Cacciatori lungo il percorso

sembola

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Sembola, il succo del discorso è però, considerato che i pallini ed i pallettoni non guardano se il fondo sia privato o meno e non si fermano da soli sul limitare del fondo, che anche solo il semplice transito su carrareccia o sentiero aperto e legalmente consentito al transito di pedoni, bici, cavalli, bighe, monopattini, ecc, che attraversi tali fondi, può risultare pericoloso.
In queste situazioni la caccia è vietata nelle immediate vicinanze, mi pare 50 metri ma non vorrei dire inesattezze.

Senza considerare che per i cercatori di funghi (es. normativa regionale piemontese) è consentito l'accesso a fondi rpivati dove il proprietario non abbia manifestato esplicito divieto (cartelli, avvisi verbali, ecc.) di raccolta e accesso.
Ovviamente ci sono anche queste particolarità, ma il concetto di fondo non cambia: non esiste un generico diritto di accesso alla natura nell' ordinamento italiano.
 

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In queste situazioni la caccia è vietata nelle immediate vicinanze, mi pare 50 metri ma non vorrei dire inesattezze.


Ovviamente ci sono anche queste particolarità, ma il concetto di fondo non cambia: non esiste un generico diritto di accesso alla natura nell' ordinamento italiano.

premesso che in linea di principio e teorica siamo d'accordo....in pratica invece....


quant'è la gettata di una doppietta caricata a pallettoni? senza considerare che non si può dare per scontato il rispetto delle distanze...come anche la percezione da parte del cacciatore della presenza di persone (vuoi per il bosco fitto, vuoi per rumore di corsi d'acqua, ecc.).

nessuno ha mai sostenuto l'esistenza di un generico diritto d'accesso alla natura...mi pare...ma il succo della questione, che non può essere riassunto in legalismi (per quanto corretti), è quello di un rischio oggettivo.
E il fatto che non ci sia un generico diritto di accesso alla natura non vuol dire che di fatto non ci siano fruitori che alla natura accedano liberamente.
E i fatti, al pari delle leggi, vanno presi in considerazione...quindi...o si vigila affinché nessuno acceda abusivamente a fondi e terreni, tutti (irrealizzabile), oppure ci si comporta, nella prassi, come se ci possa essere gente in giro per i boschi, prestando attenzione e non sparando a qualunque cosa si muova in mezzo alle foglie.
E la rsponsabilità del cacciatore che spara ad un pedone, biker, ecc. in un bosco in cui questi soggetti non ci possono stare, non esula questo dalle proprie responsabilità civili e penali.

la questione, per intenderci, non è così semplice da poterla liquidare con un "lì non si può andare noi, loro sì". I fatti complicano un po' il quadro...
 
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Tutti gli altri frequentatori non hanno alcun diritto mai sui terreni privati, neppure a caccia chiusa...:spetteguless:



Potresti però creare il fondo chiuso... :spetteguless:



Fino a prova contraria le leggi sono emanate da organi democraticamente eletti: nel caso della caccia, c'è perfino stato un referendum cui la maggioranza degli italiani ha democraticamente deciso che la situazione gli andava benissimo così (o meglio, che non gliene fregava nulla). La democrazia non c'entra nulla, quasi tutte le leggi incidono su una parte relativamente piccola di cittadini, e nessuno per questo ne mette in dubbio la legittimità morale o democratica.

Tutto questo per dire che dobbiamo conoscere i nostri diritti per poterli esercitare, ma anche essere consapevoli dei diritti che NON abbiamo.

Hai perfettamente ragione, hai esposto chiaramente dal punto di vista legislativo..
io però non mettevo in dubbio le leggi emanate dagli organi democraticamente eletti, ci mancherebbe.. volevo solo dire, (a mio parere), che una legge democratica dovrebbe (oltre ad altro) tenere in considerazione anche del numero dei destinatari delle norme in essa contenute, dalle mie parti, infatti, i proprietari dei terreni (un numero veramente spropositato rispetto a quello dei cacciatori) la pensano tutti così.. poi certo, finché la legge è questa bisogna rispettarla, ma da qua a condividerne il merito… mhhh :omertà:
 

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premesso che in linea di principio e teorica siamo d'accordo....in pratica invece....
Che la teoria e la pratica siano due cose differenti tra loro è una cosa che sostengo da sempre anch'io ;-)


... ci si comporta, nella prassi, come se ci possa essere gente in giro per i boschi, prestando attenzione e non sparando a qualunque cosa si muova in mezzo alle foglie.
E la responsabilità del cacciatore che spara ad un pedone, biker, ecc. in un bosco in cui questi soggetti non ci possono stare, non esula questo dalle proprie responsabilità civili e penali.
E ci mancherebbe altro! Il fatto di essere dove non si può non autorizza certo il cacciatore a spararti impunemente...chiunque, nel corso di qualunque attività, deve prestare la cautela richiesta dalle circostanze: vale per noi quando scendiamo sui sentieri come per i cacciatori. Anzi, i cacciatori sono tenuti ad una prudenza maggiore, visto che l'attività è intrinsecamente pericolosa e quindi il livello di cautela ragionevolmente richiesto è più alto.
Però la problematica della legittimità dell' accesso non è marginale, perchè ne derivano tutta una serie di conseguenze abbastanza importanti, sia a livello pratico che legale. A livello pratico, perchè se ti dicono "io sì, tu no" non hai argomenti per ribattere in alcun modo, a livello legale perchè se capita qualcosa (non legato alla caccia, sia chiaro) si rischia di avere il danno e la beffa.


la questione, per intenderci, non è così semplice da poterla liquidare con un "lì non si può andare noi, loro sì". I fatti complicano un po' il quadro...
Lo ripeto perchè sia chiaro, stiamo parlando di fondi privati e di viabilità non di uso pubblico. In queste circostanze la cosa purtoppo sta in questi termini, semplici o semplicistici che siano.
 

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Hai perfettamente ragione, hai esposto chiaramente dal punto di vista legislativo..
io però non mettevo in dubbio le leggi emanate dagli organi democraticamente eletti, ci mancherebbe.. volevo solo dire, (a mio parere), che una legge democratica dovrebbe (oltre ad altro) tenere in considerazione anche del numero dei destinatari delle norme in essa contenute, dalle mie parti, infatti, i proprietari dei terreni (un numero veramente spropositato rispetto a quello dei cacciatori) la pensano tutti così.. poi certo, finché la legge è questa bisogna rispettarla, ma da qua a condividerne il merito… mhhh :omertà:

Io ho un dubbio su certi numeri, nel senso che non sarei così sicuro che i cacciatori siano una minoranza tra coloro che frequentano la natura. Salvo la caccia ed il perido dei funghi, io non incontro quasi mai nessuno. E questo a mio parere spiega anche il motivo del fallimento del referendum, a tantissimi di quello che accade nella natura non interessa assolutamente nulla perchè non ci va.
Fermo restando che non è solo una questione di numeri, non è che una legge che facilita una minoranza è sbagliata o ingiusta per principio, così come non è per forza corretta una che fa gli interessi di una maggioranza. Ma qui andiamo OT, mi sa ;-)
 

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Io ho un dubbio su certi numeri, nel senso che non sarei così sicuro che i cacciatori siano una minoranza tra coloro che frequentano la natura.

si, in effetti tra coloro che frequentano la natura non sono proprio una minoranza i cacciatori, anzi… però se si considerano anche i proprietari dei terreni interessati, la proporzione cambia certamente..

Salvo la caccia ed il perido dei funghi, io non incontro quasi mai nessuno. E questo a mio parere spiega anche il motivo del fallimento del referendum, a tantissimi di quello che accade nella natura non interessa assolutamente nulla perchè non ci va.

Quoto! questa purtroppo è un’ infelice realtà, possiamo solo augurarci che la gente si sensibilizzi sempre più nei confronti della natura.. ;-)
 

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Quoto! questa purtroppo è un’ infelice realtà, possiamo solo augurarci che la gente si sensibilizzi sempre più nei confronti della natura.. ;-)
Bisogna iniziare assolutamente dai bambini. Anche se a dire il vero, poi non vorrei che ci trovassimo sul rovescio della medaglia, cioè con il problema di troppa selvaggina che crea dei danni agli agricoltori: se i risarcimenti fossero stanziati in modo corretto non ci sarebbero problemi, ma così haimè...
 

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Bisogna iniziare assolutamente dai bambini.

Quoto!

Anche se a dire il vero, poi non vorrei che ci trovassimo sul rovescio della medaglia, cioè con il problema di troppa selvaggina che crea dei danni agli agricoltori: se i risarcimenti fossero stanziati in modo corretto non ci sarebbero problemi, ma così haimè...


Si certo, è innegabile che la caccia ha una funzione sociale quando si parla di controllo della selvaggina, in particolar modo nei confronti dell'agricoltura. Però, sarebbe meglio, oltre ai risarcimenti stanziati nei tempi corretti, se fosse data ai proprietari contrari alla caccia, la facoltà di scegliere di autorizzarne o meno l'esercizio sul proprio terreno, (che sia recintato o meno)..
 

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Però, sarebbe meglio, oltre ai risarcimenti stanziati nei tempi corretti, se fosse data ai proprietari contrari alla caccia, la facoltà di scegliere di autorizzarne o meno l'esercizio sul proprio terreno, (che sia recintato o meno)..
Credo che al 90% gli agricoltori scieglierebbero la caccia: i danni che vengono arrecati agli agricoltori da parte della selvaggina vengono quantificati nemmeno al 50% del danno. Inoltre recintando il problema non lo si risolve.... lo si sposta. Altra cosa ancora, recintando avremmo grossi problemi a fare tante carrareccie e sentieri, in quanto spesso i trail che abitualmente facciamo HANNO UNA PROPRIETA'.
 

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Credo che al 90% gli agricoltori scieglierebbero la caccia: i danni che vengono arrecati agli agricoltori da parte della selvaggina vengono quantificati nemmeno al 50% del danno. Inoltre recintando il problema non lo si risolve.... lo si sposta. Altra cosa ancora, recintando avremmo grossi problemi a fare tante carrareccie e sentieri, in quanto spesso i trail che abitualmente facciamo HANNO UNA PROPRIETA'.

Giustissimo, infatti io volevo dire che ai proprietari (che non sono agricoltori e sono contrari alla caccia), sarebbe giusto dargli la possibilità sul proprio terreno di autorizzare o meno la caccia in modo tale che non deve essere per forza recintato per evitare l'ingresso dei cacciatori, basterebbe un cartello.. con la conseguenza che ci sarebero anche meno recinzioni lungo i trail privati..
 
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verissimo, sono una vera e propria lobby:nunsacci:
Lobby o no, la misura di legge esiste da decenni ed è stata confermata da un referendum. La democrazia funziona così, ad un certo punto ci si conta, evidentemente chi con la caccia ha a che fare non è la minoranza esigua che qualcuno dipinge, specie nelle zone a vocazione agricola.

Giustissimo, infatti io volevo dire che ai proprietari (che non sono agricoltori e sono contrari alla caccia), sarebbe giusto dargli la possibilità sul proprio terreno di autorizzare o meno la caccia in modo tale che non deve essere per forza recintato per evitare l'ingresso dei cacciatori, basterebbe un cartello.. con la conseguenza che ci sarebero anche meno recinzioni lungo i trail privati..
Per l'ennesima volta, questa possibilità è stata sottoposta agli italiani che se ne sono disinteressati (vedi alla voce: democrazia e sue regole). E ripeto, noi biker (e tutti gli altri) saremmo rimasti comunque esclusi dalla possibilità di entrare nei fondi privati (e i "trail" sarebbero tutti chiusi dalla vegetazione, visto che nessuno li pulirebbe).


In ogni caso ripeto che questa ed altre discussioni servono solo per discutere di come possiamo/dobbiamo rapportarci con l'attività venatoria che, lo ricordo a tutti, è un'attività autorizzata e regolamentata dalla legge. Altri argomenti come la legittimità morale della caccia o la lotta per la sua abolizione per quanto interessanti non hanno nessuna attinenza con il nostro forum. Vi pego di non dirottare il topic in questa direzione o dovremo intervenire :prost:
 

SHARDBIKER

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Per l'ennesima volta, questa possibilità è stata sottoposta agli italiani che se ne sono disinteressati (vedi alla voce: democrazia e sue regole). E ripeto, noi biker (e tutti gli altri) saremmo rimasti comunque esclusi dalla possibilità di entrare nei fondi privati (e i "trail" sarebbero tutti chiusi dalla vegetazione, visto che nessuno li pulirebbe).

..infatti io stavo usando il condizionale...

In ogni caso ripeto che questa ed altre discussioni servono solo per discutere di come possiamo/dobbiamo rapportarci con l'attività venatoria che, lo ricordo a tutti, è un'attività autorizzata e regolamentata dalla legge. Altri argomenti come la legittimità morale della caccia o la lotta per la sua abolizione per quanto interessanti non hanno nessuna attinenza con il nostro forum. Vi pego di non dirottare il topic in questa direzione o dovremo intervenire :prost:
Certo, scusa per l'OT :prost:
 

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[url]http://www.tuttoggi.info/articolo-27192.php[/URL]

Sabato scorso un altro morto e sono due qui in Umbria, in due settimane; non contiamo quelli in giro per il resto d'Italia, tipo la settimana scorsa, che tra l'altro non apparteneva alla loro categoria, ma era un cercatore di funghi. Mi sento particolarmente investito dalla questione perchè molto (troppo) spesso incappo nelle battute di caccia al cinghiale durante i miei giri in mountain bike (recentemente 4 volte sulle ultime 5); poi magari è pure avventatezza mia, se anziché tornarmene indietro, proseguo per l'itinerario prefissato che va ad attraversare la zona interessata dalla battuta...
Ora, a prescindere dal fatto che i pirla stanno in tutte le categorie, comportarsi da pirla (inteso come comportarsi con leggerezza e superficialità) è poco tollerato da parte di certa gente, se da questo dipende la vita di altri. In certi frangenti, in generale, sia il chirurgo che ha il bisturi in mano, così come il cacciatore che partecipa ad una battuta ed imbraccia un fucile, non può distrarsi, agire con leggerezza, visto il potenziale pericolo che costituisce, ma deve fare uno sforzo alla massima concentrazione in quei momenti; sennò cambiasse mestiere/hobby. Quindi non è tollerabile che come giustificazione il cacciatore che ha sparato possa poi difendersi dicendo: "Pensavo fosse un cinghiale...".
Scriverei allora con una "letterina" destinata al cacciatore di cinghiali (ma intesa a tutti), solo che non saprei dove mandarla; magari un forum sulla caccia...:
"Caro cacciatore,
tu non devi pensare/immaginare. Non puoi sparare a tutto ciò che si muove o che fa rumore. Tu dovresti sparare solo e ripeto SOLO quando sei sicuro che ciò a cui stai sparando è effettivamente un cinghiale e hai la sicurezza che sulla tua linea di tiro non ci possa essere nessuno, perchè devi avere la consapevolezza che puoi anche sbagliare la mira".

Tutto qui; semplice no? Ma per quanto pieno di ovvietà questo messaggio, i fatti dicono che non lo sia così tanto... :nunsacci:
 
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rob.cri

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oggi è il mio primo giorno di convalescenza dopo aver preso ieri sere una bella fucilata nella coscia e gluteo dall imbecille di turno, non ero in bici stavo solo pulendo un sentiero, il rumore dei rami rotti e delle foglie pestate a fatto si che questo imbecille sparasse dentro un macchione, ma dentro il macchione c'ero io, ora mi ritrovo con 50 pallini fra coscia e gluteo, finisco qui sennò qualcuno mi ricolora di rosso il post.
 
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Pape

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Cavolo! Rimango profondamente "colpito", amareggiato, e deluso dell'accaduto. :ueh:

Peraltro, con questo evento che ti è occorso Rob. Cri, mi hai riportato alla mente le parole che dicevo giusto 8 gg fa, in questo altro thread http://www.mtb-forum.it/community/forum/showthread.php?p=4352487#post4352487, ovvero:

[...] Invece, riguardo la seconda parte del racconto, che sensazione hai provato nel rischiare di poter andare "di là" in un millisecondo? L'hai realizzato? (sempre che tu non abbia colorito il racconto).
Questa stagione venatoria sta portando più incidenti di sempre, e come leggi anche te nel thread "Cacciatori lungo il percorso" e link annessi, la maggior parte degli incidenti sono occorsi proprio perchè al cacciatore "pareva che fosse sbucata la preda", "ha visto smuovere e ha sparato", etc..
 

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