CAI e MTB: il mio pensiero !

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robobo

Biker tremendus
5/12/07
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Con tutto il rispetto secondo me non hai le idee molto chiare su mtbcai o come lo chiami tu ....
A quanto ne sò c'è gente che si fà un discreto mazzo per la causa e i tuoi 4 punti lasciano un pò l'amaro in bocca ....
Le considerazioni sul CAI, le eventuali strategie e quant'altro seppur in parte condivisibili secondo me andrebbero fatte in altre sedi e non su un forum come questo ...

  • Non parla con la base
  • Gestisce strategie in ristrette commissioni che, ribadisco, sono semi-carbonare
  • Non brilla per capacità comunicativa (un sito abbandonato al suo destino)
  • Non ha coraggio nel confrontare le proprie idee apertamente in pubblico (affermazione forte, spero che scuota le coscienze - ma questa paura di condividere le informazioni nell'incontro con la SAT, riunione pubblica alla presenza del "nemico" è esemplificativa)
 

capataz

Biker superioris
12/5/03
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Le considerazioni sul CAI, le eventuali strategie e quant'altro seppur in parte condivisibili secondo me andrebbero fatte in altre sedi e non su un forum come questo ...
Perchè ?
Il movimento si ritrova una volta all'anno al raduno nazionale, per il resto il GL ha una sua modalità di lavoro che in effetti non è pubblico (e mi sembra giusto così) e quindi è vero che le tematiche "sul tavolo" non arrivano molto ai soci (abbiamo già detto della stampa sociale...). Quindi le critiche secondo me devono essere prese e portate a casa per meditarci sopra. Se non riusciamo a coinvolgerci tra noi non andiamo da nessuna parte.
Posso convenire con te che "questo" forum possa non essere il "luogo sociale" più idoneo per parlare dei nostri problemi ma tieni presente che un luogo virtuale di scambio di opinioni è per me fondamentale (magari riservato). In LPV forse vi vedete più spesso (commissioni, raduni intersezionali ecc) ma nel resto d'italia siamo ancora abbastanza isolati e internet annulla questo gap.
Se non avessi avuto questo forum (oltre al determinante aiuto di Marco Lavezzo) e internet difficilmente avrei fatto il gruppo MTB a Parma.
 

robobo

Biker tremendus
5/12/07
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.... sarà perchè sui forum non sai mai, chi hai d'altra parte della tastiera!!!
E poi non voglio apparire come quello che non accetta critiche, ben vengano se sono costruttive, ma francamente i punti sottocitati non li condivido ....
Aggiungo che all'interno di un CAI allo sbando più totale, probabilmente le commissioni che lavorano e funzionano meglio sono proprio quelle poche legate alla mtb ...
Il tutto per rispetto di quelle poche persone che si fanno il mazzo per la causa
Buone pedalate a tutti.
 

DR_Balfa

Biker grossissimus
Ciao a tutti.

Io credo che prima di sparare sui pochi che si impegnano a livello nazionale, regionale e sezionale bisognerebbe impegnarsi in prima persona. Il CAI ha una struttura grande e complessa ma soprattutto se non si vive non si capisce (nel bene o nel male).
Impegnarsi significa sacrificare le domeniche, i sabati, le sere per andare a convegni congressi ed altre amenità, invece che stare con la famiglia o andare in montagna.

Quindi prima di dire che chi gestisce lo fa in modo "massonico" è sbagliato, probabilmente non si trovano altri.

Il forum non è un posto dove trovare una strategia, troppo varie le persone anche non interessate al cai ma è sicuramente un importante luogo di confronto con chi è nel cai e chi è fuori, ma anche fra soci del cai distanti geograficamente. Soprattutto permette a tutti di parlare a nome personale ma anche di conoscere quello che si fa a livello centrale. Per questo vorrei ringraziare Marco e tutti gli altri "direttori" per l'oportunità che ci è stata data, ma le decisioni ufficiali vanno presi nei luoghi opportuni ed il "pensiero" del gruppo di lavoro deve uscire in modo "unitario" quindi non posso essere il a dire come si fa o cosa si sta facendo.

Comunicare con la base? con cosa con una stampa sociale che ci boicotta normalmente? certo questo sarà uno dei compiti primari (a mio parere) del futuro GL quello di farsi conoscere nel sodalizio. Tenete conto che oggi sono state gettate le basi, riconoscimento del cicloescursionsimo come attività ufficiale, con conseguenti riconoscimento assicurativo, riconoscimento della figura di AC separato dall'AE, il pedalaitalia, i raduni nazionali, lo scorso anno per la prima volta nella settimana nazionale dell'escursionismo c'erano escursioni in mtb... ora bisogna farsi conoscere ed aumentare il peso politico.

Ciao
 

kikhit

Biker incredibilis
9/12/03
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Tenete conto che oggi sono state gettate le basi, riconoscimento del cicloescursionsimo come attività ufficiale, con conseguenti riconoscimento assicurativo, riconoscimento della figura di AC separato dall'AE, il pedalaitalia, i raduni nazionali, lo scorso anno per la prima volta nella settimana nazionale dell'escursionismo c'erano escursioni in mtb... ora bisogna farsi conoscere ed aumentare il peso politico.
Ciao

questo aspetto è paradossale, assurdo, e fa parecchio pensare....una cosa che nel nostro contesto socioculturale sembra ovvia, nel cai diventa una conquista sudata e ottenuta a fatica quasi si trattasse dell'ottenimento dei diritti umani in una dittatura sudamericana.
E desta proprio il sospetto di anacronismo delle 'sfere alte' del cai, e della loro distanza dal mondo della montagna più in generale, che va avanti, muta, è permeabile al contesto sociale in cui si trova ed è quantomai aperto alle novità e innovazioni.

Ciò per dire, come pensiero di semplice socio, che il lavoro svolto da molti in ambito mtb è encomiabile, soprattutto per la tenacia e la capacità di non mandare a stendere tutto (e tanti..).
 

DR_Balfa

Biker grossissimus
questo aspetto è paradossale, assurdo, e fa parecchio pensare....una cosa che nel nostro contesto socioculturale sembra ovvia, nel cai diventa una conquista sudata e ottenuta a fatica quasi si trattasse dell'ottenimento dei diritti umani in una dittatura sudamericana.
E desta proprio il sospetto di anacronismo delle 'sfere alte' del cai, e della loro distanza dal mondo della montagna più in generale, che va avanti, muta, è permeabile al contesto sociale in cui si trova ed è quantomai aperto alle novità e innovazioni.

Ciò per dire, come pensiero di semplice socio, che il lavoro svolto da molti in ambito mtb è encomiabile, soprattutto per la tenacia e la capacità di non mandare a stendere tutto (e tanti..).

Le alte sfere del CAI sono anacronistiche al 90%, poi conta solo la commissione scuole di alpinismo/scialpinismo che detta le regole a tutti gli altri e la CCE succube di ciò se la rifà sui più deboli (questo è il mio personale pensiero). Ad oggi la MTB va bene perché "tira" e se vogliamo cambiare le cose sono i giovani che devono farsi "carico" di ciò fino a quando lasciano le cariche di presidente, commissioni ecc. ai vecchi tromboni ed a noi (che abbiamo passato gli anta) c'è poco da lamentarsi, ma come ho scritto non è facile sacrificare, montagna, ragazza ecc. per il CAI e quindi i vecchi tromboni continueranno a fare quello che fanno non è anacronistico è la pura realtà.

Queste sono mie riflessioni a voce alte e sono strettamente personali.

Ciao
Gianluca
 
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tato

Biker serius
22/3/03
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Arcore
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Ribadisco che apprezzo lo sforzo fatto per il riconoscimento della MTB nel CAI, quando ancora non ero socio (attivo). Siamo in tanti a dedicare tante ore al CAI, anche di notte, per programmare una gita, organizzare un corso AG. Non voglio far polemica, ma discutendo con altri amici di quel che si legge su questa discussione ho notato che è facile far passare la voglia a qualche potenziale socio CAI di iscriversi, che i biker e moltissimi soci non capiscono questa crociata (e altre beghe da commissione, qualunque essa sia). Diciamo che provo a lanciare il sasso nello stagno per vedere se vale la pena impegnarsi in qualcosa che vale... o se si sente solo sbuffare e lamentarsi...

Ciao a tutti.

Io credo che prima di sparare sui pochi che si impegnano a livello nazionale, regionale e sezionale bisognerebbe impegnarsi in prima persona. Il CAI ha una struttura grande e complessa ma soprattutto se non si vive non si capisce (nel bene o nel male).
Impegnarsi significa sacrificare le domeniche, i sabati, le sere per andare a convegni congressi ed altre amenità, invece che stare con la famiglia o andare in montagna.

Quindi prima di dire che chi gestisce lo fa in modo "massonico" è sbagliato, probabilmente non si trovano altri.

Il forum non è un posto dove trovare una strategia, troppo varie le persone anche non interessate al cai ma è sicuramente un importante luogo di confronto con chi è nel cai e chi è fuori, ma anche fra soci del cai distanti geograficamente. Soprattutto permette a tutti di parlare a nome personale ma anche di conoscere quello che si fa a livello centrale. Per questo vorrei ringraziare Marco e tutti gli altri "direttori" per l'oportunità che ci è stata data, ma le decisioni ufficiali vanno presi nei luoghi opportuni ed il "pensiero" del gruppo di lavoro deve uscire in modo "unitario" quindi non posso essere il a dire come si fa o cosa si sta facendo.

Comunicare con la base? con cosa con una stampa sociale che ci boicotta normalmente? certo questo sarà uno dei compiti primari (a mio parere) del futuro GL quello di farsi conoscere nel sodalizio.

Il problema è questo: non vi si conosce dentro e fuori il CAI. E la renintenza a parlare dei problemi non mi pare giustificata: ammesso che i nemici-soloni leggano questo forum, anche se fosse, ma è veramente così importante o ci stiamo creando un'immagine del nemico superiore alla sua reale importanza? Se non vi fate conoscere dalla base, se non allargate la base, a cosa servono i vostri sforzi? Se non portate alle sezioni messaggi, le proposte e non raccogliete dalla base le idee e gli stimoli, non pensate che rischiate che i vostro sforzi siano vani e non apprezzati? Forse non è così in tutte le regioni? Probabile, ma altrove e comunque a livello nazionale? Basta un raduno nazionale annuale a cui non tutti possono facilmente partecipare?
Se non sei convinto che il forum sia il canale adeguato per discutere di questi argomenti, troviamo un'altro canale agile e veloce, una newsletter verso le sezioni attive, ad esempio.

Mi sono perso i due raduni nazionali perchè coincidenti con attività sezionali che mi vedevano organizzatore, ho avuto qualche contatto con un'altra sezione regionale, ma non posso dire che MTBCAI (nel quale riassumo tutto l'"ambaradan" di commissioni e gruppi che girano intorno al cicloescursionismo) si sia mai fatto sentire con la mia sottosezione, che da quest'anno si è registrata per la, pur ridotta e sperimentale attività MTB, sul sito MTBCAI. Non abbiamo mai ricevuto una proposta, mai una richiesta di commento, una richiesta di informazioni, una richiesta di supporto, un heartbeat.
Se c'è bisogno di aiuto capita che si mandi un SOS.

Se il prossimo anno volessi provare a lanciare la MTB in maniera più concreta nella mia sezione, cosa ho da proporre ai miei amici, comunque biker attivi e storici, ma che non sono soci CAI? Perchè dovrebbero iscriversi al CAI? Per parlare con noi delle beghe CCE? Quale motivazioni possono spingere un biker ad entrare nel CAI, se già non è socio? Cosa potrebbe attirarlo? In cosa si distinguerebbe dalla solita combriccola di pedalatori della domenica? Perché il consiglio della mia sezione dovrebbe sostenere l'inclusione della MTB nel programma sociale, se non porta soci? Quali strumenti, supporti, programmi ho a disposizione per formare nuove leve biker, magari partendo dalla base AG? Cosa può fare la comunità di biker CAI, se l'ufficialità non lo permette ancora, per difendere la praticabilità dei sentieri, per favorire il comune uso degli stessi con gli escursionisti?
Non sono forse questi aspetti prioritari della comunità di pedalatori del CAI, dentro o fuori da una commissione?

Se non si può parlare di molti argomenti in maniera ufficiale (ed agire) come Gruppo/Commissione, non dimentichiamoci che c'è dietro comunque una comunità di biker che può condividere opinioni, informazioni e azioni a titolo sezionale, individuale, informale, volontaristico. I forum sono lo strumento perfetto per questo fine.
 
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DR_Balfa

Biker grossissimus
Allora io non posso parlare ufficialmente se non per decisioni già prese e concordate per questioni di correttezza rispetto a chi legge.
Quando parlo a titolo personale è perché quello è il mio pensiero e quello porto avanti in CCE.

Cosa fare? semplice attività nella base il 90%, ma anche il 99%, dei problemi che abbiamo a livello centrale non esistono. Io in sezione, ma anche a livello regionale, non ho nessuno contro anzi.

Perché venire con il CAI, qui valgono le solite motivazioni poi dobbiamo essere bravi noi.

Ciao
 

maxgastone

Biker spectacularis
17/10/05
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Novi Ligure (AL)
maxgastaldi.wordpress.com
Ma sinceramente a livello sezionale io non hai avuto le necessità di essere coccolato dal MTB LPV ne tantomeno dal GC... ho iniziato l'attività in sezione nel 2006, nessuno mi ha ostacolato (anzi), sono in contatto con il gruppo locale (purtroppo si esce insieme raramente causa orari differenti) e non... a volte non capiscono le nostre direttive a livello assicurativo ma ho trovato l'escamotage sfruttando le tessere FCI/UDACE/AICS/CSI. Tanto che ora con noi girano anche frequentatori dell'ambiente sportivo e nelle nostre gite apprezzano il modo "nuovo di andare in mtb".

Nuovo per loro e "vecchio" per noi...

MTB CAI LPV l'ho conosciuto dopo l'inizio, lo "sfruttato" per diventare AC e poi lui ha "sfruttato" me per organizzare il 3° corso AC...

Tramite loro ho conosciuto moltissime persone (come attraverso questo forum), conoscendo una dimensione CAI allargata... 2 convegni e spero nella partecipazione al 3°: amici, posti, mangiare e perchè no anche un pò di sano bere (Trieste docet)...

Questo è il CAI per me, se poi riusciremo a "sfondare" in alto ben venga... che ci sia un pò di massoneria... beh se in questo momento è l'unica via per ora la accetto. Ma deve durare poco. Ma siccome "poco" è soggettiva come unità di tempo, non so come possa essere intesa da noi...

;-)
 

DR_Balfa

Biker grossissimus
Io non credo ci sia stata massoneria, semplicemente ci si è concentrati su obiettivi diversi, ora bisogna concentrarsi sul "marketing" e sulla visibilità sia all'interno del CAI sia all'esterno, io feci pubblicare un paio di articoli a TuttoMTB. Trovo molto più facile avere visibilità esterna che interna.

Dimenticavo ad esempio nel primo convegno Nazionale io ho portato una relazione in cui ho utilizzato le idee che erano venute fuori da questo forum (citando sia il forum che le persone che avevano contribuito).

Io ho un'idea di quello che deve fare il CAI per la MTB deve fargli da "sindacato" difendendolo quando si parla di chiusure di parchi ecc. così come fa per l'alpinismo e l'escursionismo.

Ciao
 

Little Eagle

Biker superis
1/11/08
443
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0
Western Alps
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@ tato ma non solo...

ci sono due livelli: l'attività sezionale e l'organizzazione sovrasezionale. A livello sezionale, se hai un presidente aperto di vedute e tanti amici collaboratori, l'attività la fai senza patemi d'animo e ti diverti pure. Chi non ha un presidente sportivo ma che si attacca alle virgole dei regolamenti non ha spazio, e se ne va da un'altra parte.

Per questo serve il lavoro sovrasezionale (regionale e nazionale): per mettere nero su bianco che esistiamo, che facciamo certe cose e che queste sono riconosciute dal CAI, anche e non solo per motivi di assicurazione. Così, essendo al pari di ogni altra attività, si rimuovono quasi tutti gli ostacoli (resteranno quelli culturali, ma lì non possiamo fare granché se non attendere che la natura faccia il suo corso...)

Come fare per raggiungere tutti i soci, per essere al corrente di quel che succede, per conoscere le "direttive" o almeno i lavori in corso? l'AC è la soluzione. Almeno lo è stata in LPV. l'AC è il contatto diretto con i soci, è colui che mette in pratica l'attività. E' colui che si interfaccia con la commissione. L'AC è stato informato e formato sul modo di fare mtb nel CAI, ha potuto conoscere lo spirito dell'attività, contribuisce a formare questo spirito apportando nuove idee.

Se il cai centrale non riconosce questa esperienza e non la estende a tutta Italia, continuamo a rimanere un'isola felice, che però prima o poi verrà fagocitata dal riordino degli organi tecnici e sparirà. Allora prima di divulgare è meglio porre solide basi. Prima di tutto perché al momento non c'è nulla di ufficiale da divulgare, secondo perché il confronto, pur utile e indispensabile, al momento lascia il tempo che trova perché dobbiamo ancora farci approvare documenti che in LPV sono assodati da anni. Infine perché al momento è in gioco la nostra stessa attività. E il "nemico" legge costantemente questo forum e si è già fatto idee negative, che non è facile correggere.
 

capataz

Biker superioris
12/5/03
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Bike
Rocky Mountain Altitude Rally
...

Io ho un'idea di quello che deve fare il CAI per la MTB deve fargli da "sindacato" difendendolo quando si parla di chiusure di parchi ecc. così come fa per l'alpinismo e l'escursionismo.

Quoto.
Non mi interessa quello che la MTB può fare per il CAI ma quello che il CAI può fare per la MTB.
Il mio primo e ultimo pensiero è sempre questo: che non ci chiudano i sentieri. Al momento solo il CAI può costituire uno strumento per tutelare i nostri interessi ma se non siamo bravi può diventare esso stesso una minaccia: i gruppi della sentieristica ci vedono con il fumo negli occhi.

L'anno prossimo vorrei fare una giornata di manutenzione sentieri coinvolgendo un pò di associazioni locali e facendo un pò di pubblicità in giro e poi documentando il tutto: è un primo passo per fare vedere che si collabora a tenere in ordine la sentieristica e che non usiamo solo i trail come parchi giochi dove altri passano giornate a sramare e spennellare.
 

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