M
mares
Ospite
Ragazzi, oggi ho strizzato un casino...
Siccome non sono riuscito ad unirmi al gruppo AN.SI.AN. causa problemi metro (si possono portare le bici al seguito solo domenica e festivi), col buon Garga abbiamo deciso di rimandare l'uscita. Ma a quel punto erano le 10,30 ed io ero già alla metro magliana. Ricky.ebasta ancora dormiva beato nonostante le innumerevoli chiamate fattegli, mi trovavo ad un passo dalla ciclabile e turandomi un po' il naso l'ho imboccata, meglio un giro su pista che tornare a casa. Arrivo in fondo e mi viene la malaugurata idea di fare il giro da solo, almeno il tratto iniziale...
Salgo sul cavalcavia e subito un cane si mette ad abbaiare, evidentemente si era offeso perché non l'avevo salutato, la bestia era a meno di cinque metri, senza preoccuparmi più di tanto, memore degli insegnamenti del buon Dolomia, ghi ho urlato dietro un po' di male parole e si è subito ammansita. Salgo sulla rampa, il percorso è agevole, la rete si ferma a metà, non chiude il marciapiedi, l'asfalto è fresco, ancora bello nero, per terra un reggiseno (3a misura) in tinta con l'asfalto (l'ha perso qualcuno? Forse gli esploratori di pedalando...). Arrivo in fondo e scendo giù in direzione del ristorante Anaconda (che ti daranno mai da mangiare in un posto con un nome simile?), passo sotto i viadotti e salgo sull'argine.
Parte un comodo sentiero doppio e inizio a percorrerlo, terreno ottimo, pianeggiante, solo qualche pozzangera ogni tanto.
A distanza si sente un lontano abbaiare, forse il canile di via del mare(?).
Il sentiero comincia un'ampia curva a destra, io invece vado dritto su un sentiero erboso in rilievo che sembra tagliare il curvone. Ad un certo punto il sentiero finisce di colpo, evidentemente un avanti / indietro di un camion andato a scaricare chissà cosa. I latrati dei cani si avvicinano, meno male che sono fuori vista, altrimenti in un posto così isolato chissà che può succedere...
Visto che non posso andare avanti torno indietro e girando vedo a distanza un branco di cagnoni maremmani, sono 5 o 6 e abbaiano furiosamente. Sono molto distanti, meno male...
Accelero un po', mi guardo intorno, ma non c'è proprio nessuno, nemmeno case in vista. I latrati si avvicinano, mi giro e vedo due cagnoni che in avanscoperta trottano verso di me, ora sono vicini, la strizza mi prende di brutto, ma capisco che è inutile allungare il passo. Mi fermo e scendo dalla bici, metto tra me e loro il mio fido telaio e comincio a urlare: "VIA! VIA! VIA!" più forte che posso. I cagnoni si fermano subito, sembrano titubanti, ricominciano ad abbaiare, però poco convinti, io ricomincio: "VIA! VIA! VIA!" e finalmente si calmano e cambiano direzione. Ma dal gruppo rimasto un po' più lontano si stacca il più grosso, forse il capobranco, e mi corre incontro. Ormai ho imparato e riprendo la solita solfa, urlando se possibile ancora di più. Raccolgo pure un sasso e accenno a tirarglielo. Il cagnone si calma e finalmente desiste.
Risalgo in bici e mi allontano lentamente, ogni tanto mi giro e lancio ancora qualche urlo. Appena i cani spariscono dalla mia vista comincio a volare, non vedendo l'ora di tornare sull'odiata ciclabile. Tutto tranquillo fino alla fine, anche se mi rimane il terrore che mi possano assalire dall'alto dell'argine.
Salgo sul cavalcavia e ridiscendo sulla ciclabile, il cagnetto di prima è ancora lì, stavolta non abbaia, io lo ringrazio mentalmente per avermi fatto da involontario trainer e tiro via verso casa.
Siccome non sono riuscito ad unirmi al gruppo AN.SI.AN. causa problemi metro (si possono portare le bici al seguito solo domenica e festivi), col buon Garga abbiamo deciso di rimandare l'uscita. Ma a quel punto erano le 10,30 ed io ero già alla metro magliana. Ricky.ebasta ancora dormiva beato nonostante le innumerevoli chiamate fattegli, mi trovavo ad un passo dalla ciclabile e turandomi un po' il naso l'ho imboccata, meglio un giro su pista che tornare a casa. Arrivo in fondo e mi viene la malaugurata idea di fare il giro da solo, almeno il tratto iniziale...
Salgo sul cavalcavia e subito un cane si mette ad abbaiare, evidentemente si era offeso perché non l'avevo salutato, la bestia era a meno di cinque metri, senza preoccuparmi più di tanto, memore degli insegnamenti del buon Dolomia, ghi ho urlato dietro un po' di male parole e si è subito ammansita. Salgo sulla rampa, il percorso è agevole, la rete si ferma a metà, non chiude il marciapiedi, l'asfalto è fresco, ancora bello nero, per terra un reggiseno (3a misura) in tinta con l'asfalto (l'ha perso qualcuno? Forse gli esploratori di pedalando...). Arrivo in fondo e scendo giù in direzione del ristorante Anaconda (che ti daranno mai da mangiare in un posto con un nome simile?), passo sotto i viadotti e salgo sull'argine.
Parte un comodo sentiero doppio e inizio a percorrerlo, terreno ottimo, pianeggiante, solo qualche pozzangera ogni tanto.
A distanza si sente un lontano abbaiare, forse il canile di via del mare(?).
Il sentiero comincia un'ampia curva a destra, io invece vado dritto su un sentiero erboso in rilievo che sembra tagliare il curvone. Ad un certo punto il sentiero finisce di colpo, evidentemente un avanti / indietro di un camion andato a scaricare chissà cosa. I latrati dei cani si avvicinano, meno male che sono fuori vista, altrimenti in un posto così isolato chissà che può succedere...
Visto che non posso andare avanti torno indietro e girando vedo a distanza un branco di cagnoni maremmani, sono 5 o 6 e abbaiano furiosamente. Sono molto distanti, meno male...
Accelero un po', mi guardo intorno, ma non c'è proprio nessuno, nemmeno case in vista. I latrati si avvicinano, mi giro e vedo due cagnoni che in avanscoperta trottano verso di me, ora sono vicini, la strizza mi prende di brutto, ma capisco che è inutile allungare il passo. Mi fermo e scendo dalla bici, metto tra me e loro il mio fido telaio e comincio a urlare: "VIA! VIA! VIA!" più forte che posso. I cagnoni si fermano subito, sembrano titubanti, ricominciano ad abbaiare, però poco convinti, io ricomincio: "VIA! VIA! VIA!" e finalmente si calmano e cambiano direzione. Ma dal gruppo rimasto un po' più lontano si stacca il più grosso, forse il capobranco, e mi corre incontro. Ormai ho imparato e riprendo la solita solfa, urlando se possibile ancora di più. Raccolgo pure un sasso e accenno a tirarglielo. Il cagnone si calma e finalmente desiste.
Risalgo in bici e mi allontano lentamente, ogni tanto mi giro e lancio ancora qualche urlo. Appena i cani spariscono dalla mia vista comincio a volare, non vedendo l'ora di tornare sull'odiata ciclabile. Tutto tranquillo fino alla fine, anche se mi rimane il terrore che mi possano assalire dall'alto dell'argine.
Salgo sul cavalcavia e ridiscendo sulla ciclabile, il cagnetto di prima è ancora lì, stavolta non abbaia, io lo ringrazio mentalmente per avermi fatto da involontario trainer e tiro via verso casa.