penso che le statistiche contino ben poco...
tutto il discorso relativo alla sicurezza credo dovrebbe tener presente un semplice concetto (ripeto: tutto vale per piste preparate di DH o bikepark, se uno vuole tentare di farsi un backflip dal tetto di casa son affari suoi...), quello di inutilità del rischio. cerco di spiegarmi...
CHIUNQUE (Sam Hill e iol Muldox, Lacondegui o io...), chiunque può - per errore, stanchezza, problema meccanico, enorme escremento di volatile che oscura la lente degli
Oakley - ritrovarsi col muso dritto in un mare di cacca, ovvero ciccare completamente il kick (dell'ormai famigerato doppio) oppure perdere il controllo del mezzo allo stacco dal un drop... dove sta scritto che questo povero disgraziato debba schiantarsi contro un faggio secolare che cova vendetta nascosto (?) dietro al drop o spalmarsi sul dente del landing del doppio? magari si può fare un landing non così "o la va o la spacca" oppure realizzare il drop spostato di qualche metro...o no? il rischio è inutile quando non viene valutata opportunamente la possibilità (che TUTTI hanno) che un passaggio non vada come deve. resta ferma la libera scelta di ognuno di provare qualunque cosa voglia, magari in mutande e ciabatte! ma quando si parla di percorsi preparati il rischio inutile dovrebbe essere (è un limite a cui tendere, chiaro, la perfezione è ben lontana...) azzerato. riporto episodio vissuto personalmente (ruberò ancora qualche riga: pazienta, caro lettore, o salta il messaggio).
qui da me si orgaznizza un DH abbastanza nota qui in centro italia (22 maggio 2011 dodicesima edizione: SIETE INVIATATI!!!). Dal 2007 (mi pare) c'è un doppio (pressochè naturale) che inizialmente creava problemi a molti (ormai lo fanno quasi tutti), solo Beggin e pochi altri lo chiudevano alla grande, tanti si insaccavano un po' (o molto), altri lo copiavano. il problema, guardandolo, era non nel copiarlo ma nel farlo
quasi del tutto. dopo consulto, si decise per un lavoro di zappa e da allora tutti possono tentare senza per questo sfasciarsi. sottolineo che la possibilità di caduta non è ZERO ma è "ragionevole", ragionevolmente accettabile visto lo sport che si pratica... tornando al concetto: il rischio c'è ma è calcolato, non inutile o fine a se stesso. ehi, a quarantsa o cinquanta all'ora su una pietraia il rischio c'è...in un rock garden a fuoco il rischio c'è...ma è nel passaggio in sè, non deve essere in una pianta in traiettoria o in dirupo non protetto.....
...sono stato prolisso....chiedo scusa...