In diversi anni che bazzico nel mio areale (delta del Po) non ho mai avuto sentore del fatto che i ciclisti si comportino male sotto questo punto di vista, non ho mai trovato rifiuti legati ai ciclisti ed avendo sempre gli occhi su dove appoggio la ruota davanti, sono certo di questo; sarà l'aria di montagna, con una minor percentuale di ossigeno che fa sragionare il ciclista di turno già sottoposto ad una media anossia dovuta allo sforzo. Ma, per contro, i rifiuti li trovo, anzi, montagne di rifiuti di ogni genere scaricati dal volgo comune in quelle vaste aree desolate del delta. Che sia un muratore od un meccanico, oppure un elettricista, dal tipo di rifiuto identifico la professione, dagli artigiani alle casalinghe e magari riesco anche ad immaginare in quale borgata o da quale paesino provengano, per scaricare col favore delle tenebre tutto l'inimmaginabile. Certo sui meravigliosi panorami montani fa più notizia il rifiuto, qualunque esso sia, ma anche nel povero delta del fiume è uno strazio a vedersi, una vergogna che spesso mi attraversa pensando magari al turista tedesco che decide di passare di lì. Ma assolvo i ciclisti, probabilmente perché sono tutti autoctoni e quindi più sensibili a questa problematica della loro zona, a differenza magari di chi frequenta la montagna ma non è un montanaro vero.