Dollaro debole: i prezzi EU dovrebbero scendere?

muldox

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...Il problema del ricarico dell'importatore è a mio avviso anche da ricercare nelle eccessive tasse e nell'eccessiva burrocrazia che un'azienda italiana deve pagare per poter fare i propri affari....

E' però un dato di fatto che alcuni prodotti costano più di altri, pur se di pari livello qualitativo.
Dato che mi pare ragionevole supporre che il prezzo all'origine non possa differire di molto, da qualche parte la differenza di ricarico ci deve essere (e non dico che sia l'importatore).
Altrimenti finisce come con la frutta, che viene pagata una miseria al contadino, costa uno sproposito in negozio, ma misteriosamente nessuno applica forti ricarichi :nunsacci:
 

Billo

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altro esempio, su bici, ma inverso:
bianchi doss 5200 in Usa:679 dollari
bianchi doss 5200 in Italia:750 euro (su un sito di un negozio, non conosco il prezzo ufficiale)
mah...comincio a pensare che gli americani non son poi quei "tonni" che qualcuno ci vuol far credere.
e questo Euro mi sa che è forte solo per i soliti noti, ma per il consumatore finale è sempre la solita musica.
 

sembola

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Un amico che vive e lavora a Whasington(DC) si è comprato un BMW 328(da concessionario ufficiale) ad un prezzo decisamente inferiore di quello che viene venduto in Germania, fatti i dovuti calcoli di cambio, dazi e iva. La macchina è prodotta in Germania...mistero
Non ha usufruito di nessuno sconto particolare
In Europa, con i soldi che ha speso, mi sarei comprato una Audi A3 non troppo accessoriata...
Su questo non sarei molto sicuro, le case europee hanno stabilimenti in USA proprio per aggirare i dazi sulle auto. Mercedes e Saab di sicuro, credo anche BMW ma non ne sono certo.


In Europa, invece, spesso hanno un distributore per ogni singolo stato europeo (al massimo esitono delle concetrazioni di territorio) con la clausola che nessuno di questi può vendere fuori del proprio territorio
Clausola contraria al diritto comunitario, e che regge finchè nessun operatore protesta ufficialmente. Difficile che avvenga per questi settori dove il giro d'affari è minuscolo, ma negli altri settori è accaduto ed ora è perfettamente normale che un operatore commerciale si rifornisca dall'importatore che preferisce.


da qualche parte la differenza di ricarico ci deve essere...
Per forza di cose...


e questo Euro mi sa che è forte solo per i soliti noti, ma per il consumatore finale è sempre la solita musica.
Certo, se la benzina fosse costata 10mila lire al litro ci sarebbe andata senz'altro meglio. :medita:
 

Billo

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ai piedi ho delle Timberland
155 dollari in usa
190 euro qui

maglietta Abercrombie
38 dollari in usa
60 euro qui

non posso di sicuro pretendere che se domani l'euro raddoppia sul dollaro, il listino venga cambiato domani, ma non cambia mai.
quindi,a me, l'euro, che favore ha fatto?
perchè la bianchi costa meno negli usa?
qualcuno ha la motivazione di ste differenze?
 

sembola

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ai piedi ho delle Timberland
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190 euro qui

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Roba effettivamente utile all'economia nazionale. Insomma, come l'acciaio, il petrolio e la tecnologia ;-)


quindi,a me, l'euro, che favore ha fatto?
Ha impedito che l'Italia facesse la fine dell'Argentina. Dove il prezzo di Timberland, Abercrombie e Nomad interessa a molto, molto pochi ora.



perchè la bianchi costa meno negli usa?
qualcuno ha la motivazione di ste differenze?
L'ho già scritto, mi pare. La gran parte sta nella diversa catena distributiva e nel diverso valore che i consumatori danno ai beni.
Si vede che all'ammerigano delle Timberland frega poco o niente e comunque molto meno che a noi.
 

Billo

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Roba effettivamente utile all'economia nazionale. Insomma, come l'acciaio, il petrolio e la tecnologia ;-)



Ha impedito che l'Italia facesse la fine dell'Argentina. Dove il prezzo di Timberland, Abercrombie e Nomad interessa a molto, molto pochi ora.




L'ho già scritto, mi pare. La gran parte sta nella diversa catena distributiva e nel diverso valore che i consumatori danno ai beni.
Si vede che all'ammerigano delle Timberland frega poco o niente e comunque molto meno che a noi.


dal basso della mia categoria di consumatore finale, guardo quello che mi interessa.
se poi la Falck compra acciaio a meno, mi importa il giusto.
mi chiedo come mai allora,Danimarca e Gran Bretagna non siano alla fame, visto che non hanno l'euro...
 

sembola

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dal basso della mia categoria di consumatore finale, guardo quello che mi interessa.
Visto che ti interessano le bici, spiegami come si inquadra in questa tua convinzione il fatto che oggi, con il dollaro a .66 contro l'euro le biciclette costano, una volta considerata l'inflazione e l'evoluzione tecnologica, allo stesso modo di otto anni fa quando il dollaro valeva 1.13 euro.

se poi la Falck compra acciaio a meno, mi importa il giusto.
Era per dire che hai citato prodotti di moda, che hanno nel bollino il loro valore. A cui popoli diversi danno valori diversi, come ha scritto anche Zoorlen.

mi chiedo come mai allora,Danimarca e Gran Bretagna non siano alla fame, visto che non hanno l'euro...
Siamo ampiamente offtopic, ma una risposta sintetica può essere che UK e DK hanno una finanza pubblica in buona salute e dove le tasse le pagano tutti, ed anche molto care come in DK o NO, per citare un paese che è fuori anche dall' UE (e che è un'altro grosso produttore di petrolio come l'UK guarda caso).
 

Billo

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Visto che ti interessano le bici, spiegami come si inquadra in questa tua convinzione il fatto che oggi, con il dollaro a .66 contro l'euro le biciclette costano, una volta considerata l'inflazione e l'evoluzione tecnologica, allo stesso modo di otto anni fa quando il dollaro valeva 1.13 euro.


Era per dire che hai citato prodotti di moda, che hanno nel bollino il loro valore. A cui popoli diversi danno valori diversi, come ha scritto anche Zoorlen.


Siamo ampiamente offtopic, ma una risposta sintetica può essere che UK e DK hanno una finanza pubblica in buona salute e dove le tasse le pagano tutti, ed anche molto care come in DK o NO, per citare un paese che è fuori anche dall' UE (e che è un'altro grosso produttore di petrolio come l'UK guarda caso).



se costano uguale a 8 anni fa, io questo non lo so, ne so applicarvi sopra l'eventuale inflazione o evoluzione tecnologica.
i fatti concreti però stanno in maniera diversa.
nonostante l'euro sia nettamente superiore al dollaro, questo vantaggio si rispecchia soltanto per la maglietta Abercrombie e l'Ipod Touch comprato sulla quinta di N.Y.C, e basta, quindi con un cambio immediato, fatto sapendo quanto costa la roba qui e li.
sono convinto anche io che l'americano ti fa una pernacchia se gli metti li stessi prezzi che abbiamo noi (parlo della Bianchi Doss o della Maserati Granturismo), ma ciò non ti fa sentire un pò preso per il culo?
Probabilmente quello che non vuole pagare l'americano, si paga noi consumatori finali su determinati prodotti.
@ Supa: non li invidio di sicuro, la scelta di non entrare nell'Euro è loro, quindi facciano come credono.
però hai visto, siamo tutti a comprare su ChainReactions, ma perchè la sterlina è + forte dell'Euro? (è una domanda eh)
 

sembola

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una nera e l'altra pure
i fatti concreti però stanno in maniera diversa.
I fatti concreti sono che se la gente è disposta a comperare l'ipod in Italia a 100, vuol dire che il prezzo "giusto" è quello. che evidentemente non è il prezzo giusto per gli USA, se lì è (poniamo) 70. Nessuno obbliga a comperare: se lo si fa significa che a quell' oggetto si dà quel valore. Che paradossalmente in USA, visto il diverso potere d'acquisto, è ancora inferiore.


però hai visto, siamo tutti a comprare su ChainReactions, ma perchè la sterlina è + forte dell'Euro? (è una domanda eh)

C'è un equivoco di fondo: i prezzi non possono essere spiegati solo con il differenziale di cambio. Che è un elemento, ma non l'unico.

Su CRC per esempio la convenienza non è su tutto, ma solo sugli oggetti che in Italia sono difficilmente reperibili. Un cambio Shimano rischi di pagarlo più che in negozio.

Del resto i migliori online shop sul materiale Shimano sono i tedeschi, eppure loro sono nell' Euro.

Ripeto, il cambio può spiegare alcune differenze, ma non tutte. La catena distributiva ha un'influenza ben maggiore. E qui torniamo al discorso del Blur, il fatto che apparentemente in Europa il Blur abbia un passaggio commerciale in più non può che fargli salire il prezzo di un bel pò; e non credo che ciò abbia a che fare con il tasso di cambio.
 

zeromeno

Biker paradisiacus
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In Europa, con i soldi che ha speso, mi sarei comprato una Audi A3 non troppo accessoriata...

concordo:
un amico,che ha vissuto per un po' negli usa, quando è tornato in italia ha fatto tutti i conti(tasse,trasporti dogane,immatricolazioni ecc ecc) e comperare una SAAB cabrio in italia costava 4000€ in piu' che non comperarla in Florida e importarla:nunsacci:...senza cosiderare che negli USA la macchina ha tutto di serie(mentre qui paghi come optional:rosik:)
Al di la di questo alla fine sara' la solita menata come per il petrolio : i prezzi sono flessibili solo verso l'alto:cucù:
 

Danybiker88

Redazione
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Per come la vedo io il discorso del prezzo in relazione al cambio non sta in piedi. Mi spiego meglio... Per quanto riguarda il settore bici, un utente compera una Intense nel 2004 e la paga 2200€ (cifra sparata a caso), nel 2007 comrpa una Turner e la paga 2300€. Oggi vuole comprarsi un'altra Intense ed è disposto a pagarla 2300€ e quindi l'importatore propone questo prezzo. Il consumatore ha speso sempre la stessa cifra più o meno ed in futuro sarà disposto a spendere di nuovo una cifra simile, indipendentemente dalle variazioni del dollaro. L'importatore non ha alcun interesse ad abbassare i prezzi perchè il numero delle vendite rimane invariato (legge della domanda/offerta)
Stesso discorso per un acquirente USA, nel 2004 spende 2400$, nel 2007 spende 2600$ e nel 2010 è disposto ancora a spendere 2600$.
Se 2400$ valevano 2200€ nel 2004 mentre oggi 2600$ valgono 1700€ è una cosa che vediamo noi, ma l'acquirente americano in realtà continua a pagare l'oggetto come prima.

In pratica è evidente che nei singoli stati il prezzo rimanga il quanto più possibile allineato, poi se per questioni di economia internazionale cambiano i tassi di cambio, questo non interessa particolarmente l'acquirente: l'importante è che il prezzo rimanga più o meno allineato, a quel punto è disposto a comprare.

Lo sbaglio è di ragionare in un'ottica di economia globale, quando in realtà si deve valutare la cosa in un'ottica locale.

Chi trae vantaggio dalla situazione attuale è l'importatore o eventuali altri intermediari, che ovviamente grazie al cambio favorevole può comprare a prezzi più bassi. Sarà poi una scelta a sua discrezione se, visti i maggiori margini, vale la pena ridurre il proprio guadagno per cercare di espandere il proprio mercato ed aumentare le vendite.
Al contrario se la situazione in futuro dovesse invertirsi, il guadagno dell'importatore dovrà ridursi poichè per non ridurre eccessivamente il numero delle vendite aumentando il prezzo per l'utente finale, dovrà ridurre il proprio margine per non aumentare eccessivamente il prezzo e ridurre così le vendite.
 

zeromeno

Biker paradisiacus
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Il consumatore ha speso sempre la stessa cifra più o meno ed in futuro sarà disposto a spendere di nuovo una cifra simile, indipendentemente dalle variazioni del dollaro. L'importatore non ha alcun interesse ad abbassare i prezzi perchè il numero delle vendite rimane invariato (legge della domanda/offerta)

.
:nunsacci:in genere ad una diminuzione del prezzo si accompagna un aumento della domanda
 

One_1

Biker perfektus
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Quoto Dany e Sembola... e riporto una cosa che avevo scritto tempo fa in un argomento simile

ll marketing moderno ormai si basa su criteri di determinazione dei prezzi orientati al mercato. Detto in parole povere: si determina il prezzo che il potenziale cliente è disposto a pagare, indipendentemente dal prezzo di produzione.

Questo prezzo è influenzato dal valore percepito dal cliente.. ben lontano dal valore reale del bene. Alla percezione contribuiscono fattori quali l'immagine dell'azienda, servizi associati alla vendita, riconoscibilità personale in un brand.. ecc.


L'internazionalizzazione del mercato anche per l'utente finale (grazie alla rete) e la maggiore consapevolezza potrebbero portare in futuro ad un maggior equilibrio dei prezzi al pubblico (sempre nei limiti imposti dalle diverse filiere di importazione).

Portando un esempio nazionale... leggevo tempo fa di una catena di ipermercati che vendeva lo stesso pane confezionato, prodotto dalla stessa azienda, a 2,5€/kg a Milano e a poco più di 1€/kg a Catanzaro.
 

Cattivik

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:nunsacci:in genere ad una diminuzione del prezzo si accompagna un aumento della domanda

In linea di principio...ma non necessariamente vero fino in fondo

Se in italia si vendono (numeri a caso, marchio inventato) 1000 bici TIPOA a 3000 euri, non è detto che calando il prezzo del 30% ci sia un conseguente aumento della domanda PROPORZIONALE.
Questo è tanto più vero quanto piccolo è il mercato...quale quello delle bici mtb in generale, e ancora più per i marchi "di nicchia", nel senso che alla fine quelli che vanno in bici quelli sono...e non li si può "inventare".
Quindi i prezzi seguono anche questa regola...a 2000 vendo 100 telai e incasso 200000, se a 1800 ne vendo 105 incasso 189000, e ho perso 11000 :-)
 

zeromeno

Biker paradisiacus
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Quoto Dany e Sembola... e riporto una cosa che avevo scritto tempo fa in un argomento simile

ll marketing moderno ormai si basa su criteri di determinazione dei prezzi orientati al mercato. Detto in parole povere: si determina il prezzo che il potenziale cliente è disposto a pagare, indipendentemente dal prezzo di produzione.

Questo prezzo è influenzato dal valore percepito dal cliente.. ben lontano dal valore reale del bene. Alla percezione contribuiscono fattori quali l'immagine dell'azienda, servizi associati alla vendita, riconoscibilità personale in un brand.. ecc.


L'internazionalizzazione del mercato anche per l'utente finale (grazie alla rete) e la maggiore consapevolezza potrebbero portare in futuro ad un maggior equilibrio dei prezzi al pubblico (sempre nei limiti imposti dalle diverse filiere di importazione).

Portando un esempio nazionale... leggevo tempo fa di una catena di ipermercati che vendeva lo stesso pane confezionato, prodotto dalla stessa azienda, a 2,5€/kg a Milano e a poco più di 1€/kg a Catanzaro.

oddio...:nunsacci:
io credo che la differenza sia su quanto il consumantore POSSA pagare
cioè: anch'io sono disposto a pagare 150,000€ per una porsche,ma non posso:cucù:, se la suddetta porsche venisse via per 50,000€ la comprerei subito:medita:
 

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Biker perfektus
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oddio...:nunsacci:
io credo che la differenza sia su quanto il consumantore POSSA pagare
cioè: anch'io sono disposto a pagare 150,000€ per una porsche,ma non posso:cucù:, se la suddetta porsche venisse via per 50,000€ la comprerei subito:medita:

No.. no.. quanto è DISPOSTO a pagare.. :) Chi non PUO' semplicemente è fuori dal mercato potenziale definito dall'azienda. Il prezzo si determina (anche) in base all'analisi del mercato servito, cioè di chi è realmente interessato e può comprare.

Pensa più in piccolo e vedrai che tutto torna... Tu potresti permetterti di pagare 1000€ una penna stilografica firmata che costa a produrla 50€ (mercato potenziale) ma solo alcuni desiderano possederla e sanno dove poterla comprare (mercato servito). Tra questi si determina il prezzo che sono disposti a pagare per averla (insieme a molti altri fattori)... 1000€, 900€, 1200€.

Tu la compreresti solo ad 80€? Beh.. sei fuori dalle intezioni commerciali dell'azienda..
 

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