CAI e MTB: il mio pensiero !

maxgastone

Biker spectacularis
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Quindi il "CAI non SAT" secondo te è al passo con i tempi ed aperto alle novità?
Secondo me si... è un pò come qual sul forum però: ci sono diverse teste e a volte è difficile metterle d'accordo anche su un semplice comportamento di una gomma...

Poi come tutte le associazioni prima di muoversi e deliberare ci mette un pochino... comunque il CAI alla fine o lo ami o lo odi che si parli di mtb piuttosto che di alpinismo o di arrampicata :il-saggi:
 

maxgastone

Biker spectacularis
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Il CAI, tutto il CAI, non è la SAT. Tanto per dare un'idea della situazione, la SAT ha mantenuto il nome originario novanta anni dopo la riunificazione del Trentino con l'Italia. Mi sembra indicativo della mentalità...
Sante parole... anche se facente parte dell'associazione mi stanno un pochino sui cocones, e con loro anche altri gruppi "storici" del nord ovest :rosik: che hanno fatto della loro storia (fatti di grandissimi dell'alpinismo) un fattore di casta: ma oggi valgono meno di mio figlio che ha 20 giorni...
 

muldox

Biker nirvanensus
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Secondo me si...

Tu trovi che aver ammesso di recente lo snowb fra le attività "riconosciute" significhi essere al passo con i tempi? O magari la spedizione del cinquantenario al K2 ti è sembrata al passo con i tempi? Sarebbe interessante entrare in una sezione CAI e parlare un po' del freeride per vedere quanto sono al passo con i tempi :smile:
 

maxgastone

Biker spectacularis
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Tu trovi che aver ammesso di recente lo snowb fra le attività "riconosciute" significhi essere al passo con i tempi? O magari la spedizione del cinquantenario al K2 ti è sembrata al passo con i tempi? Sarebbe interessante entrare in una sezione a CAI e parlare un po' del freeride per vedere quanto sono al passo con i tempi :smile:
Beh per deliberare la formazione di istruttori atti ad insegnare nelle scuole ti posso garantire che non ci vogliono pochi anni, se pensi che per formare un istruttore regionale ci vogliono 2 anni... però ripeto se sulla totalità delle sezioni le più lungimiranti colgono al volo la possibilità di "sfruttare" lo snow per far cassa e portare nuovi soci in sezione, non è automatico che la direzione centrale vada subito in quella direzione. Bisogna creare un gruppo di lavoro, fare relazioni presentare progetti ecc ecc... è il difetto di un'associazione come il cai ma non ti credere che nel CAF o DÖAV siano diversi..

La spedizione sul K2 ti posso garantire che ha fatto incavolare e vergognare parecchi soci, lo stesso anno c'era una spedizione su una vetta inviolata nel Kongur molto più interessante del gruppo CAAI e non l'ha considerata nessuno. Basta solo pensare quanti bei soldini sono entrati con le varie pubblicità che trovavi ovunque...

Se parli di sci-freeride nella mia sezione con è certo a due passi dalla montagna quest'anno abbiamo fatto due uscite ufficiali di FR ad Alagna e Bianco, da noi nessuno si è scandalizzato anzi hanno visto la cosa come interessante e questo programma ha attirato anche nuove leve. Le uscite non le ha tenute un socio qualsiasi ma un titolato quindi...

poi sul discorso impianti si/no per la bici qua mi fermo perchè è un discorso troppo lungo da affrontare... io ritengo che chi si oppone all'uso di impianti per la bici dovrebbe smetterla di salire al Torino o alla Gnifetti con la Funivia! A piedi con lo zaino sulle spalle senza rompere troppo le pelotas :rosik:. E qua il CAI è solo un paravento...
 

muldox

Biker nirvanensus
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Beh per deliberare la formazione di istruttori atti ad insegnare nelle scuole ti posso garantire che non ci vogliono pochi anni, se pensi che per formare un istruttore regionale ci vogliono 2 anni... però ripeto se sulla totalità delle sezioni le più lungimiranti colgono al volo la possibilità di "sfruttare" lo snow per far cassa e portare nuovi soci in sezione, non è automatico che la direzione centrale vada subito in quella direzione. Bisogna creare un gruppo di lavoro, fare relazioni presentare progetti ecc ecc... è il difetto di un'associazione come il cai ma non ti credere che nel CAF o DÖAV siano diversi..

La spedizione sul K2 ti posso garantire che ha fatto incavolare e vergognare parecchi soci, lo stesso anno c'era una spedizione su una vetta inviolata nel Kongur molto più interessante del gruppo CAAI e non l'ha considerata nessuno. Basta solo pensare quanti bei soldini sono entrati con le varie pubblicità che trovavi ovunque...

Se parli di sci-freeride nella mia sezione con è certo a due passi dalla montagna quest'anno abbiamo fatto due uscite ufficiali di FR ad Alagna e Bianco, da noi nessuno si è scandalizzato anzi hanno visto la cosa come interessante e questo programma ha attirato anche nuove leve. Le uscite non le ha tenute un socio qualsiasi ma un titolato quindi...

poi sul discorso impianti si/no per la bici qua mi fermo perchè è un discorso troppo lungo da affrontare... io ritengo che chi si oppone all'uso di impianti per la bici dovrebbe smetterla di salire al Torino o alla Gnifetti con la Funivia! A piedi con lo zaino sulle spalle senza rompere troppo le pelotas :rosik:. E qua il CAI è solo un paravento...

Insomma, riassumendo:
_per formare un istruttore ci vogliono due anni, ma come già detto lo snowb ormai ne ha trenta di anni.
_La SAT non è il CAI, le sezioni non sono la sede centrale. A me sembra che ad ogni argomentazione portata si scarichi il barile da qualche parte. E poi non ho capito perchè la sede centrale dovrebbe essere per principio in ritardo. Mi attenderei l'esatto contrario da un'associazione di questo tipo, se veramente facesse ciò che si prefigge.
_sei proprio certo che CAF e DÖAV siano nelle stesse condizioni? Io ammetto di non conoscere bene quelle realtà, ma qualche dubbio ce l'ho.
_parlavo di FR con la mtb, o magari bikepark.
 

maxgastone

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Insomma, riassumendo:
_per formare un istruttore ci vogliono due anni, ma come già detto lo snowb ormai ne ha trenta di anni.
_La SAT non è il CAI, le sezioni non sono la sede centrale. A me sembra che ad ogni argomentazione portata si scarichi il barile da qualche parte. E poi non ho capito perchè la sede centrale dovrebbe essere per principio in ritardo. Mi attenderei l'esatto contrario da un'associazione di questo tipo, se veramente facesse ciò che si prefigge.
_sei proprio certo che CAF e DÖAV siano nelle stesse condizioni? Io ammetto di non conoscere bene quelle realtà, ma qualche dubbio ce l'ho.
_parlavo di FR con la mtb, o magari bikepark.
Va beh tanto da qualsiasi parte lo si guardi sto CAI non funziona...

Il discorso bike park o FR sfugge al discorso base di quello che intende il CAI: la bici diventa il mezzo ideale per scoprire la montagna, non il mezzo per sfruttarla. Lo so che è un concetto molto idealista che stride con quello che succede in realtà... ma il succo è quello.

Sinceramente quello che dice o pensa la sede centrale a me come socio importa poco... se io come socio faccio mtb in modo serio senza fare il ca@@one in giro anche poco importa cosa pensano i saggi della sezione centrale...

Comunque io nel mio piccolo all'interno del cai sto cercando di far conoscere il movimento della mtb e la sua bontà anche in montagna organizzando gite, facendo parte del consiglio della mia sezione e partecipando anche all'attività della zona LPV come accompagnatore... magari non servirà a nulla ma ci provo. D' altronde è un pò come quando si va a votare no? il singolo non cambia a nulla ma molti singoli cambiano le cose...
 

muldox

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...Sinceramente quello che dice o pensa la sede centrale a me come socio importa poco.......

OK, ma qui si parla dell'associazione CAI, non di cosa pensa o come si comporta il socio Maxgastone. Mi avete detto che il CAI, a differenza della SAT, è al passo con i tempi ed aperto alle novità. A me non sembra, e di esempi negli ultimi post ce n'è più d'uno.

PS: Lo SCI CAI non organizza mica corsi di sci in pista? Io non trovo differenze con i bikepark.
 

kikhit

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Mi avete detto che il CAI, a differenza della SAT, è al passo con i tempi ed aperto alle novità. A me non sembra, e di esempi negli ultimi post ce n'è più d'uno.

no purtroppo credo che il cai al passo coi tempi lo sia poco, ma da esterno ex socio che però per vari motivi conosce ancora un po' quel mondo credo che la responsabilità sia prevalentemente della dirigenza dell'associazione, molto meno delle varie sezioni, ancora meno dei singoli soci.
il cai poi è una associazione, e come spesso accade nelle grandi associazioni chi tiene le fila è molto più indietro e vincolato, consapevolmente o meno, a schemi 'arcaici' e fissi, rispetto alla multiforme varietà delle varie anime che compongono l'insieme.
e a conferma di ciò c'è lo sforzo di sezioni come quella plv che per fare accettare la mtb come 'semplice' attività escursionistica hanno sudato sette camicie. figuariamoci l'uso degli impianti, quando poi tra l'altro, tra alcuni biker che si sono adoperati per questo riconoscimento ci sono dei pregiudizi in tal senso.
poi ci sarà prima o poi un ricambio generazionale e di mentalità, ma sono processi lenti in una struttura grossa come quella del cai.
 

maxgastone

Biker spectacularis
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Quello che non capisco è perchè con il CAI il bicchiere è sempre mezzo vuoto... ma gli altri fanno tutto meglio? Sempre?

Il discorso degli impianti è complicato, io ho il mio pensiero ma ritengo che trovo un pò strano avallarne l'uso per chi fa alpinismo e demonizzarlo con la mtb. Coerentemente si dovrebbe disincentivarne l'uso anche per tutte le attività interne al CAI...
 

bicincittacosenza

Biker serius
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cosenza
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Grazie al CAI oggi a Cosenza tante persone hanno conosciuto i nostri monti in sella alla MTB, e ne sono rimasti estasiati; gente che magari viveva a qualche decina di km da località che non aveva mai visto.

Ma che si intende per "apertura alle novità" ?

Si vuole forse dire che vivere la montagna migliorando la propria capacità di stupirsi e di arricchire il proprio spirito attraverso emozioni e sentimenti sempre nuovi sia forse una motivazione antiquata e non al passo con i tempi ?

I bikers del CAI sono sempre gli ultimi a montare i freni a disco, gli ultimi a rinnovare le proprie forcelle, gli ultimi a sostituire il carbonio con il titanio; perchè non ne sentono l'esigenza !!!
Le soddisfazioni stanno da tutt'altra parte !
Forse non tutti riescono a vivere il connubio bici-natura per il semplice motivo che il senso di appagamento non è immediato.

E se ci abbiamo messo del tempo a favorire l'ingresso della MTB nella nostra cultura è perchè aspettiamo che maturi lo spirito sano che si cela dietro attività che implodono subito come commerciali o ipertecnologiche di facciata.

Credo che il CAI sia la sana alternativa ai megaraduni da 5000 partecipanti, dove pedalano solo gli agonisti (una cinquantina) e gli altri si trovano imbottigliati per farsi tutto il percorso a piedi.

Ecco che prendere la funivia diventa "peccato", oltrepassare i 40 all'ora è da "folli", andare sui sentieri del trekking è da multa.

Che si viva il legittimo desiderio di andar per monti a scoprire nuovi tracciati, magari anche usando la funivia, ma semplicemente per comodità logistica, non certo per provare solo l'"ebbrezza della discesa", è il concetto che si vuole sostenere e che va sempre più affermandosi nel sodalizio del Club.

Anche se un pò in ritardo......:oops:
 

sembola

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Il CAI non è una divinità, è un'associazione di persone, con i pregi ed i difetti che hanno tutte i consessi umani. E di difetti ne ha, a partire dalla struttura rigida e burocratizzata, che deriva anche dalla natura parzialmente pubblica (cioè soggetta al diritto pubblico, in quanto destinataria di funzioni delegate dallo Stato). Come tutte le associazioni poi la fattività è molto legata alla disponibilità dei soci, che può essere alta o scarsa, con ovvie ricadute sulle attività: tanto per fare un esempio ci sono sezioni che "leccano" i sentieri ed altre che tracciano sulla carta e arrangiati.

Detto questo, non sono sicuro che "essere al passo coi tempi" sia un difetto per forza. Può esserlo quando ci si ostina a non voler riconoscere che una pratica si svolge nell'alveo dei principi dello Statuto condivisi da tutti i soci anche se è "diversa", per esempio con lo snowboard usato per lo scialpinismo. Non lo è se "stare al passo coi tempi" significa motoslitte, elibike o stradoni per portare i SUV in quota.

La questione della SAT è complessa è ne ho scritto più volte sul Forum ai tempi della famigerata "delibera Mellarini". E' indubbio che rappresenti una corrente dell'associazionismo montano arroccata in un localismo fuori dal tempo, sebbene riconosca che è un atteggiamento di reazione in larga parte provocato dagli sconvolgimenti socioeconomici del turismo di massa. Diciamo che per chi va davvero per montagna, dopo aver dovuto ingollare le devastazioni degli impianti da sci, le strade asfaltate per le malghe per i suv delle sciure ed i rifugi trasformati in alberghetti, senza parlare delle motoslitte e dell'eliski, qualche motivo per dubitare della "modernità" può avercelo.
 

sembola

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I bikers del CAI sono sempre gli ultimi a montare i freni a disco, gli ultimi a rinnovare le proprie forcelle, gli ultimi a sostituire il carbonio con il titanio; perchè non ne sentono l'esigenza !!!
Senza offesa, ma questo è ciclotalebanesimo. Concordo sul fatto che le emozioni non stanno nella tecnologia della bici ma in quello che ci si fa, ma un mezzo migliore consente di fare cose che prima non erano possibili e cose possibili molto meglio o in maggior sicurezza. Io vado anche a piedi, ho scarponi in Vibram e Gore-tex, pantaloni tecnici, giacca in Gore-tex... vacci tu in montagna con il maglione di lana e gli scarponi chiodati, o ad arrampicare con le corde in canapa...

Credo che il CAI sia la sana alternativa ai megaraduni da 5000 partecipanti, dove pedalano solo gli agonisti (una cinquantina) e gli altri si trovano imbottigliati per farsi tutto il percorso a piedi.
Non vorrei darti una delusione, ma per contare i "megaraduni" (che poi sono gare, cioè un'altra cosa) da più di 1000 persone in Italia le dita di due mani avanzano, e i partecipanti rappresentano una frazione infinitesimale dei praticanti totali. Per cui ho l'impressione che di alternative ce ne siano un bel po' in più...

Ecco che prendere la funivia diventa "peccato", oltrepassare i 40 all'ora è da "folli", andare sui sentieri del trekking è da multa.
Che si viva il legittimo desiderio di andar per monti a scoprire nuovi tracciati, magari anche usando la funivia, ma semplicemente per comodità logistica, non certo per provare solo l'"ebbrezza della discesa", è il concetto che si vuole sostenere e che va sempre più affermandosi nel sodalizio del Club.
Sarò d'accordo con questa frase quando gli alpinisti, magari anche accademici, ammetteranno che scalano anche per ambizione e voglia di primeggiare. Troppo comodo additare "l'ebbrezza della discesa" come deteriore e godersi "l'ebbrezza della vetta".
 

muldox

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...Detto questo, non sono sicuro che "essere al passo coi tempi" sia un difetto per forza. Può esserlo quando ci si ostina a non voler riconoscere che una pratica si svolge nell'alveo dei principi dello Statuto condivisi da tutti i soci anche se è "diversa", per esempio con lo snowboard usato per lo scialpinismo. Non lo è se "stare al passo coi tempi" significa motoslitte, elibike o stradoni per portare i SUV in quota....

Io non ho assolutamente parlato di elicotteri, motoslitte o SUV al rifugio-alberghetto. Sono il primo a vedere con sfavore tutto ciò che puzza, inquina e fa rumore in montagna, specie sulle Alpi Europee dove il rapporto fra estensione del territorio e numero di frequentatori è decisamente sfavorevole. Sarei però curioso di conoscere il CAI-pensiero su attività come snowboard, parapendio, rafting, mtb e tutte quelle attività "pulite" (consapevole del fatto che la cosa veramente pulita sarebbe starsene a casa propria) che però non rientrano fra quelle tradizionalmente riconosciute dal CAI.

@ bicincittacosenza: il tuo pappardellone moralizzatore, con tanto di chiosa finale sul perchè uno dovrebbe andare in montagna in bicicletta (...non certo per provare solo l'"ebbrezza della discesa"...), è in perfetto stile CAI :cagozzo:.
 

sembola

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Io non ho assolutamente parlato di elicotteri, motoslitte o SUV al rifugio-alberghetto. Sono il primo a vedere con sfavore tutto ciò che puzza, inquina e fa rumore in montagna, specie sulle Alpi Europee dove il rapporto fra estensione del territorio e numero di frequentatori è decisamente sfavorevole. Sarei però curioso di conoscere il CAI-pensiero su attività come snowboard, parapendio, rafting, mtb e tutte quelle attività "pulite" (consapevole del fatto che la cosa veramente pulita sarebbe starsene a casa propria) che però non rientrano fra quelle tradizionalmente riconosciute dal CAI.
Bici e snowboard sono riconosciute, tant'è che sono coperte dall' assicurazione.
 

bicincittacosenza

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Non ho mica detto che si deve andare in montagna in....Graziella !!!! Forse non sono stato sufficientemente chiaro.....(ti facevo più perspicace, Sembola !)


@ Muldox: il tuo pappardellone moralizzatore, con tanto di chiosa finale sul perchè uno dovrebbe andare in montagna in bicicletta (...non certo per provare solo l'"ebbrezza della discesa"...), è in perfetto stile CAI .

Guarda che ognuno è libero di andare in montagna come vuole e con che cosa vuole; purchè ci sia rispetto per l'ambiente e per gli altri frequentatori; il mio pensiero non è nè moralizzatore nè oltranzista; io ho un mio principio e lo espongo in maniera chiara: tutto qui. Che sia in stile CAI o meno non lo so, comunque, per quel che mi riguarda, non abbiamo mai sostenuto divieti o criticato i bikers agonisti....ci mancherebbe altro !!!
 

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