. E' l'unica cosa sensata che si doveva fare: fermare tutto per quindici giorni...
Il problema è che non si è fatto nemmeno questa volta.
Non è interpretare per farsi i cacchi propri, ma è cercare di capire.
Come aveva scritto Sembola, se fai un decreto lacunoso e aperto alle interpretazioni, avrai di conseguenza un moltiplicarsi di interpretazioni.
Inoltre se blocchi solo certe cose e consenti le altre, mi spiace, ma si sta solo perdendo tempo.
Non è che i bar fino alle 18 siano liberi da covid-19, e che il virus cominci a lavorare, timbrando il cartellino, dalle 18.01. I bar li chiudi, i centri di aggregazione anche, gli uffici idem. Si fa come a Ferragosto e si chiude. Venti giorni e siamo a posto, ma così andremo avanti 20 mesi!
C'è un'ultima considerazione...
Quand'ero bambino mio padre aveva tante arnie di api. Arrivò il parassita Varroa Destructor, una strage. I trattamenti sanitari non erano obbligatori come adesso, per cui ognuno faceva come credeva. Mio padre praticava i trattamenti come da indicazioni, ma tutti i vicini NO. Morale: creparono tutte le api... 25 arnie di api desertificate in un mese. Una strage.
Questo per dire: è sciocco blindare il paese, mentre sei collegato con i tuoi cugini d'oltr'alpe, che sono più arretrati di noi nella diffusione del virus. Noi probabilmente ne verremo fuori prima, ma avremo sempre focolai sparsi per mezzo mondo, in base alle situazioni sanitarie di ogni paese. Nulla vieta che una volta risolto il problema, questo non si ripresenti dopo poco tempo, ripartendo da zero. Bloccare il paese è giusto e sacrosanto, ma se gli altri non fanno altrettanto, hai voglia serva a qualcosa.