le prove ???
se fosse tutto falso armstrong andrebbe in tribunale come tutti
ARMSTRONG?????
Non conosco un tipo più disonesto di Armstrong:
*****(fonte Eugenio Capodacqua Sportpro)
Intanto al Giro arriva il presidente dell'Uci Pat Mcaquaid.
Sarebbe come se Cannavaro versasse un sostanzioso contributo alla federazione medici sportivi (che gestisce il laboratorio antidoping) e/o al Coni perché acquistasse una macchina per i test. Nel calcio è successo di tutto, compreso il doping al nandrolone, ma quello che è accaduto e accade nel ciclismo tocca davvero vette stratosferiche: ben più in alto dei 2.275 metri di Plan de Corones. Al Giro arriva Pat Mc Quaid, l'irlandese presidente dell'Uci, la federazione internazionale di ciclismo. Dalla sua lunga conferenza arriva la conferma ufficiale che nel 2002, cioè quando era al culmine della sua carriera sportiva (vittoria nel quarto Tour), Lance Armstrong, il sette volte vincitore della Grande Boucle, versò un contributo-donazione di 100.000 dollari alla federazione internazionale. A fondo perduto, ovviamente. "Era venuto con Bruyneel ad Aigle pochi mesi dopo che era stata creata la nuova sede era rimasto impressionato ed ha deciso di fare una donazione". Singolare circostanza: uno va, vede una megastruttura plurimilionaria come quella messa in piedi dall'Uci e sente, impellente, il bisogno di fare una donazione. Singolare anche la coincidenza che di un viaggio ad Aigle (ma non nelle stesse date) da parte del texano e del suo mentore avesse parlato anche Floyd Landis il mormone privato del Tour 2006 per la positività al testosterone. Per occultare una positività all'epo di Armstrong accusa Landis. "Nessuna positività", ribatte McQuaid sventolando documenti che certificano tutte la positività dei laboratori convenzionati con l'Uci di quegli anni. Quella dell'americano non c'è, ovviamente.
Che fine hanno fatto quei soldi?
“Stiamo verificando le carte; abbiamo accertato l’acquisto per 90.000 dollari di una macchina per le analisi antidoping che è ancora attualmente in uso”. Degli altri 10.000 per il momento non si hanno notizie: “Stiamo controllando le fatture, ma quando lo avremo fatto tutto sarà chiaro sul bilancio dell’Uci”.
Inutile insistere con il presidente sull’opportunità di accettare danaro da un atleta che poi dall’Uci deve essere controllato. Conflitto di interesse?: “Non vedo alcun conflitto”, dice secco McQuaid. Tantomeno problemi di deontologia. “Bisogna rifarsi ai tempi in cui i fatti sono successi. A quei tempi non c'era alcuna accusa contro Armstrong. L’Uci ha pochi soldi e molte sono le esigenze per sviluppare il ciclismo nel mondo, dunque prendiamo in considerazione chiunque faccia delle offerte. Quanto meno lo ascoltiamo”. Insomma una deontologia a orologeria, legata alle circostanze. Ma cosa c'entrino le accuse con l'etica lo sa solo il presidente McQuaid. E questo è il massimo dirigente del ciclismo mondiale. Quello che conta è che alla fine i soldi arrivano all’Uci. “Ma non subito. Nel 2005 abbiamo dovuto fare un sollecito e solo dopo l’organizzazione che gestisce Armstrong ha pagato”. Inutile dire quanto e come nel frattempo i sospetti sul texano siano cresciuti ed ingigantiti. Dalla positività ai corticosteroidi giustificata con un certificato medico, alla controversa vicenda dell’actovegin (un emoderivato che migliorerebbe il trasporto dell’ossigeno), prodotto all’epoca non ufficialmente nella lista dei prodotti vietati, culminando con la presenza accertata dell’epo in alcune provette attribuite all’americano relative al Tour 1999, il primo vinto, che non hanno portato alla squalifica solo perché si trattava di analisi sperimentali e non di test atidoping veri e propri. Una vicenda che il texano di Dallas non ha mai voluto chiarire a fondo, anche se dal laboratorio di Chatenay Malabry gli hanno più volte offerto l’occasione di fare le opportune verifiche. MacQuaid ha respinto al mittente le accuse di Landis. “Ho parlato con Landis - ha detto Mc Quaid – subito dopo la sua positività, invitandolo ad accettare il verdetto di squalifica e le sanzioni – lui si è rifiutato, negando tutto e costringendo l'Uci a spendere oltre un milione di dollari per il contenzioso giuridico. Ora si è smentito confessando di essersi dopato. Adesso ho chiesto alle federazioni di appartenenza dei personaggi coinvolti dalle sue dichiarazioni (White, il tecnico di Armstrong Bryneel, il suo omologo francese Lelangue) di aprire un’inchiesta per appurare la verità”. Curiosa a questo punto la situazione della Bmc: hanno fermato Ballan per i sospetti di coinvolgimento nell’inchiesta doping di Mantova e hanno nello staff Lelangue ufficialmente indagato, secondo McQuaid, dalla federazione francese.