Solo un piccolo appunto, "giustamente" mica tanto, diventa spostamento se vado a mollare il virus a qualcuno, finché me ne sto da solo sulla mia bici, sto facendo il mio sport, e confini territoriali non ne esistono. Però è vero che c'è molta confusione, anche tra le forze dell'ordine, quindi sono d'accordo che sia meglio non sconfinare per evitare noie.
E' vero. Il limite del comune di residenza non è indicato da nessuna parte. Non ci sono limiti territoriali indicati. Che poi ha poco senso: se abito all'estremità del mio comune, e giro in bici rimanendo entro i confini, rischio di fare più strada attraversando il mio stesso comune che uscendo in quello accanto.
Posso testimoniare di aver fatto giri da 150/180 km senza mai incontrare un cane che sia uno... solo qualche auto, ma che è passata, per fortuna, oltre il metro (altrimenti il mio problema non sarebbe stato il virus, ma il paraurti). Non è che spostandomi in solitaria possa contagiare altra gente solo perchè esco dal comune. Che so: prendo da Valdagno e vado in Lessinia via Campofontana, tranquilli: troverò si e no qualche passante, ma molto passante.
Idem per i supermercati: se esco e vado in quello sotto casa, strapieno di gente, non è che faccia un favore allo stop al virus, semmai il contrario. Magari a 15 km ci sta il supermercato più lontano, ma molto meno affollato, quindi rischierei di meno.
Continuo a pensare che il divieto di uscire sia dovuto semplicemente ad un'unica, per noi asociali infame interpretazione, il fatto di mettersi a chiacchierare se trovi gente. Cosa che, appunto, vale per il 99% della popolazione, ma che al restante 1% (tra cui il sottoscritto) passa raramente per l'anticamera del cervello.