Mi fai piangere, con sta foto.
Mi riporti a quando avevo 9 anni, il campo estivo dell'oratorio, le gare attorno all'isolato (non per vantarmi ma...
quello che non faccio oggi, lo facevo allora), anche se io avevo la
BMX, quel matto del robertino (con la Saltafoss) che faceva via un copertone alla settimana a furia di sgommate sulla via della chiesa e giù dai gradini della piazza del municipio, un cielo che così blu, un sole che così caldo, un'erba che così verde non me la potrei immaginare neanche fumandomi un narghilè farcito a nero afghano, il "Billy" (acqua sporca ignobilmente spacciata per aranciata) in brik, le liquirizie da 50 £ l'una, i gavettoni con le tinozze dalle stanze in alto dell'oratorio, bici "nascoste" appendendole ai fili del bucato tra un palazzo e l'altro, i tornei di biliardino al pomeriggio, la merenda con fettone di pane e nutella e 4-5 bicchieri di gazzosa (e rutti a piacimento), le prime, pesantissime, coraggiose MTB, invidiatissime, coi cambi HURET e Campagnolo, dei fratelli minori dei figli di papà, in giro chi con l'ET3 color jeans, chi col Tuareg Aprilia, chi con l'NSR Honda (nei due modelli: carenato e scarenato), chi addirittura col Golf GTI e la Uno Turbo, i fumetti "che si leggevano con una mano sola"
, la festa del paese con autoscontro e calci in culo, il punchingball Zamperla (quanta gente che prendeva la rincorsa e lo buttava su a due mani, ma così son capaci tutti), e la "repubblica del tracciato in mezzo agli alberi" che, ogni pomeriggio d'estate tra le 16.00 e le 19.00, eleggeva il suo "presidente", a suon di cronometro trovato nel fustino del Dixan e giro secco.
Troppi ricordi ca
o , troppi ricordi. Quanto era facile, tutto quanto, quanto prometteva bene, il mondo.