Di per sé il giro è uno dei più belli che si possa fare sui Sibillini, quindi è senz'altro consigliabile, ma solo se si è disposti a caricarsi la bici in spalla per superare un dislivello di 300 mt su un tratto di sentiero lungo 600 (Fonte della Giumenta - Monte Porche)
Del resto non è altro che l'unione di tratti che conoscevamo già (S. Maria in Pantano, sentiero dei Mietitori, Forca di Presta, Pian Perduto, Monte Prata, M.Porche, Passo Cattivo, Infernaccio) fino a formare un anello.
Si, poteva essere fatto per intero in una giornata, ma nessuno di noi aveva in mente di compiere un'impresa estrema; per la riuscita della 2 giorni è stata poi determinante l'estrema flessibilità del programma (chi ha pedalato solo il primo giorno e chi tutti e due, chi ha solo fatto cena al rifugio e poi è tornato il giorno dopo, chi ha dormito senza cambiare di 1mm posizione fino al giorno dopo e chi ha vagato tra la branda e il terrazzo, chi domenica ha scarpinato fino alla vetta e chi ha meditato sdraiato al sole...), e l'eterogeneità del gruppo (
ecc..).
Del resto il clima disteso e goliardico si può desumere dall'album (in fase di pubblicazione); ciononostante, ciascun componente del gruppo si è impegnato al massimo, che si trattasse di portare a termine il percorso o di dare una mano ad un compagno in difficoltà.....
Sicuramente un'esperienza positiva!