A livello generico concordo abbastanza con la tua analisi.
Se però passiamo dalla caccia (ma anche dalla pesca, che conosco bene) in generale al problema dei cinghiali, diventa difficile parlare di "predazione" vista la situazione. Quando una squadra abbatte 400 capi in tre mesi, o meglio in due mesi e mezzo perchè dopo Capodanno tanti cacciatori non ne possono più e non sanno più che fare con la carne, e l'anno dopo ci sono più cinghiali dell' anno prima, è difficile pensare ad interventi realistici diversi da quelli venatori.
Le cose non stanno esattamente così, o meglio, stanno così, ma la colpa è da attribuire ai cacciatori. Vi siete mai chiesti perchè i cinghiali fino a una 40ina di anni fa non pesavano più di 90kg (e già erano dei bestioni enormi) e ora superano abbondantemente i 100? I cinghiali non sono più quelli di una volta (esatto... come le stagioni
) per due motivi:
1) sono incrociati con quelli provenienti dall'est europeo che sono più grandi e fanno più cuccioli (e indovinate chi haincoraggiato l'incrocio importando i capi?)
2) i cacciatori durante tutto l'anno li sfamano mettendoli all'ingrasso in modo tale da tenerli in una certa zona, nella quale poi li cacciano ed in modo tale da fargli fare più cuccioli possibili.
In questo modo questi animali proliferano molto più di quanto avverrebbe in condizioni normali, quindi fanno danno alle coltivazioni, e di conseguenza il cacciatore è legittimato ad ucciderli, un circolo vizioso in pratica
E' un po' lo stesso discorso delle volpi che vengono uccise e buttate nei cassonetti (dopo averle scuiate) non perchè siano buone da mangiare, ma perchè mangiano le lepri che il cacciatore vuole cacciare.
Comunque sia nelle zone in cui la caccia al cinghiale è un must (come la mia) tutti gli inverni succedono incidenti più o meno gravi e più o meno eclatanti con cani o persone, e c'è veramente da stare MOLTO attenti quando ci si imbatte nelle aree di caccia, che spesso tra l'altro non si trovano dove la legge lo consente...