doping!!!!!!!!!

xtrncpb

Biker imperialis
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A Di Luca gli hanno dato 3 anni.......a 37 potrebbe fare un bell'esordio in MTB

Chi scommette il caffè????
Ma no, a lui la MTB non interessa...
Ha già aperto un negozio di bici a Spoltore, farà meno fatica e molti più soldi con quello.
E poi vuole dimostrare di essere "pulito", quindi ricorrerà in appello.
E credo che la sua squalifica sarà ridotta, perchè lui comunque non tornerà più alle corse "pro" (magari lo farà da "amatore").
 

zeromeno

Biker paradisiacus
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forse mi sa che ti sbagli un Di Luca sara' stato uno da un milioncino l'anno ....difficile farli anche se tu aprissi una multinazionale di bici
 

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Biker perfektus
22/8/07
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anguillara sabazia
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non infanghiamo anche questa disciplina più di quanto basta per carità...meglio restare in serie B ma ben visti che passare per dopati..


vedi Casagrande, Simoni, Celestino, lo stesso Cioni (che tanto bene ha fatto in Mtb) non ritengo che abbiano fatto tutto questo bene alla Mtb.
Si è snaturato un pò l'andare in mtb, medie folli, metodi di allenamento e tutti ci siamo adeguati. 10/20 (ci vado dal '90) anni fa non era così, forse non è tutta colpa loro ma ne farei volentieri a meno!
Poi non scanniamoci con gli stradisti (sono anche uno di loro) A o B non fa differenza, rispetto al calcio non siamo proprio niente!! scanniamoci con loro dimostrando serietà nel comportamento, rispetto reciproco tra di noi, impegno per far crescere il movimento tra i giovani. Non si fa mai abbastanza....
 
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danny36

Biker tremendus
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A Di Luca gli hanno dato 3 anni.......a 37 potrebbe fare un bell'esordio in MTB

Chi scommette il caffè????


scusa se ti correggo ma 3 sono gli anni di squalifica che sono stati chiesti dal Coni, la decisione finale non è stata ancora presa per cui fino ad allora è meglio non darlo per scontato a onor di cronaca.
 

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Biker perfektus
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anguillara sabazia
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....hai ragione, non gli daranno neanche quelli!!


comunque non voglio aprire polemiche con nessuno.
Mi sono solo rotto di essere fermato da chiunque per dare spiegazioni su tizio o caio o difendere una categoria che sempre più spesso non vuole essere aiutata.
scusate lo sfogo, ma vado in bici da 25 anni e si parla sempre e solo di doping.....

P.S. in questo dò ragione ad Achille in alcuni post fa.....
 

bikersgiant

Biker grossissimus
http://tv.repubblica.it/copertina/bani-cosi-mi-dopava-la-squadra/40958?video
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bikersgiant

Biker grossissimus
Baby campione e dopato
"Così mi davano di tutto"
Eugenio Bani, diciannovenne pisano, è una promessa del ciclismo italiano. Squalificato per 21 mesi, ora racconta tutto e denuncia. Con nomi e cognomi di EUGENIO CAPODACQUA
Il commento: Poco sport, troppa farmacia
La replica: la lettera della Procura Antidoping
LUNATA (LUCCA) - Era ed è ancora considerato uno dei talenti emergenti del ciclismo giovanile. Una sorta di Ivan Basso in fieri, già inserito nella rosa azzurra. Ma Eugenio Bani, diciannove anni, pisano, fisico statuario da passista veloce, da due stagioni nel ciclismo degli "Under 18", i dilettanti una volte definiti "puri", è finito d'improvviso nel tunnel del doping. Gonadotropina corionica, un ormone femminile, usato nello sport maschile per stimolare la produzione endogena del testosterone, l'ormone della forza. Un caso grave che vale all'atleta una squalifica di 21 mesi. Ma un caso emblematico della pessima situazione in cui versa buona parte del ciclismo giovanile, nonostante anni di scandali, campioni dopati e appelli a ripulire l'ambiente partendo dalla base. Ancora oggi il pedale diventa subito sinonimo di farmacia, anche ai primissimi gradini, e resta feroce il sospetto di "trattamenti" totali, complessivi, cioè di squadra.

Impressionante, anche volendo limitarsi al lecito, ciò che emerge dai verbali della Procura Coni: endovene, fiale intramuscolari, ricostituenti, acido folico, vitamine, antidolorifici, eccitanti, siringhe già confezionate e pronte all'uso conservate in frigo. Una "terapia" globale, fatta a tutta la squadra, confessa l'atleta. Una cura che comincia prima della gara (antidolorifici), si sviluppa durante - "pasticche di caffeina (una volta vietata, oggi di libero uso ndr) per il finale di corsa" assicura Bani - per concludersi al dopo gara con la cosiddetta "integrazione".

Bani cosa è successo?
"Sono stato trovato positivo al campionato italiano l'estate scorsa e non so perché. Non ho mai fatto alcuna cura a casa, né iniezioni, né altro; i miei genitori non sanno neppure cos'è una medicina. Gli unici a somministrarmi qualcosa sono stati quelli della squadra".

Punture o che altro?
"Punture e pasticche, iniezioni endovenose, tutto quello che serve per recuperare, mi dicevano".

Ma lei andava da un medico molto discusso, la sua era una società molto chiacchierata.
"Ci andavo fino all'anno scorso e solo a fare i test".

Non le è mai venuto un dubbio, un sospetto?
"Il fatto è che devi fidarti della squadra (l'Ambra Cavallini Vangi, una delle formazioni giovanili più in vista, ndr). E poi la storia era cominciata prima, quando non avevo ancora 18 anni. Chi ci faceva più caso? Non puoi non fidarti perché quello è il sistema. Altrimenti non trovi posto né lì né in nessun'altra squadra. Sono convinto che è così in tante se non proprio in tutte le formazioni giovanili. E' il sistema che è corrotto e ci corrompe, noi siamo costretti ad andare dietro a queste cose altrimenti non si arriva".
Sta dicendo che la responsabilità è dei suoi dirigenti?
"Io so solo che non ho mai assunto nulla al di fuori di quello che mi ha dato la squadra".

Come avveniva la cura?
"Una volta la settimana si andava nel ritiro di Empoli Bagnara e lì ci praticavano le iniezioni".

Chi faceva le punture?
"Un ex infermiere e un altro dirigente, responsabile della squadra".

Anche persone non abilitate alla pratica, quindi. Di che medicine si trattava?
"Dicevano che erano vitamine, venivano prese nel frigorifero, erano in siringhe già confezionate. Io ho chiesto tante volte cosa ci fosse dentro e sempre mi rassicuravano: ricostituenti per riprendere le forze. Alla fine uno cosa deve fare? Si fida".

Le iniezioni le faceva anche quando era minorenne?
"Sì. Era normale, l'ho detto. Ma non le facevo solo io, anche gli altri compagni".

Lei è stato interrogato dalla Procura del Coni. Ha collaborato?
"Ho raccontato tutto, ho fatto nomi e cognomi di tutte le persone coinvolte. Ma mi è sembrato non fossero molto interessati mentre parlavo. Chi beveva qualcosa, chi era al telefono... Mi è parso di parlare a vuoto".

Davvero incredibile un simile atteggiamento. Come lo spiega?
"Non saprei. So che dirigenti della mia squadra avevano ottimi rapporti con dirigenti della federazione".

E allora? Avrebbero preferito punire solo l'atleta? Un sospetto pesante, il suo.
"Lo so, ma la cosa non può non far riflettere. Io da solo non mi sono dopato".

Se fosse vero vorrebbe dire che il sistema di controllo è manipolabile e corrotto. Una situazione senza speranza.
"No, senza speranza no. Bisogna partire da qui per rivedere tutto. Quello che è capitato a me può capitare a chiunque. Sono convinto di non essere il solo ad aver assunto senza saperlo quella sostanza. Solo che io sono trovato positivo. Ma un mio compagno di squadra è svenuto due volte in corsa; dunque queste cure non è che facessero proprio bene".

Ora cosa farà?
"Voglio tornare a correre. Per questo mi sono rivolto a Ivano Fanini che mi ha offerto il suo appoggio e, dopo la squalifica, vestirò le insegne dell'Amore & Vita. Sono pulito. So di avere le qualità giuste, voglio dimostrare che si può fare ciclismo pulito anche ad alto livello. E ci riuscirò".

(5 gennaio 2010) Repubblica
 
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Altair

Biker superioris
15/4/09
819
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PD
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Fossi il padre del ragazzo farei una visitina personalmente a Direttore Tecnico ed ex-infermiere e poi altro che iniezioni!!

cmq ste storie me le ha raccontate UGUALI IDENTICHE anche un mio amico ex-nazionale giovanile: prelievo di sangue, passa mezz'ora, tornano con la flebo avvolta nella carta stagnola e via in vena di nuovo... alla domanda che "cosa c'é dentro??" risposta "abbiamo arrichito il tuo sangue con ferro, vitamine,ect ect..."

se se
 

xtrncpb

Biker imperialis
23/9/04
10.512
5
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Milano
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Si, una storia come ce ne sono altre 100, 1.000, 10.000...
Comunque a tanti giovani (e non solo) fa comodo far finta di niente, credere cioè che le siringhe contengano solo vitamine. E convincersi di essere "puliti" solo perchè non si assumono volontariamente sostanze dopanti.
A me se si avvicina uno con una siringa, gliela rispedisco dritta nel suo
Perchè è così che sono cresciuto, ed è questo che lo Sport mi ha insegnato.
Non la storia degli "integratori permessi"...
 

achille

Biker grossissimus

Appunto...ma sta gente compreso il ragazzo dove vive! 0 alla Squadra, 4 al ragazzo e 2 ai genitori!!
 

teora

Biker poeticus
5/6/05
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rimini
siralexteora.blogspot.com
gli facevano punture e non sapeva nulla, ma per favore.........

nel frattempo da juoniore è passato direttamente con fanini, altro palladino del doping che con questa mossa non ha fatto altro che dire ai giovani dopatevi che poi ci sono io a farvi fare il salto di categoria e portarvi direttamente nel mondo dei proff.
 

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