Da escursionista, non ho mai apprezzato, i mtbikers quando cominciarono a percorrere (a volte invadendo) i sentieri delle nostre montagne, ora sembra sia il loro turno di indispettirsi per le emtb che consentono a chiunque di fare la stessa cosa.
Assodato che poi è l'educazione e i comportamenti dei singoli a fare la differenza, vuol dire forse che chi arriva prima ha maggiori diritti di chi arriva dopo?
O c'è qualche altro motivo, tipo il vero "impegno" fisico dei mtbikers tradizionali, a meritarsi la patente per frequentare i sentieri?
Vado per monti con la emtb da 5 anni, su strade forestali o militari, che trent'anni fa frequentavo con motoalpinismo finchè non ne hanno proibito il transito e quindi con la mtb finchè ne sono stato in grado.
Lascio i sentieri ai camminatori perchè loro li hanno creati e sono quelli che li mantengono; apprezzo la emtb che mi consente di salire sulle mie amate montagne senza dover necessariamente mettermi a "fare cose diverse".
Da operatore del settore consentitemi un'ultima chiosa: nell'ultimo anno, da noi, la vendita di mtb tradizionali ha avuto una flessione vicina al 50% più che compensata dall'aumento di quella di emtb.
Non so se questa tendenza sia generalizzata, anche se in paesi come la Germania il sorpasso sembra essere già avvenuto: lascio ad ognuno la propria valutazione sugli sviluppi per il futuro con l'auspicio di una maggior reciproca tolleranza.