Cmq, aldilà de facile complottismo, segnalo un saggio molto ben fatto e sintetico che da un'idea di come si generano i virus di questo tipo.
Certo bisogna darsi il tempo di leggere, capire, valutare. Sono fenomeni complessi che spiegare in poche parole non è possibile.
Come è arrivato, il virus, all’uomo? Dai «serbatoi» all’uomo, le tappe evolutive che hanno generato l’ombra che si allunga sulle nostre vite
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Riporto per chi non volesse leggere tutto dall'inizio, anche se per capire bisogna farlo, un estratto molto significativo:
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Nell’indagare sul possibile «innesco» dello spillover, Quammen si dilunga in una digressione che diventa fatalmente sequenza centrale: quella in cui perlustra (personalmente e nei racconti di conoscenti) gli allevamenti e i mercati (wet markets) volti a rifornire gli animali selvatici a un’immensa rete di ristoranti (più di 2000 solo a Canton) specializzati nella relativa cucina (yewei). Una cucina, va rimarcato, non certo proletaria, ma destinata a una clientela cool per cui quella fantasmagoria gastronomica estesa a «tutte le creature di terra, di aria o di mare» (non solo pipistrelli e zibetti, ma anche ratti, serpenti, tartarughe, tassi e furetti di ogni specie, e molto altro) rappresenta un’esibizione di lusso e nello stesso tempo l’adesione a una tradizione «beneagurante», inclusiva di presunti afrodisiaci come il pene di tigre.
I mercati, in particolare (come il Chatou di Canton o il Dongmen di Shentzhen) si presentano come veri «manicomi zoologici», con gli animali selvatici spesso macellati in loco, tenuti a contatto con cani e gatti (pietanze più ordinarie) e stipati in gabbie a rete verticali in cui la deiezione di chi sta sopra finisce su chi sta sotto. Non per niente, tra i «casi indice» (i primi diffusori) della SARS figurano — oltre a cuochi e personale da cucina di Canton — venditori e clienti di quei mercati, dove non è raro imbattersi in partite di pipistrelli infetti e possibili «ospiti intermedi» come gli zibetti. "