Il CAI, tutto il CAI, non è la SAT....
Quindi il "CAI non SAT" secondo te è al passo con i tempi ed aperto alle novità?
Il CAI, tutto il CAI, non è la SAT....
Secondo me si... è un pò come qual sul forum però: ci sono diverse teste e a volte è difficile metterle d'accordo anche su un semplice comportamento di una gomma...Quindi il "CAI non SAT" secondo te è al passo con i tempi ed aperto alle novità?
Sante parole... anche se facente parte dell'associazione mi stanno un pochino sui cocones, e con loro anche altri gruppi "storici" del nord ovest che hanno fatto della loro storia (fatti di grandissimi dell'alpinismo) un fattore di casta: ma oggi valgono meno di mio figlio che ha 20 giorni...Il CAI, tutto il CAI, non è la SAT. Tanto per dare un'idea della situazione, la SAT ha mantenuto il nome originario novanta anni dopo la riunificazione del Trentino con l'Italia. Mi sembra indicativo della mentalità...
Secondo me si...
Beh per deliberare la formazione di istruttori atti ad insegnare nelle scuole ti posso garantire che non ci vogliono pochi anni, se pensi che per formare un istruttore regionale ci vogliono 2 anni... però ripeto se sulla totalità delle sezioni le più lungimiranti colgono al volo la possibilità di "sfruttare" lo snow per far cassa e portare nuovi soci in sezione, non è automatico che la direzione centrale vada subito in quella direzione. Bisogna creare un gruppo di lavoro, fare relazioni presentare progetti ecc ecc... è il difetto di un'associazione come il cai ma non ti credere che nel CAF o DÖAV siano diversi..Tu trovi che aver ammesso di recente lo snowb fra le attività "riconosciute" significhi essere al passo con i tempi? O magari la spedizione del cinquantenario al K2 ti è sembrata al passo con i tempi? Sarebbe interessante entrare in una sezione a CAI e parlare un po' del freeride per vedere quanto sono al passo con i tempi
Beh per deliberare la formazione di istruttori atti ad insegnare nelle scuole ti posso garantire che non ci vogliono pochi anni, se pensi che per formare un istruttore regionale ci vogliono 2 anni... però ripeto se sulla totalità delle sezioni le più lungimiranti colgono al volo la possibilità di "sfruttare" lo snow per far cassa e portare nuovi soci in sezione, non è automatico che la direzione centrale vada subito in quella direzione. Bisogna creare un gruppo di lavoro, fare relazioni presentare progetti ecc ecc... è il difetto di un'associazione come il cai ma non ti credere che nel CAF o DÖAV siano diversi..
La spedizione sul K2 ti posso garantire che ha fatto incavolare e vergognare parecchi soci, lo stesso anno c'era una spedizione su una vetta inviolata nel Kongur molto più interessante del gruppo CAAI e non l'ha considerata nessuno. Basta solo pensare quanti bei soldini sono entrati con le varie pubblicità che trovavi ovunque...
Se parli di sci-freeride nella mia sezione con è certo a due passi dalla montagna quest'anno abbiamo fatto due uscite ufficiali di FR ad Alagna e Bianco, da noi nessuno si è scandalizzato anzi hanno visto la cosa come interessante e questo programma ha attirato anche nuove leve. Le uscite non le ha tenute un socio qualsiasi ma un titolato quindi...
poi sul discorso impianti si/no per la bici qua mi fermo perchè è un discorso troppo lungo da affrontare... io ritengo che chi si oppone all'uso di impianti per la bici dovrebbe smetterla di salire al Torino o alla Gnifetti con la Funivia! A piedi con lo zaino sulle spalle senza rompere troppo le pelotas . E qua il CAI è solo un paravento...
Va beh tanto da qualsiasi parte lo si guardi sto CAI non funziona...Insomma, riassumendo:
_per formare un istruttore ci vogliono due anni, ma come già detto lo snowb ormai ne ha trenta di anni.
_La SAT non è il CAI, le sezioni non sono la sede centrale. A me sembra che ad ogni argomentazione portata si scarichi il barile da qualche parte. E poi non ho capito perchè la sede centrale dovrebbe essere per principio in ritardo. Mi attenderei l'esatto contrario da un'associazione di questo tipo, se veramente facesse ciò che si prefigge.
_sei proprio certo che CAF e DÖAV siano nelle stesse condizioni? Io ammetto di non conoscere bene quelle realtà, ma qualche dubbio ce l'ho.
_parlavo di FR con la mtb, o magari bikepark.
...Sinceramente quello che dice o pensa la sede centrale a me come socio importa poco.......
Mi avete detto che il CAI, a differenza della SAT, è al passo con i tempi ed aperto alle novità. A me non sembra, e di esempi negli ultimi post ce n'è più d'uno.
Quello che non capisco è perchè con il CAI il bicchiere è sempre mezzo vuoto... ma gli altri fanno tutto meglio? Sempre?...
beh se c'è un cai che sbaglia e non sta al passo con i tempo ci saranno altri che fanno meglio e sanno dare risposte e servizi al passo con i tempi. O no?
Senza offesa, ma questo è ciclotalebanesimo. Concordo sul fatto che le emozioni non stanno nella tecnologia della bici ma in quello che ci si fa, ma un mezzo migliore consente di fare cose che prima non erano possibili e cose possibili molto meglio o in maggior sicurezza. Io vado anche a piedi, ho scarponi in Vibram e Gore-tex, pantaloni tecnici, giacca in Gore-tex... vacci tu in montagna con il maglione di lana e gli scarponi chiodati, o ad arrampicare con le corde in canapa...I bikers del CAI sono sempre gli ultimi a montare i freni a disco, gli ultimi a rinnovare le proprie forcelle, gli ultimi a sostituire il carbonio con il titanio; perchè non ne sentono l'esigenza !!!
Non vorrei darti una delusione, ma per contare i "megaraduni" (che poi sono gare, cioè un'altra cosa) da più di 1000 persone in Italia le dita di due mani avanzano, e i partecipanti rappresentano una frazione infinitesimale dei praticanti totali. Per cui ho l'impressione che di alternative ce ne siano un bel po' in più...Credo che il CAI sia la sana alternativa ai megaraduni da 5000 partecipanti, dove pedalano solo gli agonisti (una cinquantina) e gli altri si trovano imbottigliati per farsi tutto il percorso a piedi.
Sarò d'accordo con questa frase quando gli alpinisti, magari anche accademici, ammetteranno che scalano anche per ambizione e voglia di primeggiare. Troppo comodo additare "l'ebbrezza della discesa" come deteriore e godersi "l'ebbrezza della vetta".Ecco che prendere la funivia diventa "peccato", oltrepassare i 40 all'ora è da "folli", andare sui sentieri del trekking è da multa.
Che si viva il legittimo desiderio di andar per monti a scoprire nuovi tracciati, magari anche usando la funivia, ma semplicemente per comodità logistica, non certo per provare solo l'"ebbrezza della discesa", è il concetto che si vuole sostenere e che va sempre più affermandosi nel sodalizio del Club.
...Detto questo, non sono sicuro che "essere al passo coi tempi" sia un difetto per forza. Può esserlo quando ci si ostina a non voler riconoscere che una pratica si svolge nell'alveo dei principi dello Statuto condivisi da tutti i soci anche se è "diversa", per esempio con lo snowboard usato per lo scialpinismo. Non lo è se "stare al passo coi tempi" significa motoslitte, elibike o stradoni per portare i SUV in quota....
Bici e snowboard sono riconosciute, tant'è che sono coperte dall' assicurazione.Io non ho assolutamente parlato di elicotteri, motoslitte o SUV al rifugio-alberghetto. Sono il primo a vedere con sfavore tutto ciò che puzza, inquina e fa rumore in montagna, specie sulle Alpi Europee dove il rapporto fra estensione del territorio e numero di frequentatori è decisamente sfavorevole. Sarei però curioso di conoscere il CAI-pensiero su attività come snowboard, parapendio, rafting, mtb e tutte quelle attività "pulite" (consapevole del fatto che la cosa veramente pulita sarebbe starsene a casa propria) che però non rientrano fra quelle tradizionalmente riconosciute dal CAI.
Senza offesa, ma questo è ciclotalebanesimo. Concordo sul fatto che le emozioni non stanno nella tecnologia della bici ma in quello che ci si fa, ma un mezzo migliore consente di fare cose che prima non erano possibili e cose possibili molto meglio o in maggior sicurezza. Io vado anche a piedi, ho scarponi in Vibram e Gore-tex, pantaloni tecnici, giacca in Gore-tex... vacci tu in montagna con il maglione di lana e gli scarponi chiodati, o ad arrampicare con le corde in canapa...
Non ho mica detto che si deve andare in montagna in....Graziella !!!! Forse non sono stato sufficientemente chiaro.....(ti facevo più perspicace, Sembola !)
@ Muldox: il tuo pappardellone moralizzatore, con tanto di chiosa finale sul perchè uno dovrebbe andare in montagna in bicicletta (...non certo per provare solo l'"ebbrezza della discesa"...), è in perfetto stile CAI .
Guarda che ognuno è libero di andare in montagna come vuole e con che cosa vuole; purchè ci sia rispetto per l'ambiente e per gli altri frequentatori; il mio pensiero non è nè moralizzatore nè oltranzista; io ho un mio principio e lo espongo in maniera chiara: tutto qui. Che sia in stile CAI o meno non lo so, comunque, per quel che mi riguarda, non abbiamo mai sostenuto divieti o criticato i bikers agonisti....ci mancherebbe altro !!!