Carissimi miei cazzari (veri, imitatori e simpatizzanti), innanzitutto grazie a tutti delle manifestazioni di affetto che mi avete riservato: ho apprezzato tantissimo che alcuni di voi (cioè quelli con i quali ci si era scambiati il numero di cell poco prima della mia simpatica avventura salentina), mi hanno nel frattempo chiamato o contattato via Whatsapp. E di questo sono davvero onorato (parlo serio) oltre che commosso.
Mi sembra pertanto doveroso, spiegare ai più, per una agevole comprensione, il motivo della mia assenza in questo simpaticissimo Thread, nato, lo ricordo sempre, dalla genialità istintiva del mio Primo Allievo
@Minitrek (sempre implacabile e severo, ma giusto).
In pratica ora costringerò i due soli neuroni che mi sono rimasti (il terzo si è fulminato qualche anno fa..) a sintetizzare al massimo quanto mi appresto ad esporvi.
Dopo la gara che quasi mi stava facendo perdere la carica di Presidente (del Circolo dei Cazzari, ndr.) a causa del mio 25° posto sui 119 partecipanti nella mia categoria e dopo il relativo pasta party, ho aspettato due miei simpatici compagni di squadra che venissero a prendere me, la bici, la ragazza e il suo mitico mattarello (credo che sia in dotazione anche nelle borse delle vostre mogli/fidanzate/compagne/conviventi), con l'auto per riportarmi nel bellissimo paesino dove alloggiato.
Arrivati dopo una ventina di minuti, subito doccia, minima vestizione, una mezzoretta di riposo, poi cambio abbigliamento e giretto in auto a Gallipoli vecchio, con relativo mini-shopping (sempre tenendo d'occhio il mattarello).
Dall'indomani, sapendo che la coppia che mi ospitava lavorava in ospedale con turni diurni, già mi ero preventivamente organizzato: quando loro lavoravano di mattina, io uscivo con la vigorosa FRW per mezza mattinata; quando loro lavoravano di pomeriggio, io uscivo (sempre con la vigorosa FRW) per mezzo pomeriggio.
E qua sta il motivo principale della mia assenza: in pratica, dopo un assenza di 2 anni, ho girato in mtb nei percorsi che ho fatto quasi quotidianamente per i 3 anni e mezzo in cui ho vissuto e lavorato nel Salento. Posti bellissimi, silenziosi, ricchissimi di vegetazione, di ulivi secolari, molti purtroppo annientati dalla Xylella: passando per i single-tracks ho rivissuto i momenti più belli della mia vita. Riuscivo a ricordare ogni particolarità, addirittura pure la forma particolare di qualche sasso su cui salivo sopra. Emozioni immense, che soltanto chi le ha effettivamente vissute può comprendere: già l'indomani dal giorno della gara é stato un crescendo di siffatte emozioni; era come se fossi ritornato indietro nel tempo: io e la mia bici (prima era una rigida Benotto anni 90, presa usata a 35€, ma immacolata nella sostanza, ora la vigorosa FRW), nei miei percorsi, un giorno in pianura con semplice sterrato, un giorno in salita e discesa con sterrato un po più scassato, un giorno in una Serra con single-Tracks super tortuosi e spacca telaio, un altro giorno ancora nella entusiasmante ed incantevole riserva naturale di "Lido Pizzo".
Ecco che la mia mente, essendo per i 6 giorni successivi alla gara, "impregnata" di questo piacere mentale e visivo, e sapendo di doverlo lasciare il 7° giorno, ho cercato di godermelo quanto più possibile.
E non parlo solo di paesaggi e di sentieri fatti in mtb, ma parlo anche e soprattutto di persone, molte conosciute da tempo e poche conosciute nei 7 giorni, parlo di tradizioni, di cucina (e qua ci sarebbe da scrivere un sacco di roba).
Insomma, sono stato veramente ma veramente benissimo: credo di aver guadagnato come minimo 10 anni di vita.
E mi sarebbe piaciuto condividere sia la gara sia queste emozioni con qualche simpatico cazzaro del Thread col quale mi sono sentito: alla fine é questo che conta nella vita: stare bene e cercare, ognuno nel proprio piccolo, di fare stare bene anche gli altri. Tutti ne hanno diritto.
A breve un paio di foto che fanno capire più di mille parole.