E dopo i divieti vari...

  • Orbea lancia la nuova Rise, la sua ebike leggera che ha fatto discutere tantissimo i nostri lettori. Io e Stefano abbiamo avuto modo di provarla in anteprima a Terlago, da oggi la potete toccare con mano al Bike Festival di Riva del Garda.
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Amuro_Rey

Biker celestialis
muldox ha scritto:
Amuro_Rey ha scritto:
Mi pare però che stessero facendo una "strada" alternativa o mi sbaglio ?

Una "strada alternativa" a cosa? :?: Immagino tu sappia che nella pratica scialpinistica non esistono tracciati strettamente predefiniti...

Come accennato di alpinismo conosco poco, ma pensavo che i percorsi da percorrere (scusa il gioco di parole) fossere "fissi" e ben conosciuti a seconda delle condizioni della montagna stessa
 

muldox

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Amuro_Rey ha scritto:
Come accennato di alpinismo conosco poco, ma pensavo che i percorsi da percorrere (scusa il gioco di parole) fossere "fissi" e ben conosciuti a seconda delle condizioni della montagna stessa

No, non c'è niente di "fisso", eventualmente vi sono delle traccie più o meno logiche dettate dal buon senso. Nel caso specifico i due pericolosissimi criminali stavano percorrendo la cresta sovrastante il pendio dal quale si è staccata la valanga. Probabilmente lo stesso itinerario che chiunque quel giorno avrebbe seguito per giungere in vetta. Comunque il punto non è questo, bensì il fatto che tu, pur ammettendo e poi dimostrando di non capircene un'acca, ti eri già scagliato con sentenze perentorie. Caro Amuro, staccare una valanga non è come viaggiare in contromano in autostrada o prendere un fucile e sparare a casaccio ad alzo zero. Non so se ti è chiara la metafora... :-o
 

cllocate

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Francamente credo che molti scrivano senza aver letto minimamente quanto scritto nella perizia che riporto qui sotto di nuovo

Non si ravvisano però comportamenti imprudenti e non si possono dunque individuare profili certi di responsabilità da un punto di vista penale in questa tragedia. E’ questo in sintesi il contenuto della perizia...

coloro che hanno espresso pareri colpevolisti su che conoscenze si basano , e non sono nemmeno scialpinisti.

Ho frequentato e frequento tutt'ora la montagna in tutti i suoi aspetti,nella convinzione che le persone che incontro siano animate da quei principi di solidarietà e condivisione che l'ambiente richiede.

In montagna soprattutto quando le condizioni si fanno difficili
si offre il proprio aiuto e si riceve l'aiuto degli altri ,ma probabilmente chi frequenta solo piste battute e celebra i propri fuori pista stile no limits questo non lo sà.

Credo che sia fondamentale saper ascoltare (nel caso leggere)il parere di chi certe passioni le conosce e le sa trasferire ad altri piuttosto che esprimere giudizi su argomenti che non si conoscono dando impressione di superficilità ( eufemismo)

ciao
 

marco

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io vi dico solo una cosa: chi non conosce la montagna e lo scialp dovrebbe tacere, visto che l'incidente è stato causato e riguarda solo scialpinisti.

Se uno sta al di sotto di un pendio pericoloso dovrebbe alzare la testa e controllare che non ci sia nessuno sopra di lui, così come chi lo taglia in alto dovrebbe stare attento che non ci sia qualcuno sotto. Fifty fifty direi.

Ieri e oggi siamo stati in giro a fotografare con pericolo valanghe 4, e, tanto per rispettare il numero, sono partite 4 valanghe in 2 giorni causate da noi, nessuno è rimasto sotto ed erano cose piccole, per fortuna. Chi si muove fuoripista deve conoscere le "regole" non scritte della montagna, i giudici servono per altre cose.

E chi non capisce lo sport della neve fresca non capisce una filosofia di vita e di libertà che ha il comun denominatore con la mtb e tutte le altre attività in montagna: la natura.

Per chi ama la montagna (oggi, Arlberg):


arlberg_floxx09.jpg
 

Lampo 13

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Come ho già scritto nell'altro post, è difficile dare giudizi non conoscendo
i fatti in tutti gli aspetti e, magari, non conoscendo neanche questo
tipo di attività, ma qui si stà parlando delle regole del vivere comune, e
questo dà diritto di parola a chiunque faccia parte della società.

La nostra società, quella umana intendo, da quando esiste la storia scritta,
ma probabilmente anche da prima, si è data delle norme per cercare di
rendere possibile una cosa difficilissima, vivere insieme.

Dico difficilissima perchè siamo tutti diversi, molto diversi, c'è chi ama
andare in inverno in cima ad una montagna in mezzo alla neve e al freddo
pur di praticare una attività faticosa e rischiosa e chi ama passare il fine
settimana su un divano a guardare inter/milan bevendo birra e facendo rutti.
Che poi anche questa è una attività rischiosa, vedi infarti ecc!

Le leggi che la società si è data per far convivere decentemente individui
tanto diversi sono basate, in genere, su un concetto semplice, ciò che non
è vietato lo si può fare, è vietato tutto ciò che può ledere la libertà altrui e,
vietata o non vietata, chi svolge una attività che pratica danni a qualcuno
ne deve pagare le conseguenze.
Se metto un vaso di gerani alla finestra e c'è un terremoro, il vaso cade e
rompe la testa ad un passante, io ne sono responsabile, per la legge avrei
dovuto considerare la possibilità che il terremoto facesse cadere il vaso e
trovare il modo di fissarlo a prova di sisma.

Questa è la legge, la legge italiana, ma anche le leggi di altri paesi si
basano su questi semplici principi. In altri stati della libertà dell'individuo
se ne fregano e le leggi sono MOLTO più restrittive.

Tornando allo sci alpinismo, qualche anno fà se ne parlava poco o nulla
perchè i praticanti erano pochissimi e difficilmente si facevano danni a
vicenda, ora il fine settimana sui monti in fuori pista ci trovi migliaia di
persone, dalla guida professionista al ragioniere che si è appena fatto
regalare le racchette dalla moglie per il compleanno e pensa di camminare
in montagna per buttare giù i 5 kg di sovrappeso.

Inevitabilmente questo ha creato casino, ha fatto danni e lo stato ha
deciso di intervenire, come hanno messo obbligatorio il casco per i
quattordicenni che sciano, come hanno messo le pattuglie di Carabinieri
che controllano se scendi in pista secondo il codice, così hanno cominciato
a mettere il naso nello scialpinismo, regole sulle salite, proibizioni negli
attraversamenti ecc. Era inevitabile, magari tra un po' ci vorrà un
patentino o qualcosa del genere!

Rimane però il fatto che la legge prescrive che tutti siamo responsabili
delle nostre azioni e che siamo chiamati a risponderne.
E' così, e ne dobbiamo prenedere nota.

A proposito, se con la bici fai cadere un sasso in testa ad un tizio, e
riescono a dimostrarlo, la paghi, eccome se la paghi!
 

cllocate

Biker marathonensis
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@ lampo 13

grazie per la lezione di diritto,
prova a stendere una proposta di legge sulle slavine,quando devono cadere,dove, le responsabilità e magari anche una tassa per i proprietari dei terreni su cui si staccano.
Il patentino ( dopo 30 di scialpinismo) mi sembra una buona idea se mi mette al sicuro dale slavine.Come faccio a far sapere alla slavina che ho il patentino e non mi deve travolgere.
Ma state in pianura va che è meglio e cosi non siamo in "migliaia " sulle montagne, ma che montagne frequenti??
Se le leggi che volete per lo scialpinismo sono quelle che sono state fatte per regolamentare il calcio non c'è molto da stare allegri.
:-o
 

marco

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lampo, quello che tu dici è giusto: il vivere in una società comporta il rispetto di regole.

C'è un però: la natura se ne frega delle nostre regole. La montagna d'inverno, quindi con neve, è uno degli ambienti più difficili e pericolosi che ci siano, per il semplice motivo che il distacco di una valanga non è soggetto a regole, o perlomeno non siamo ancora riusciti a capirle (e dubito che sia possibile). Ci sono delle norme di prudenza che nascono dall'esperienza, ma anche queste non sono il garante completo della nostra sicurezza.

Se si vuole fare una regola perchè nessuno rimanga sotto una valanga, allora prendiamo l'unica che fa senso: è vietato andare fuoripista o fare scialpinismo.

A questo punto dimmi dove andremo a finire. Piuttosto che fare i soliti allarmismi e colpevolizzare la gente, perchè con i soldi gettati al vento per il processo non si organizzano dei corsi valanga, in modo da informare le persone su cosa significhi davvero andare in montagna d'inverno? In austria tali corsi sono gratuiti, durano un weekend e sono da anni prenotati fino all'ultimo posto disponibile. E ce ne sono circa 40 a stagione!

La strada più breve (quella dei divieti, dei processi e dei carabinieri a bordo pista) non è sempre la migliore.
 

Amuro_Rey

Biker celestialis
Scusate parlo sempre da uno che di alpinismo e forse anche di bike ci capisco poco, ma io itengo che Lampo ha perfettamente ragione.
Secondo quanto dite @Muldox @direttore significa che sia la giuria sia il giudice hanno dato una sentenza a casaccio così tanto perchè gli stanno antipatici gli scialpinisti :?
Ci saranno pure stati dei testimoni, delli indagini, etc ... possibile che giuria e giudici si siano completamente bevuti il cervello ed abbiamo dato una sentenza NON suffragata da alcun tipo di fatto certo e prova ?? :???:
 

marco

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Amuro_Rey ha scritto:
Scusate parlo sempre da uno che di alpinismo e forse anche di bike ci capisco poco, ma io itengo che Lampo ha perfettamente ragione.
Secondo quanto dite @Muldox @direttore significa che sia la giuria sia il giudice hanno dato una sentenza a casaccio così tanto perchè gli stanno antipatici gli scialpinisti :?
Ci saranno pure stati dei testimoni, delli indagini, etc ... possibile che giuria e giudici si siano completamente bevuti il cervello ed abbiamo dato una sentenza NON suffragata da alcun tipo di fatto certo e prova ?? :???:

che prova vuoi mai avere quando una valanga viene giù? Non stiamo parlando di un giallo di Agatha Christie!
 

Lampo 13

Biker imperialis
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Io volevo solo chiarire che qui non è importante se io sia a favore o contro
queste attività o se lo sia Marco, volevo solo sottolineare che le leggi
esistono e bisogna farci i conti, che si voglia o meno.
Io non mi auguro certo che mettano petentini o cose del genere per fare
questa o altre attività, vedi la presa in giro che c'è stata con i brevetti
per i sub, 1 settimana, un po' di soldi, in pratica un pizzo, ed hai il tuo
bravo brevetto anche se sei lo stesso c......e di prima.
Il problema è che prendere una posizione oltranzista perchè così si ritiene
di difendere ciò che ci piace, significa solo non far nulla perchè si cerchi
di evitare che succedano incidenti che, inevitabilmente, prima o poi,
porteranno qualcuno ad intervenire dall'alto magari combinando più guai
di quanti ne possano risolvere.
Senza tenere conto, ripeto, che le leggi già ci sono e che tutti siamo
soggetti ad ese. Se si fà un danno e qualcuno dimostra che lo abbiamo
fatto noi, inevitabilmente ne paghiamo le conseguenze, quando non penali
sicuramente civili. Credo che sia il caso tenerne conto.
 

banzai

Biker superioris
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Lampo 13 ha scritto:
...Se si fà un danno e qualcuno dimostra che lo abbiamo fatto noi, inevitabilmente ne paghiamo le conseguenze, quando non penali sicuramente civili. Credo che sia il caso tenerne conto.

Vedi, io credo che il punto sia proprio questo. Non discuto che si debba rispettare la legge. Io ed altri in questo thread crediamo che il giudice abbia sbagliato ad applicarla, perchè non ha dato il dovuto peso ad una perizia fatta da esperti dell'argomento che NON ravvisavano una colpa grave nel comportamento degli sciatori a monte. E la stessa colpa c'era anche nel comportamento del gruppo a valle, che risaliva in un punto estremamente pericoloso con quelle condizioni di neve. E come se un'automobilista investisse una persona che attraversa fuori da un centro abitato dietro ad una curva coperta. Forse puoi dire che doveva andare più piano, ma non puoi dargli il 100% delle responsabilità.

Ti faccio un altro esempio: dalle mie parti c'è un sentiero chiuso per pericolo di caduta pietre. Se un biker sceglie con il proprio discernimento di scavalcare le reti e di salire, e mentre sale involontariamente fa cadere una pietra, che colpisce un'altro biker che ha fatto la stessa scelta, si deve condannare il biker a monte? Per me no, poichè entrambi sapevano a cosa andavano incontro, ed entrambi avevano le proprie colpe.
 

Ser pecora

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Amuro_Rey ha scritto:
possibile che giuria e giudici si siano completamente bevuti il cervello ed abbiamo dato una sentenza NON suffragata da alcun tipo di fatto certo e prova ?? :???:

"Giuria e giudici" probabilmente non sanno una mazza di montagna e sci (come di qualunque altra cosa a meno che non siano praticanti) e pertanto giudicano i fatti suffragati da "fatti certi e prove". La certezza dei fatti poi dovrò essere rivista grazie alle testimonianze di chi ha l'esperienza per giudicarli correttamente e grazie alle perizie (costosissime) di qualche esperto.
Così dopo anni e anni di soldi buttati, carte imbrattate e pena per gli accusati tutto si risolverà in niente. A meno che qualche politico non fiuti il colpaccio e proponga qualche divieto, patentino (magari a punti: slavina 2pt, valanga con morto 10pt, etc.) o imponga di tenere un carabiniere in quota 24h al giorno...
E il buon senso? Morto. Sepolto sotto la valanga.
 

Lampo 13

Biker imperialis
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banzai ha scritto:
Lampo 13 ha scritto:
...Se si fà un danno e qualcuno dimostra che lo abbiamo fatto noi, inevitabilmente ne paghiamo le conseguenze, quando non penali sicuramente civili. Credo che sia il caso tenerne conto.

Vedi, io credo che il punto sia proprio questo. Non discuto che si debba rispettare la legge. Io ed altri in questo thread crediamo che il giudice abbia sbagliato ad applicarla, perchè non ha dato il dovuto peso ad una perizia fatta da esperti dell'argomento che NON ravvisavano una colpa grave nel comportamento degli sciatori a monte. E la stessa colpa c'era anche nel comportamento del gruppo a valle, che risaliva in un punto estremamente pericoloso con quelle condizioni di neve. E come se un'automobilista investisse una persona che attraversa fuori da un centro abitato dietro ad una curva coperta. Forse puoi dire che doveva andare più piano, ma non puoi dargli il 100% delle responsabilità.

Ti faccio un altro esempio: dalle mie parti c'è un sentiero chiuso per pericolo di caduta pietre. Se un biker sceglie con il proprio discernimento di scavalcare le reti e di salire, e mentre sale involontariamente fa cadere una pietra, che colpisce un'altro biker che ha fatto la stessa scelta, si deve condannare il biker a monte? Per me no, poichè entrambi sapevano a cosa andavano incontro, ed entrambi avevano le proprie colpe.

Ed infatti non sono voluto entrare nello specifico del processo.
Il mio era un discorso che si voleva mantenere sul generale.
Non sono in grado di criticare nè il giudice nè gli esperti che sono
contrari alla sentenza.
Del resto sono passati tanti anni senza risposte per fatti come Ustica,
Italicus, Piazza della Loggia, Banca dell'agricoltura e via disperando,
figuriamoci per un incidente di montagna con conseguenze senza
risvolti politici.
I processi poi sono sempre difficili da interpretare ed è un illusione
sperare che sia sempre fatta giustizia, legge e giustizia non sempre
sono sinonimi. Non voglio aprire un'altra polemica, me ne guardo
bene, ma nel caso dell'incidente dell'aereo che si infilò in una scuola
di Bologna, si cercò, sono sicuro in buona fede, di fare giustizia e con
le varie sentenze si fece invece una somma di ingiustizie, contro i
genitori distrutti dal dolore delle povere vittime e contro l'incolpevole
pilota di quell'aereo.
Il mio, ripeto, voleva solo essere un richiamo per tutti,
attenti a ciò che facciamo, certamente in buona fede,
è facile trovarsi nei guai, e aprire una polemica non ci salva.
 

Mau

Biker infernalis
30/10/02
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banzai ha scritto:
Ti faccio un altro esempio: dalle mie parti c'è un sentiero chiuso per pericolo di caduta pietre. Se un biker sceglie con il proprio discernimento di scavalcare le reti e di salire, e mentre sale involontariamente fa cadere una pietra, che colpisce un'altro biker che ha fatto la stessa scelta, si deve condannare il biker a monte? Per me no, poichè entrambi sapevano a cosa andavano incontro, ed entrambi avevano le proprie colpe.

bella li
ecco fai conto che quando parti per un giro scialpinistico o per una salita alpinistica, davanti ai tuoi occhi ci sia sempre e comunque "attenzione caduta valanghe d'inverno e caduta pietre d'estate" certo che però le nostre montagne sarebbero uno schifo tappezzate tutte di cartelli da paraculo messi dalle amministrazioni locali per evitare di prendersi delle responsabilità
quindi non serve nessun cartello
in montagna le valanghe scendono e le pietre cadono
in montagna alpinisti e scialpinisti poteranno avanti il loro gioco coscenti di tali rischi oggettivi
e nessuno al di fuori di questo ambito potrà mai realmente giudicarli
 
dopo aver letto tutto il thread provo a dare il mio contributo alla discussione.

Premetto che l'episodio mi colpì molto probabilmente perchè abito praticamente sotto l'Olano che ho salito più volte fin da piccolo.

Alla ricostruzione fatta da Mau vorrei aggiungere un paio di cose.

La traccia NON è stata battuta ex novo dal gruppo di Della Santa. La traccia era del giorno precedente, battuta da qualche scialpinista con il pelo sullo stomaco. Effettivamente era totalmente illgica, la traccia più logica è leggermente a destra (circa 20-30m). Sapete perchè i primi battitori sono saliti proprio di li?

perchè più a valle hanno sfruttato l'accumulo di una grossa valanga caduta precedentemete dalla stessa parete (qualche decina di m più a sinistra della valanga colposa). Sfruttando questo accumulo sono saliti molto più comodamente proprio sotto la parete dopo di che per raggiungere la bocchetta sono stati costretti a spostarsi verso sinistra battendo proprio nella zona più pericolosa dove il giorno successivo sarà stravolta la comitiva.

Ora, quel giorno il pericolo valanghe era indicato come 3, ma vi assicuro che in quella zona il pericolo effitvo da valanghe da lastroni era altissimo. Vi spiego. il giorno precedente la slavina sono salito all'Alpe Piazza, proprio sotto l'Olano ma leggermente più a Nord. Lungo l'itinerario ho notato delle condizioni veramente pericolose. I 50cm di neve farinosa caduti i giorni precedenti asportati completamente dal vento, avevano creato tali accumuli da innescare valanghe a lastroni spontanee. Lungo la salita dell'Alpe Piazza, che è sicura anche con rischio 4 abbondante ho camminato sopra valanghe a lastoni spontanee cadute nei giorni precedenti. Abbiamo dovurto superare un tratto ripido uscendo dalla solita traccia di salita ed infilandoci nel bosco per il pericolo.

questa l'ho scattata quel giorno, sulla destra vedete i distacchi spontanei sotto la cresta a quota 1700m!!
lago.jpg


ora, appurato che il pericolo in zona era veramente alto. La C.ma dell'Olano non è considerata, almeno dai locali, come una C.ma "jolly", cioè quelle vette che non presentano pericoli neppure con rischio valanghe molto alto. Anzi, generalmente in caso di pericolo ci si ferma nel dosso prima del pendio finale che porta alla Bocchetta. Quel giorno in molti, la maggior parte, hanno fatto così, compreso un conrso CAI. La decisione di salire in vetta l'hanno presa comunque in pochi.

La mia opinione è che, dei protagonisti, hanno sbagliato tutti tranne i 3 poveracci ed i loro amici che stavano salendo come clienti della guida alpina Marco della Santa e che quindi si sentivano in qualche modo "al sicuro".

aggiungo che salire in vetta con gli sci non è una consuetudine, tutti sanno che la cresta-pendio che porta in vetta è meglio salirla a piedi, in parte per la difficoltà, in parte per il percolo di valanghe. Quindi, è certo che i Fanoni hanno fatto una stupidata forzando il pendio sci ai piedi "pendendo" verso la nord. è anche certo che Della Santa, tra l'altro responsabile di 10 clienti e più?, ha commesso una imprudenza fatale 1 nel continuare la gita oltre il dossetto citato, 2 continuandola lungo la traccia sbagliatissima già battuta.
Tutte le perizie di questo mondo, fatte tra l'altro giorni dopo l'evento, non saranno mai in grado di stabilire con una ragionevole certezza se la valanga è stata staccata da sopra o da sotto. Per questo reputo assurda la sentenza che condanna 1 persona.
Altra cosa che non capisco è la resaponsabilità NULLA del padre...in 5 metri di distanza esuiste la linea fra 1 killer e 1estraneo ai fatti?? non credo proprio...

la domanda che mi sono posto più volte...senza darmi una risposta è:
mi fossi trovato io quel giorno verso l'Olano, avrei seguito la traccia già battuta oppure avrei avuto il coraggio di battere un altra traccia li vicino andando a sondare un terreno vergine e solo leggermente meno ripido?

non so proprio...temo la prima.


allego una foto scattata poche decine di minuti prima dell'accaduto da un mio amico che stava percorrendo pure lui la traccia sbagliata. Ha incrociato la comitiva mentre saliva più a valle. Come si vede dall'immagine la traccia "sfruttava" una valanga caduta da pochi giorni e poi tagliava proprio sotto la parete...

mah :? :?
 

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cllocate

Biker marathonensis
31/12/03
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@ el Nibi

decisamente interessante la tua testimonianza ,
ognuno trarrà le sue conclusioni come è giusto che sia,
soprattutto per la pacatezza dell'esposizione
che in casi come questo non guasta mai anzi .

grazie :-(
 
Amuro_Rey ha scritto:
Dunque partendo dal presupposto che io non sono un'alpinista, non sono uno sciatore (anzi la montagna in inverno nun mi piace) che LA LEGGE è UGUALE PER TUTTI e che chi ha emesso la sentenza ha avuto modo di visionare tutti gli atti ed i dati del caso e che la giuria ed il giudice siano sopra ogni parte se hanno detto che la valanga è stata provocata e si sa chi l'ha provocato, questi devono pagare.
...


:-x :-x

in montagna 2+2 non fa 4, o perlomeno non sempre.
prima capisci questo, fatti un po' di scialpinismo e poi permettiti di sputare sentenze.

sta sicuro che condannato o meno il poveretto a cui si imputa la morte degli scialpinisti, si sente già abbastanza in colpa, un macigno nella coscienza, che a prescindere dalla condanna gli peserà per tutta la vita.
non è un delinquente, un criminale.
:-( :-(
 

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