Cannondale dal 2010 produce solo in Asia

PowerBike

Biker novus
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Sassari
www.mtbspecial.com
Cari ragazzi e dal primo giorno che ho letto la notizia che volevo commentarla,ho lasciato perdere perché non mi entusiasmava piu' di tanto,oggi leggo tutti i vostri commenti e purtroppo siete riusciti a tirarmi dentro,non voglio polemizzare con nessuno, di queste ne vivo almeno una la giorno, sono il titolare di un negozio potette immaginare quante ne sento,morale leggo che vi preoccupate di 200 operai in meno negli usa ,domanda: come mai quando si propone una bici italiana il 70% dei bikers italiani storcono il naso,? pensate che in Italia non esistono operai nel settore ciclo?<?xml:namespace prefix = o ns = "urn:schemas-microsoft-com:office:office" /><o:p></o:p>
Ho pure pensate che non siano bravi? <o:p></o:p>
fatemi adesso il nome di un azienda americana del momento che ha piu’ di 35 anni.<o:p></o:p>
Forse non sapete che in Italia esistono 3 aziende di cui una a piu' di 125 anni una piu' di 100 e l’altra ha piu' di 80 anni ,( chissà quante altre ne ho dimenticato)per quanto riguarda il discorso qualità e un tasto che è meglio non toccare e disgustoso quando si scoprono alcune cose, e in questo momento stiamo parlando di bici ,se poi vi va di discutere di cardio,di ruote ci sarebbe da scrivere un libro .Non pensate che io abbia qualcosa con delle aziende non ho fato nomi per non sentirsi nessuna diversa, chi piu’ chi meno fa’ i propri interessi chiamiamoli cosi e vince chi è piu’ brava a fare marketing tanto al 90% dei bikers interessa solo fare vetrina e non andare forte con un mezzo che costa meno e di pari qualità, sottolineo che questa e una cosa importante visto che si divorano ore e ore al pc per trovare il prezzo migliore dei componenti e poi si vanno a comprare bici che hanno un prezzo gonfiato dal marketing ,scusate ma questa per me è stata una confidenza a ragazzi che come me sono appassionati e posso dire che anche io ho subito da cliente quel sistema,in conclusione non voglio dare consigli a chi non li vuole, al massimo voglio farvi solo riflettere , riflettere ,riflettere .<o:p></o:p>
<o:p> </o:p>
Ciao ragazzi pensate quanto guadagnano i direttori di marketing per spillarci piu’ soldi possibile<o:p></o:p>
<o:p></o:p>
<o:p>ciao</o:p>
Massimo <o:p></o:p>
<o:p> </o:p>
 

iuppareppa

Biker paradisiacus
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Cari ragazzi e dal primo giorno che ho letto la notizia che volevo commentarla,ho lasciato perdere perché non mi entusiasmava piu' di tanto,oggi leggo tutti i vostri commenti e purtroppo siete riusciti a tirarmi dentro,non voglio polemizzare con nessuno, di queste ne vivo almeno una la giorno, sono il titolare di un negozio potette immaginare quante ne sento,morale leggo che vi preoccupate di 200 operai in meno negli usa ,domanda: come mai quando si propone una bici italiana il 70% dei bikers italiani storcono il naso,? pensate che in Italia non esistono operai nel settore ciclo?<?xml:namespace prefix = o ns = "urn:schemas-microsoft-com:office:office" /><o:p></o:p>
Ho pure pensate che non siano bravi? <o:p></o:p>
fatemi adesso il nome di un azienda americana del momento che ha piu&#8217; di 35 anni.<o:p></o:p>
Forse non sapete che in Italia esistono 3 aziende di cui una a piu' di 125 anni una piu' di 100 e l&#8217;altra ha piu' di 80 anni ,( chissà quante altre ne ho dimenticato)per quanto riguarda il discorso qualità e un tasto che è meglio non toccare e disgustoso quando si scoprono alcune cose, e in questo momento stiamo parlando di bici ,se poi vi va di discutere di cardio,di ruote ci sarebbe da scrivere un libro .Non pensate che io abbia qualcosa con delle aziende non ho fato nomi per non sentirsi nessuna diversa, chi piu&#8217; chi meno fa&#8217; i propri interessi chiamiamoli cosi e vince chi è piu&#8217; brava a fare marketing tanto al 90% dei bikers interessa solo fare vetrina e non andare forte con un mezzo che costa meno e di pari qualità, sottolineo che questa e una cosa importante visto che si divorano ore e ore al pc per trovare il prezzo migliore dei componenti e poi si vanno a comprare bici che hanno un prezzo gonfiato dal marketing ,scusate ma questa per me è stata una confidenza a ragazzi che come me sono appassionati e posso dire che anche io ho subito da cliente quel sistema,in conclusione non voglio dare consigli a chi non li vuole, al massimo voglio farvi solo riflettere , riflettere ,riflettere .<o:p></o:p>
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Ciao ragazzi pensate quanto guadagnano i direttori di marketing per spillarci piu&#8217; soldi possibile<o:p></o:p>
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<o:p>ciao</o:p>
Massimo <o:p></o:p>
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Ciao
Concordo con quello che dici e fai bene a non fare nomi (tanto quelli si sappiamo anche noi). Non è solo una question di anzianità di registrazione alla camera di commercio. Ormai di aziende che fabbricano in italia ci sono soltanto quelle che lavorano a carattere artigianale o semi-artigianale. Una delle più antiche che hai menzionato di italiano ha solo il nome dato che la proprietà e la produzione sono estere già da tempo. In Italia abbiamo solo industrie assemblatici (quando va bene...). Poi ci sono quelle oneste (anche importanti) che lo scrivono e/o lo fanno capire, altre che sfruttano l'immagine "Italiana" e fanno arrivare direttamente i container dall'estremo oriente. Così si paga almeno il 40% in più un prodotto che di Italianità non ha proprio nulla.
Io della vetrina me ne sbatto visto che poi quando sei sui pedali la differenza la fa l'efficenza del mezzo e l'allenamento. L'unica cosa che frena i marchi artigianali italiani è che la massa dei ciclisti non li conosce e anche se è il più bel telaio in cicolazione viene valutato meno di un Cannondale made in China o dove li andranno a fare.
Pensa quanto siamo condizionati... Manca la cultura tecnica è questa la tragedia: ci si fa condizionare di più dalle belle parole della pubblicità che non da una valutazione oggettiva. Se poi consideriamo la parzialità di certe riviste specializzate...
Altra cosa...
Altra cosa giusta che scrivi è che (anche qua sul Forum) spesso si idolatrano telai artigianali inglesi o americani che, pur essendo fatti benissimo, non sono certo superiori ad altri marchi fatti altrettanto artigianalmente in Italia... Niente da fare è nella nostra mentalità distorta. All'estero non sono cosi esterofili: si valorizza di più quello che si ha in casa... Non so se avete mai sentito di Made in Italy non vale solo per i vestiti... Nueter a sam brev ma cajon...

C'è qualcuno più su che ha scritto: viva la globalizzazione...
D'accordo, solo che non sia come la flessiblità del lavoro che va bene solo quando fa comodo a qualcuno... E poi sono sempre i soliti a rimetterci!
 

Ser pecora

Diretur Heiliger Geist
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Diretur
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Manca la cultura tecnica è questa la tragedia: ci si fa condizionare di più dalle belle parole della pubblicità che non da una valutazione oggettiva.

Più che una tragedia mi pare un fatto che di "oggettivo" spesso ci sia poco.
Molto spesso le differenze tra i vari prodotti sono molto piccole e determinate da dettagli. Le conoscenze teoriche possono aiutare, ma quelle pratiche sono forzatamente soggettive (le proprie capacità) e limitate dal fatto che a parte qualcuno, la quantità di prodotti provati nel tempo è scarsa e con riferimenti "parziali" (quante volte si legge di gente che magnifica la propria nuova full dopo magari anni di una front coi v-brake?). D'altronde persino gente che testa bici di mestiere (basta leggere le riviste) alla fine da giudizi "generali" visto che probabilmente passare dalla bici x alla bici y non è come passare dal giorno alla notte...
In questa situazione chi fa marketing ci sguazza:
-qualche concetto vago ripetuto fino alla nausea ("più rigido")
-soluzioni tecniche "banalizzate" dietro sigle volutamente fumose
-prezzo e "valori aggiunti" per decidere dove posizionarsi sul mercato

Tanto un produttore non verrà mai sconfessato dalla pratica per quanto riguarda le "prestazioni".
Pertanto, se non c'è convenienza economica a produrre in Italia (e aldilà della dimensione artigianale non c'è) perchè farlo? Non lo fanno le ditte storiche della bici da corsa (perchè la tradizione italiana si è costruita con quelle non certo con le mtb)...
Secondo me è inutile pensare che tutti delocalizzano per ridurre i costi di produzione e guadagnare di più. Sarà anche vero, ma su certi volumi di vendita è anche l'unico modo per rimanere in vita.
 

iuppareppa

Biker paradisiacus
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Più che una tragedia mi pare un fatto che di "oggettivo" spesso ci sia poco.
Molto spesso le differenze tra i vari prodotti sono molto piccole e determinate da dettagli. Le conoscenze teoriche possono aiutare, ma quelle pratiche sono forzatamente soggettive (le proprie capacità) e limitate dal fatto che a parte qualcuno, la quantità di prodotti provati nel tempo è scarsa e con riferimenti "parziali" (quante volte si legge di gente che magnifica la propria nuova full dopo magari anni di una front coi v-brake?). D'altronde persino gente che testa bici di mestiere (basta leggere le riviste) alla fine da giudizi "generali" visto che probabilmente passare dalla bici x alla bici y non è come passare dal giorno alla notte...
In questa situazione chi fa marketing ci sguazza:
-qualche concetto vago ripetuto fino alla nausea ("più rigido")
-soluzioni tecniche "banalizzate" dietro sigle volutamente fumose
-prezzo e "valori aggiunti" per decidere dove posizionarsi sul mercato

Tanto un produttore non verrà mai sconfessato dalla pratica per quanto riguarda le "prestazioni".
Pertanto, se non c'è convenienza economica a produrre in Italia (e aldilà della dimensione artigianale non c'è) perchè farlo? Non lo fanno le ditte storiche della bici da corsa (perchè la tradizione italiana si è costruita con quelle non certo con le mtb)...
Secondo me è inutile pensare che tutti delocalizzano per ridurre i costi di produzione e guadagnare di più. Sarà anche vero, ma su certi volumi di vendita è anche l'unico modo per rimanere in vita.

Tutto vero quello che dici, ma se per rimanere in vita devi appoggiarti a costruttori asiatici cosa succede quando (come ora) c'è calo della domanda e arrivano direttamente sul mercato europeo (per le auto già qualcosa si sta vendendo)?
La verità è che in questo settore si vuole fare nozze con i fichi secchi (come si usa dire sull'Appennino Modenese); il fatto è che ci stanno riuscendo.
Secondo te un marchio come C'dale (tanto per rimanere in tema) aveva bisogno di andare in oriente visto quello che si faceva pagare?
I Montgomery non lo avrebbero fatto o, probabilmente, non come si sta facendo adesso. Peccato che hanno rischiato troppo con le moto dando ragione a chi ora sta delocalizzando.
Sopravvive con prezzi bassi chi non sa costruirsi un'immagine e/o non vuol sbattersi per rischiare proponendo soluzioni nuove e/o innovative. Anche lo sfruttamento dell'immagine è una carta che si può sfruttare per un tempo limitato: alla fine si vede se una bici è o meno uguale a un altra e cambia solo la grafica e coi tempi che corono ci si guarda a quello che si compra... I bravi innovatori si possono permettere di fare i prezzi che credono e io, come "consumatore" sono anche disposto a riconoscerlo (come feci ai tempi acquistando una Raven).
Per l'oggettività di chi dovrebbe informare, in Italia ci sono dei problemi "oggettivi" che non voglio affrontare.
Poi spero di essere smentito.
 

Ser pecora

Diretur Heiliger Geist
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Secondo te un marchio come C'dale (tanto per rimanere in tema) aveva bisogno di andare in oriente visto quello che si faceva pagare?

Evidentemente si. Perchè produrre in Usa gli costava troppo. Ora mantenendo gli stessi prezzi ed abbassando i costi di produzione tirerà avanti.
Il punto però è il volume di vendita. Oltre una certa soglia devi andare in Oriente a far produrre dai soliti 4-5. Per forza.
Cannondale era, imho, nella stessa posizione di alcuni produttori italiani di bdc: devono scegliere se puntare ad una dimensione semiartigianale basata sui "valori aggiunti" o diventare "grandi" fondendosi in gruppi o acquisendo marchi (e quindi poi delocalizzare).
Il rimanere di dimensioni "medie" producendo in occidente è un rischio.
 

iuppareppa

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Evidentemente si. Perchè produrre in Usa gli costava troppo. Ora mantenendo gli stessi prezzi ed abbassando i costi di produzione tirerà avanti.
Il punto però è il volume di vendita. Oltre una certa soglia devi andare in Oriente a far produrre dai soliti 4-5. Per forza.
Cannondale era, imho, nella stessa posizione di alcuni produttori italiani di bdc: devono scegliere se puntare ad una dimensione semiartigianale basata sui "valori aggiunti" o diventare "grandi" fondendosi in gruppi o acquisendo marchi (e quindi poi delocalizzare).
Il rimanere di dimensioni "medie" producendo in occidente è un rischio.

Usado questa logica posso dirti che allora "conviene" acquistare una Giant o una Merida che hanno prezzi e contenuti tecnici piuttosto che un Marchio occidentale che ti fa pagare marketing, costi di trasporto e la catena di distribuzione. O no?
La verità è che si è cominciato a fare delocalizzazione per fare profitto e ora è una necessità dato che se le aziende quotate non danno dividendi vengono fatte chiudere. Il fatto è che per noi consumatori il vandaggio è sempre minimo. Viva i piccoli e viva i produttori orientali che vendono direttamente.
Mi dispiace solo per quello che è stata la grande C...
 

Ser pecora

Diretur Heiliger Geist
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Usado questa logica posso dirti che allora "conviene" acquistare una Giant o una Merida che hanno prezzi e contenuti tecnici piuttosto che un Marchio occidentale che ti fa pagare marketing, costi di trasporto e la catena di distribuzione. O no?

Certo. La "sostanza" non sta certo dalla parte occidentale. Anche perchè la delocalizzazione non è mica solo da intendersi l'operaio sottopagato, come tanti credono. E' stato delocalizzato anche il know-how. Anzi, ora è proprio quello che si trova in oriente.
Questi discorsi cmq sono solo legati al tipo di mentalità dell'ambiente ciclo. Che un cellulare o un pc (oggetti ben più tecnologici che non gli accrocchi che pedaliamo) vengano fatti in oriente non è nemmeno oggetto di discussione.
 

Fiamma_82

Biker serius
20/5/09
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Anche perchè la delocalizzazione non è mica solo da intendersi l'operaio sottopagato, come tanti credono. E' stato delocalizzato anche il know-how. Anzi, ora è proprio quello che si trova in oriente.

certo....solo che invece che lavorare 200 americani....lavorano 200 cinesi con 5 americani che controllano la qualità


però le bici poi le rivendono agli americani...che se sono senza lavoro come fanno? semplice..crollano le vendite...e l'azienda chiude (ovviamente sto parlando su scala globale) et voilat...ecco servita una bella crisi dei consumi...

un sistema del genere porta benefici sul corto periodo..ma sul medio e sul lungo succede che il know-how rimane in cina...che cosi diventa in grado di produrre oggetti di qualità occidentale....e venderli direttamente loro

cosicchè una ipotetica bici "cin ciun cian" avrà lo stesso "know-how" di una prestigiosa "cannondale" ma costerà un quarto....e la cannondale chiude ;)
 

Ser pecora

Diretur Heiliger Geist
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cosicchè una ipotetica bici "cin ciun cian" avrà lo stesso "know-how" di una prestigiosa "cannondale" ma costerà un quarto....e la cannondale chiude ;)

Cannondale ha già chiuso. E non per le storie delle moto.
Ora fa parte di un gruppo, come buona parte dei vari marchi in commercio. E questi gruppi sono ben diversificati sia come produzione che "nazionalità".
Così va il mondo.
 

muldox

Biker nirvanensus
30/10/02
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....allora "conviene" acquistare una Giant o una Merida che hanno prezzi e contenuti tecnici piuttosto che un Marchio occidentale che ti fa pagare marketing, costi di trasporto e la catena di distribuzione. O no?...

Secondo me sì. Però, come giustamente dice Ser P. quando porta l'esempio dei PC o dei cellulari, quello della mtb è un mercato un po' "particolare": per molti ha più importanza la patacca con scritto "made in ....." della qualità del prodotto in senso strettamente tecnico. Anche perchè - ed anche questo è già stato detto - a meno di progetti clamorosamente cannati (oggettivamente rari) la qualità è ormai abbastanza livellata e talvolta è davvero difficile stabilire se la bici X sia meglio o peggio della bici Y secondo parametri non dipendenti da esigenze o preferenze personali.
 

iuppareppa

Biker paradisiacus
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Riassumendo.
Ormai quello che imposta è il rapporto qualità prezzo (ovvio ma non scontato) e la rivendibilità del mezzo.
Per chi invece non gli interessa nulla della rivendibilità può rivolgersi ai marchi semi artigianali italiani, tedeschi o statunitensi...
 

PowerBike

Biker novus
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ciao ragazzi sento che devo scrivere di nuovo , saro&#8217; breve, 1° cannondale non ha deciso di andare in asia ,ma è stata acquistata da una azienda che si chiama Pacific ,molto nota alla fine degli anni 80, ( questa azienda ha comprato anche la gt )<?xml:namespace prefix = o ns = "urn:schemas-microsoft-com:office:office" /><o:p></o:p>
quindi potette arrivare anche voi alla conclusione che le aziende madri non esistono piu' ma esistono i marchi che con tanta passione i fondatori di quelle aziende hanno mandato avanti e ora quello che conta per i nuovi proprietari e il ( piu' numeri meno costi = piu') profitto, poi ragazzi avete tutti ragione per carità qua lo si fa per discutere ed esprimere i propri pareri poi ognuno con il proprio portafoglio fa quello che vuole ma di certo chi ha comprato cannondale penso che lo abbia fato solo per un gusto personale e ha fato benissimo ,perchè se era convinto di essere piu' furbo degli altri che non la compravano e non la comprano allora non ho piu' parole .<o:p></o:p>
<o:p></o:p>
ciao Massimo<o:p></o:p>

ps ho sentito alcuni pareri a riguardo da parte di proprietari di cannondale
il loro dna sta cambiando

una riflessione , nel leggere le vostre risposte ho capito che non siamo proprio degli esterofili ma siamo piu' americanofoli , e questo un po' ci salva ,penso, perchè i cinesi
faranno anche bene anche a basso costo ma il patos che creiamo sia noi italiani e americani sui prodotti e tutta altra cosa e questo lo sottolineo e vero,ho domani mi presentate uno che e impazzito per un prodotto cinese ( di quello che stiamo parlando ) ok
ciao
 

iuppareppa

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ciao ragazzi sento che devo scrivere di nuovo , saro’ breve, 1° cannondale non ha deciso di andare in asia ,ma è stata acquistata da una azienda che si chiama Pacific ,molto nota alla fine degli anni 80, ( questa azienda ha comprato anche la gt )<?xml:namespace prefix = o ns = "urn:schemas-microsoft-com:office:office" /><o:p></o:p>
quindi potette arrivare anche voi alla conclusione che le aziende madri non esistono piu' ma esistono i marchi che con tanta passione i fondatori di quelle aziende hanno mandato avanti e ora quello che conta per i nuovi proprietari e il ( piu' numeri meno costi = piu') profitto, poi ragazzi avete tutti ragione per carità qua lo si fa per discutere ed esprimere i propri pareri poi ognuno con il proprio portafoglio fa quello che vuole ma di certo chi ha comprato cannondale penso che lo abbia fato solo per un gusto personale e ha fato benissimo ,perchè se era convinto di essere piu' furbo degli altri che non la compravano e non la comprano allora non ho piu' parole .<o:p></o:p>
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ciao Massimo<o:p></o:p>

ps ho sentito alcuni pareri a riguardo da parte di proprietari di cannondale
il loro dna sta cambiando

una riflessione , nel leggere le vostre risposte ho capito che non siamo proprio degli esterofili ma siamo piu' americanofoli , e questo un po' ci salva ,penso, perchè i cinesi
faranno anche bene anche a basso costo ma il patos che creiamo sia noi italiani e americani sui prodotti e tutta altra cosa e questo lo sottolineo e vero,ho domani mi presentate uno che e impazzito per un prodotto cinese ( di quello che stiamo parlando ) ok
ciao
Tutta speculazione. Alla fine come un marchio si crea, cresce e si afferma è anche vero che declina. In gergo si chiama ciclo di vita. Come e quando farlo declinare lo decide il mercato o la gestione della proprietà.
Quello che dà fastidio a molti, credo, è la senzazione che si stia sfruttando il marchio per fare profitti. Quando l'immagine del marchi sarà compromessa dal fatto che si paga molto per un prodotto che è fatto dove "lo fanno tutti" e senza un tangibile contenuto tecnologico. Allora si percepisce una senzazione di puro "sfuttamento" dell'immagine per fare profitti...
Meno male che siamo tutti liberi di spendere come vogliamo i nosti soldi.
 

N!co-

Biker superis
27/4/08
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ciao ragazzi sento che devo scrivere di nuovo , saro’ breve, 1° cannondale non ha deciso di andare in asia ,ma è stata acquistata da una azienda che si chiama Pacific ,molto nota alla fine degli anni 80, ( questa azienda ha comprato anche la gt )<o:p></o:p>
quindi potette arrivare anche voi alla conclusione che le aziende madri non esistono piu' ma esistono i marchi che con tanta passione i fondatori di quelle aziende hanno mandato avanti e ora quello che conta per i nuovi proprietari e il ( piu' numeri meno costi = piu') profitto, poi ragazzi avete tutti ragione per carità qua lo si fa per discutere ed esprimere i propri pareri poi ognuno con il proprio portafoglio fa quello che vuole ma di certo chi ha comprato cannondale penso che lo abbia fato solo per un gusto personale e ha fato benissimo ,perchè se era convinto di essere piu' furbo degli altri che non la compravano e non la comprano allora non ho piu' parole .<o:p></o:p>
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ciao Massimo<o:p></o:p>

ps ho sentito alcuni pareri a riguardo da parte di proprietari di cannondale
il loro dna sta cambiando

una riflessione , nel leggere le vostre risposte ho capito che non siamo proprio degli esterofili ma siamo piu' americanofoli , e questo un po' ci salva ,penso, perchè i cinesi
faranno anche bene anche a basso costo ma il patos che creiamo sia noi italiani e americani sui prodotti e tutta altra cosa e questo lo sottolineo e vero,ho domani mi presentate uno che e impazzito per un prodotto cinese ( di quello che stiamo parlando ) ok
ciao


Quoto tutto quello che dici... anche se metti " ho" al posto di " o " d'appertutto ;)

Scherzi a parte quali sono quei marchi nel settore da 100 anni italiani? sarei molto interessato a conoscerli!
 

yoda76

Redazione
30/7/06
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aosta
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Tutta speculazione. Alla fine come un marchio si crea, cresce e si afferma è anche vero che declina. In gergo si chiama ciclo di vita. Come e quando farlo declinare lo decide il mercato o la gestione della proprietà.
Quello che dà fastidio a molti, credo, è la senzazione che si stia sfruttando il marchio per fare profitti. Quando l'immagine del marchi sarà compromessa dal fatto che si paga molto per un prodotto che è fatto dove "lo fanno tutti" e senza un tangibile contenuto tecnologico. Allora si percepisce una senzazione di puro "sfuttamento" dell'immagine per fare profitti...
Meno male che siamo tutti liberi di spendere come vogliamo i nosti soldi.
non è detto che un prodotto "made in china" o taiwan non abbia contenuti tecnici.
cannondale continuerà a sviluppare, testare e produrre i prototipi, in u.s.a., la produzione sarà in asia in uno stabilimento controllato e autorizzato da cannondale.

è ben diverso dall'andare a fare "shopping" a taipei, prendere un telaio cinese già confezionato in esclusiva per l'italia, farlo "pitturare" a piacimento e metterci sopra i begli adesivi colorati che tanto piacciono al biker medio italiano...
 

locram

Biker superioris
29/5/06
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Pavia
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non è detto che un prodotto "made in china" o taiwan non abbia contenuti tecnici.
cannondale continuerà a sviluppare, testare e produrre i prototipi, in u.s.a., la produzione sarà in asia in uno stabilimento controllato e autorizzato da cannondale.

è ben diverso dall'andare a fare "shopping" a taipei, prendere un telaio cinese già confezionato in esclusiva per l'italia, farlo "pitturare" a piacimento e metterci sopra i begli adesivi colorati che tanto piacciono al biker medio italiano...

...parole sante ...
 

iuppareppa

Biker paradisiacus
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non è detto che un prodotto "made in china" o taiwan non abbia contenuti tecnici.
cannondale continuerà a sviluppare, testare e produrre i prototipi, in u.s.a., la produzione sarà in asia in uno stabilimento controllato e autorizzato da cannondale.

è ben diverso dall'andare a fare "shopping" a taipei, prendere un telaio cinese già confezionato in esclusiva per l'italia, farlo "pitturare" a piacimento e metterci sopra i begli adesivi colorati che tanto piacciono al biker medio italiano...
Son tutte storie.
In ambito industriale sono 10 anni che si fa questo giochino. Il problema è che i produttori asiatici oltre che essere a buon mercato stanno diventando anche più bravi di noi per cui, dopo aver assorbito il Know How, cominceranno a progettare autonomamente e allora i "marchi occidentali" diventeranno solo dei committenti e distributori... A quel punto perchè dovrei pagare di più il marchio Americano?
Quello che è stato detto sopra da altri (che non è detto che un prodotto asiatico non abbia tecnologia) è vero: FSA è un esempio, ma lo è anche GIANT solo per citarne due...
 

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