L'articolo l'ho letto, ed è molto subdolo. Perchè denuncia ad minchiam soggetti ignoti che vanno in sella alle loro bici enduro.
In realtà all'Adelasia ci sono tracce esistenti da anni e nessuno dei locali si è mai sognato di dire nulla tranne un paio di fenomeni noti e stranoti che ritengo potenzialmente gli originatori di dell'articolo.
Il giornalista non dice nulla, dà semplicemente spazio a questo tizio noto e stranoto in tematica ambientalista oltranzista (non penso ritenga lecito neppure fare la pipì nel bosco) tranne poi essere d'accordo SULLA CACCIA ANCHE IN AREA PROTETTA.
Cioè..o sei bianco o sei nero, non bianco o nero a seconda di come ti conviene.
Vuoi il talebanismo ambientalista?! Bene ma il fucile nel bosco lo porti per usarlo come scovolino rettale. Altro che sparare, far rumore, accedere con mezzi motorizzati e buttare cartucce ovunque.
Si fosse scandalizzato una volta perchè trovava tappeti di cartucce in terra sul meraviglioso manto verde dell'erba nostrana, nata su uno strato intatto di humus e strame che le ruotacce cattivone di caucciù montate sugli"
attrezzi" da enduro strappano via dal suolo manco fossero mosse da motori da 50 HP.
La realtà è che ho notato un incattivirsi di questi personaggi da quando la Provincia di Savona ha "osato" accettare la Ns proposta di tracciatura dei sentieri apponendo la segnaletica apposita.
È stato considerato come uno sfregio.
Dopo anni di lavori in cui ci siamo sbattuti a destra e a manca per pulire boschi,ripristinare sentieri, renderli accessibili a chiunque con qualsiasi mezzo sta gente non trova altro motivo di esistenza che romperci le palle.
additandoci peraltro comportamenti e violazioni da noi mai perpetrati.
Questo è il livello delle persone con cui, al giorno d'oggi, le associazioni di volontariato devono spesso combattere.
questo solo perchè si vuole organizzare qualcosa per valorizzare il territorio,fare aggregazione ed un minimo di cultura ambientale e sportiva.
Dio ci salvi da questa gente e protegga i nostri amati bricchi!