Dollaro debole: i prezzi EU dovrebbero scendere?

The Advocate

Biker tremendus
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certo che se non ci fossero i dazi e company sarebbe una manna acquistare in usa

che bello sarebbe....

Di primo acchitto certamente si.

Sarebbe opportuno riflettere, però, che - in questo modo - le economie si cannibalizzerebbero fra di loro.

Ad esempio, se potessi comprare un telaio di una qualunque nota marca direttamente a taiwan mi costerebbe veramente un inezia.

Il problema semmai è che nessuno di noi conosce il cinese :rosik:
 

sembola

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Credo intendesse che bello sarebbe un mercato un po' più libero.

Il mercato è libero: i dazi esistono in tutti i paesi del mondo, giusti, sbagliati o inutili che siano. Quello che incide in misura maggiore sulla gran parte delle importazioni è l'IVA, che è un' imposta.
 

marco

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Il mercato è libero: i dazi esistono in tutti i paesi del mondo, giusti, sbagliati o inutili che siano. Quello che incide in misura maggiore sulla gran parte delle importazioni è l'IVA, che è un' imposta.

IVA che, d'altra parte, viene recuperata dagli importatori italiani o europei. Chi la paga è il cliente finale.
 

Domingosh

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due centri in poche righe, hai il dono della sintesi.

(parole in libertà)
...........:-)
respira e bevi un bicchiera d'acqua:il-saggi:

ti ricordo che il tuo bel programma politico per le prossime elezioni (scegli tu quali) non è ammesso come da regolamento.
Inoltre, il messaggio contiene anche elementi non permessi, sempre come da regolamento. Insomma, per essere dei buoni cittadini italiani occorre essere anche dei buoni forumendoli
 

marco

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Secondo me quello che dicono sembola e advocate è giusto, ma non citano il motivo della mancata discesa dei prezzi dei prodotti US nel nostro mercato. Qui parliamo di mountain bike, ma la stessa cosa potrebbe essere applicata al petrolio, dove il nostro portafogli ne risente molto di più.

O meglio, la citano, ma di sfuggita: in pochi si fanno scappare l'occasione di guadagnarci su. Vuoi le case produttrici, vuoi gli importatori, vuoi le compagnie petrolifere. Abbassare i prezzi si fa poco volentieri perchè si rinuncia ad una bella fetta di guadagno, e poi perchè rialzarli è difficile e poco popolare.

Al consumatore finale non rimane che comprare un biglietto aereo in direzione US e fare dello shopping con il dollaro svalutato. Tutto il resto sono vane attese che non si avvereranno mai.
 

sembola

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Secondo me quello che dicono sembola e advocate è giusto, ma non citano il motivo della mancata discesa dei prezzi dei prodotti US nel nostro mercato. Qui parliamo di mountain bike, ma la stessa cosa potrebbe essere applicata al petrolio, dove il nostro portafogli ne risente molto di più.

O meglio, la citano, ma di sfuggita: in pochi si fanno scappare l'occasione di guadagnarci su.

E' il mercato, bellezza!!! ;-)

Il profitto è l'unica legge che muove il mondo dell' economia, mtb o petrolio non fa differenza. D'altronde, perchè incassare 100 quando si può incassare 120?
 

Aldone

Biker marathonensis
D'altronde, perchè incassare 100 quando si può incassare 120?

Perchè 120 è troppo e gli utenti decidono o di non comprare o comprare da altri venditori più economici.
Il mercato è fatto (o almeno dovrebbe essere fatto) da una domanda e da una offerta.

Il problema della MTB è che uno va in un negozio per comprare una bici, gli si propone solo roba da 2000 euro e più e questo va a comprare un cesso al supermercato o lascia perdere (ma sto andando OT)
 

marco

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E' il mercato, bellezza!!! ;-)

Il profitto è l'unica legge che muove il mondo dell' economia, mtb o petrolio non fa differenza. D'altronde, perchè incassare 100 quando si può incassare 120?

perchè il mercato, oggi, non finisce con la frontiera, ma va ben oltre grazie ad internet, quindi chi tiene i prezzi alti perde potenziali clienti. È una questione di fare due conti: 100 clienti che pagano 1000 o 200 che pagano 700? :cucù:
 

marco

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Piccola aggiunta che va al di là della mtb: il prezzo della benzina in germania è 1.4 euro, in austria 1.2, in lussemburgo e in Svizzera ancora meno (stato mette meno tasse sulla benza). Ovvio che chi può fa il pieno va all'estero. Ovvio anche che il danno per lo stato e le compagnie tedesche è minimo, prendi però un importatore mtb con un piccolo marchio: perdere 10 clienti vuol dire già qualcosa.
 

sembola

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@williamwallace: non mi fraintendere, ma certi meccanismi delle società umane hanno un funzionamento che va al di là dell' etica o della morale. Sono come la legge di gravità: il fatto che la si consideri ingiusta o fastidiosa non consente di andargli contro. La si può sfruttare, ma non si può andargli contro.

@Aldone: se parliamo di teoria quello che affermi è corretto. Il mondo reale però non è mai come quello ideale dei libri degli economisti, così come nel mondo reale i corpi in caduta libera non seguono esattemente le leggi di Newton. Il fatto è che le teorie economiche classiche partono dall'assunto di un mercato perfetto, dove domanda ed offerta si incontrano pienamente; ma questa è una situazione che spesso non si verifica per moltissimi motivi, sia strutturali che sociali. Se prendiamo ad esempio il caso del petrolio, nessuno tra i produttori preferisce vendere ad un prezzo più basso dei concorrenti e rifarsi con i maggiori volumi di vendita: perchè evidentemente non conviene/non è possibile aumentare la produzione, ma anche perchè c'è un mercato che assorbe l'offerta anche a questi livelli di prezzo.

@Marco: non è questione di frontiere, premesso che la creazione di un mercato unico in Europa ha avuto degli effetti. Le Specialized, per dire, costano più o meno in Italia come in Francia o in Germania, quindi o S'd ha alzato i prezzi in dollari per rifarsi della svalutazione, o tutti i distributori hanno incamerato parte o tutto il differenziale di cambio, od ambedue le cose insieme. In ogni caso nessuno ha preferito guadagnare molto meno e rifarsi con il maggiore giro d'affari, forse perchè un allargamento non era possibile. Un distributore potrebbe ridursi i margini per vendere il 20% di bici in più, ma se dagli Usa questo 20% in più di bici non arriva capisci che potrebbe essere una strategia suicida.

Mi permetto comunque di aggiungere che l'argomento del topic è il tasso di cambio euro/dollaro e le sue conseguenze suiprezzi delle bici. Considerazioni sul changeover lira/euro, potere d'acquisto e politche varie non c'entrano nulla. :prost:
 

Borich

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Per rispondere alla domanda iniziale, non posso che quotare sembola,marco e the advocate...

Il problema che si pone a parer mio è:"fino a quando il giochino funzionerà?"
o meglio, visto che il periodo non promette nulla di buono, non è che ci si sta facendo prendere la mano da un facile guadagno che però sarà effimero?!
ciao ciao
 

Aldone

Biker marathonensis
@Aldone: ... ma anche perchè c'è un mercato che assorbe l'offerta anche a questi livelli di prezzo.

Pienamente d'accordo, MA mentre bene o male non possiamo fare a meno di comprare la benzina (se anche decido di usare solo la bici comunque devo andare a comprare da mangiare al negozio sotto casa dove le roba l'han portata con un camion), possiamo fare a meno delle MTB, e, almeno secondo me da semplici utenti possiamo cambiare il mercato.
Chiaro che se poi tutti seguono le mode e vogliono la bici da 5000 euro è bene che gliela vendano a qualla cifra ...

Io sono per il mercato differenziato ovvero:
-vuoi una bici fantastica con la bandierina USA, un negoziante che ti organizzi le uscite nel weekend, che sia disponibile all'assistenza h24, che ti spieghi e ti coccoli? bene allora paghi e salato per il servizio e c'è pure il caffe quando passi in negozio.
-Vuoi solo spender poco? bene, lo stesso identico negozio ha fuori città uno scantinato lurido dove vende bici importate direttamente da Taiwan saltando tutti i passaggi, verniciate monocolore, te la devi montare da solo portandoti i tuoi attrezzi, ma il prezzo è bassissimo poichè epurato da tutti gli extra.
 

Borich

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@Aldone: se parliamo di teoria quello che affermi è corretto. Il mondo reale però non è mai come quello ideale dei libri degli economisti, così come nel mondo reale i corpi in caduta libera non seguono esattemente le leggi di Newton. Il fatto è che le teorie economiche classiche partono dall'assunto di un mercato perfetto, dove domanda ed offerta si incontrano pienamente; ma questa è una situazione che spesso non si verifica per moltissimi motivi, sia strutturali che sociali. Se prendiamo ad esempio il caso del petrolio, nessuno tra i produttori preferisce vendere ad un prezzo più basso dei concorrenti e rifarsi con i maggiori volumi di vendita: perchè evidentemente non conviene/non è possibile aumentare la produzione, ma anche perchè c'è un mercato che assorbe l'offerta anche a questi livelli di prezzo.
perdonami sembola, ma mi pare una considerazione un po' troppo semplicistica...
per il petrolio il problema è che esiste una forte lobby e sostanzialmente non vè interesse a scannarsi tra "fratelli"

@Marco: non è questione di frontiere, premesso che la creazione di un mercato unico in Europa ha avuto degli effetti. Le Specialized, per dire, costano più o meno in Italia come in Francia o in Germania, quindi o S'd ha alzato i prezzi in dollari per rifarsi della svalutazione, o tutti i distributori hanno incamerato parte o tutto il differenziale di cambio, od ambedue le cose insieme. In ogni caso nessuno ha preferito guadagnare molto meno e rifarsi con il maggiore giro d'affari, forse perchè un allargamento non era possibile. Un distributore potrebbe ridursi i margini per vendere il 20% di bici in più, ma se dagli Usa questo 20% in più di bici non arriva capisci che potrebbe essere una strategia suicida.

Mi permetto comunque di aggiungere che l'argomento del topic è il tasso di cambio euro/dollaro e le sue conseguenze suiprezzi delle bici. Considerazioni sul changeover lira/euro, potere d'acquisto e politche varie non c'entrano nulla. :prost:
se si può vendere e si è interessati a farlo, arrivano arrivano...
purtroppo siamo sempre lì...non ci sono interessi o non si vuole osare!
un'azienda come canyon ha osato e fino ad ora in un mercato in crisi sta facendo faville!
 

marco

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@Marco: non è questione di frontiere, premesso che la creazione di un mercato unico in Europa ha avuto degli effetti. Le Specialized, per dire, costano più o meno in Italia come in Francia o in Germania, quindi o S'd ha alzato i prezzi in dollari per rifarsi della svalutazione, o tutti i distributori hanno incamerato parte o tutto il differenziale di cambio, od ambedue le cose insieme. In ogni caso nessuno ha preferito guadagnare molto meno e rifarsi con il maggiore giro d'affari, forse perchè un allargamento non era possibile. Un distributore potrebbe ridursi i margini per vendere il 20% di bici in più, ma se dagli Usa questo 20% in più di bici non arriva capisci che potrebbe essere una strategia suicida.

se la casa madre ha alzato i prezzi in dollari, ovviamente, il discorso degli acquisti in US non è più valido.
 

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