Come è nata la Saltafoss

Il lonfo

Biker superioris
2/9/06
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Lago di Gardaland
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Cube Stereo 160 / Giant Trance e+
Ricordo quando nei primi anni '70 il top era la "Roma Sport". La Saltafoss (specie in versione chopper) era considerata bellissima ma inguidabile.
E lo era, con gli ammo a molla, i pedali in avanti e la sella... beh la sella spaccava letteralmente il sedere in due!
Io non l'avevo ma ricordo una gita degli scout da Firenze a Pontassieve. Il caposquadriglia con una splendida Saltafoss, che alla partenza tutti guardavano sbavando, arrivò a destinazione disfatto.
Un giorno me la fece provare sui saltini di una simil-pistina da cross. Al primo atterraggio le sospensioni mi ri-sparararono in alto e ricaddi scornato. Poi per necessità mi tenni la mia 28'' col manubrio largo due spanne.

Però negli anni '70 tutto sembrava possibile. Non saprò mai se lo sembrava solo a noi bambini o anche ai grandi. Forse la seconda.
 

wile59

La salita è solo un problema da risolvere.
15/6/07
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Brembate Sopra (BG)
wileworld.altervista.org
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Una, nessuna, centomila.
Andavo alle medie e la Saltafoss era proprio un sogno fuori dalla mia portata.
Mio padre però volle accontentarmi e mi comprò una Viner rigida con il cambio.
Non ero (e non lo sono adesso) molto funambolico, ma ci ho sempre
provato......
Quante volte ho rotto il manubrio e quante ancora ho sbattuto i gioiellini atterrando da un salto !

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BikerScott

Biker forumensus
3/5/06
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Abbiategrasso
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Giant Propel Advanced Disc
Credo fosse il sogno di ogni ragazzino... per me lo era e mi ricordo che rompevo le scatole a mia madre per farmela comprare.
Ma non ci fu verso di farla cedere anche perché costava troppo per le nostre tasche.
Però l'aveva un amico che ogni tanto mi faceva fare un giro, ma era una sofferenza maggiore provarla per pochi minuti.
poi un giorno mi regalarono la SpeedCross usata, che era simile alla Saltafoss, ma costava meno.
La bici mi piacque, ma la delusione di non avere una Saltafoss originale fu davvero grande.
 

Ramarsi

Biker novus
6/5/07
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Como
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mitica....io ricordo che per la prima comunione ebbi in regalo la pesantissima Graziella Leopard Carnielli..molto molto piu' pesante..manubrio largo tipo chopper contachilometri freno posteriore a pedale e' ancora in soffitta..gialla e verde!!!!ma la saltafoss era molto piu stilosa e divertente ...allora non c'erano i video giochi e si poteva andare nei boschi da soli a crossare...sara' per questo che in mtb incontro mediamente molti 40 enni?ritorniamo bambini con le ns mtb:..grazie mitico sciur Ceriani!!:il-saggi:
 

aledabomb

Biker meravigliosus
21/4/05
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eupilio CO
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1 2 3... 4
ben due ne ho avute, una mi venne regalata da un cliente di mio padre, ovviamente strausata da suo figlio che era cresciuto.., la seconda dopo che avevo distrutto la prima, finalmente nuova, ma c'è rimasta poco nuova, visto che la prima cosa era togliere i parafanghi e la seconda usarla ed emulare i ragazzi più grandi che andavano a fare motocross. Ero diventato famoso per come le aggiustavo... a martellate.. specilamente per inserire il cuneo nei pedali, visto che immancabilmente perdeva la pedalata...
e i freni? fin che duravano ok, poi si usava il piede, o messo tra forcella e ruota, e li i meno fortunati hanno provato l'asfalto, o sulla ruota posteriore tra telaio e ruota, sopra la guarnitura... e dovevate vedre le scarpe come si riducevano... e le nostre madri come si inca22avano.....
bei tempi però..
grazie saltafoss
ps
la prima bici che ho preso a mia figlia, è stata una saltafoss di taglia 12..
 

tuliopinter

Biker popularis
12/10/09
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trento
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Avuta in regalo usata che la buttavano, nera, cerchi bianchi a razze, manopolona sul telaio del cambio che a volte pedalando cambiava la marcia..copri forcelle anteriori in gomma gialla..una volta impennando per saltare uno scalino neanche tanto alto mi è sfuggita da sotto e sullo scalino ci ho sbattuto il c__lo.. poi data in regalo al cugino che infastidito dal rumore dei tamburi lo zio ha pensato bene di ungerli provocando la rovina del pargolo alla prima discesa...a dire il vero come bici non l'ho mai concepita più di tanto.. adoravo la mia BMX torpado :i-want-t:con la quale si che ci ho fatto di tutto....

Salutoni!
 

riccardougo

Biker novus
16/6/09
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Orsenigo (Como)
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Che ricordi!
Grazie Marco per averci fatto ricordare quelle emozioni.

Racconto la mia esperienza: mio padre aveva in cantina la saldatrice elettrica e mi ero divertito a fare delle modifiche alle mia Saltafoss.
Avevo alzato la sella di bei 20cm così che le impennate erano molto più facili. Tutti me la invidiavano...
Mi ricordo con mio fratello che invece aveva la Leopard di Carnielli, quanti giri nei boschi avevamo fatto: salti e trampolini fatti con la paletta, per poi sbucciarci le ginocchia in capitomboli a non finire…

Ora sono passati 30 anni è ho comprato la mia prima bici da free-ride. Quasi da non credere... non vi pare?
La tengo in casa aspettando che torni il bel tempo per poterla provare.

Sono un quasi 40enne con la testa di un ragazzino.
Le passioni non muoiono mai!!!
 

kikko54

Biker celestialis
8/11/06
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Imagnaland
www.mtbexplorer.it
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Cannondale Moterra LT1; KIKKona Dawg pimpata
anch'io a quei tempi desideravo la saltafoss...e invece mi comprarono la Graziella-cross ... onestamente faccio un pò fatica a ricordarne i particolari ma per quello che ricordo era arancione (con inserti cremina ... forse non son sicuro...) sella lunga con schienale...piuttosto scomodo da usare se non in discesa ... ma in discesa non si è mai rilassati a tal punto da godersela (e a Milano di discese lunghe ...:nunsacci:), manubrio tipo chopper regolabile, freno a pedale (agiva al posteriore) con il quale si riuscivano a fare dei numeri in frenata assurdi e divertentissimi ... come fare le curve in derapata (certo che le gomme...si usuravano un pochetto...). Un gioco che facevamo (l'altro aveva saltafoss) era quello di partire da lontano uno di fronte all'altro...sul marciapiede a Milano(città studi) come una sfida all'okcorral ....e pedalando in velocità arrivare poco distanti uno dall'altro e in frenata a ruota bloccata voltare insieme (in sbandata controllata) e buttarsi giù da un passo carraio in discesa che portava ad una officina...vinceva chi arrivava prima e faceva il segno della frenata + lungo ... naturalmente facendo anche il numero + bello ... c'erano le "baggiane" e gli altri che controllavano il tutto ....
Eravamo diventati bravini ... finchè un giorno ......... ci siamo stampati tutti e due sul muso di un Leoncino che a fatica saliva dal passo carraio ... ma il botto l'abbiamo avvertito tutti e due ben bene ... senza conseguenze visibili per lo meno... o forse siamo rintronati da allora:smile:
Cmq grazie al sciur Ceriani e grazie anche a quei tempi andati dove con una biciclettina qualsiasi ci si divertiva come pazzi e si tornava a casa magari sbucciati e doloranti ma felici ... con poco:i-want-t:
 

Sephirot

Biker novus
14/7/09
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Feltre
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Ahhh a questo thread proprio non resisto....

Nei primi anni in cui uscivano le mountain bike e tutti le volevano io ero innamorato della fantastica Saltafoss, mio padre me ne comprò una di marca Leri colore rosso con parafanghi e paracatena gialli, cerchi in lega color oro. Devo ancora avere qualche foto, vedrò di trovarle e di postarle.

Mi ricordo il cambio a 3 marce con una leva improponibile, il fanalone anteriore a batteria (quella rettangolare da 4,5V), la sella comodissima in 2 (a furia di impennare si erano piegati i supporti e "slabbrato" il foro del fissaggio anteriore), gli ammortizzatori posteriori che avevano una specie di tastierino numerico finto, gomme tassellatissime, una tenuta in piega fantastica che ti consentiva di fare le curve quasi senza frenare e i freni a tamburo molto efficaci (non ci crederete ma è così :p ).

Salti, discesoni, sterrati, l'unico problema che ho avuto è che mi si dissaldava spesso il paracatena e che i freni molto efficaci di cui parlavo hanno smesso di essere tali dopo un incontro involontario con una tanica di gasolio in box.

Crescendo ho cominciato a modificarla, il mio pallino era "l'impianto elettrico", ho difatti montato una dinamo con cui alimentavo un'altro faro supplementare e la luce di posizione posteriore, lo stop sul retro e le frecce a batteria utilizzando per l'intermittenza un circuitino di un lampeggiante da cantiere edile.

Ahhh quanti bei ricordi.....

Ringrazio infinitamente il Sig. Ceriani!

Marco
 

pism

Biker extra
18/11/04
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bussero
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Ma ora sono Specializzato
Cacchio, uno dei traumi della mia infanzia!!!!! Il negozio di bici del mio paese ne aveva una esposta in vetrina, blu e argento, che mi ha tenuto sveglio per notti intere( più o meno....). Era il mio sogno, e chiesi ai miei genitori di averla in regalo per la promozione della V elementare, era il 1971. Andammo con mio padre a sentire il prezzo. Costava, allora, 32.000 Lire. Mio padre ne guadagnava poco più di 200.000, c'era il mutuo della casa, una famiglia di quattro persone da mantenere, quindi dovetti accontentarmi di una Roma Sport gialla CZ, marchio Cecoslovacco di moto da cross e regolarità, coi parafanghi bianchi. Però, da poco ne ho comprata una al mio pippettino di 9 anni, che ci si diverte come un pazzo, e io con lui!!!
 

Alecip

Biker novus
3/9/08
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Arezzo
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Ma che bella la Saltafoss. Questa è la vera antenata delle bici da Freeride. Non la Scwinn dei miei stivali!! Quanto l'ho desiderata. Mio padre, anche non avendo grossi problemi economici, mi ha sempre educato nel rispetto dei valori. E siccome i miei amici la Saltafoss non se la potevano comprare perchè costava troppo, anche io fui fatto ripiegare su una Atala credo fosse, o una Carnielli, boh, verde smeraldo che aveva un prezzo più in linea con le possibilità di tutti. Alcuni bambini alla pista da cross di Scandicci (anzi di S.Giusto, adesso mi sa che hanno piallato tutto) ce l'avevano. E così l'ho provato diverse volte. Che bici.
 

Dynamite

Biker paradisiacus
19/1/04
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Gran Canaria
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Commencal Meta Power - Specialized Demo
Questo sono io, a 8 anni circa (1978) a Piedimonte Matese (Caserta) in sella alla mia Saltafoss, nella piazza del paese. Il colore della foto tradisce gli anni trascorsi...

A quel pover'uomo di mio padre gli ho fatto fare circa 700km di strada con la bici sul tetto della Simca Crylser, per averla sempre con me...
Lavorava alla Centrale Idroelettrica del Biferno...

Posso dire che è cominciato tutto con lei.
All'epoca costruivo, come molti di noi che l'avevano, salti e passerelle su cui ci si divertiva esattamente come facciamo oggi.

Ma non è che il freeride è nato molto prima di quel che si pensa?!?!

Grazie Paolo per questo meraviglioso ricordo e, soprattutto, grazie Giulio per questo meraviglioso sogno che ci hai regalato...:bacetto:

Ah, è ancora con me (guarda la mia firma!!)


 

meki

Biker ultra
16/6/08
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torino
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il natale che ricevetti una bici da cross fu quello + bello, avevo 5 anni nel 1980 e credevo ancora a babbo natale
mi ricordo che mi svegliai prestissimo e sotto l'albero in cucina c'era una saltafoss rossa amaranto con i molloni e i parafanghi cromati cromati, ruote da 16 e sellone lungo ma senza schienale.
mi ricordo che gridai "mammmmmaaaaaa... papààààà .... venite a vedere! correte!!!!"

adesso che ci penso ho quasi le lacrime agli occhi, io pensavo a correre ai giardini con i rimasugli dell'ultima nevicata e mia mamma era ancora con me.
 

AdelasiaDreaming

Biker infernalis
28/6/08
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Ande settentrionali
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Ibis Mojo HD3
A pensare alla mia saltafoss ed a quel periodo della mia vita mi viene la pelle d'oca.
Quanti ricordi...una vita spensierata, tra due passioni e divertimenti che si incanalavano o in bicicletta o dietro ad un pallone di cuoio che rotolava nei prati.
Mio nonno amava la bici da corsa e per questo fin da bimbo tutti sgranavano gli occhi perchè lui mi regalò prima una bianchi color verdone-Coppi taglia 24' e poi una Olmo azzurra taglia 26' quando ero più grandicello.
Mi piacevano tanto, per carità, ma fin dall'epoca mi attiravano di più le ruote tassellate che i sottili tubolari delle bici da corsa.
Eravamo sul finire degli anni '80..un mio amico mi regalò una saltafoss strausata con il telaio in acciaio azzurro.
Mio nonno, bravissimo meccanico da bici, ci mise le mani sopra e la riportò come a nuovo.
Funzionava tutto: il mitico fanalone con griglia protettiva da 4.5volt, i tamburi dei freni che addirittura inchiodavano...certo gli ammortizzatori (mitico quello doppio posteriore) erano un pò grezzi ma la bici, che sarà stata 20 e passa kg, era uno spasso. Ricordo i soffietti della forcella...roba da palati fini.
Sul manubrio avevo una tabella portanumero in plastica con un adesivo del Camel Trophy e i numeri che facevo lì sopra erano davvero avventuruosi.
Con gli amici costruivo salti, cunette, parabole...lì è nato in me il freerider ed il trailbuilder che sono attualmente, con lo stesso spirito libero e leggero di quegli anni, nonostante siano passati due decenni.
A volte scendevamo lungo i torrenti di campagna con quelle bici magiche e cercavamo salti per tuffarci nei laghetti..quante risate, quanti salti, quante cadute...i gomiti e le ginocchia erano perennemente ricoperti di lividi e croste ma eravamo sempre sorridenti e liberi.
E poi la sera si tornava a casa e si passava il tempo a raccontare la magia del pomeriggio in sella...e si eleggeva l'eroe della giornata, quello che aveva fatto i numeri più notevoli.
Ricordo il nonno afflitto ed attonito che guardava la bici da corsa fiammante appesa in garage ricoperta di polvere..
Ora basta sennò mi scende la lacrimuccia! :cry:
 

BIRD65IT

Biker cesareus
23/8/08
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Cairo Montenotte
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E' stata la mia prima bicicletta, avevo 9 anni (fate voi i conti).
Aveva la forcella con le molle, ma per gioco, dato che erano montate su tubi rigidi.
la sella era lunga, con lo schienale imbottito.
In verità invidiavo la bici di mio cugino, che aveva le molle vere e addirittura il cambio, mi pare a tre velocità, non sono sicuro.
ed era rossa, rossissima...
Era praticamente una mia appendice, una protesi, non potevo uscire di casa senza di lei
Andavamo sugli argini del Bormida (il fiume che scorre dalle mie parti) e ci costruivamo piste, trampolini... tornavo sempre a casa sanguinante che sembravo San Lazzaro.
 

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