CAI e MTB: il mio pensiero !

gammaray

Biker infernalis
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Avevo partecipato al convegno di Borzonasca nel 2008 ed a quello di TS nel 2009 e si diceva che il cicloescursionismo in ambito CAI dovesse essere una figura indipendente dall'escursionismo; a quanto pare l'orientamento e' cambiato.
Non ho partecipato a quello delle Marche dello scorso anno e non so poi cosa e' seguito, di certo non mi son dato da fare, non mi sono interessato e quindi non sono al corrente di cio' che e' stato deciso ultimamente, se si e' accettato che il cicloescursionismo deve essere una specializzazione dell'escursionismo dei motivi ci saranno...
...poi chissa' puo' darsi che qualche escursionista venga fulminato come S. Paolo sulla via di Damasco e scopra il cicloescursionismo, e che cosi' un paio di scarpette con gli attacchi spd trovino posto tra le innumerevoli pedule nella scarpiera...puo' darsi...ed allora il cicloescursionismo avra' un seguito.
Ma voi ce lo vedete un qualsiasi biker, non interessato all'agonismo che, per far parte attiva del gruppo cicloescursionistico del CAI si debba dedicare per anni all'escursionismo prima di poter pedalare sotto l'egida del CAI?
Che scegliere come forma di saluto cicloescursionistico..."buone pedalate" o "buoni corsi"?
 

capataz

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Avevo partecipato al convegno di Borzonasca nel 2008 ed a quello di TS nel 2009 e si diceva che il cicloescursionismo in ambito CAI dovesse essere una figura indipendente dall'escursionismo; a quanto pare l'orientamento e' cambiato.
Non ho partecipato a quello delle Marche dello scorso anno e non so poi cosa e' seguito, di certo non mi son dato da fare, non mi sono interessato e quindi non sono al corrente di cio' che e' stato deciso ultimamente, se si e' accettato che il cicloescursionismo deve essere una specializzazione dell'escursionismo dei motivi ci saranno...
...poi chissa' puo' darsi che qualche escursionista venga fulminato come S. Paolo sulla via di Damasco e scopra il cicloescursionismo, e che cosi' un paio di scarpette con gli attacchi spd trovino posto tra le innumerevoli pedule nella scarpiera...puo' darsi...ed allora il cicloescursionismo avra' un seguito.
Ma voi ce lo vedete un qualsiasi biker, non interessato all'agonismo che, per far parte attiva del gruppo cicloescursionistico del CAI si debba dedicare per anni all'escursionismo prima di poter pedalare sotto l'egida del CAI?
Che scegliere come forma di saluto cicloescursionistico..."buone pedalate" o "buoni corsi"?
Il nuovo regolamento, al di la dei nomi dovrà consentire un percorso parallelo. Questo è il requisito. Senza questo tanti saluti e avanti un altro.
 
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iuppareppa

Biker paradisiacus
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ciao Iuppa,
in questo post abbiamo parlato di tutto per cui non si può fare un riassunto.
Sull'ultimo tema la sostanza è questa:
il CAI, per motivi calati dall'alto e non del tutto chiari (almeno a me), non permette che venga istituito un titolo specifico per Accompagnatore di Cicloescursionismo bensì, chi vuole seguire il cammino formativo proposto dal CAI, deve fare il percorso per Accompagnatore di Escursionismo ( prima sezionale-ASE e poi regionale-AE) con specializzazione in Cicloescursionismo (ASE-C e AE-C).
Al di la dei nomi esiste un "vissuto" precedente dei nostri amici di Liguria-Piemonte e Val d'Aosta (ma anche ad Ascoli, Trieste e Roma) che avevano già ottenuto negli anni scorsi un titolo da Accompagnatori Cicloescursionismo (AC) visto che loro si erano autogestiti quando ancora il CAI non aveva inserito la MTB nelle sue attività istituzionali. ebbene questo titolo non gli viene riconosciuto e per farselo riconoscere devono fare una specie di corso integrativo di 2 giorni. Da qui lo smaronamento generalizzato (e più che mai giustificato ci mancherebbe) dei nostri amici di Nord-Ovest. Tieni conto che sono circa 70 persone !
Per chi come noi emiliani sta approcciando la questione dovrebbe essere tutto molto più indolore. Dico dovrebbe perchè il regolamento degli AE deve ancora essere riscritto e stiamo lottando per evitare che ci facciano sostenere prove su materie che non c'entrano niente con la MTB. Se saremo bravi alla fine, al di la delle sigle, avremo un percorso formativo coerente con le nostre finalità e quelle del club, ossia una formazione comune sulle materie trasversali e una specifica per i temi legati alla mtb.
E' importante tutto ciò ? Certo che lo è, soprattutto se si vede nel CAI uno strumento per diffondere la mtb in modo sostenibile e difendendo i nostri spazi vitali. Se non avremo titolati non potremo essere eletti negli organi centrali e nemmeno votare ai congressi, ossia non conteremmo niente. Ovviamente se a una persona interessa solo continuare a organizzare gite con la propria sezione tutto quanto scritto sopra non conta nulla. Nel CAI convivono serenamente queste due anime ed è giusto così, non tutti hanno voglia o tempo di sbattersi per "la causa", soprattutto non ci sono così tanti masochisti come noi.
ciao
Chissà perchè quando leggo di queste cose mi viene in mente la canzone di Caparezza "Malinconia"....
Il fatto è che ci si concentra sempre sulla forma puittosto che sulla sostanza...
Per farla breve ti posso riportare l'esperienza in ambito GAE (Guide Ambientali Escursionistiche) Emilia Romagna. Prima che la regione deliberasse sulle "professioni turistiche" esistevano già figure che svolgevano attività in modo semi-professionale. Nonostante l'esperienza sul campo queste prime aspiranti GAE hanno dovuto sostenere un esame per "sanare" la loro posizione.
SE può essere giusto verificare la preparazione degli aspiranti accompagnatori/istruttori è anche vero che occorre stabilire dei criteri "sensati"... Non come certi esami di ammissioni universitari dove si chiede come si fa la granatina a Roma... Tanto per fare un esempio recente...
Anche io vedo nel CAI uno strumento per diffondere la mtb in modo sostenibile e difendendo i nostri spazi vitali. Direi che è uno dei 3 motivi per cui mi sono iscritto. Considerando la diffidenza verlo la MTB essere titolati non credo che faccia piacere in molti ovvero preferirebbero che non contassimo niente. Non solo nel CAI ma in tutto l'ambiente c'è chi interessa solo continuare a organizzare gite, mentre ci sono altre persone che pensano che ci sia da pensare anche al futuro (sentieri, giovani da avviare alla MTB...). Nel CAI convivono serenamente queste due anime ed è giusto così (come hai scritto tu). Ma è vero che se ci si troca in un certo numero lo sforzo viene suddiviso ed è sopportabile da tutti... Anche perchè poi anche questi signori che pensano solo a pedalare poi godono anche loro del lavoero dei "martiri masochisi"... C'è da chiedersi se sono furbi loro che se la godono o masochisi e illusi noi...
Ad ogni modo a Modena il presidente di sezione è stato chiaro: non ha tempo e neanche una volontà esagerata di portare avanti l'attività MTB e il coordinatore dei segnatori a noi della MTB ci ha accomunati con altri utenti dei sentieri come cavallli, moto e quad... Incoraggiante.
La soluzione per sviluppare l'MTB CAi è che io mi ci dedichi lasciando il mio gruppo storico... Devo vedere cosa fare considerando che ho sempre meno tempo da dedicare a tutto ciò...
 

Little Eagle

Biker superis
1/11/08
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Ma voi ce lo vedete un qualsiasi biker, non interessato all'agonismo che, per far parte attiva del gruppo cicloescursionistico del CAI si debba dedicare per anni all'escursionismo prima di poter pedalare sotto l'egida del CAI?
Che scegliere come forma di saluto cicloescursionistico..."buone pedalate" o "buoni corsi"?

La figura dell'AE-C non ha nulla a che vedere con l'AE classico, se non che si viene iscritti sullo stesso albo. La differenza sta nelle "abilitazioni".
l'AE classico può operare (accompagnare, insegnare) su percorsi T, E ed EE, se vuole può conseguire specializzazioni per l'invernale e le ferrate.
l'AE-C potrà operare su percorsi a piedi T ed E, oltre ovviamente a tutte le attività in mtb. Essendo escluso l'EE, non dovrà fare manovre di corda né camminata su terreno impervio. Il seminario di aggiornamento per la sanatoria infatti esclude queste attività.
In tal modo è sancito un "percorso parallelo" che differenzia sin da subito (a livello ASE, per capirci) il ciclista dal pedone. Il ciclista presenterà un curriculum cicloescursionistico, a tutti i livelli, e non gli verrà richiesta la parte escursionistica.
In altre parole, rispetto alla delibera di Borzonasca, è fatta salva la sostanza, mentre è cambiata la forma. Allo stato attuale non vi sono alternative, o meglio: questo è il miglior compromesso per noi.
 

Little Eagle

Biker superis
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.. .belle parole ... ma come tu sai bene, i fatti recenti di cui poco si parla, dimostrano che non siamo più' cosi uniti ...
se ne parla poco perché i panni "sporchi" si lavano in famiglia...;-)
la nostra non è una situazione statica, dobbiamo adeguarci alle novità che nel tempo si presentano. La situazione ora è questa, non c'è più Salsa (che poi è stato lui a volere fortemente il nostro ingresso nella sfera del'escursionismo, che non ci ha permesso una commissione autonoma...)
A questo punto dobbiamo entrare in una struttura già definita e non possiamo imporre quello che vogliamo quando chiediamo a qualcuno di accoglierci. Noi non siamo il CAI, siamo solo una parte del CAI. Se vogliamo far parte di tutto il CAI, dobbiamo anche accettare le regole che gli altri ci prospettano. Poi si può discutere, al'interno dei paletti che ci vengono posti.
L'alternativa è quella di andarsene da un'altra parte e buttare alle ortiche 10 e più anni di lavoro.
In un sodalizio come il nostro, le decisioni sono prese a maggioranza. Abbiamo fatto un "referendum": alcuni erano disposti a diventare AE a tutti gli effetti, anche facendo le famigerate manovre di corda, altri hanno rifiutato la proposta di diventare AE. In mezzo, la maggioranza si è dichiarata d'accordo per diventare AE ma con delle differenze che valorizzassero le nostre specificità e non ci costringessero ad affrontare argomenti estranei al cicloescursionismo.
Si è discusso con chi di dovere e alla fine, pur tra mille difficoltà, abbiamo ottenuto quello che si voleva. Tra due posizioni estreme (AC autonomo e AE completo) abbiamo raggiunto il "compromesso" dell'AE-C.
Nella mediazione è normale che entrambe le parti rinuncino a qualcosa, non si possono accontentare tutti. Così sono scontenti quelli che vogliono l'AC puro e duro, e sono scontenti quelli che vorrebbero diventare subito AE a tutti gli effetti. Ma ha prevalso la linea della maggioranza.
In questo senso (e solo in questo senso) non siamo più uniti. Ma quanti più siamo tanto più è difficile essere tutti pienamente d'accordo.
 
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DR_Balfa

Biker grossissimus
scusate se mi intrometto, mi sono perso qualcosa?

La scelta è stata (almeno così a me risulta, e questa abbiamo adottato in Abruzzo seguendo alla lettera il regolamento AE) quella di creare due percorsi paralleli per AE ed AE-C ovvero "la base culturale comune" e la "base tecnica comune" (che poi sono comuni con tutte le altre figure titolate) e quindi le specializzazioni. Ora non credo sia un problema per una AE-C seguirsi un'ora sulla classificazioni dei sentieri tanto poi se la ritrova quando legge una guida e così altro, l'orientamento è la stessa cosa, i pericoli in parte sono comuni in parte no e noi abbiamo fatto i comuni insieme e gli altri separatamente, insomma mi è sembrata una buona soluzione, un pelo meno la "quantità di ore" ma quello è perfettibile.

Quindi io non sono tenuto a diventare AE e poi AE-C, come accade per le ferrate o l'ambiente innevato, io divento direttamente AE-C con una parte di corso comune alle altre figure titolate del CAI ed in particolare con gli AE.

Ciao
Gianluca
 

Little Eagle

Biker superis
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Non solo nel CAI ma in tutto l'ambiente c'è chi interessa solo continuare a organizzare gite, mentre ci sono altre persone che pensano che ci sia da pensare anche al futuro (sentieri, giovani da avviare alla MTB...). Nel CAI convivono serenamente queste due anime ed è giusto così (come hai scritto tu). Ma è vero che se ci si troca in un certo numero lo sforzo viene suddiviso ed è sopportabile da tutti... Anche perchè poi anche questi signori che pensano solo a pedalare poi godono anche loro del lavoero dei "martiri masochisi"... C'è da chiedersi se sono furbi loro che se la godono o masochisi e illusi noi...

Questa è la differenza tra un socio CAI e un iscritto al CAI.
il socio è colui che condivide onori ed oneri, che ricambia i servizi ricevuti mettendosi al servizio degli altri. Se non ci fossero i veri soci, il CAI non esiterebbe.
gli altri sono quelli che prendono solo un servizio, sfruttano la disponibilità gratuita altrui e non danno nulla in cambio. Peggio di chi si rivolge alle agenzie di viaggio, lì almeno pagano per quello che ricevono.
ma se non avessi incontrato un "martire masochista" non avrei mai fatto tante belle gite, non avrei imparato tante belle cose. ora mi metto a disposizione per trasmettere a mia volta quello che ho imparato, cercando di appassionare tanta gente (soprattutto i giovani, ieri ho fatto attività con i ragazzi, esperienza stupenda) e sperando che in futuro qualcuno di questi metta fuori la testa e si metta a disposizione del gruppo, continuando questa meravigliosa catena. Ma se nessuno comincia...

Per far questo non serve essere pataccati. il titolo sancisce solo un'esperienza, una certa dose di conoscenza e di abilità, è una forma di sicurezza per il presidente di sezione, che non è in grado di valutare quanto uno sia capace a fare cose che lui non conosce e si affida al giudizio di una struttura tecnica appositamente costituita.

Al contrario, il titolato è colui che, esperto e capace, dichiara di volersi mettere a disposizione degli altri. Se uno vuole la patacca per farsi bello e poi gli interessa solo continuare a fare le gite che piacciono a lui, a curarsi il giro delle proprie amicizie, gli pesa rinunciare a una domenica per fare un giro facile, a sporcarsi le mani per aggiustare la bici di un principiante, ad aspettarlo e aiutarlo quando non ce la fa più... ebbene, meglio che se ne vada il più lontano possibile!
 

Little Eagle

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ma non dovrebbe cambiare l'iter formativo che rimane parti comuni e parti specialistiche.

togli pure il condizionale:celopiùg:

Non credo che il CAI farà nuove figure visto che vuole ridurre le esistenti (sempre se ho capito bene)

proprio così, ed è per questo che ci troviamo nel "casino" attuale. Putroppo non tutti lo capiscono... anche se si può essere in disaccordo, occorre adeguarsi.
 

iuppareppa

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Questa è la differenza tra un socio CAI e un iscritto al CAI.
il socio è colui che condivide onori ed oneri, che ricambia i servizi ricevuti mettendosi al servizio degli altri. Se non ci fossero i veri soci, il CAI non esiterebbe.
gli altri sono quelli che prendono solo un servizio, sfruttano la disponibilità gratuita altrui e non danno nulla in cambio. Peggio di chi si rivolge alle agenzie di viaggio, lì almeno pagano per quello che ricevono.
ma se non avessi incontrato un "martire masochista" non avrei mai fatto tante belle gite, non avrei imparato tante belle cose. ora mi metto a disposizione per trasmettere a mia volta quello che ho imparato, cercando di appassionare tanta gente (soprattutto i giovani, ieri ho fatto attività con i ragazzi, esperienza stupenda) e sperando che in futuro qualcuno di questi metta fuori la testa e si metta a disposizione del gruppo, continuando questa meravigliosa catena. Ma se nessuno comincia...

Per far questo non serve essere pataccati. il titolo sancisce solo un'esperienza, una certa dose di conoscenza e di abilità, è una forma di sicurezza per il presidente di sezione, che non è in grado di valutare quanto uno sia capace a fare cose che lui non conosce e si affida al giudizio di una struttura tecnica appositamente costituita.

Al contrario, il titolato è colui che, esperto e capace, dichiara di volersi mettere a disposizione degli altri. Se uno vuole la patacca per farsi bello e poi gli interessa solo continuare a fare le gite che piacciono a lui, a curarsi il giro delle proprie amicizie, gli pesa rinunciare a una domenica per fare un giro facile, a sporcarsi le mani per aggiustare la bici di un principiante, ad aspettarlo e aiutarlo quando non ce la fa più... ebbene, meglio che se ne vada il più lontano possibile!
Oh, questo è un post che mi piace!
Lo scorso autunno ho avuto una discussione con alcuni menbri del mio gruppo storico per il mancato supporto ad una manifestazione che ci vedeva coinvolti
http://www.girodigusto.it/girodigusto/?p=43
Statuto alla mano li ho messi di fronte a cosa vuol dire far parte di una associazione.
Bene questo fine settimana sono andati a fare la via del sale... Peccato che diversi membri del gruppo che è partito si sono conosciuti grazie a CicloNatura... La gente ha la memoria corta (soprattutto per quello che non gli fa comodo ricordare...).
Ad ogni modo i gruppi non aperti agli altri e per gli altri durano fino a quando durano i promotori...
Questo per dire che ci possono essere delle soddisfazioni a mettere in movimento l'ambiente ma farlo per i "profittatori" mi pesa sempre di più (anni, famiglia...?) e spesso fa venir vglia di passare dall'altra parte. Sinceramnte questa diatriba per le qualifiche a me sembra veramente una di quelle discussioni all'italiana per distogliere tempo ed energie a quello che conta: FARE!
Tanto per dirne una ci si titola con qualifiche riconosciute anche a termini di legge poi basta che un gruppo di amici decida di fare una ASD e fanno le stesse cose che può fare un gruppo CAI o una guida ambientale... Cos' loro intanto si muovono senza particolari vincoli se non di fare attività per i soci e poi si danno (magari a pagamento) tutti i titoli che si vuole, accompagatore, guida, maestro e, perchè no, dottore in escursionismo... La verità è che non solo nel CAI ma anche da parte del legislatore c'è una gran "casino" e anche poca volonta di regolamentare come si deve la materia escursionistica in generale... Non solo in bici...
Ma è importante insistere visto il peso che ha il CAI... Ma che fatica... Fare quello per cui il CAI dovrebbe essere preposto...
 

gammaray

Biker infernalis
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certo che un sempliciotto che legge AE-C nella sua ingenuita' pensa "Accompagnatore di Escursionismo specializzato in Cicloescursionismo" quindi una persona che si e' fatto un mazzo cosi' tra corsi di formazione, gite, escursioni varie e non ancora pago lo fa pure con MTB...

AC non andava bene per questioni di albo, di rappresentanza nel CAI centrale o per quale altro motivo? Spero non sia perche' nel momento in cui si procede a piedi con la bici al fianco si diventa di fatto AE ma su difficolta' T o E per carita'...

..mi par strano che questo vada bene agli AE veri e propri, che dovrebbero essere i primi ad essere seccati del fatto che stiamo cosi' usurpando un loro titolo che se lo sono meritati a suon di corsi, gite ed esami. A meno che non sia semplicemente per darci una collocazione di nicchia all'interno del CAI, del resto siamo numericamente una minoranza e, come e' giusto che sia, contiamo come una minoranza deve contare.
 

Little Eagle

Biker superis
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AC non andava bene per questioni di albo, di rappresentanza nel CAI centrale o per quale altro motivo?

in prima battuta è una questione di albo: non avendo una nostra commissione autonoma dipendiamo dalla CCE; nessun organo centrale del Cai può istituire nuovi titoli, questo spetta al consiglio centrale. Nella situazione attuale di tagli alla spesa pubblica, il CAI (ente di diritto pubblico a livello centrale) deve ridurre i pripri organi dirigenziali e sfoltire il numero dei componenti. Così si va verso l'accorpamento di alcuni OTCO, le commissioni sono ridotte a non più di sette componenti (ne sapete qualcosa anche voi...) ed è preclusa l'istituzione di nuovi titoli (che incidono sulle spese assicurative e di gestione degli albi).
Fatta la legge trovato l'inganno: tutto questo si aggira con la regola che l'albo degli AE esiste già e la CCE ha potere ed autonomia nel creare specializzazioni degli AE e definirne le relative abilitazioni. Al lato pratico non cambia nulla: ripeto, è solo questione di forma:medita:
 

robobo

Biker tremendus
5/12/07
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... i panni "sporchi" si lavano in famiglia...;-)

dimenticavo: :spetteguless: al di là di come la pensiamo, non sarebbe meglio dare all'esterno l'impressione di essere uniti malgrado tutto? se ci scoprono compatti, magari ci danno più ascolto, i numeri contano ancora :cucù:
comunque vada, :prost:
:hahaha:.... i panni sporchi si lavono in famiglia mi sembra un'espressione presa dal padrino ....:hahaha:

... leggendo questo topic, non sò a voi ma a me è sembrato che ci sia stato un periodo di troppa calma non una voce, non un dubbio .... visto quello che c'è in ballo ovvero le sorti dell'attività ... tutte quelle belle estrenazioni di tanti dove sono andate a finire???... si sono assopiti tutti???
... o qualcuno li ha fatti tacere ...!!! :spetteguless:
:hahaha:... a parte gli scherzi, il referendum è stato fatto ... è andato come è andato ... è stato presentato come è stato presentato ... il sottoscritto ha parlato a giochi fatti, quindi posso dire che sul voto non ho influito assolutamente, al contrario di molti noti!!! ... a questo punto vedremo quanti saranno gli AC superstiti a continuare l'eterno pippone e a passare la sanatoria ... mi auguro ne sopravvivano tanti, per chi come te ha caldamente apoggiato la cosa, altrimenti potrebbe essere considerata una disfatta totale!!!
:pirletto:
Ovviamente sto parlando per la mia zona ovvero da ex vice presidente dell'LPV ...
:medita:

... a Salsa e ai sui discorsi penso dovremmo un pò più di gratitudine ... del resto è l'unico dei capoccia che ha lanciato segni e commenti positivi nei riguardi della nostra attività!!!
... e poi se veramente contassimo minimamente qualcosa mi spiegate perchè i nostri validi AC devono essere sanati da qualche invasato pataccaro dell'escursionismo!!! ... abbiamo saltato qualche materia, l'abbiamo fatta male, emaniamo cattivi odori ...??? Forse loro sanno qualcosa che noi non sappiamo???:omertà: ...deve essere sicuramente così perchè altrimenti non mi spiego l'ennesimo weekend buttato via ... mi raccomando se lo scoprite informateci!!!:smile:
Magari ci faranno un aggiornamento a riguardo!!!

ma si!!! ... pensiamo a pedalare che è meglio ... saluti...
:prost:
 

capataz

Biker superioris
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Oh, questo è un post che mi piace!
Lo scorso autunno ho avuto una discussione con alcuni menbri del mio gruppo storico per il mancato supporto ad una manifestazione che ci vedeva coinvolti
http://www.girodigusto.it/girodigusto/?p=43[url]http://www.girodigusto.it/girodigusto/?p=43[/URL]
Statuto alla mano li ho messi di fronte a cosa vuol dire far parte di una associazione.
Bene questo fine settimana sono andati a fare la via del sale... Peccato che diversi membri del gruppo che è partito si sono conosciuti grazie a CicloNatura... La gente ha la memoria corta (soprattutto per quello che non gli fa comodo ricordare...).
Ad ogni modo i gruppi non aperti agli altri e per gli altri durano fino a quando durano i promotori...
Questo per dire che ci possono essere delle soddisfazioni a mettere in movimento l'ambiente ma farlo per i "profittatori" mi pesa sempre di più (anni, famiglia...?) e spesso fa venir vglia di passare dall'altra parte. Sinceramnte questa diatriba per le qualifiche a me sembra veramente una di quelle discussioni all'italiana per distogliere tempo ed energie a quello che conta: FARE!
Tanto per dirne una ci si titola con qualifiche riconosciute anche a termini di legge poi basta che un gruppo di amici decida di fare una ASD e fanno le stesse cose che può fare un gruppo CAI o una guida ambientale... Cos' loro intanto si muovono senza particolari vincoli se non di fare attività per i soci e poi si danno (magari a pagamento) tutti i titoli che si vuole, accompagatore, guida, maestro e, perchè no, dottore in escursionismo... La verità è che non solo nel CAI ma anche da parte del legislatore c'è una gran "casino" e anche poca volonta di regolamentare come si deve la materia escursionistica in generale... Non solo in bici...
Ma è importante insistere visto il peso che ha il CAI... Ma che fatica... Fare quello per cui il CAI dovrebbe essere preposto...
Centro !!!!
Bravo Iuppa, hai centrato il bersaglio. O per lo meno il bersaglio che vedo io. Quando ho deciso di usare un pò (troppo, forse) del mio tempo e della mia esperienza per fare conoscere a un pò di persone il piacere di andare in montagna con la mtb non mi sono nemmeno posto il dubbio di cosa fare: per me il "luogo" giusto era il CAI. Perchè ?
Principalmente per il motivo che dici tu: una associazione sportiva, per quanto attiva e , sopravvive finche sopravvive chi la fonda: il CAI c'era ieri, c'è oggi e ci sarà domani semplicemente perchè ci sarà sempre qualcuno che va in montagna. Nel 2008 ho proposto di fare un gruppo mtb in sezione, l'anno prossimo saremo in 10 e io non sono più indispensabile di certo (magari solo per sballottare la burocrazia :smile:).
Secondariamente, come dici tu, il CAI E' LA MONTAGNA: se il CAI propone la MTB allora la MTB va bene per la montagna e questo grazie appunto alla credibilità che si è creato il CAI nel tempo.
Terzo punto: entrando in una organizzazione così consolidata trovi già un ambiente oliato per tutte le attività che possono servire: sedi organizzate, coperture assicurative, formazione, biblioteche, contatti con gli enti ecc.

Ovviamente il rovescio della medaglia lo hai già annusato: burocrazia, regolamenti, piccole guerre tra poveri.....insomma il gioco della vita

Vale la pena ?
Me lo chiedo ogni volta che devo mettermi al PC per conto del CAI e la risposta la trovo:
- alla domenica nelle facce degli escursionisti che accompagno in giro, che poi sono diventati miei amici e non avrei mai conosciuto se avessi continuato a girare con i soliti noti;
- quando alla fine dei corsi i ragazzi mi fanno un regalino per ringraziarmi e mi dicono frasi tipo "non mi sarei mai aspettato di fare certe cose con una mtb", "ho scoperto esattamente che tipo di mtb fare facendo il corso CAI", "prima facevo solo downhill ma ora ho scoperto l'escursionismo in mtb"
- quando esce lo speciale cicloescursionismo sulla Rivista del CAI

Ma certo non basta mai perchè la fatica di portare avanti una passione non solo per te ma anche per gli altri c'è sempre. E allora varrà la pena ancora se:
- verrà approvato il nostro percorso formativo in modo definitivo per poter finalmente dire a tanti ragazzi generosi "fai il corso di accompagnatore CAI" anzichè vergognarsi dei pasticci attuali;
- se ci pubblicheranno il Quaderno di Cicloescursionismo (che è quasi pronto)
- se la Regione Emilia Romagna (e altre) non farà una legge che vieti i sentieri alle MTB (e qualche genio del CAI non gli darà suggerimenti sbagliati !)

Se riusciremo in questi punti avremo ottenuto dei risultati così importanti che nessuna associazione oggi presente in Italia (tantomeno una normale ASD) può pensare di raggiungere. Non diventeremo santi ma almeno qualcuno dopo di noi potrà ancora scendere dal CAI 425 da cima Tauffi fino a Fanano :-)
 

Little Eagle

Biker superis
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Penso che una cosa sono riusciti a fare bene ai piani alti della pregiata associazione: rompere i nostri equilibri interni... che fosse questa la vera volontà? :-(
a volte me lo chiedo anch'io. Poi credo che non sia proprio così, si tratta solo di persone che non conoscono la nostra attività e che si sono trovate nella necessità di integrarci in un meccanismo che a noi va stretto.
Pur con tutte le difficoltà del caso, questa volta ci sono venuti incontro e ci hanno concesso tutto quello che si poteva concedere nel rispetto delle regole preesistenti e dei principi che ispirano la riorganizzazione degli organi tecnici.
Qualcuno potrà non essere d'accordo con queste regole. Ma per cambiarle devi esserci dentro. Se entri in una famiglia, non puoi rivoluzionarle la vita: prima ti adegui ai loro orari, ai lori ritrmi, alle loro abitudini, poi allora ne discutiamo e proviamo a portare delle novità. Altrimenti, rischi di trovarti alla porta con la valigia in mano.
 

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