Eh si, quanti bei ricordi...
In compagnia l'aveva un amico "ricco", un altro aveva la "Leopard" Carnielli (simile alla Saltafoss, ma priva di sospensione posteriore) e io una Silvestrini bi-sex che violentavo utilizzandola come una moto da cross (Ossa, Maico, Bultaco, Aspes, Fantic, Gilera e più tardi SWM erano le più agognate e idealizzate durante le nostre scorribande ciclistiche).
Quando ci si scambiava le bici, io sulla Saltafoss riuscivo a fare tutto il giro del quartiere in monoruota, ovviamente curve incluse, per oltre 1.500 metri.
Ero imbattibile nei funambolismi... :-?
Ora sono decaduto a livello di "super-pippa"...![]()
Comunque il cartello Saltafoss a Pero l'ho visto pure io, se mi salta lo sghiribizzo ci faccio un salto (anzi... un "Saltafoss")
Impennare una Saltafoss?!? Hai voglia farsi le gambe!!!

Mi ricordo quella di mio cugino: tra leva del cambio stile truck americano, claxon a pompetta, ammortizzatori dietro da motorino, freni a tamburo, ruote in lega, gomme mega-artigliate, sella stile "California" della Vespa Et3, c'erano 30 kg. di bici.
Ai tempi ci morivo, crescendo mi rendevo conto che un mezzo così pesante, e con dei rapporti così corti era l'anti-bici. Ma a metà anni 80, da ragazzo, spadroneggiava, proprio come i Ciao truccati, la Ritmo e la Golf Cabrio, la Mini Moke e altri miti di cui si sente la mancanza da quando non ci sono più, o meglio, sono per pochi eletti.
Comunque sono stato su SALTAFOSS.IT: pura prostituzione di marchio, non hanno niente che somigli lontanamente a quell'antico mito.