DH/FR: ne vale la pena?

giobìgiobà

Biker superioris
...penso a voce alta - ho anche qualche dubbio: farò "invia risposta" ho lascerò tutto nel pensatoio?...vediamo...
una decina d'anni di Dh, roba old school, anni 90...bici ormai stra-superate, percorsi superati...cadute d'ogni tipo viste e "sentite" (sulla pelle)...restando in topic direi che nè è valsa la pena, seguendo invece la linea degli ultimi messaggi direi pericoli spesso sottovalutati, sicurezza molto approssimativa e tanto da fare nell'ambito molto generale dell'organizzazione di una gara. poi, fino ad oggi, anni di DH dal di fuori - la passione è grande e non sono mai riuscito ad allontanarmi del tutto da questo bel circus. ho seguito lo svilupparsi e l'evolversi di tutto, l'affermarsi di un approccio molto supercrossistico e davvero estremo fatto di salti doppi e tripli, sponde enormi, drop enormi, road gap e chi più ne ha.... Ora la Dh è veramente spettacolare, avvincente anche per chi guarderebbe soltanto calcio e poi calcio in tv... Per fortuna anche le protezioni hanno fatto grandi passi avanti a suon di neck brace, pettorine comode e protettive, caschi leggeri ed efficaci... A dire il vero, nel frattempo, vedevo sempre più spesso rider fare a meno di tante protezioni e mi chiedevo perchè...qualcuno dice che si gira meglio (e forse, avendolo provato anche per conto mio, è vero), più sciolti, ma ci si fracassa anche meglio!
la domanda che mi faccio (sto sempre pensando a voce alta) è questa - e mi ricollego al discorso dei doppi raccordati che faceva Tano: allora lo spettacolo e l'emozione sono legati al solo e semplice elemento RISCHIO? più rischio c'è e meglio è? in effetti è così in molti sport, dal motocross alla formula uno, dallo sci di discesa allo stesso ciclismo su strada. in parte tutto ciò è legato all'innegabile fascino ancestrale del rischio, in parte credo sia frutto della nostra quotidianità - allo stesso tempo così pigra e ripetitiva ma così sul filo del rasoio: abbiamo un perverso bisogno di "sentirci vivi" (??). e ora, che fare? scarificare la bellezza radicale ed estrema della DH togliendo l'elemento rischio (e quindi, per puro esempio, "panettonizzare" i doppi) - e questo per me ha molto più senso nelle competizioni che nel freeride, oppure lasciare sempre una chicken-line ma mantenere dei passaggi al limite per esaltare il coraggio puro davanti a rischi sempre più severi? sì, trovo che forse il vero depositario del rischio dovrebbe essere il freeride (emblematica le Rampage di qualche anno fa), lasciando alle competizioni (quindin alla DH) il compito di selezionare i più bravi e preparati, non solo i più coraggiosi...
...intanto che rimugino spalanco le orecchie per ascoltare la vostra...
 

pisolo io

Biker ciceronis
5/3/06
1.592
0
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terni
www.2010gravityteam.it
Mi quanto pensi hahahahahaha "bei pensieri"
In risposta anche ad altri post, la DH è uno sport estremo e pericoloso.
Ci sono altri sport pericolosi che usufruiscono di ostacoli creati artificialmente
BMX da paura,motocross spettacolare e pericoloso come il nosto ecc ecc.
Qui la domanda sorge spontanea,rendere il tutto più sicuro "si" togliere lo spettacolo "no" altrimenti rischiamo di fare la fine dell'XC ora gareggiano sulle autostrade ma una volta non era MTB? e si andava x i single truk,montagne,discese ecc. ecc.
La DH di anni fa era caratterizzata da piste a strapiombo e anche bei salti e il tutto fatto con bici tipo supermercato.
Il tempo ha portato un evoluzione dei mezzi e delle piste,con freni a disco,bici biammortizzate e di conseguenza,piste più veloci,doppi,tripli e dropponi.
Un bene? Un male? Chi lo sà? Di certo ci vorrebbero piste più larghe,qualche albero in meno soprattutto in punti strateggici,più protezioni lungo le piste e anche dei trail bilder all'altezza di quello che stanno realizzando e non inprovvisarzi costruttori anche se non si sà che cosa si stà facendo, come deve buttare un salto o come deve essere fatto un atterraggio.
Poi ci sono i raider"piloti",ho letto in un post di un ragazzo che voleva affittare una bici x venire a provare e fare una gara DH................vieni a provare che cosa è la DH in una competizione?
Le protezioni ci sono e vanno usate,anche se sò che danno fastidio e sono ingombranti ma almeno schiena,collo testa e ginocchia vanno protette,dopo al fato,sfigha,iella chiamatela come volete non c'è rimedio.
Ora basta sono stato troppo profondo nelle mie riflessioni.
Attendo vostri commenti e critiche
 

mekchri

Biker assatanatus
24/10/07
3.447
1
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Aosta & Pila
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beh, anche in Italia però qualcosa c'è...per esempio mi si dice (io non ci sono mai stato) che la pista di Pila disegnata dal nostro più grosso campione Corrado Herin sia sufficientemente tosta ma al contempo molto sicura.

Ti han detto giusto. Credo che la dh di Pila sia una delle piste più sicure al mondo. Ci sono materassi e reti a profusione, non ci sono passaggi estremi e anche un principiante è in grado di farsela tutta in bici... Eppure, chi la prova se ne innamora e ogni anno torna, dal neofita al pro.(Uno a caso?... Nico Vouilloz,sempre entusiasta e divertito)
La sicurezza dev'essere a 360°, dal biker alla pista che lo ospita, ma purtroppo raramente è così!:medita::il-saggi:
Dunque: vale la pena girare su una pista dove non è garantita un minimo di sicurezza?... NO!!!
 

Tano

Biker tremendus
Spettacolo si, ma ovviamente la sicurezza innanzitutto!
La questione, mi pare di osservare anche da quanto riportate, che è più "italiana".
Forse siamo troppo "giovani" ne settore DH?
Forse troppo presi dall'entusiasmo di una cosa piuttosto nuova...
Forse e probabilmente troppo pigri per poter riempire il gap di un doppio...
Lo "spettacolo" deve essere garantito anche con la garanzia che se arrivo corto...
 

DOGO

Biker delirius tremens
13/7/05
11.792
11
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Milano
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Ti han detto giusto. Credo che la dh di Pila sia una delle piste più sicure al mondo. Ci sono materassi e reti a profusione, non ci sono passaggi estremi e anche un principiante è in grado di farsela tutta in bici... Eppure, chi la prova se ne innamora e ogni anno torna, dal neofita al pro.(Uno a caso?... Nico Vouilloz,sempre entusiasta e divertito)
La sicurezza dev'essere a 360°, dal biker alla pista che lo ospita, ma purtroppo raramente è così!:medita::il-saggi:
Dunque: vale la pena girare su una pista dove non è garantita un minimo di sicurezza?... NO!!!

Pila è un posto che, se dopo 7 giorni in Francia ti fermi (al ritorno) per una giornata di riding, a fine giornata pensi: "Pila è sempre Pila... la numero uno!".
Fatta da gente con due palle giganti, manuntenuta "non benissimo", ma comunque bene (nel 2010 passo avanti), disegnata da professionisti assoluti consci di quel che facevano.

Però Pila è una sola, le altre sono il terzo mondo a confronto.

Forse e probabilmente troppo pigri per poter riempire il gap di un doppio...
In Francia in mezzo a doppi c'è quasi sempre un panettone: salti in sicurezza e gli step down sono rari, devi andarteli a cercare. Ad esempio anche a Pila non c'è un gap che sia uno...
 

Tano

Biker tremendus
Queste cose le so, le affermo da tempo e cerco di dimostrarlo con il mio atteggiamento.
Mai fatto in mtb un doppio non panettonato più lungo di un paio di metri e anche questi se posso li evito e comunque li critico.
Mai costruito un doppio non perfettamente raccordato o panettonato (che però non è un doppio ma appunto un "panettone" e solo se strettamente indispensabile vedasi attraversamento di un ruscelletto.
Anche se a dirla tutta potrebbero effettivamente essere "ponticellati" perchè pur essendo veramente ridicoli/minuscoli e assolutamente bypassabili già qualche danno l'hanno prodotto...
 

kanine

Biker tremendus
30/1/07
1.272
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Brianza
www.frerideforces.com
credo che la consapevolezza nella costruzione e manutenzione di un tracciato sia fondamentale per la sicurezza.
per anni abbiamo girato in piste approssimative (tanto di cappello cmq a chi le ha costruite anni fa), ma finalmente anke in italia sta arrivando la cultura del trailbuilding nel gravity.
con strutture ad hoc, di diverse difficoltà, che aiutano a progredire, realizzate con la testa, e sempre bypassabili, seguite anche da un opera manutentiva importante.
pila ha aperto le danze in italia, e molti park ne hanno seguito le traccce, vedi salice, livigno ect...
il gravity si è evoluto, così come il trail building e questi due aspetti uniti insieme permettono la maggiore diffusione del nostro sport-passione, unitamente ad un maggior livello di sicurezza.
Sia chiaro la fatalità è sempre presente, a maggior ragione in uno sport ritenuto "pericoloso", ma evitare rischi "stupidi" è già di per se importante, senza per forza dover limitare la spettacolarità (se guardiamo agli sport motoristici, adesso ci sono le vie di fuga, ma le macchine vanno sempre a 300 allora giusto??).
 

tettabeta

Biker dantescus
5/9/03
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Oleggio
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Gli ammerigani dicono che gli esploratori li riconosci dalle frecce piantate nelle loro schiene.

Parimenti qui da noi c'e' stata una (lenta) evoluzione dei bikeparks e dei tracciati.

Ma qui si mischiano due cose.

I bikepark devono essere a prova di idiota.

I tracciati di DH devono essere tecnici e selettivi.

Mi viene in mente Fort William, con le sue pietraie da fare a tuono.

Leogang, dove l'anno scorso ricordo la sequenza spettacolare di un rider disarcionato la cui intense e' esplosa contro un tronco.

Val Di Sole, dove il tratto iniziale nel bosco e' decisamente rischioso.

Pila, il tratto WC : chi lo sa fare (neanche a tuono) sono ben poca cosa rispetto alla massa di utenti del bikepark.

Insomma.... la DH non e' una partita a briscola.
E' appannaggio di gente che e' atleticamente preparata e che affronta la gara con tutte le conoscenze di cui dispone.

Non dico che la sicurezza debba essere trascurata.

Ma dico che quando una disciplina contempla velocita' ben piu' che elevate rispetto agli esseri umani "normali" ... il rischio e' sempre in agguato, e non potra' mai essere sterilizzato del tutto.
A meno correre la DH su percorsi da slalom gigante :-(

Gnap
(o )Beta
 

Happykiller

Biker pazzescus
4/3/05
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Lac Leman
broadbandsports.com
Bike
Sentinella
Si rischia di più ad andare al bikepark in macchina che a girarci in bici.
Dai...

DH o non DH, il rischio è proporzionale alla distanza dai propri limiti. E' bello andarci vicino o superarli. E' lo sport. Tutto lo sport.
o-o
 

giobìgiobà

Biker superioris
Gli ammerigani dicono che gli esploratori li riconosci dalle frecce piantate nelle loro schiene.
I bikepark devono essere a prova di idiota.
I tracciati di DH devono essere tecnici e selettivi.
Insomma.... la DH non e' una partita a briscola.
E' appannaggio di gente che e' atleticamente preparata e che affronta la gara con tutte le conoscenze di cui dispone.
Gnap
(o )Beta

...ho fatto una piccola riduzione, Beta...
e rimescolo...
I Bikepark dovrebbero consentire a tutti (tutti: Steve Peat e GinoPino) di girare divertendosi, DIVERTENDOSI. questo credo sia il loro primo obbiettivo; il secondo è "didattico": devono consentire a chi vuole di imparare e fare esercizio.
La DH è uno sport tosto. ci vuole gran preparazione fisica (è una gara, in fondo...), capacità tecniche, approccio mentale, forza nervosa (specialmente ad alti livelli), conoscenze tecniche specifiche e qualità di "collaudatore" per dipingersi il mezzo addosso. coraggio? sì, parecchio. ma (e credo sia qui che si gioca la - dico per dire - distinzione tra chi la pensa più o meno come me e chi invece si schiera sul fronte del "o dente o ganassa") il coraggio che ho in mente io è quello di rischiare l'errore per dare il 101%, fare dei passaggi sul pelo del proprio limite o anche oltre; non il coraggio di mettere a repentaglio per forza la propria incolumità. certo che questa è sempre a rischio (il Caso regna quasi sovrano, incurante dei nostri sforzi per dominarlo...) ma troppo spesso si gioca alla roulette (scrivo giusto?) russa...
Nelle partite di briscola il Caso conta ma conta anche saper giocare le carte che si hanno: in questa chiave la Dh può anche essere una partita a briscola
...sob, non ho mai girato a Pila...ma sono sicuro che una vecchia volpe com'è il Corrado possa solo aver fatto un gran lavoro...ce ne fossero come lui!
...e che in Italia siamo giovani (e tristemente cocciuti) non si può negare...
 
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Tano

Biker tremendus
Gli ammerigani dicono che gli esploratori li riconosci dalle frecce piantate nelle loro schiene.

Parimenti qui da noi c'e' stata una (lenta) evoluzione dei bikeparks e dei tracciati.

Ma qui si mischiano due cose.

I bikepark devono essere a prova di idiota.

I tracciati di DH devono essere tecnici e selettivi.

Mi viene in mente Fort William, con le sue pietraie da fare a tuono.

Leogang, dove l'anno scorso ricordo la sequenza spettacolare di un rider disarcionato la cui intense e' esplosa contro un tronco.

Val Di Sole, dove il tratto iniziale nel bosco e' decisamente rischioso.

Pila, il tratto WC : chi lo sa fare (neanche a tuono) sono ben poca cosa rispetto alla massa di utenti del bikepark.

Insomma.... la DH non e' una partita a briscola.
E' appannaggio di gente che e' atleticamente preparata e che affronta la gara con tutte le conoscenze di cui dispone.

Non dico che la sicurezza debba essere trascurata.

Ma dico che quando una disciplina contempla velocita' ben piu' che elevate rispetto agli esseri umani "normali" ... il rischio e' sempre in agguato, e non potra' mai essere sterilizzato del tutto.
A meno correre la DH su percorsi da slalom gigante :-(

Gnap
(o )Beta
Ma, vedi, il rischio di cadere c'è come in tutti gli sport di equilibrio...
Diverso è il fatto che una stuazione presente in un tratto di gara ci sia qualche cosa di oggettivamente pericoloso o che possa risultarlo, come quello di finire giù da una scarpata, la roccia a punta in traettoria e tanti altri esempi.
Prendiamo ad esempio la discesa libera sugli sci, come accade un salto lo puoi prendere a mille e spiccare il volo e farti anche molto male, ma non esiste che se lo prendi piano finisci in un crepaccio o peggio in un crepaccio creato appositamente...
Non siamo al videogame.
Diversi anni fa, il giorno prima di una gara di dh (non faccio nome) si era presentata la medesima questione:
salto doppio, non lunghissimo, ma non raccordato e atterraggio non facile su radici e soprattutto su strettoia tra alberi...
Lì il giorno prima si era già fatto male qualcuno, il sabato noi lo abbiamo evitato, tra chi l'ha fatto un altro è stato portato via in ambulanza...
Si è innescata una discussione, risultato: il salto rimane in gara perchè si può evitare a lato, se si tagliano gli alberi della strettoia dovremmo tagliare anche tutti gli altri che costituiscono pericolo...
Sono rimasto senza parole e me ne sono andato via pensando che se quella era la dh era poco sport e tanta stupidità.
 

tettabeta

Biker dantescus
5/9/03
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Oleggio
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1) Esiste la ricognizione pre-gara, durante la quale i pro di WC impostano mentalmente le traiettorie. Questo e' il metodo per diminuire i rischi, decidere quali ostacoli sono alla portata e quali no.

2) I doppi sono per definizione pericolosi. Se sei troppo lento ti ci insacchi dentro oppure vieni scalciato se atterri corto. E' un ostacolo che presenta rischi peculiari. Come pietraie, ripidi, drop, etccc...

3) Qualsiasi ostacolo, preso a tuono, e' potenzialmente mortale. Immagina di arrivare a tutta su un tratto pianenggiante con qualche roccia fissa. Una di queste rocce e' troppo troppa (:-)) per la tua forcella la quale ti fa fare un capottone verso un bel pino secolare, magari fuori un paio di metri dal percorso materassato. Cadere e' sempre un incidente. E cadere a 40-50 Km/h in un bosco e' sempre un evento traumatico dal quale puoi rialzarti subito come puoi non rialzarti piu', dipende da un mix di fattori tra i quali l'imponderabile ha la sua parte. E non conosco rimedi contro l'imponderabile.

4) omissis

5) La DH sta prendendo pian piano spazio nei media perche' e' effettivamente estrema e NON alla portata di tutti. Se fosse tutto liscio e sicuro, si trasformerebbe in XC veloce, mettendola quindi tra le cure per l'insonnia :-)

6) Chiudo dicendo che la DH non e' per tutti. Non per me in primis. Per praticarla ci vuole buona forma atletica, colpo d'occhio, buon addestramento e ottima autoconoscenza. Avere una biga decentemente competitiva ...aiuta ! :-)


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Tano

Biker tremendus
1) Esiste la ricognizione pre-gara, durante la quale i pro di WC impostano mentalmente le traiettorie. Questo e' il metodo per diminuire i rischi, decidere quali ostacoli sono alla portata e quali no.
2) I doppi sono per definizione pericolosi. Se sei troppo lento ti ci insacchi dentro oppure vieni scalciato se atterri corto. E' un ostacolo che presenta rischi peculiari. Come pietraie, ripidi, drop, etccc...
3) Qualsiasi ostacolo, preso a tuono, e' potenzialmente mortale. Immagina di arrivare a tutta su un tratto pianenggiante con qualche roccia fissa. Una di queste rocce e' troppo troppa (:-)) per la tua forcella la quale ti fa fare un capottone verso un bel pino secolare, magari fuori un paio di metri dal percorso materassato. Cadere e' sempre un incidente. E cadere a 40-50 Km/h in un bosco e' sempre un evento traumatico dal quale puoi rialzarti subito come puoi non rialzarti piu', dipende da un mix di fattori tra i quali l'imponderabile ha la sua parte. E non conosco rimedi contro l'imponderabile.
4) omissis
5) La DH sta prendendo pian piano spazio nei media perche' e' effettivamente estrema e NON alla portata di tutti. Se fosse tutto liscio e sicuro, si trasformerebbe in XC veloce, mettendola quindi tra le cure per l'insonnia :-)
6) Chiudo dicendo che la DH non e' per tutti. Non per me in primis. Per praticarla ci vuole buona forma atletica, colpo d'occhio, buon addestramento e ottima autoconoscenza. Avere una biga decentemente competitiva ...aiuta ! :-)
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Vada per l'omississ, per il resto condivido veramente poco, oppure non ho capito il senso.
1- La ricognizione pregara è prerogativa di tutti e non solo dei pro.
2 - Se i doppi sono per definizione pericolosi non possono esistere. Difficile, molto difficile va bene, ma pericoloso per oggettività di ragioni ASSOLUTAMENTE NO.
3 - gli "ostacoli" come le "difficoltà", NON sono un pericolo OGGETTIVO, sono un pericolo SOGGETTIVO, cioè che dipendono appunto dalle capacità del soggetto che li affronta. Il doppio è appunto un'altra roba. Cadere in bici è normale come in tutti gli sport di equilibrio e non per nulla ci si protegge con opportune protezioni, ma c'è poco da proteggersi se cado e rovino giù da un dirupo o da in crepaccio/buco/vasca del doppio. Capace o non capace ti fai male e basta.
5/6 - la dh è uno sport "pericoloso" ma assolutamente non estremo. Si tratta di uno sport agonistico come tanti inserito nel contesto CONI, ecc. Se muniti di "sana e robusta costituzione" cioè della idoneità alla visita agonistica è un'opportunità di tutti. In pochi casi, mi risulta che si debba necessariamente dimostrare più di tanto una certa abilità e quantomeno idoneità psico-fisica negli sport agonistici.
 

tettabeta

Biker dantescus
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Oleggio
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Vada per l'omississ, per il resto condivido veramente poco, oppure non ho capito il senso.

Siamo in democrazia :-) ed e' normale che le mie idee siano poco condivisibili.
L'importante e' discuterne e non arroccarsi.

1- La ricognizione pregara è prerogativa di tutti e non solo dei pro.

Bene.

2 - Se i doppi sono per definizione pericolosi non possono esistere. Difficile, molto difficile va bene, ma pericoloso per oggettività di ragioni ASSOLUTAMENTE NO.

Una pietraia con gradoni ?
Un salto grosso preso in velocita' (es.: salto finale durante i mondiali a Pila) ?
Chatel ?
IMHO in molti tracciati Dh ci sono posti pericolosi, se presi male o se succede qualcosa di sbagliato al momento sbagliato. Che sia un doppio o un rockgarden o...

Ma, ripeto, e' normale che siano selettivi, tecnici e impegnativi.
Intendiamoci: non e' normale rimetterci le penne.
Ma farsi male, si. Clavicole, polsi, costole... la casistica e' molto articolata.

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motobimbo

Biker nirvanensus
30/9/08
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Cimino
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Bike
reputazioni ricevute vecchio forum: 11.988
IMHO in molti tracciati Dh ci sono posti pericolosi, se presi male o se succede qualcosa di sbagliato al momento sbagliato. Che sia un doppio o un rockgarden o...

concordo con te e rincaro la dose...ogni tracciato in ogni suo punto è potenzialmente "pericoloso" (rockgarden o non rockgarden, doppio o non doppio, droppone o non droppone) per un semplice motivo: la DH per definizione è una gara ed in gara si cerca il limite proprio e del proprio mezzo...vista in quest'ottica, qualsiasi parte del tracciato può essere foriera di una tragedia, anche una innocua curva con sponda che il week end warrior magari affronta a 11/11,5 km/h, mentre il pilota...
 

andrea541970

Biker marathonensis
15/8/07
4.188
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Sicily
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.......discorso soggettivo.... ogni bike deve trovare il suo limite.
Nel mio caso, dopo aver visto mio fratello volare ed conficcarsi il manubrio sul petto...provocandone la frattura dello sterno, (ancora convalescente) credo che non valga la pena "andare grosso".
........................................parere personale.
 

FREESYNDY

Biker assatanatus
30/1/06
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black mountain
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l'andare grosso è una scelta che spetta solo al biker.
io sono per piste facili e piste molto impegnative. le una per far avvicinare al nostro sport, le seconde per far crescere quelli che già lo praticano.
nessuno ci obbliga a fare un doppio di 6 mt, ma nesuno può obbligarci a non farlo.
tutto il resto sono chiacchiere. quando ti metti il casco e poggi i piedi sui pedali per partire, sai già che puoi divertirti come un bimbo o farti molto male.
ci sta, come ci sta che si stacchi un chiodo a chi arrampica, una slavina a chi fa fr con lo snow, a becca un colpo in kick boxing.
 

Tano

Biker tremendus
l'andare grosso è una scelta che spetta solo al biker.
io sono per piste facili e piste molto impegnative. le una per far avvicinare al nostro sport, le seconde per far crescere quelli che già lo praticano.
nessuno ci obbliga a fare un doppio di 6 mt, ma nesuno può obbligarci a non farlo.
tutto il resto sono chiacchiere. quando ti metti il casco e poggi i piedi sui pedali per partire, sai già che puoi divertirti come un bimbo o farti molto male.
ci sta, come ci sta che si stacchi un chiodo a chi arrampica, una slavina a chi fa fr con lo snow, a becca un colpo in kick boxing.
Io ho capito, ma qualcuno, più di uno, credo faccia confusione o non conosce la differenza tra "difficile/selettivo" e "pericoloso".
Poi, attenzione, ma gli esempi che fai chiodo, slavina, pugno non ci azzeccano per nulla.
Infatti su un chiodo non si attacca o non dovrebbe attaccarsi nessuno, di chiodi se ne mettono più di uno. La slavina oltre ad essere per definizione un pericolo è generalmente prevedibile, ci sono modi per evitarla e ci si attrezza in caso che accada l'imprevedibile o l'errore...
Il colpo poi nel boxing fa proprio parte del gioco è sport proprio fatto di colpi...
Ritorno al doppio, a cui tanto tengo, confermando la mia idea: pericoloso, prevedibile, e non facente parte di alcun gioco.
 

FREESYNDY

Biker assatanatus
30/1/06
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black mountain
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Io ho capito, ma qualcuno, più di uno, credo faccia confusione o non conosce la differenza tra "difficile/selettivo" e "pericoloso".
Poi, attenzione, ma gli esempi che fai chiodo, slavina, pugno non ci azzeccano per nulla.
Infatti su un chiodo non si attacca o non dovrebbe attaccarsi nessuno, di chiodi se ne mettono più di uno. La slavina oltre ad essere per definizione un pericolo è generalmente prevedibile, ci sono modi per evitarla e ci si attrezza in caso che accada l'imprevedibile o l'errore...
Il colpo poi nel boxing fa proprio parte del gioco è sport proprio fatto di colpi...
Ritorno al doppio, a cui tanto tengo, confermando la mia idea: pericoloso, prevedibile, e non facente parte di alcun gioco.

se ci pensi bene, muoiono molte più persone sotto slavine prevedibili o volando da pareti dove i chiodi sono molti, che in un qualsiasi doppio dh. anzi, credo che in dh si contino sulla dita di una mano.
sono 7 anni che faccio gare. xc prima e dh poi. quando ho incominciato a chiedermi se volveo ancora rischiare, ho smesso di gareggiare. ora faccio freeride pedalato, ma non credo che i rischi che corro ogni volta che esco in bici siano molto minori a qualli che correvo facendo le gare. manca solo l'assillo del crono.
 

Pigiama

Biker superioris
22/9/06
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Biella
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attivo la modalità parole/pensieri a caso da IMHO senza offese:

però credo che:

una situazione di PERICOLO non sia un passaggio difficile e viceversa, e diversi trail builder non l'hanno ancora capito, ne tantomeno molti rider...conosco gente che ti sprona a fare passaggi che sono assurdamete pericolosi non per la difficoltà, ma pe ril rischio inutile...inutile fare un drop poi un metro e piante o rocce inutili..se non droppo li non è perchè non so droppore, semplicemente so che se componente incognita di rottura delmezzo azz e mazz mi potrei far male per niente!

quindi cose si evince? che in italia come al solito molti si credono di essere esperti in campi nei quali sono nemmneno poco più che neofiti...

e lo stesso discroso per i piloti. legare di DH o ci sono categorie per età e LIVELLO e il primo giudice critico sei TE STESSO o sennò sarà sempre cosi...tutti e lo sappiamo TUTTI qual'è il nostro livello, non è il double barrel, la 888 RC3 Ti l aboxxer con la cartuccia Elka il demo o l' M9 o 500mm di esc posteriore che fanno il nostro livello...e io vado a 300 kmh so gestire l'imprevisto a quella velocità? no allora cazzz vado a 300 a fare? in attesa di esplodere? e pe ril dh è lo stesso....inutilehe vado a ficcarmi in una gara su di una pista che FATICO a finire o cmq non sono confidente nemmeno nelle chicken line... e non dite che non ne avete mai visti, nelle gare di gene che fa i passaggi a piedi, che passa SEDUTA o in altri mille modi incomprensibili.....dai è che in italia ti fanno iscrivere perchè porti cash dell'iscriziione, e se ti fai male, se ti diverti, se pompi la scena ecc non frega assolutamente nulla al 90% di chi gira nel'ambiente ed è tristisismo per quei pochi che si sbattono con il cuore...
 

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