"Dagli all'untore!!!" (Cit. A. Manzoni)
"Yeman Crippa, mezzofondista "mondiale" non riesce ad allenarsi, appena corre c'è qualche trentino che lo denuncia "
Lui è un campione di livello mondiale, e si sta allenando con il sogno di partecipare alle Olimpiadi di Tokyo (se ci saranno). Ma in questo momento, uno che corre in pantalonicini è visto come l'untore della peste, e così è accaduto a Trento a Yeman Crippa: segnalato e denunciato alle forze dell'ordine da anonimi cittadini appostati alle finestre. Il bello è che lui non può farci nulla: tutte le piste di atletica di Trento sono chiuse. E Yeman si deve allenare. E' il suo lavoro.
Lo ha raccontato oggi alla Gazzetta dello Sport. L'atleta trentino, unico vero faro del nostro mezzofondo a livello internazionale, descrive la sua situazione e come cerca di portare avanti gli allenamenti tra mille difficoltà. Il tutto nella "civilissima" Trento. Crippa ha il certificato della Fidal, e dunque è un avente diritto ad allenarsi negli impianti a porte chiuse, dato che è uno dei migliori mezzofondisti continentali in rampa di lancio per affermarsi anche a livello mondiale.
Il problema: la Provincia ha chiuso tutte le piste senza fare eccezioni di alcun genere, e i problemi vengono anche all'esterno. Chiaramente Yeman cerca di supplire con sedute nel bosco e in ciclabile (adesso sono chiuse anche quelle) ma più di una volta è stato fermato dalla polizia per accertamenti, e spesso - come dice lui – su segnalazione di qualche abitante troppo solerte.
“La cosa più strana è dover correre con l'autocertificazione perché già un paio di volte sono stato fermato dalle forze dell'ordine: una volta lungo la ciclabile, appena uscito dal bosco dove avevo svolto un lavoro in salita; un'altra al parco mentre sollevavo un bilanciere in una sessione di palestra improvisata all'aperto, sempre dopo la segnalazione di qualche abitante".
Non solo: quello che lo ha denunciato ha messo le foto su Facebook scrivendo “incredibile! Guardate il fenomeno che si è fatto la palestra all'aperto”.
Questa è la situazione “da secoli bui” in cui si trovano i runner - anche quelli di altissimo livello - oggi in Italia.
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nel mio piccolo oggi ho vissuto lo stesso trattamento (copincollo dal forum gemello):
in Veneto c'è il vincolo a 200metri, incompatibili con il ciclismo, quindi verso le 17 sono uscito a correre un mezz'ora nel mio quartiere
dopo 7-8 minuti sono passato a fianco a un'auto dei carabinieri parcheggiata, erano in due, non mi hanno cagato manco di striscio
procedo, svolto per le stradine in modo da restare in zona 200 metri, dopo circa 12-13 minuti mi sfreccia a fianco un SUW con 2 persone a bordo (come mai in due? si può?) che mi suona e la signora alla dx mi fa un gesto che non ho capito, ma penso volesse dire "guarda che non puoi"
vabbé vado avanti per la mia strada, convinto nella mia idea di aver interpretato nel modo giusto le ordinanze e di fare attività motoria nei dintorni della mia abitazione
al minuto 20 vengo avvicinato da una pattuglia della polizia municipale, si abbassa il finestrino e la vigilessa
- Buonasera
- Buonasera
- Lei di cov'è?
- Sono di qui, avito in via x, sopra l'ufficio postale (carta d'identità in mano)
- Lei lo sa che c'è il limite dei 200 metri?
- Certamente, sto girando in tondo nel quartiere senza allontanarmi, provo a fare un po' di movimento in questo periodo
- Ci scusi, è che ci è stato segnalato
- Me lo immaginavo
- Buonasera
- Buonasera
ho letto negli occhi della vigilessa il dispiacere per avermi rotto le palle, ma hanno dovuto fare la verifica
posto questa cosa solo per conoscenza, ho avuto la prova provata che la caccia all'untore è una triste realtà, siamo nel 2020 e abbiamo una maturità civile degna della preistoria dell'uomo; ero uscito a correre per liberare le tossine e tirarmi su il morale, e invece sono tornato più triste di prima