DH/FR: ne vale la pena?

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kristian

Biker assatanatus
6/2/06
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nel mondo..
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giobìgiobà;4656583 ha scritto:
boh...non mi inebrio per il rischio in sè, mi ubriaco di guida pura, forse sta tutto lì...è per questo che critico certe cose... in fondo poiù del brivido amo la tecnica e quel piacere libidinoso di (per esempio) infilare a manetta una serie di curve pennellandole...

ti quoto alla stragrande..... ma noi veniamo da un'altra generazione...
 
ne va le pena ? il problema è che io non riesco piu' a farne a meno!!

L'anno scorso in data 31 luglio la mia stagione al Tamaro è finita tragicamente con la rottura (per la seconda volta) del ligamento che permette il movimento del pollice (mano sinistra). Il tutto perchè pensavo di essere Valentino Rossi e, sulla strada asfaltata che rientra dal FR "abusivo" ho trovato un po' di ghiaia e sono caduto.

Durante il primo anno di DH, a Pila mi hanno portato via in barella per la spalla destra uscita dalla sua sede (lussata), dopo 6 mesi dall'incidente, in gennaio uscita invernale mi cappotto in avanti e rompo per la prima volta il ligamento del pollice. 1 anni dopo partecipo alla gara "Shakeride" al Monte Verita', parto e dopo 2 curve mi rebalto in avanti andando a comprimere il disco tra la terza e la quarta vertebra cervicale.
Adesso ho 36 anni, ho una bambina di 1 anno e mezzo ma sono piu' preso di prima. L'anno scorso dopo l'incidente piangevo e dicevo basta con questo sport...quest'anno all'apertura del Tamaro ero il primo della fila per fare la stagionale con un bel tutore sulla mano sinistra e un leatt brace nuovo fiammante.

Il DH va oltre ogni disciplina sportiva, come lo snowboard lo reputo uno stile di vita che quando ti prende non ti lascia piu'!! mi sento un tossico di adrenalina e purtroppo quella non si trova in farmacia!! LIVE TO RIDE
 

DOGO

Biker delirius tremens
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ne va le pena ? il problema è che io non riesco piu' a farne a meno!!

L'anno scorso in data 31 luglio la mia stagione al Tamaro è finita tragicamente con la rottura (per la seconda volta) del ligamento che permette il movimento del pollice (mano sinistra). Il tutto perchè pensavo di essere Valentino Rossi e, sulla strada asfaltata che rientra dal FR "abusivo" ho trovato un po' di ghiaia e sono caduto.

Durante il primo anno di DH, a Pila mi hanno portato via in barella per la spalla destra uscita dalla sua sede (lussata), dopo 6 mesi dall'incidente, in gennaio uscita invernale mi cappotto in avanti e rompo per la prima volta il ligamento del pollice. 1 anni dopo partecipo alla gara "Shakeride" al Monte Verita', parto e dopo 2 curve mi rebalto in avanti andando a comprimere il disco tra la terza e la quarta vertebra cervicale.
Adesso ho 36 anni, ho una bambina di 1 anno e mezzo ma sono piu' preso di prima. L'anno scorso dopo l'incidente piangevo e dicevo basta con questo sport...quest'anno all'apertura del Tamaro ero il primo della fila per fare la stagionale con un bel tutore sulla mano sinistra e un leatt brace nuovo fiammante.

Il DH va oltre ogni disciplina sportiva, come lo snowboard lo reputo uno stile di vita che quando ti prende non ti lascia piu'!! mi sento un tossico di adrenalina e purtroppo quella non si trova in farmacia!! LIVE TO RIDE

Beh... il tuo mi sembra un caso differente.

A mio modesto parere questo sport è diviso in tre tipi di bikers:
- quelli che iniziano e non sono portati: normalmente non si fanno mai male
- quelli che iniziano e sono portati e sono spregiudicati: grande sfiga, perchè di solito emulano quelli che praticano da anni, vedono che non sono tanto più veloci di loro... però non si rendono conto del fatto che quelli lì vanno forte e rischiano entro dei limiti, il warrior invece è al 130% delle proprie capacità e nei primi due anni di pratica infila una serie infinita di infortuni, spesso gravi
- quelli che iniziano e sono portati, ma approcciano pian piano e con "rispetto" verso il pericolo: questi sono rari e sono i migliori, crescono e progrediscono senza grossi infortuni.

In tanti si inizia appartenendo alla categoria due, tutto dipende da quanto tempo occorra prima di passare alla categoria tre.

Io ci ho messo un anno, e dopo 3 facciate mostruose ho capito che aprire la manetta ed andare forte non ha nulla a che vedere con aprire la manetta ed andare "forte" con percezione di ciò che si sta facendo.

A mio parere per girare "consci dei pericoli che si corrono" occorrono almeno 3 anni, meglio 4: a quel punto si dovrebbe avere una chiara "individuazione" di ciò che è rischioso e di ciò che è rischioso oltremodo e fuori portata.

Prima di tale "periodo" è tutto troppo legato alla fortuna.

Io dopo 2 mesi che giravo ho iniziato a fare passerelle di 2mt... 2 mesi... non sapevo nemmeno ollare... ed andavo a missile stando dietro a gente che praticava da anni: solo che io prendevo un albero al mese, loro non cadevano praticamente MAI.

A quel punto ho capito che io ero oltre i limiti, loro giravano in scioltezza divertendosi.
 

giobìgiobà

Biker superioris
ne va le pena ? il problema è che io non riesco piu' a farne a meno!!

L'anno scorso in data 31 luglio la mia stagione al Tamaro è finita tragicamente con la rottura (per la seconda volta) del ligamento che permette il movimento del pollice (mano sinistra). Il tutto perchè pensavo di essere Valentino Rossi e, sulla strada asfaltata che rientra dal FR "abusivo" ho trovato un po' di ghiaia e sono caduto.

Durante il primo anno di DH, a Pila mi hanno portato via in barella per la spalla destra uscita dalla sua sede (lussata), dopo 6 mesi dall'incidente, in gennaio uscita invernale mi cappotto in avanti e rompo per la prima volta il ligamento del pollice. 1 anni dopo partecipo alla gara "Shakeride" al Monte Verita', parto e dopo 2 curve mi rebalto in avanti andando a comprimere il disco tra la terza e la quarta vertebra cervicale.
Adesso ho 36 anni, ho una bambina di 1 anno e mezzo ma sono piu' preso di prima. L'anno scorso dopo l'incidente piangevo e dicevo basta con questo sport...quest'anno all'apertura del Tamaro ero il primo della fila per fare la stagionale con un bel tutore sulla mano sinistra e un leatt brace nuovo fiammante.

Il DH va oltre ogni disciplina sportiva, come lo snowboard lo reputo uno stile di vita che quando ti prende non ti lascia piu'!! mi sento un tossico di adrenalina e purtroppo quella non si trova in farmacia!! LIVE TO RIDE

bè, ma come te ce ne sono tanti! e tutti hanno la loro ragione!...chi la pensa un po' come me ragiona e vive la DH in un altro modo - forse un po' fuori moda, tutto qui. poi, mi ripeto, troverei molto più logico evitare il rischio a tutti i costi (sopratutto in gara) ma...non farò altro che godere (IO)evitando i rischi che mi sembrano inutili e ammirare voi "adrenalinici" che, a vostra volta, vi godete la dh a modo vostro:celopiùg::celopiùg:
 
Beh... il tuo mi sembra un caso differente.

A mio modesto parere questo sport è diviso in tre tipi di bikers:
- quelli che iniziano e non sono portati: normalmente non si fanno mai male
- quelli che iniziano e sono portati e sono spregiudicati: grande sfiga, perchè di solito emulano quelli che praticano da anni, vedono che non sono tanto più veloci di loro... però non si rendono conto del fatto che quelli lì vanno forte e rischiano entro dei limiti, il warrior invece è al 130% delle proprie capacità e nei primi due anni di pratica infila una serie infinita di infortuni, spesso gravi
- quelli che iniziano e sono portati, ma approcciano pian piano e con "rispetto" verso il pericolo: questi sono rari e sono i migliori, crescono e progrediscono senza grossi infortuni.

In tanti si inizia appartenendo alla categoria due, tutto dipende da quanto tempo occorra prima di passare alla categoria tre.

Io ci ho messo un anno, e dopo 3 facciate mostruose ho capito che aprire la manetta ed andare forte non ha nulla a che vedere con aprire la manetta ed andare "forte" con percezione di ciò che si sta facendo.

A mio parere per girare "consci dei pericoli che si corrono" occorrono almeno 3 anni, meglio 4: a quel punto si dovrebbe avere una chiara "individuazione" di ciò che è rischioso e di ciò che è rischioso oltremodo e fuori portata.

Prima di tale "periodo" è tutto troppo legato alla fortuna.

Io dopo 2 mesi che giravo ho iniziato a fare passerelle di 2mt... 2 mesi... non sapevo nemmeno ollare... ed andavo a missile stando dietro a gente che praticava da anni: solo che io prendevo un albero al mese, loro non cadevano praticamente MAI.

A quel punto ho capito che io ero oltre i limiti, loro giravano in scioltezza divertendosi.



Grande Dogo, sei troppo saggio :prega::prost:

Quest'anno sono 5 anni che pratico DH, pero' mi sono ripromesso di fare piu' attenzione smettendola di voler emulare i pro visti nei video, perchè non ho le capacita' e non posso permettere di spakkarmi ancora...comunque sia, questa disciplina a differenza di altre, devi rispettarla molto perchè è veramente insidiosa se presa sottogamba e, ogni errore puo' trasformarsi in un incidente grave..e anche di piu' visto gli ultimi casi..tra cui il peggiore che abbiamo mai visto...

Quando ero ragazzino alle prime armi con lo snow il nostro motto era "NO RISK NO FUN"...adesso la cosa cambia, i valori sono altri e con l'eta' ho capito che preparazione, concentrazione e rispetto verso i rischi che corriamo con questo sport, devono avere la meglio sull'esaltazione e l'euforia che ti portano a tralasciare i pericoli. Ammiro chi va forte ma che dimostra una certa sicurezza e fluidita',mentre i kamikaze che si lanciano a mille senza conoscere i propi limiti mi fanno paura...per loro stessi naturalmente.
 
giobìgiobà;4657773 ha scritto:
bè, ma come te ce ne sono tanti! e tutti hanno la loro ragione!...chi la pensa un po' come me ragiona e vive la DH in un altro modo - forse un po' fuori moda, tutto qui. poi, mi ripeto, troverei molto più logico evitare il rischio a tutti i costi (sopratutto in gara) ma...non farò altro che godere (IO)evitando i rischi che mi sembrano inutili e ammirare voi "adrenalici" che, a vostra volta, vi godete la dh a modo vostro:celopiùg::celopiùg:

ciao, forse mi sono spiegato male....anch'io sono uno che cerca di evitare i rischi, anzi nel nostro gruppo sono sempre quello che ha piu' timore nell'affrontare nuovi salti. Non per niente tutti gli incidenti che ho avuto si sono verificati in situazioni stupidissime, non in passaggi estremi dove c'era un rischio elevato. Pero' probabilmente anche in queste situazioni c'era un rischio minimo che io ho sottovalutato.

Parlo dell'adrenalina come elemento principale che non mi fa' staccare da questo mondo, poi potrei elencarti tanti altri motivi....la bellezza dei luoghi dove si gira, il gruppo di amici, la birretta a fine giornata e altro ancora....a me per sentire l'adrenalina non ho bisogno di chissa' che trick, mi basta scendere da una pista con la miglior fluidita' che ti fa' sentire la good vibration ;.=9/:prost:
 

giobìgiobà

Biker superioris
A mio modesto parere questo sport è diviso in tre tipi di bikers:
- quelli che iniziano e non sono portati: normalmente non si fanno mai male
- quelli che iniziano e sono portati e sono spregiudicati: grande sfiga, perchè di solito emulano quelli che praticano da anni, vedono che non sono tanto più veloci di loro... però non si rendono conto del fatto che quelli lì vanno forte e rischiano entro dei limiti, il warrior invece è al 130% delle proprie capacità e nei primi due anni di pratica infila una serie infinita di infortuni, spesso gravi
- quelli che iniziano e sono portati, ma approcciano pian piano e con "rispetto" verso il pericolo: questi sono rari e sono i migliori, crescono e progrediscono senza grossi infortuni.

caro il mio Dogo, direi che l'analisi è corretta. parentesi persoinale:io (ma si sa che autogiudicarsi può anche portare a grandi errori...), mi ritrovo molto di più nella terza categoria, sopratutto per quanto riguarda l'aspetto del pericolo. come avete letto, non oso troppo (ho cominciato a saltare da quando ho preso in mano la front, prima davvero poca roba...adesso mi difendo...) e mi pare una giusta scelta - sempre che di scelta si tratti...forse è più un'inclinazione!
fare un passo per volta credo sia essenziale! anche per questo penso che gli ostacoli giusti e non quelli necessariamente "letali" siano da preferire...
capisco lo spirito tipico dei ragazzini che girano sempre a tutta e che, ammirando le gesta circensi dei vari idoli biammortizzati che imperversano sul web, si tuffano (letteralmente) tra rampe e stacchi vertiginosi, ma penso sia solo un modo di bruciare le tappe, rischiando davvero di farsi parecchio male. poi è chiaro che se uno aspira a grandi risultati (agonismo) deve per forza passare per determinate tappe ma forse tanti (troppi) sono tirati per i capelli da un approccio e da una "cultura" che ha davvero poco rispetto per i limiti (forza, voi che di limiti non volete sentir parlare, insultatemi...:il-saggi:per quanto si possano spostare in avanti i limiti sono sempre un passo oltre...)
 

giobìgiobà

Biker superioris
ciao, forse mi sono spiegato male....anch'io sono uno che cerca di evitare i rischi, anzi nel nostro gruppo sono sempre quello che ha piu' timore nell'affrontare nuovi salti. Non per niente tutti gli incidenti che ho avuto si sono verificati in situazioni stupidissime, non in passaggi estremi dove c'era un rischio elevato. Pero' probabilmente anche in queste situazioni c'era un rischio minimo che io ho sottovalutato.

Parlo dell'adrenalina come elemento principale che non mi fa' staccare da questo mondo, poi potrei elencarti tanti altri motivi....la bellezza dei luoghi dove si gira, il gruppo di amici, la birretta a fine giornata e altro ancora....a me per sentire l'adrenalina non ho bisogno di chissa' che trick, mi basta scendere da una pista con la miglior fluidita' che ti fa' sentire la good vibration ;.=9/:prost:
ciao Gibo, magari non avevo capito io... comunque sono d'accordissimo con te sulle goovibrations, anche per me quello sono la cosa più bella e fonte di quell'adrenalina alla quale non so rinunciare. anche senza fare ormai più gare (ma che meravigliosa sensazione quella del tre-due-uno al cancelletto!!!) mi diverto come un bambino quando mi capita (di rado) di girare in compagnia. quando invece giro da solo adoro ascoltare il suono del fiatone nel casco e il rumore delle ruote sulla terra e tra i sassi:up:....se non è droga quella!!!...ragzzi, so' messo male....o no?????
 

DOGO

Biker delirius tremens
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giobìgiobà;4657940 ha scritto:
caro il mio Dogo, direi che l'analisi è corretta. parentesi persoinale:io (ma si sa che autogiudicarsi può anche portare a grandi errori...), mi ritrovo molto di più nella terza categoria, sopratutto per quanto riguarda l'aspetto del pericolo. come avete letto, non oso troppo (ho cominciato a saltare da quando ho preso in mano la front, prima davvero poca roba...adesso mi difendo...) e mi pare una giusta scelta - sempre che di scelta si tratti...forse è più un'inclinazione!
fare un passo per volta credo sia essenziale! anche per questo penso che gli ostacoli giusti e non quelli necessariamente "letali" siano da preferire...
capisco lo spirito tipico dei ragazzini che girano sempre a tutta e che, ammirando le gesta circensi dei vari idoli biammortizzati che imperversano sul web, si tuffano (letteralmente) tra rampe e stacchi vertiginosi, ma penso sia solo un modo di bruciare le tappe, rischiando davvero di farsi parecchio male. poi è chiaro che se uno aspira a grandi risultati (agonismo) deve per forza passare per determinate tappe ma forse tanti (troppi) sono tirati per i capelli da un approccio e da una "cultura" che ha davvero poco rispetto per i limiti (forza, voi che di limiti non volete sentir parlare, insultatemi...:il-saggi:per quanto si possano spostare in avanti i limiti sono sempre un passo oltre...)

Non è raro vedere 40 enni trascurare i pericoli "della prima volta" e 20 enni molto più coscienti.... forse perchè spesso i primi hanno bisogno di dimostrare qualcosa che la vita gli ha negato... mentre i secondi hanno tutte le scommesse ancora da giocare.

La scimmia degli over 30 alle prime armi è realmente incontenibile.
 
giobìgiobà;4657985 ha scritto:
ciao Gibo, magari non avevo capito io... comunque sono d'accordissimo con te sulle goovibrations, anche per me quello sono la cosa più bella e fonte di quell'adrenalina alla quale non so rinunciare. anche senza fare ormai più gare (ma che meravigliosa sensazione quella del tre-due-uno al cancelletto!!!) mi diverto come un bambino quando mi capita (di rado) di girare in compagnia. quando invece giro da solo adoro ascoltare il suono del fiatone nel casco e il rumore delle ruote sulla terra e tra i sassi:up:....se non è droga quella!!!...ragzzi, so' messo male....o no?????


:prost::-? siamo sulla stessa traccia!!
 

chiccabiker

Biker serius
21/1/08
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AOSTA
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Spero di non annoiarvi, ma vi racconto la mia di storia!

da bambina, a parte lo sci che ho iniziato a 5 anni, ero l'incubo dei miei genitori e dei miei nonni, loro volevano la graziella col cestino......io avevo la salta fossi con le marce.....e non vi dico cosa combinavo, una volta son finita dritta nella fontana vicino a casa! son cresciuta e ho fatto altri sport, un giorno arriva il mio allenatore e mi dice: c'è una impresa da guinness e tu hai e potenzialità per farla te la senti? AOSTA-PARIGI IN MONOPATTINO!!!! avevo 14 anni, non potevo scegliere io....ma i miei hanno acconsentito! ero la + piccola del gruppo, e non solo per l'età!!!!
cmq sia mi son fatta questa impresa tra allenamenti duri e gli 850 km circa per arrivare a Parigi, vi dico questo, nel lontano 1987 si correva così: monopattino da gara, ben diverso da quelli dei bambini di oggi, canottiera, calzoncini e scarpe da ginnastica! non esitevano casco protezioni o altro!!!
io so solo che in discesa una volta ho toccato gli 80 all'ora!! pazzia allo stato puro, senza contare che mi mettevo anche a uovo per essere n+ aerodinamica!!! sarebbe bastato un sassolino nell'asfalto a fare un disastro, eppure.....è sempre andata bene! ho fatto molte cadute, + o - rovinose, ma era bello cmq! 4 anni fa ho scoperto il mondo del freeride con alcuni amici che mi hanno sempre reputata così pazza da provare......e ho provato.....però poi non ho + smesso!!!! :i-want-t:ogni volta che faccio una discesa mi sento viva, mi sento piena di gioia, mi sento carica per affrontare la settimana di lavoro, lava stira pulisci spesa figlio........ecco, un figlio, nel 2010 ho messo in sella anche lui a 10 anni....forse son pazza, ma piano piano mi segue ovunque!!! non c'è gioia + bella di andare insieme in bike. Non lo lascio depositato in giro, lo porto con me, lo assecondo nei suoi tempi, nelle sue paure....ma è con me! lui ogni tanto mi dice, mamma, 6 il mio mito, sei una mamma speciale! questo è sentirsi vivi!!!! forse sono giudicata pazza da altre mamme, forse sono incoscente........forse non lo so! io so solo che amo lo sport, amo stare in mezzo a un bosco, amo togliere il casco e guardami intorno......per questo mi sento fortunata, molto fortunata.
La vita è un continuo rischio, a me è successo di cadere dalle scale del medico e portare le stampelle per 15 gg, sono un po' fatalista sul come vivere, quindi credo che vale la pena di vivere queste emozioni trasmesse dalla bici e da tutto quello che ci circonda.:il-saggi:


.......basta, vi ho annoiato troppo!!!

good vibrations
Alessia
 
Non lo lascio depositato in giro, lo porto con me, lo assecondo nei suoi tempi, nelle sue paure....ma è con me! lui ogni tanto mi dice, mamma, 6 il mio mito, sei una mamma speciale! questo è sentirsi vivi!!!!

Sei grande!! anch'io ho una pupetta di 1 anno e mezzo..spero tanto che un giorno mi seguira'..sperando che quando lei sara' in eta' giusta io saro' ancora intero!! :il-saggi:
 

kristian

Biker assatanatus
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.... per smorzare un pò.....
....anche il mio primogenito ha calcato il seggiolino "attaccato" dietro alla sella del GEMINI .... dopo un paio di km, si è addormentato, sbilanciandosi ed un'altro pò mi "garibaldo" con lui beato.... le ultime parole che disse, prima che morfeo l'ebbe vinta furono...: "..papà, non puoi andare più forte..?."....

....mavvaffà......

riprendiamo il topic...
 

Tano

Biker tremendus
Per quanto mi riguarda per le mie convinzioni e anche da quanto leggo qui, non credo di riuscire a dare a mio figlio/figlia il permesso di partecipare ad una gara di dh, almeno chè non cambieranno parecchie cosine...

Mentre sicuramente gli permetterei di fare del freeride con persone "sane" di principi sportivi.
Cosa che ho già fatto ad esempio portando mia figlia di 9 anni a Monginevro dopo opportuna preparazione...
 

mekchri

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24/10/07
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Aosta & Pila
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Spero di non annoiarvi, ma vi racconto la mia di storia!

da bambina, a parte lo sci che ho iniziato a 5 anni, ero l'incubo dei miei genitori e dei miei nonni, loro volevano la graziella col cestino......io avevo la salta fossi con le marce.....e non vi dico cosa combinavo, una volta son finita dritta nella fontana vicino a casa! son cresciuta e ho fatto altri sport, un giorno arriva il mio allenatore e mi dice: c'è una impresa da guinness e tu hai e potenzialità per farla te la senti? AOSTA-PARIGI IN MONOPATTINO!!!! avevo 14 anni, non potevo scegliere io....ma i miei hanno acconsentito! ero la + piccola del gruppo, e non solo per l'età!!!!
cmq sia mi son fatta questa impresa tra allenamenti duri e gli 850 km circa per arrivare a Parigi, vi dico questo, nel lontano 1987 si correva così: monopattino da gara, ben diverso da quelli dei bambini di oggi, canottiera, calzoncini e scarpe da ginnastica! non esitevano casco protezioni o altro!!!
io so solo che in discesa una volta ho toccato gli 80 all'ora!! pazzia allo stato puro, senza contare che mi mettevo anche a uovo per essere n+ aerodinamica!!! sarebbe bastato un sassolino nell'asfalto a fare un disastro, eppure.....è sempre andata bene! ho fatto molte cadute, + o - rovinose, ma era bello cmq! 4 anni fa ho scoperto il mondo del freeride con alcuni amici che mi hanno sempre reputata così pazza da provare......e ho provato.....però poi non ho + smesso!!!! :i-want-t:ogni volta che faccio una discesa mi sento viva, mi sento piena di gioia, mi sento carica per affrontare la settimana di lavoro, lava stira pulisci spesa figlio........ecco, un figlio, nel 2010 ho messo in sella anche lui a 10 anni....forse son pazza, ma piano piano mi segue ovunque!!! non c'è gioia + bella di andare insieme in bike. Non lo lascio depositato in giro, lo porto con me, lo assecondo nei suoi tempi, nelle sue paure....ma è con me! lui ogni tanto mi dice, mamma, 6 il mio mito, sei una mamma speciale! questo è sentirsi vivi!!!! forse sono giudicata pazza da altre mamme, forse sono incoscente........forse non lo so! io so solo che amo lo sport, amo stare in mezzo a un bosco, amo togliere il casco e guardami intorno......per questo mi sento fortunata, molto fortunata.
La vita è un continuo rischio, a me è successo di cadere dalle scale del medico e portare le stampelle per 15 gg, sono un po' fatalista sul come vivere, quindi credo che vale la pena di vivere queste emozioni trasmesse dalla bici e da tutto quello che ci circonda.:il-saggi:


.......basta, vi ho annoiato troppo!!!

good vibrations
Alessia
Ma chissà chi è quel pazzo di amico che ti ha portato giù dalla dh di Pila beccandosi del "bastardo" dai ragazzi in seggiovia... Ahahahah, ti ricordi Ale?
Cmq, tu sei veramente un pozzo di adrenalina, ma molto cosciente di ciò che fai e di dove metti le ruote... Tuo figlio, mio figlio e gli altri bimbi, sono sicuramente in buone mani. Ciao Maestrina good vibrations!!!!:celopiùg:
 

giobìgiobà

Biker superioris
...e tanto per restare in topic con l'OT posso citare la "lezione di curva" che ho tenuto ai miei figli (uno e una) domenica pomeriggio...pedale esterno giù e schiacciare, interno su e caricare l'avantreno ben benino... nel piazzale c'erano degli spettatori con le facce un po' allibite nel vedere questo papà alle prese con una piega da paura in sella ad una 14''...ero l'uomo più orgoglioso del mondo! no, io penso che non riuscirei a negare ai miei figli la DH o comunque un sano riding in mtb (sì perchè se ne vedono delle belle anche in xc quanto a pericoli sottovalutati...)...cercherò se mai di spiegare loro che certe emozioni VALGONO QUALCHE PENA - anche se con un minimo di cervello acceso non fa mai male...
 

DOGO

Biker delirius tremens
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Siamo arrivati al terzo livello: vale la pena far fare gravity ai propri figli?
Direi di sì... basta barattarlo con il motorino, ed il gioco è fatto... rischiano meno, si divertono di più...
 

jack11

Biker dantescus
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Siamo arrivati al terzo livello: vale la pena far fare gravity ai propri figli?
Direi di sì... basta barattarlo con il motorino, ed il gioco è fatto... rischiano meno, si divertono di più...
io spendo tanto per la bici ma dico hai miei, i miei amici hanno il motorino, quello che loro spendono per il motorino, io lo spendo per la bici, però so che mi diverto, è sano, non inquino, e perciò selgo la bici, anche se faccio discipline gravity, ciò non toglie che il rischio è minore, mi diverto di più. risultato FR per sempre. per me è un sacroficio soprattutto mantenere i costi dello sport, però non ho niente sulla coscenza e forse questo mi rende un po' più spericolato, d'altronde se mi rompo qualcosa come la clavicola un anno fa, l'unica bega che ho avuto è non essere potuto salire in sella per 3 settimane. io sono dell'idea almeno per ora che la bici come lo intendo io sia una degli sport migliori, mi lasciano lontano da tante mentalità che vedo attorno e che mi potrebbero fare più male, come per esempio se voglio andare a raidare la domenica alle 8 non posso tornare tutti i sabati sera dalle discoteche alle 3 di mattina mezzo ubriaco, non posso fumare in primis perchè non mi piace in secondo perchè senno non vado un cazzzo, non prendo roba che dopi perchè tanto in discesa conta il manico, le gambe che pedalano vengono dopo. tutto secondo imo visto da un ragazzo di 17 anni.
 
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