Junior, Under23 ed Elite sono categorie professionistiche, alle cui spalle si muovono i medesimi (loschi) interessi.
Avviare un atleta Junior alla pratica del doping significa "fidelizzarlo" quando diventerà Under23 e poi, se non si perderà per strada, Elite.
E' risaputo che anche gli Junior utilizzino sostanze dopanti, ma difficilmente scelgono autonomamente il doping, perchè alla loro età è difficile stabilire la misura nell'assunzione di un prodotto.
Gli Junior sono quasi sempre "consigliati"...... e seguiti da DS, medici e preparatori atletici... 8-)
Infatti... quando si entra nella sfera del doping, è come se lo SPORT venisse assassinato...Guarda, hai proprio ragione, cercavo di spiegare il concetto!
Penso che tanti di coloro che sono "consigliati", lo farebbero lo stesso anche senza i consiglieri.
Comunque alla fine DS,medici,preparatori,sponsor ecc....puntano sempre al massimo in qualsiasi modo, l'importante è "il massimo"; a questo punto secondo il mio modo di vedere non è più sport.
Infatti... quando si entra nella sfera del doping, è come se lo SPORT venisse assassinato...
Perchè doparsi significa BARARE.
Quanto al doping tra prof e amatori, i prof almeno lo fanno per vincere certe corse o quantomeno per tenersi il posto di lavoro (ed in tal senso pur essendo naturalmente e decisamente condannabili ha un certo senso) gli amatori che si dopano invece sono decisamente dei falliti .
.. perchè i valori sarebbero tutti equamente livellati verso il basso.
Ragazzi, io sul Basso ho pure il dente avvelenato, causa di quella volta che dopo essersi accordato con il Gibo per far la discesa piano l'ha attaccato dopo nella parte in falso piano. Non l'ho proprio madata giù. E che cavolo tu mi aspetti (perchè il Gibo in discesa se voleva lo mollava) e allora anch'io ti aspetto e ce la giochiamo in volata.
Eppure ci fu una volta (ora nn ricordo in che tappa) che era in maglia rosa stette un male da cani ma (nonostante il pare contrario del ds, allora Riijs) non volle abbandonare spiegando che il senso era arrivare al traguardo. Mi emozionò seguire uno che accettava la sconfitta con quella dignità. La trovavo una vittoria.
Eppure ci fu una volta (forse l'anno prima del fattaccio antiGibo) (ora nn ricordo in che tappa) che era in maglia rosa stette un male da cani ma (nonostante il pare contrario del ds, allora Riijs) non volle abbandonare spiegando che il senso era arrivare al traguardo. Mi emozionò seguire uno che accettava la sconfitta con quella dignità. La trovavo una vittoria.
In cambio nel 2006 mi regalò una sgradevole sensazione dal vivo
tappa del Monte Bondone, sono lì dalla notte prima, non vedo l'ora che passino i corridori (ho già dichiarato che sono ....innamorato e incoerente...). Vi giuro dal vivo ho visto miriadi di corse e di tappe ma il Basso che sale sul Monte Bondone lo ricordo come la cosa più impossibile mai vista. Ridendo saliva con una facilità irreale e a che velocità...No mi sono detto così no così è troppo...
La tappa era del 22 maggio 2005 al Giro d'Italia sul passo dello Stelvio il suo dramma ed io ero presente, eccovi le foto mi ricordo che faceva molto freddo (che si sia cag...o addosso, mah ...)
Ragazzi, io sul Basso ho pure il dente avvelenato, causa di quella volta che dopo essersi accordato con il Gibo per far la discesa piano l'ha attaccato dopo nella parte in falso piano. Non l'ho proprio mandata giù. E che cavolo tu mi aspetti (perchè il Gibo in discesa se voleva lo mollava) e allora anch'io ti aspetto e ce la giochiamo in volata.
Mi ricordo la tappa e direi che ci ha fatto una brutta figura,pero' Gibo era l'unica cosa che poteva fare x provare a vincere xche' se anche lo staccava in discesa in salita lo avrebbe ripreso sicuramento.
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