News Divieti per coronavirus: come ti comporti?

  • Orbea lancia la nuova Rise, la sua ebike leggera che ha fatto discutere tantissimo i nostri lettori. Io e Stefano abbiamo avuto modo di provarla in anteprima a Terlago, da oggi la potete toccare con mano al Bike Festival di Riva del Garda.
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gianpt

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pregnana milanese
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Il problema è che non si è fatto nemmeno questa volta.
Non è interpretare per farsi i cacchi propri, ma è cercare di capire.
Come aveva scritto Sembola, se fai un decreto lacunoso e aperto alle interpretazioni, avrai di conseguenza un moltiplicarsi di interpretazioni.
Inoltre se blocchi solo certe cose e consenti le altre, mi spiace, ma si sta solo perdendo tempo.
Non è che i bar fino alle 18 siano liberi da covid-19, e che il virus cominci a lavorare, timbrando il cartellino, dalle 18.01. I bar li chiudi, i centri di aggregazione anche, gli uffici idem. Si fa come a Ferragosto e si chiude. Venti giorni e siamo a posto, ma così andremo avanti 20 mesi!

C'è un'ultima considerazione...
Quand'ero bambino mio padre aveva tante arnie di api. Arrivò il parassita Varroa Destructor, una strage. I trattamenti sanitari non erano obbligatori come adesso, per cui ognuno faceva come credeva. Mio padre praticava i trattamenti come da indicazioni, ma tutti i vicini NO. Morale: creparono tutte le api... 25 arnie di api desertificate in un mese. Una strage.
Questo per dire: è sciocco blindare il paese, mentre sei collegato con i tuoi cugini d'oltr'alpe, che sono più arretrati di noi nella diffusione del virus. Noi probabilmente ne verremo fuori prima, ma avremo sempre focolai sparsi per mezzo mondo, in base alle situazioni sanitarie di ogni paese. Nulla vieta che una volta risolto il problema, questo non si ripresenti dopo poco tempo, ripartendo da zero. Bloccare il paese è giusto e sacrosanto, ma se gli altri non fanno altrettanto, hai voglia serva a qualcosa.

non fa una piega , questo è il ragionamento che occorre fare... tutto o niente
 

sembola

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una nera e l'altra pure
Guarda che non c'è scritto da nessuna parte che bisogna rispettare i confini del comune.
Non c'è scritto, per cui serve una qualche interpretazione di quando lo "sport" diventa "spostamento" e quindi diviene soggetto alla necessità.
Potrebbe essere il confine del comune, come quello della distanza. Certo, se sei a Cologno e sulla carta d'identità c'è scritto Cassano ci sta che trovino da ridire.

Quindi volessi ragionare da classico italiano e fare una provocazione, ho già trovato la scappatoia, vado a fare la spesa in bici a un supermercato che sta a 10 km da casa, perchè nel mio paese non ce ne sono. Possiedo l'auto ma non penso mi possano obbligare a scegliere un mezzo di trasporto piuttosto che un altro, e ogni volta compro giusto un cartone di latte, così posso uscire ogni giorno.
Se nel tuo comune non ci sono negozi alimentari aperti puoi. Di certo non perchè ti piace di più il negozio dell'altro comune .
 

Tc70

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Picola ma carattarastica...
Una volta che esci dal tuo comune diventa uno spostamento, e come tale vietato.
Poi se si è tallmente dipendenti dal pedale da voler fare i criceti sul circuitino da 500 metri nel parco, ok, ma per me andare in bici è un'altra cosa.

Il mio comune è talmente vasto, che ho pure le cave dietro casa...piuttosto di far il criceto su i rulli...
 
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non fa una piega , questo è il ragionamento che occorre fare... tutto o niente

Infatti io non capisco l'apertura di esercizi commerciali non essenziali. Esempio, il parrucchiere, niente di personale ma è il primo esempio che mi è venuto in mente, può essere un negozio di abbigliamento o una gioielleria: il negozio può rimanere aperto, i dipendenti ci si possono recare perchè sono motivi lavorativi, ma poi io cliente vengo multato (giustamente eh!) se ci vado perchè lo spostamento non rientra in nessuna delle casistiche di necessità. Ma se non ci viene il cliente, a che serve tenerlo aperto? Oppure si pensa che tutti ci vanno a piedi perchè abitano nello stesso quartiere? Qualcuno ha capito il criterio dietro questa scelta?
 

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Succederà sta cosa qua:

"
'Nostro sacrificio vano. Torniamo al lavoro con chi che è andato in giro tranquillamente'
"
Non è che si trattava di sacrifici umani, in fondo...
Sono rimasti per due settimane all'interno della loro zona, mentre il virus da lì si allargava al resto del paese.
 

marco

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Infatti io non capisco l'apertura di esercizi commerciali non essenziali. Esempio, il parrucchiere, niente di personale ma è il primo esempio che mi è venuto in mente, può essere un negozio di abbigliamento o una gioielleria: il negozio può rimanere aperto, i dipendenti ci si possono recare perchè sono motivi lavorativi, ma poi io cliente vengo multato (giustamente eh!) se ci vado perchè lo spostamento non rientra in nessuna delle casistiche di necessità. Ma se non ci viene il cliente, a che serve tenerlo aperto? Oppure si pensa che tutti ci vanno a piedi perchè abitano nello stesso quartiere? Qualcuno ha capito il criterio dietro questa scelta?

io credo che assisteremo ad un ulteriore giro di vite nei prossimi giorni. Al momento questo decreto è un colabrodo.
 

gianpt

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Infatti io non capisco l'apertura di esercizi commerciali non essenziali. Esempio, il parrucchiere, niente di personale ma è il primo esempio che mi è venuto in mente, può essere un negozio di abbigliamento o una gioielleria: il negozio può rimanere aperto, i dipendenti ci si possono recare perchè sono motivi lavorativi, ma poi io cliente vengo multato (giustamente eh!) se ci vado perchè lo spostamento non rientra in nessuna delle casistiche di necessità. Ma se non ci viene il cliente, a che serve tenerlo aperto? Oppure si pensa che tutti ci vanno a piedi perchè abitano nello stesso quartiere? Qualcuno ha capito il criterio dietro questa scelta?

concorodo in tutto e ...in merito al parrucchiere , ho temporeggiato prima che scoppiasse il problema virus e ora mi ritrovo con un mocio vileda in testa , ma dal parrucco non ci vado :smile::smile:
 

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Infatti io non capisco l'apertura di esercizi commerciali non essenziali. Esempio, il parrucchiere, niente di personale ma è il primo esempio che mi è venuto in mente, può essere un negozio di abbigliamento o una gioielleria: il negozio può rimanere aperto, i dipendenti ci si possono recare perchè sono motivi lavorativi, ma poi io cliente vengo multato (giustamente eh!) se ci vado perchè lo spostamento non rientra in nessuna delle casistiche di necessità. Ma se non ci viene il cliente, a che serve tenerlo aperto? Oppure si pensa che tutti ci vanno a piedi perchè abitano nello stesso quartiere? Qualcuno ha capito il criterio dietro questa scelta?
Serve alla Confcommercio che avrà esercitato una enorme pressione per arrivare a questo
 

l.j.silver

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fatti miei
ma davvero c'avete tutta sta voglia di andare in bici in un periodo simile?
io credo che assisteremo ad un ulteriore giro di vite nei prossimi giorni. Al momento questo decreto è un colabrodo.

sono uscito a fare la spesa, al supermercato coda ordinata per entrare ,si entra a piccoli gruppi, bar semivuoti, ma entrano sopratutto giovani.
in strada via vai di furgoni per le consegne, rider in bici per il cibo, addirittura sta lavorando una ditta di traslochi.
cosa preoccupante il 70% di persone in giro sono anziani ultrasettantenni, alcuni con la spesa ,altri a zonzo,alcuni con il cane..
siamo a Milano ,Chinatown, gli unici non in giro sono i cinesi......
andare o no in bici ,ammesso di avercene voglia in una situazione simile , è l'ultimo dei miei pensieri....
 

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Serve alla Confcommercio che avrà esercitato una enorme pressione per arrivare a questo

Anche a me onestamente parrebbe il classico cerchiobottismo per far vedere che non si paralizza almeno formalmente l'economia del Paese, ma poi ci penso e mi viene l'altro dubbio legato agli ammortizzatori sociali: non hanno ancora deciso niente di niente in tal senso, e quindi vogliono evitare che alla chiusura forzata dei negozi, giustamente i negozianti chiedano sostegni economici. Con questo trucchetto invece si può rispondere "ma siete aperti, potete ancora lavorare e guadagnare". A pensar male...

E come? Se non vìolo i confini comunali... :nunsacci:

Potrebbero contestarti che ti sei spostato "troppo". :mrgreen:
 
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sembola

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una nera e l'altra pure
E come? Se non vìolo i confini comunali... :nunsacci:
Quello dei confini comunali è solo una mia personale ipotesi di come potrebbe essere interpretata la differenza tra "fare sport" e "spostamento".
Ma non necessariamente, perchè un comune di 50 kmquadrati non è come quello di Milano.
 

Pietro.68

...estiqaatsi...
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due...
Non c'è scritto, per cui serve una qualche interpretazione di quando lo "sport" diventa "spostamento" e quindi diviene soggetto alla necessità.
Potrebbe essere il confine del comune, come quello della distanza. Certo, se sei a Cologno e sulla carta d'identità c'è scritto Cassano ci sta che trovino da ridire.
ok. ma io parlavo in generale. non sono per lo sport.
il decreto recita:
a) evitare ogni spostamento delle persone fisiche in entrata e in
uscita dai territori di cui al presente articolo, nonche' all'interno
dei medesimi territori
, salvo che per gli spostamenti motivati da
comprovate esigenze lavorative o situazioni di necessita' ovvero
spostamenti per motivi di salute. E' consentito il rientro presso il

proprio domicilio, abitazione o residenza;
quindi non è un problema di confini.
 

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Picola ma carattarastica...
Ma dai, ancora?
Ma davvero bisogna continuare a menarla su questa storia?
BISOGNA CHIUDERSI IN CASA, COME A WUHAN

Altrimenti a Natale saremo ancora a qui con questi discorsi


Allora chiudersi tutti, senza uscire, per lavoro, per l'aperitivo e per la passeggiata al parco...e aspettare che l'esercito ci porti le vettovaglie...come a Whuan...
 
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