Ciao ragazzi, oggi credo d'aver vissuto l'esperienza più bella e indimenticabile insieme alla mia amata bicicletta. Mi chiamo Gianluca, non sono di Catania ma ci abito ormai da diversi anni e da un paio di settimane ho con me il mio mezzo. Stamattina verso le 8, prendo il Cubo e decido di fare un giretto dalle parti di Nicolosi distante poco più di 10 Km. Salgo, salgo.... ad un certo punto, nonostante avessi programmato di ritornare prima, mi ritrovo all'imbocco dell'altomontana.
Abbiamo fatto trenta, facciamo trentuno. Proseguo per i restanti tornanti e alle 10:30 arrivo già abbastanza stanco al Rifugio Sapienza. Cerco un bar, entro e ordino cornetto, caffè e una bottiglietta dacqua. "Frizzante? No, naturale." Ahhh, che bello! Ma guarda quanta gente viene a visitare il vulcano d'estate! Il piazzale è già pieno di bus e i turisti, quasi tutti stranieri, sono sparsi un po' ovunque. Mi rilasso qualche minuto e subito un pensiero inizia ad invadere la mia mente. "Non ci pensare nemmeno", l'omino buono sulla spalla. "Hai già dato, sei stanco, non hai scorta d'acqua...gira e tornatinni a casa".
"Uffa, che palle che sei! Sembri mia madre...almeno vediamo se si può fare. Quando mi ricapita un'occasione del genere."
Guardo un po' intorno in cerca di una strada che sale vista su google maps ma non la vedo. Eppure ci deve essere.
"Scusi", al tizio di turno sull'ambulanza, "mi sa dire dov'è la strada che sale su, se c'è?"
"Dovrebbe essere di là, gira a destra oltre il muretto, oltrepassi la sbarra e ... Grazie, voglio solo vedere se si può fare in bici. Prego"
Bene, andiamo a vedere com'è. A tratti pedalabile, spesso costretto a scendere per laccumulo di sabbia lavica, inizio ad arrancare. Dopo poco più di un'ora, quando l'omino indemoniato aveva ormai il mio pieno possesso, oltre un dosso, intravedo l'arrivo della funivia. Tra la folla incredula, quasi sfinito, poggio la biga alla parete ed entro dentro. Non sapevo ci fosse un bar pure li, a 2500 metri di quota in mezzo al deserto. Menomale! Prendo una bustina di zucchero, meglio di niente, e compro un'altra bottiglietta d'acqua (1,20 , 20 centesimi in più che sotto, mi sembra ragionevole). "Frizzante? No, naturale". Faccio una foto e in preda alla follia, riprendo a salire. Dopo altri 3 o 4 Km, con i pulmini della funivia che mi sfrecciavano intorno, quando anche una tartaruga mi avrebbe superato, le gambe mi abbandonano! Alzo gli occhi e un paesaggio lunare e quasi pianeggiante mi si presenta davanti. Oltre, riesco a vedere quasi tutta la costa ionica e anche la Calabria, mi sembra di volare.
Il cratere centrale è li davanti e un colore giallastro ne delimita le pareti: devo avvicinarmi di più , penso, ma sono troppo stanco. Finalmente l'angioletto prende in mano la situazione; un altro sguardo all'orizzonte e via. La gente mi saluta, sorride ed io mi godo la discesa infinita.
Alle 14:15 finalmente sono a casa. Grazie Etna e grazie Marco per il buon piatto di pasta. :)
Volevo condividere con voi quest'esperienza, consigliandola a chi non l'avesse mai fatta.
Spero di non avervi annoiato!
Abbiamo fatto trenta, facciamo trentuno. Proseguo per i restanti tornanti e alle 10:30 arrivo già abbastanza stanco al Rifugio Sapienza. Cerco un bar, entro e ordino cornetto, caffè e una bottiglietta dacqua. "Frizzante? No, naturale." Ahhh, che bello! Ma guarda quanta gente viene a visitare il vulcano d'estate! Il piazzale è già pieno di bus e i turisti, quasi tutti stranieri, sono sparsi un po' ovunque. Mi rilasso qualche minuto e subito un pensiero inizia ad invadere la mia mente. "Non ci pensare nemmeno", l'omino buono sulla spalla. "Hai già dato, sei stanco, non hai scorta d'acqua...gira e tornatinni a casa".
"Uffa, che palle che sei! Sembri mia madre...almeno vediamo se si può fare. Quando mi ricapita un'occasione del genere."
Guardo un po' intorno in cerca di una strada che sale vista su google maps ma non la vedo. Eppure ci deve essere.
"Scusi", al tizio di turno sull'ambulanza, "mi sa dire dov'è la strada che sale su, se c'è?"
"Dovrebbe essere di là, gira a destra oltre il muretto, oltrepassi la sbarra e ... Grazie, voglio solo vedere se si può fare in bici. Prego"
Bene, andiamo a vedere com'è. A tratti pedalabile, spesso costretto a scendere per laccumulo di sabbia lavica, inizio ad arrancare. Dopo poco più di un'ora, quando l'omino indemoniato aveva ormai il mio pieno possesso, oltre un dosso, intravedo l'arrivo della funivia. Tra la folla incredula, quasi sfinito, poggio la biga alla parete ed entro dentro. Non sapevo ci fosse un bar pure li, a 2500 metri di quota in mezzo al deserto. Menomale! Prendo una bustina di zucchero, meglio di niente, e compro un'altra bottiglietta d'acqua (1,20 , 20 centesimi in più che sotto, mi sembra ragionevole). "Frizzante? No, naturale". Faccio una foto e in preda alla follia, riprendo a salire. Dopo altri 3 o 4 Km, con i pulmini della funivia che mi sfrecciavano intorno, quando anche una tartaruga mi avrebbe superato, le gambe mi abbandonano! Alzo gli occhi e un paesaggio lunare e quasi pianeggiante mi si presenta davanti. Oltre, riesco a vedere quasi tutta la costa ionica e anche la Calabria, mi sembra di volare.
Il cratere centrale è li davanti e un colore giallastro ne delimita le pareti: devo avvicinarmi di più , penso, ma sono troppo stanco. Finalmente l'angioletto prende in mano la situazione; un altro sguardo all'orizzonte e via. La gente mi saluta, sorride ed io mi godo la discesa infinita.
Alle 14:15 finalmente sono a casa. Grazie Etna e grazie Marco per il buon piatto di pasta. :)
Volevo condividere con voi quest'esperienza, consigliandola a chi non l'avesse mai fatta.
Spero di non avervi annoiato!