Cosa succede alla fotografia?

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Aleploch

Biker superis
10/9/07
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Non del tutto, nella città che o più a portata di mano dal mio paesello (Sassari, a 50 Km di distanza) ormani non c'è più nessuno che sviluppa le dia.
Forse è rimasto qualcuno a Cagliari, ma sono 230 Km...

Se mi andasse di scattare due rulli di Velvia so già che poi dovrò fare i salti mortali prima di vederle sui telaietti.

E' proprio quello che dicevo. Il digitale avanza...e ben venga. Purtroppo questo implica (anche se non dovrebbe) che l'analogico arretra. Sempre meno tipi di rullini, carte per lo sviluppo, acidi ecc.
Fra l'altro credetemi che ci sono fotografi che si chiamano professionisti e poi fanno lavori (tipo matrimoni) scattando mille e più foto in automatico (così non si perde tempo). Tanto su 1500 scatti ne imbrocca cento anche mio nipote di 8 anni. Gente che sa meno della fotografia di me che sono ignorante come tacco...ma anche questo è progresso...
 
T

teoDH

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Eccola qua... ciclicamente, in qualsiasi posto, ecco l'ennesimo piagnucolio sulla scomparsa della pellicola... Tempo fa c'èra il commiato del vinile, prima ancora il commiato dei libri stampati lettera per lettera e con le minature, prima ancora ci sarà stato il commiato della scomparsa delle scritture rupestri...:hahaha:

ma per favore...
perchè la pellicola è scomparsa? (e notate che non sto dicendo "sta scomparendo"): perchè è un mezzo superato, e basta.

Tutte ste menate dei vecchi tempi... maddai...
Il digitale ha:
- avvicinato alla fotografia un sacco di gente, tra cui un sacco di bravi giovani che mai avrebbero preso in mano una fotocamera (si chiamavano fotocamere prima come ora) a pellicola.
- ha migliorato la qualità generale del prodotto finale, la foto stampata... BN a parte dove le pellicole di un certo tipo sviluppate e stampate da uno con il manico hanno ancora un certo fascino, il resto è stato surclassato dai sensori più moderni e dalle ampie potenzialità del fotoritocco.
- ha contribuito a scardinare una classe nepotistica di fotografi ancorati a pellicole costose e macchinone per giustificare costi esorbitanti dei loro lavori, spesso mediocri

Quindi poche menate, il digitale è il presente e il futuro,è un nuovo mezzo di espresione che finalmente ha liberato la fotografia rendendola accessibile alla massa. E come tutte le cose, quano diventano di massa c'è tantissimo materiale, tanto brutto, qualcosa di buono, pochissima roba eccellente... ma se l'eccellenza è l'1%, meglio disporre dell' 1% su un milione che dell'1% su cento...

Quanto allo scattare, se uno è bravo, porta a casa buone foto indipendentemente dal mezzo che ha, sia esso una Lomo o l'ultima fotocamera da 10.000 euro...
Se uno è una schiappa, porta a casa schifezze indipendentemente dal tipo di pulsante che preme.

Rguardo alla cultura, ora la fotografia è moda, è vero, ma i grandi photoeditor di riviste, sanno ancora benissmo cosa scegliere... i photoeditor mediocri, non sanno fare il loro lavoro oggi come non lo sapevano fare ieri.
Il gusto della gente invece evolve, e bisogna finalmente quardare oltre al mirino e ai propri gusti per produrre materiale che piaccia e che attiri la gente.

Quindi per concludere, chi teme il digitale? chi faceva foto mediocri in pellicola ma faceva il fiko perchè era l'unico della compagnia ad avere una fotocamera.
:rosik:
 

Aleploch

Biker superis
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Eccola qua... ciclicamente, in qualsiasi posto, ecco l'ennesimo piagnucolio sulla scomparsa della pellicola... Tempo fa c'èra il commiato del vinile, prima ancora il commiato dei libri stampati lettera per lettera e con le minature, prima ancora ci sarà stato il commiato della scomparsa delle scritture rupestri...:hahaha:

ma per favore...
perchè la pellicola è scomparsa? (e notate che non sto dicendo "sta scomparendo"): perchè è un mezzo superato, e basta.

Tutte ste menate dei vecchi tempi... maddai...
Il digitale ha:
- avvicinato alla fotografia un sacco di gente, tra cui un sacco di bravi giovani che mai avrebbero preso in mano una fotocamera (si chiamavano fotocamere prima come ora) a pellicola.
- ha migliorato la qualità generale del prodotto finale, la foto stampata... BN a parte dove le pellicole di un certo tipo sviluppate e stampate da uno con il manico hanno ancora un certo fascino, il resto è stato surclassato dai sensori più moderni e dalle ampie potenzialità del fotoritocco.
- ha contribuito a scardinare una classe nepotistica di fotografi ancorati a pellicole costose e macchinone per giustificare costi esorbitanti dei loro lavori, spesso mediocri

Quindi poche menate, il digitale è il presente e il futuro,è un nuovo mezzo di espresione che finalmente ha liberato la fotografia rendendola accessibile alla massa. E come tutte le cose, quano diventano di massa c'è tantissimo materiale, tanto brutto, qualcosa di buono, pochissima roba eccellente... ma se l'eccellenza è l'1%, meglio disporre dell' 1% su un milione che dell'1% su cento...

Quanto allo scattare, se uno è bravo, porta a casa buone foto indipendentemente dal mezzo che ha, sia esso una Lomo o l'ultima fotocamera da 10.000 euro...
Se uno è una schiappa, porta a casa schifezze indipendentemente dal tipo di pulsante che preme.

Rguardo alla cultura, ora la fotografia è moda, è vero, ma i grandi photoeditor di riviste, sanno ancora benissmo cosa scegliere... i photoeditor mediocri, non sanno fare il loro lavoro oggi come non lo sapevano fare ieri.
Il gusto della gente invece evolve, e bisogna finalmente quardare oltre al mirino e ai propri gusti per produrre materiale che piaccia e che attiri la gente.

Quindi per concludere, chi teme il digitale? chi faceva foto mediocri in pellicola ma faceva il fiko perchè era l'unico della compagnia ad avere una fotocamera.
:rosik:

Bla bla bla
 

ottomilainsu

Biker assatanatus
15/12/09
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www.arsie.net
Tutte ste menate dei vecchi tempi... maddai...
Il digitale ha:
- avvicinato alla fotografia un sacco di gente, tra cui un sacco di bravi giovani che mai avrebbero preso in mano una fotocamera (si chiamavano fotocamere prima come ora) a pellicola.

D'accordo in parte, la maggior parte delle nuove leve sa poco o nulla delle "regole" per ottenere una buona foto.
Scatta e basta, come prima scattavano e basta la gran massa degli utilizzatori di compatte e simili.
Alcuni studiano, provano, si migliorano.
La maggior parte no.

- ha migliorato la qualità generale del prodotto finale, la foto stampata... BN a parte dove le pellicole di un certo tipo sviluppate e stampate da uno con il manico hanno ancora un certo fascino, il resto è stato surclassato dai sensori più moderni e dalle ampie potenzialità del fotoritocco.

No, e lo dico con cognizione di causa: scatto al 99% in digitale (*) ma uso tutt'ora le diapositive, non c'è paragone tra le dia e le foto digitali a parità di condizioni di ripresa.
Non parliamo poi di una stampa o una diaproiezione da formato "grande": ricchezza di toni, dettaglio, "sensazione di presenza" dell'immagine sono parametri non ancora conseguibili dal digitale "accessibile a tutti".
Forse i dorsi per le Hasselblad, dall'alto dei loro 20000 euro o giù di lì riescono a fare qualcosa di avvicinabile al 6x6 o formati superiori.
Ma queste sono sottigliezze mie, io mi accorgo della differenza tra una diaproiezione delle mie e una videoproiezione, il 99% degli spettatori no.
E' una questione di occhio ed esperienza.
La stessa opinione che può avere chi usa la graziella: semplicemente non capisce la differenza tra una mtb da supermercato e una costosa montata con il meglio che c'è sul mercato.
In fondo sono sempre biciclette...


- ha contribuito a scardinare una classe nepotistica di fotografi ancorati a pellicole costose e macchinone per giustificare costi esorbitanti dei loro lavori, spesso mediocri

Ci sono ancora, purtroppo.
E lavorano in digitale.
Finchè trovano clienti ci saranno.


Quindi poche menate, il digitale è il presente e il futuro,è un nuovo mezzo di espresione che finalmente ha liberato la fotografia rendendola accessibile alla massa. E come tutte le cose, quano diventano di massa c'è tantissimo materiale, tanto brutto, qualcosa di buono, pochissima roba eccellente... ma se l'eccellenza è l'1%, meglio disporre dell' 1% su un milione che dell'1% su cento...

C'era anche prima: pochissime fotocamere veramente serie, una massa di ciofeche buone solo per la fotina ricordo.
Non è cambiato molto, credo che la percentuale dell'1% di foto buone sia fin troppo ottimistica, oggi saremo allo 0,001% del totale.
Basta guardare che cosa mette certa gente su facebook...


Quanto allo scattare, se uno è bravo, porta a casa buone foto indipendentemente dal mezzo che ha, sia esso una Lomo o l'ultima fotocamera da 10.000 euro...
Se uno è una schiappa, porta a casa schifezze indipendentemente dal tipo di pulsante che preme.

Perfettamente d'accordo.


Quindi per concludere, chi teme il digitale? chi faceva foto mediocri in pellicola ma faceva il fiko perchè era l'unico della compagnia ad avere una fotocamera.

Secondo me non è così.
E' un fatto culturale.
Ci sono stati bravi fotografi e violentatori di pellicola.
Entrambi, nel veder venir meno un certo mondo, hanno avuto le loro perplessità.
Hanno cambiato e sono diventati bravi fotografi o violentatori di sensori.
Lascio ad ognuno la libertà di pensarla come vuole, di usare il mezzo che vuole, di riprendere ciò che vuole nel modo che più gli aggrada.

(*) Possiedo una dicreta attrezzatura, non recentissima ma di buona qualità: Canon Eos 20 D + 16-35/2,8 L + 24/2,8 + 50/1,4 + 90/2,8 macro che bastano alle mie esigenze.
Su pellicola ho solo l'imbarazzo della scelta: ho corredi Canon, Nikon, Pentax, Minolta, ho pure delle medio e grande formato; sono un collezionista :mrgreen:
 

ottomilainsu

Biker assatanatus
15/12/09
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Se l'avessi saputo, a suo tempo, anch'io sarei stato contrario alle fotocamere digitali.
Da quando esistono, sembra diventato pensiero comune che sia meglio scattare a raffica piuttosto che farne 5 belle come un tempo. Ovviamente sono esclusi professionisti ed appassionati.
Forse è proprio questo il guaio... ormai tutti fotografano...
Quando ero giovane (:smile:), uno che voleva una macchina fotografica (non si chiamavano fotocamere!) doveva mettere da parte i soldi e pensarci prima di comprarla, e poi bisognava comprare i rullini e non sprecarli. Adesso le fotografie si fanno anche con gli accendini, a momenti, e si scatta in continuazione "che tanto non costa niente, semmai la cancello". E si fotografa ogni menata.
Penso in particolare ad un evento di qualche mese fa, in cui io ero l'"incaricato delle fotografie". Ne ho fatte "solo" 34, e mi sono sentito dire "David, questa volta non hai dato il tuo meglio!" oppure "eh, ma così poche ne hai fatte?". Qualche anno fa i rullini erano in genere da 24 foto, mio padre tirava fuori la macchina fotografica solo poche volte l'anno, con il risultato che adesso è bello riprendere l'album e guardarle.
Nel 2000 non è più così secondo me. Il disco fisso si intasa di foto e chi ha più voglia di riguardarle? Sono troppe, tutte uguali, e 9 su 10 sono sfuocate sottoesposte rumorose e mosse. E quando un amico ti mostra le foto di un certo evento, c'è da scappare, altrimenti sorbirsi mezz'ora di scatti mediocri!
Ma come fa la gente ad aver dimenticato il vero valore di una vecchia foto, magari un po' ingiallita, che ti suscita emozioni che ormai avevi dimenticato?

Troppe volte mi son sentito dire "fanne tante".

Adesso basta.









P.S.:perdonatemi il finale melodrammatico, non ho resistito! E perdonatemi lo sfogo, voglio vedere se siete d'accordo con me.


A ragion veduta concordo con te.
Sono nato con la pellicola tanti anni fa, era il 1980 ed ereditai la macchinetta di mio papà.
Guai sprecare una foto.
Anche quando ho avuto la possibilità di scattare senza troppi pensieri ho sempre cercato di fare le foto indispensabili.
Ora con il digitale scatto a raffica, poi perdo un sacco di tempo per sistemarle.
Sto finendo adesso di fare la selezione delle 3600 foto delle vacanze di quest'estate.
In diapositiva, quando largheggio, viaggio a 1 rullino da 36 al giorno.
In digitale 5 - 6 volte tanto, ovvero 150 - 200 foto.
E' un bene?
Non lo so, da un lato si, dall'altro una perdita di tempo per metterle a posto.
E quando scatto, complice l'attrezzatura che ho, è difficile che ne sbagli a livello di esposizione o mosso, casomai è l'inquadratura.

Quando le mostro la selezione è impietosa, delle diapositive ne resta una su 5, delle digitali 1 su 10 quando ne ho fatte poche.

Il digitale è anche comodo, si fotografa quello che un tempo non ci sarebbe mai passato per la mente di fare, però così il disco si intasa e diventa un problema archiviarle con un po' di logica.

Ma il vero problema è la conservazione.
Come minimo dovremo fare più copie e aggiornare gli archivi.
Altro tempo che se ne va.
 

bricke

Biker perfektus
24/8/07
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Venezia
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Io concordo con Matteo (TeoDH), su tutta la linea.

Chi scatta 1000 foto al dì e le tiene tutte, sfocate comprese, é un idiota che non ha capito nulla, a mio avviso il digitale ha avvicinato migliaia di persone alla fotografia, certo é che ora che é diventata (la fotografia) di dominio pubblico si vedono migliaia di brutture in più, ma ci sono anche migliaia di bravi fotografi appassionati che con l'analogico non se lo sognavano nemmeno di provare a scattare.

Tutti si ricordano degli scatti con la pellicola, di centellinare il rullino... Ma nessuno si ricorda dei momenti persi cambiando rullino, o dei momenti persi quando si é FINITO il rullino, o peggio ancora, foto mai scattate per paura di finire il rullino? Io si, preferisco scattare 100 foto extra e poi cancellarle tutte, piuttosto che non scattarle e rendermi conto DOPO che mi sono perso molte occasioni di scatto.

Insomma: Anni fa ci si lamentava che la fotografia era roba da ricchi, ora ci si lamenta che in troppi si credono fotografi...

Facciamo così:
Torniamo all'analogico, così le foto le faranno solo quelli che sanno fotografare sul serio, poi, sulle piste da sci, eliminiamo tutti quelli che non sanno sciare e intralciano la pista, togliamo la patente a tutti gli over 50, e gli under 25, così ci saranno meno incidenti e meno traffico, la scuola per tutti? Ma va, mandiamo a scuola solo quelli bravi veramente, gli altri, a lavorare! E la mtb, vendiamola solo a chi é un gran manico, é utile meno traffico sui sentieri, alziamo i prezzi a dismisura, così finalmente solo i degni potranno farne buon uso...

A dimenticavo, voi scattate tutti con pellicola vero? Immagino di si.
 

bricke

Biker perfektus
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Venezia
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ottomilainsù;3629358 ha scritto:
(*) Possiedo una dicreta attrezzatura, non recentissima ma di buona qualità: Canon Eos 20 D + 16-35/2,8 L + 24/2,8 + 50/1,4 + 90/2,8 macro che bastano alle mie esigenze.

Posso dire: Ecchissenefrega? Non é che perché uno si compra 10'000€ di corpo possa ritenersi un fotografo, che tu abbia una 20D o una 1000D é indifferente.
 

marco

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Il digitale è una manna. Ho appena buttato via due scatoloni pieni di diapositive. L'ultimo pezzo del mio archivio analogico. Ora ho tutto digitale: 4 dischi fissi esterni, keywords, e il gioco è fatto. Quando qualcuno mi chiede una foto gliela spedisco al volo via FTP. Non vi sto neanche a dire cos'era prima, fra poste, redazioni che non rispedivano le diapositive, duplicati mal riusciti della stessa diapositiva, ecc.

Per me il punto saliente non è quello dell'arrivo del digitale, ma del declino della carta stampata a causa di internet, che ha più o meno coinciso con l'arrivo del digitale. Ergo redazioni senza soldi (che pur di risparmiare si fanno le foto da sole), qualità di stampa pessima, photoeditor incapaci perchè economici, ecc.
La qualità media delle foto nella stampa è scesa, così come è scesa la qualità degli articoli. Non ci si può attendere altro se ogni anno grandi testate (anche nel campo della mtb) ti mandano una mail dicendo che le loro tariffe sono scese del 10% (succede realmente).

Le riviste che osano ancora investire nelle foto sono sottili come due strati di carta igienica sovrapposti, le altre si appoggiano a ragazzini entusiasti che pur di venir pubblicati danno via il culo. C'è un esempio lampante in Italia, nel campo della mtb. Non vi faccio il nome, ma se guardate chi fotografa agli ultimi eventi capirete di chi parlo. È famoso per i suoi prezzi dumping, anche in Germania.

Non mi piango addosso, perchè secondo me il mercato sta cambiando velocemente e bisogna adattarsi. Già anni fa c'era Burton che faceva cataloghi con le foto sfocate dei propri riders. Cataloghi belli, pur con foto di merda. Era il primo segno del cambiamento.
 

Ubaldo

Biker velocissimus
ma per me il digitale ha semplicemente avvicinato alla fotografia una marea di appassionati di tecnologia, motivo per cui stiamo a fare tutti questi discorsi.
Con l'analogico forse avveniva meno.
Digitale o analogico che sia, si migliora con entrambi, son entrambi belli da provare per le peculiarità che hanno.
Poi sta a noi accendere il cervellino. Anche a pellicola c'era chi scattava a rullo, senza pensare più di tanto.
 

germa

Biker superis
16/3/05
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berghem
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per quanto mi riguarda il discoso del digitale mi ha facilitato molto dal punto di vista didattico.
scatto e se non mi piace riscatto, cercando di migliorare e di ottenere cio' che voglio tra una foto ed un'altra e capendo dove e perchè ho sbagliato.
Ovviamente dalle tante foto che scatto molte le elimino e sicuramente non le tengo a fare la muffa nell'hd.
Ma tutto cio' mi fa sperimentare e migliorare man mano.
Sfido tutti a ottenere, con macchne fotografiche digitali, delle foto come i mostri sacri della fotografia digitale, in primis il nostro direttore.
 

ottomilainsu

Biker assatanatus
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Tutti si ricordano degli scatti con la pellicola, di centellinare il rullino... Ma nessuno si ricorda dei momenti persi cambiando rullino, o dei momenti persi quando si é FINITO il rullino, o peggio ancora, foto mai scattate per paura di finire il rullino? Io si, preferisco scattare 100 foto extra e poi cancellarle tutte, piuttosto che non scattarle e rendermi conto DOPO che mi sono perso molte occasioni di scatto. (....)

Insomma: Anni fa ci si lamentava che la fotografia era roba da ricchi, ora ci si lamenta che in troppi si credono fotografi...


A dimenticavo, voi scattate tutti con pellicola vero? Immagino di si.

Posso dire: Ecchissenefrega? Non é che perché uno si compra 10'000€ di corpo possa ritenersi un fotografo, che tu abbia una 20D o una 1000D é indifferente.

Me li ricordo eccome, i momenti persi.
Però ne perdo tanti anche con il digitale.
Ma è colpa mia, e solo mia, non del mezzo.
Basta sapere quello che si deve fare.

Il problema non è che la fotografia era roba da ricchi, una Nikon F3 con motore e corredo "base" di ottiche buone una volta costava 10 milioni di lire.
Una reflex digitale "top" con ottiche adeguate oggi costa pure di più.

Io scatto ormai al 99% in digitale, ma non mi reputo certo un fotografo con la F maiuscola.
Mi accontento di portare a casa un pallido ricordo di quello che ho visto.

Certo che è indifferente che abbia una 20D (ormai vecchia e consumata) o una 1000D o una 300D (che ho regalato a mia mamma).
La differenza la fanno semmai le ottiche e l'occhio del fotografo.
Per la cronaca è tutta attezzatura acquistata usata, venduta da chi s'è comprato l'ultimo modello uscito sul mercato, alla ricerca della perenne novità.
 

ottomilainsu

Biker assatanatus
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Il digitale è una manna. Ho appena buttato via due scatoloni pieni di diapositive. L'ultimo pezzo del mio archivio analogico. Ora ho tutto digitale: 4 dischi fissi esterni, keywords, e il gioco è fatto. Quando qualcuno mi chiede una foto gliela spedisco al volo via FTP. Non vi sto neanche a dire cos'era prima, fra poste, redazioni che non rispedivano le diapositive, duplicati mal riusciti della stessa diapositiva, ecc.

Per me il punto saliente non è quello dell'arrivo del digitale, ma del declino della carta stampata a causa di internet, che ha più o meno coinciso con l'arrivo del digitale. Ergo redazioni senza soldi (che pur di risparmiare si fanno le foto da sole), qualità di stampa pessima, photoeditor incapaci perchè economici, ecc.
La qualità media delle foto nella stampa è scesa, così come è scesa la qualità degli articoli. Non ci si può attendere altro se ogni anno grandi testate (anche nel campo della mtb) ti mandano una mail dicendo che le loro tariffe sono scese del 10% (succede realmente).

Le riviste che osano ancora investire nelle foto sono sottili come due strati di carta igienica sovrapposti, le altre si appoggiano a ragazzini entusiasti che pur di venir pubblicati danno via il culo. C'è un esempio lampante in Italia, nel campo della mtb. Non vi faccio il nome, ma se guardate chi fotografa agli ultimi eventi capirete di chi parlo. È famoso per i suoi prezzi dumping, anche in Germania.

Non mi piango addosso, perchè secondo me il mercato sta cambiando velocemente e bisogna adattarsi. Già anni fa c'era Burton che faceva cataloghi con le foto sfocate dei propri riders. Cataloghi belli, pur con foto di merda. Era il primo segno del cambiamento.

E' l'unica cosa che non mi vede d'accordo su quello che hai scritto: pian pianino sto digitalizzando anch'io le mie decine di migliaia di diapositive, ma di buttarle manco ci penso (*)
Tutto il resto è tristemente vero, conosco alcuni fotografi e tutti mi dicono più o meno le stesse cose.
Sul perchè accada temo non basterebbero mesi di discussione, ma forse la ragione sta nella scarsa se non nulla cultura fotografica della massa.

E' facile scattare, ormai il risultato si vede subito, tutti si credono capaci di ottenere una bella foto.
Bella? Come si fa a dire se una foto è bella?
Qui sorge il problema: quella che per me è brutta per 1000 altri è bella, e viceversa.
Ci sono le "regole di composizione" che molti violano ottenendo immagini fantastiche.
A fuoco o sfuocata?
E' un'opinione per qualcuno.

E così in giro si vede di tutto, purtroppo.

E c'è sempre qualcuno che pur di pagar meno accetta lavori peggiori, tanto il 99,9% dei lettori manco se ne accorge.

Lo vedo io quando mostro le mie foto o assisto alle proiezioni di reportage fotografici e noto che la totalità degli spettatori non si accorge minimamente della differenza tra una videoproiezione e una diaproiezione.
Solo io e pochi altri (tutti nati con la vecchia fotografia a pellicola su diapositive) notiamo la differenza.
Paranoia di gente pignola?
Può darsi, anzi sicuramente.
Comunque la bella foto non la fa l'attrezzatura, la fa prima di tutto l'occhio del fotografo.
L'attrezzatura aiuta ma non è fondamentale.

(*) qualche anno fa, sul fondo di un cassetto di un mobile da ufficio che stavano buttando durante la liquidazione di una ditta fallita nella mia zona, ho trovato dei negativi b/n un po' graffiati ma ancora perfettamente leggibili, con foto scattate a Longarone poche settimane dopo il disastro del Vajont.
Foto bruttine ma un documento storico importantissimo.
Dubito che se avessi trovato un HD scassato sarei riuscito a cavarne qualcosa.
Questo è il problema, secondo me.
 

Boranga

Biker ciceronis
25/5/06
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Cannondale Caad9 - Argon 18 E112 - Cinelli Zydeco - Specialized Epic - Specialized Fatboy
ma per favore...
perchè la pellicola è scomparsa? (e notate che non sto dicendo "sta scomparendo"): perchè è un mezzo superato, e basta.

Forse scomparsa non è!

Kodak lo scorso anno ha indrodotto una nuova pellicola per stampe la Ektar 100.

Fuji ha immesso sul mercato una nuova Velvia 50.

Maco ha rimesso in produzione la Agfa Scala 200
 

Ubaldo

Biker velocissimus
se è per essere hanno pure aggiornato la T-max.
Io dico solo che il digitale è più democratico, avendo consentito a gente brava di avvicinarsi alla fotografia a basso costo.
E' inutile fare contrapposizioni. Io mi scatto volentieri il mio rullino quando posso, ma questo non vuol dire che schifi il digitale.
O viceversa.
L'importante è conoscere e sfruttare le peculiarità, no?
E cmq, no, per ora l'analogico non è morto.
 
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