla vista in un confronto diretto senza fronzoli come questo! complimenti alla MDE, finalmente un made in italy ad altissimo livello!
 

giorgiocat

Biker tremendus
13/8/07
1.216
159
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bologna
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forse troppe ma ci sono affezionato
Il risultato un po' l'avevo previsto nel senso che al test mi sembra sia stata data un'impronta piuttosto discesistica che favoriva bici con quel tipo di caratteristica. Quindi abbastanza scontata la vittoria della liteville (gran mezzo). Come anche il secondo posto della damper sx. Mi aspettavo una prestazione migliore dalla scott. Ma i particolari dei montaggi si possono avere? Soprattutto la liteville era montata tutta xtr per arrivare a quel fantascientifico 13,75 kg?
E le ruote? Comunque avessi 5000 euro (credo che non ci si vada tanto lontani) da metterci me l'accatterei seduta stante
 

giorgiocat

Biker tremendus
13/8/07
1.216
159
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bologna
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Bike
forse troppe ma ci sono affezionato
Il risultato un po' l'avevo previsto nel senso che al test mi sembra sia stata data un'impronta piuttosto discesistica che favoriva bici con quel tipo di caratteristica. Quindi abbastanza scontata la vittoria della liteville (gran mezzo). Come anche il secondo posto della damper sx. Mi aspettavo una prestazione migliore dalla scott. Ma i particolari dei montaggi si possono avere? Soprattutto la liteville era montata tutta xtr per arrivare a quel fantascientifico 13,75 kg?
E le ruote? Comunque avessi 5000 euro (credo che non ci si vada tanto lontani) da metterci me l'accatterei seduta stante
OK ! non avevo visto il prezzo della liteville, beh roba da marziani:-((
 

Nagarot

Biker serius
2/11/09
126
0
0
vittorio Veneto
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Ragazzi che test ...la spiegazioni è perfetta .ogni giudizio è stato ben argomentato! I risultati forse scontati avendo appunto fatto un test su mtb da enduro ....Dopo questo megatest mi sono ricordato perchè non compro più le riviste specializzate :smile:
 

Daniele77

Biker ultra
29/9/06
662
-5
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UZZILAND VR
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Speravo che la vincitrice fosse la Literville no perchè è la mia mtb ma perchè tra le tante che ho provato e Americane che ho comperato è la mtb che più mi ha divertito e impressionato nelle più svariate condizioni.
Complimenti del lavoro svolto mi avete dato conferma del mio fine palato e della vostra professionaliào-o
 

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