News Cosa è successo veramente ai biker multati in Trentino

iron.mike83

Redazione
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Soraga di Fassa
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La penso esattamente come te e secondo me il nocciolo della questione sta proprio qua!
In alcune zone d'Italia (tipo in Dolomiti dove vivo) La montagna è diventata proprietà degli investitori, i quali, per il proprio tornaconto personale fanno di tutto per rendere la montagna accessibili a tutti (con impianti, bus navetta, trenini, ex rifugi trasformati in hotel parcheggi da n mila auto a 2000mt etc). La montagna si è trasformata da un luogo per appassionati a un luogo di massa, come essere al mare sulla riviera adriatica. Ormai sui sentieri non c'è più spazio neanche per le marmotte, figuriamoci per una bici
L'Odio per la bici è direttamente proporzionale più ti avvicini a questi luoghi, dai fastidio in primis ai merenderos che hanno pagato fior di quattrini per godersi tutto questo circo e a questi investitori che disturbi le loro "vacche" da mungere ed ecco sorgere i DIVIETI con le motivazioni più stravaganti. Sono il primo che è contrario a frequentare certe zone in alta stagione (anche se a volte capita, abitandoci non è che posso eclissarmi) però forse si sta esagerando col numero di accessi giornalieri.
Davanti a casa mia (val di fassa) nel mese di agosto si forma una colonna per Canazei che inizia alle 8.00 e finisce alle 12.00 (tempo di arrivare all'impianto per salire in rifugio a mangiare). Questa è la situazione a cui bisogna mettere un freno ma finchè porta soldi è pura illusione.
Appena ti allontani da questo luna park, inizi a trovare la montagna vera, quella dove te la devi sudare, frequentata da pochi appassionati, che molto raramente avranno qualcosa da criticare se mai vedono uno in bici, anzi il più delle volte l'incontro fra bikers e trekkers è motivo per scambiare cordialmente due piacevoli parole


Situazione di qualche giorno fa sul Boè:

In sostanza dove c'è troppa frequentazione e un certo tipo di turismo montano è anche dove nascono i problemi
Un altro problema è anche la mancanza di educazione di alcuni bikers improvvisati, difficile da trovare su determinati percorsi alpini ma basta comportarsi male su una strada forestale per poi fare di un erba un fascio...tema che è stato già ampiamente discusso nei messaggi precedenti

Comunque io sono contro i divieti, la montagna dovrebbe essere di tutti, togliere la libertà di frequentarla a chi decide di farlo con un mezzo diverso da uno scarpone per me rimarrà sempre incomprensibile. Più che vietare sarebbe meglio educare!
 

orso2020

Biker etrusco
20/7/20
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etruria
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una front e una gravel
Scusa Iron, quante persone lavorano grazie allo "Sfruttamento" della montagna? Il tornaconto non è solo degli investitori ma anche dei semplici dipendenti di questi che comunque investono soldi loro. Senza alberghi, impianti, noleggiatori di sci o di bici a questi semplici dipendenti cosa rimarrebbe da fare? Comprare 4 mucche o brucare l'erba come loro se vogliono mangiare
 
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danyswimmer

Biker serius
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Premesso che è la stessa domanda che si pongono Cina e India quando dicono che se ne fregano della CO2 immessa, non si può sfruttare in nome del "devo lavorare" un territorio, di qualsiasi genere, senza nessun limite, senza aspettarsi delle conseguenze .
E rimanendo in tema montagne senza divagare, ci sono moltissimi esempi dove si può campare senza distruggere tutto: penso alla Val d'Aosta, alla Svizzera, a certe vallate di Lombardia e Piemonte.
Ovvio, a parte casi eclatanti, li se vuoi arrivare a 3000 m ci arrivi con le tue gambe partendo dai 1000 e in cima ti mangi il panino.
Scommettiamo che lì se vai in bici non ti rompe le balle nessuno o perlomeno la situazione è più chiara?
E' legittimo cercare di fare miliardi di PIL col turismo in montagna. Ma non è gratis.

E secondo me la storia qui raccontata ne è un bellissimo esempio.
 

avalonice

Biker grossissimus
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ovunque
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con le ruote
Scusa Iron, quante persone lavorano grazie allo "Sfruttamento" della montagna?
Molte ma con stipendi bassi, il turismo è un settore a basso valore aggiunto, un cameriere, per esempio, è facilmente intercambiabile e non ha bisogno di grande formazione quindi il datore di lavoro tenderà ad tenere gli stipendi bassi.
Gli unici che guadagnano dal turismo sono coloro che possono sfruttare un monopolio, un proprietario di un rifugio sulle Dolomite ha un monopolio (non puoi costruire un rifugio li accanto), quindi può praticare i prezzi che desidera perchè tutti vogliono visitare il luogo, ma può nello stesso qual tempo sottopagare i dipendenti essendo tutti poco qualificati ed intercambiabili.
Puoi sostituire Dolomiti con Venezia, Salento, Roma ecc.ecc. il discorso non cambia, il turismo non è una grande risorsa per l'economia di un paese.
 

iron.mike83

Redazione
10/7/07
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Soraga di Fassa
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Trek Fuel EX
Ovviamente non sono entrato nel dettaglio perché il discorso è veramente ampio, ma fra sopravvivere con 4 mucche a arricchirsi senza limiti ci sono parecchie sfaccettature in mezzo
Io non dico di abolire il turismo, che è fonte di guadagno per molti che abitano in questi luoghi ma bisogna saper trovare un equilibrio
 

marco

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Siamo già in zona overtourism, dove per sfoltire il pubblico si alzano i prezzi, nelle Dolomiti, d'inverno come d'estate. Ben oltre la soglia "eh ma senza turismo qui ci sarebbero 4 boari"
 

Matteo_Harlock

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Oddio, qua state divagando sul demagogico spinto.
Trentino e Alto Adige fanno 1.000.000 di abitanti, di cui meno della metà residenti in aree urbane.
In Alto Adige / Sudtirol, i comuni con più di 28.000 abitanti, la soglia per il famoso ex-bonus monopattino, sono DUE.
Quindi il resto della popolazione vive diffusa sul territorio e il turismo è una risorsa insostituibile.

Prima di fare paragoni e parallellismi, prima che qualcuno proponga il modello della Val Maira per sostituire lo sci nella Val Gardena, fate le debite proporzioni di quanta gente ci vive TUTTO l'anno.

Se parliamo di territori sovrasfruttati per il benessere economico, dovremmo prima guardare alla Pianura Padana e alla Pedemontana Veneto-Lombarda. Se stiamo discutendo di montagna, è perchè lì ce n'è ancora di natura.
Non scadiamo nella solita sterile contrapposizione tra chi, con la pancia piena della realtà industriale urbana, agogna una montagna vergine e povera dove potersi ritemprare.

Che poi è la posizione dominante del CAI.
 

danyswimmer

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Nessuno propone di abolire il turismo, ci mancherebbe.
Ma di regolarizzarlo, tenendo anche conto del territorio.

E la reazione della pianura padana non è la stessa della Val Gardena.
 

AxelMTB

Biker cesareus
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io zona Prato Stelvio fino Glorenza Malles... sentieri non segnalati, chiusi o con evidenti metodi per solo accesso pedoni. dopo alcune lunghe salite su carrabile o forestali trovarsi a spingere e badare al Garmin di continuo mi ha fatto davvero cader le palle.. ci sono rimasto non poco male. dovrebbero investire e costruire. Livigno insegna.
 

iron.mike83

Redazione
10/7/07
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Soraga di Fassa
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Non scadiamo nella solita sterile contrapposizione tra chi, con la pancia piena della realtà industriale urbana, agogna una montagna vergine e povera dove potersi ritemprare.
Questa frase fa riflettere, ci penso spesso quando faccio un viaggio (in bici) in paesi più poveri e vedo montagne Vergini. Da un lato sono felice dall'altro mi rendo conto che la mia è una felicità da occidentale egoista.
Detto questo, forse ti sei perso qualche messaggio precedente, nessuno è contro il turismo in montagna ma io sono contro lo sfruttamento di un territorio senza limiti.
 

Matteo_Harlock

Biker serius
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Nessuno propone di abolire il turismo, ci mancherebbe.
Ma di regolarizzarlo, tenendo anche conto del territorio.

E la reazione della pianura padana non è la stessa della Val Gardena.

"Regolarizzarlo" però non vuol dire ad uso e consumo nostro e dei nostri modelli/principi.

Perchè se decidiamo di massimizzare la rendita a parità di presenze, per preservare il territorio, non so mica se ci sarà ancora posto per i bikers rustici che dormono in furgone.
Ho fatto UN esempio di criterio oggettivo di regolarizzazione, e già immagino che non ci piaccia.

Ed è quello che stanno perseguendo in Svizzera. Aumentano i prezzi fino a che le presenze smettono di aumentare.

Quindi occhio a parlare di "regolarizzazione". E' lo stesso errore che fa il CAI. Non diamo per scontato che ciò che noi appare meritorio e giusto, lo sia in assoluto. C'è sempre qualcuno più realista del re, e ci potremmo trovare le montagne blindate.


Mike, sono anch'io come te un emigrato in montagna. E lo ho potuto fare grazie all'indotto indiretto del turismo, lo stesso che qui si critica.
I limiti in qualche misura i montanari se li sono dati, altrimenti la montagna non sarebbe sopravvissuta fino ad ora.
Le zone ladine, per motivi culturali, più di altre.
 
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danyswimmer

Biker serius
9/7/13
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Esattamente. Non è che noi andando in bicicletta siamo dei fantasmi. Vorrà dire che lì andrò a piedi.
Bisogna essere disposti a rinunciare a qualcosa; noi "biker" per primi.
Però penso che già evitando infrastrutture "pesanti" la faccenda si semplifichi tanto.
 

EtscoD

Biker urlandum
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mah... non condivido nulla del tuo post. Soprattutto le parti in grassetto sono totalmente distanti da quello che vedo e sperimento, vivendo in un territorio a forte connotazione turistica
 
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avalonice

Biker grossissimus
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mah... non condivido nulla del tuo post. Soprattutto le parti in grassetto sono totalmente distanti da quello che vedo e sperimento, vivendo in un territorio a forte connotazione turistica
Che tu non condivida è poco importante, questa è la realtà.
Guarda i dati di crescita, guarda la produttività del settore, guarda il reddito pro-capite, guarda gli studi degli economisti....
 

EtscoD

Biker urlandum
3/3/23
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Che tu non condivida è poco importante, questa è la realtà.
Guarda i dati di crescita, guarda la produttività del settore, guarda il reddito pro-capite, guarda gli studi degli economisti....
No, quella (al massimo) è la tua realtà... o meglio, la tua percezione della realtà. Io vivo in un territorio a fortissima vocazione turistica, conosco direttamente le persone ingaggiate a vario titolo in questo settore e vivo personalmente le ricadute sull'indotto, pur non occupandomi specificamente di di turismo. Affermare che gli addetti ai servizi (come il cameriere da te citato) siano facilmente sostituibili significa non aver la più pallida idea del mercato del lavoro attuale e del bilanciamento tra domanda ed offerta. Allo stesso modo, non si può proprio leggere che con il turismo ci guadagnino solo poche persone (da te definiti "monopolisti"), visto che in moltissime zone del nostro Paese questa attività rappresenta il traino principale dell'economia locale, con importanti ricadute reddituali, patrimoniali e occupazionali.
 
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The_Chopper

Biker serius
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Venezia
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Che tu non condivida è poco importante, questa è la realtà.
Guarda i dati di crescita, guarda la produttività del settore, guarda il reddito pro-capite, guarda gli studi degli economisti....
Beh ho sempre vissuto in zone ad alta vocazione turistica: Versilia, Firenze, Venezia, Cadore. Ho la netta impressione che l'abitante medio di Cortina d'Ampezzo o Forte dei Marmi se la passi un po' meglio di quello che abita a Rozzano, a dispetto degli studi degli economisti. A proposito, quali? Perché affermare che il turismo in zone ad alta vocazione naturalistica e bassa popolazione non sia una risorsa mi pare un poco azzardato, l'esperienza ci dice che in montagna sopravvivono SOLO le comunità che fanno tesoro della risorsa turistica, la montagna non turistica è semplicemente abbandonata, la pastorizia e l'agricoltura in montagna possono generare al massimo una economia di sussistenza.

Poi le code infinite al Tuckett, al Lago Sorapiss e come dice @iron.mike83 sulle strade di accesso alle valli più belle danno fastidio a tutti, per carità, anche ai residenti che vivono di turismo e non vogliono vedere il loro patrimonio naturalistico sgretolarsi sotto i colpi dei merenderos, Come ha detto qualcuno le Dolomiti sono quelle che sono anche perchè le comunità locali hanno saputo trovare un equilibrio tra turismo e sfruttamento del territorio, vedi i limiti severissimi per le nuove costruzioni private, ora la pressione è elevatissima quindi è probabile che ci saranno reazioni, l'aumento dei prezzi è probabilmente la più immediata, come è normale sia quando la risorsa è scarsa e la domanda elevata.
 

salitomania

Biker superis
25/10/05
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BORGOMANERO
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specialized turbo levo MY22 COMP
il turismo non è una grande risorsa per l'economia di un paese.
Questa me la segno perchè è proprio spassosa, hai idea di quanto pesi il turismo sul PIL di un paese come l'Italia? Quindi secondo te di turismo vive solo il proprietario del rifugio, dell'albergo o del ristorante? E tutti quelli che ci lavorano, anche se a volte malpagati, non li conti? E tutta l'economia che sta dietro al turismo dove la metti? Prova ad alzarti presto al mattino in una qualsiasi località turistica e conta il giro di camioncini che fanno la spola per rifornire alberghi, ristoranti, manutenzione, idraulici,elettricisti,falegnami, servizi del terziario. Ma qui siamo alle barzellette davvero....
 
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Maiella

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Maiella/Abruzzo
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L'ordinanza non è detto che sia comunale, ma è il parco stesso che può emanarla e renderla disponibile sul proprio albo pretorio.
Ad esempio durante la riproduzione del camoscio sulla Maiella sono chiusi alcuni sentieri e di ciò si apprende solo consultando il sito del parco.
 
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Fermo80

Biker scrausissimus
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Scarsa
Oddio. In tempi remoti a me hanno insegnato che in montagna ci si saluta e io solitamente saluto e vengo ricambiato (fa eccezione, per ovvie ragioni, la condizione di calca da centro commerciale). Italiani o meno che siano, gli italiani sempre, gli stranieri dipende da come sono abituati.
Poi ovviamente trovi sempre il caso fuori dal coro, ma è un caso.
Ad esempio, settimana scorsa ho fatto un giretto in Varadega. Con tutte le persone incontrate ci siamo salutati, con alcuni anche tre volte. Poi inizio a incontrare i ciclisti...con i primi classico scambio di saluti, sono italiani. Per un paio dopo avrei potuto essere un fantasma, ed erano di lingua crucca.
Non che me ne freghi qualcosa, ma è solo per dire che altrove non è sempre il bengodi e qui non è sempre l'inferno. E no, il crucco su 4 ruote che sabato mi ha visto approccciare le strisce a Salò non ha inchiodato per farmi passare, come si millanta che facciano, ma ha tirato dritto come il più classico degli italiani.

Detto questo, personalmente resto dell'idea che divieti o meno al Tuckett nella settimana di ferragosto non andrei in bici. Capisco che per molti (troppi) le ferie siano proprio in quel periodo lì, però in luoghi dove la pressione di gente è alle stelle aggiungere un ulteriore elemento di tensione non è una buon a scelta, e rischia di inasprire in futuro i divieti verso la possibile fruizione della montagna per le bici (nella citata Lombardia, per esempio, non c'è solo il proprietario della baita che ti invita a prendere il caffè ma anche quello che ti scrive che l'accesso è vietato anche alle bici e ti fortifica la strada o il sentiero e se non ti spara è già un passo avanti).
Le Dolomiti probabilmente sono l'eccezione alla regola, nel senso che è carnaio un po' ovunque, ma altrove la gente si sta polarizzando all'estremo: tutti in alcuni posti scelti e sempre meno gente in tutti gli altri. E siccome questo vuol dire perdere, nel tempo, un buon numero di sentieri, tornare a ripartirsi un po' meglio può essere un vantaggio.
 

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