Signori miei, fatevene una ragione:
il marketing esiste per qualunque oggetto in commercio. Non esistono oggetti "puri", perfino il commercio equo e solidale fa del marketing, cioè creare un "valore" per il consumatore.
Per questo ben venga il consumo critico, e quindi un'analisi quanto più possibile razionale delle proprie esigenze prima di aprire il portafoglio. Ma dev'essere un'attività
razionale e intellettualmente onesta, non un'esercizio di ideologia che divide illuminati e boccaloni in base a quello che si pensa.
Qualsiasi azienda che produce bici ha un solo scopo:
convincerci a comperare, visto che un'azienda che non vende chiude alla svelta. E per convincerci a comperare usa le stesse strategie, qualunque sia il tipo di prodotto, o per rientrare nel nostro ambito, qualunque sia il diametro della ruota.
Se oggi è un boccalone chi compera una 27,5" o lo è stato chi ha comperato una 29", allora lo è stato anche anche chi ha comperato la 26" nuova, quella col "telaio più rigido dell'1%" o "più leggera della concorrenza" o dotata della "nuova sospensione rivoluzionaria". Oppure più banalmente qualcuno potrebbe farci notare che siamo
tutti boccaloni a prescindere, visto che comperiamo oggetti che non servono a nulla dal punto di vista della sopravvivenza ma che sono solo dei sofisticati balocchi.
Evitiamo di fare i puri, perchè di puro non c'è nessuno, e soprattutto evitiamo di suggerire che chi la pensa diveramente da noi sia uno stupidino col cervello in pappa. Se non altro perchè, come ebbe a dire Nenni, chi fa a gara a fare il puro trova sempre qualcuno più puro che ti epura