L'argomento è complesso cercherò di esprimere il mio parere.
Premettendo che non sono cacciatore non sono però a priori contro la caccia, che c'è sempre stata come necessità alla sopravvivenza umana e non come sport raccogli soldi per la finanziaria, prima ancora che aprissero gli ipermercati dove trovi tutto il necessario all'alimentazione.
A meno che una persona non sia vegetariana per principio, le bistecche che si trovano nei frigoriferi, mi sembra che vengano da maiali o vitelli uccisi a pistolettate, e sicuramente finchè sono in vita non sono trattati come il micino che si tiene sul divano in salotto.
Le cartucce, purtroppo ci sono a terra, se le vedo le raccolgo, sia che vada a piedi o in bici. Come ci sono dopo una Granfondo bustine di
integratori, camere d'aria forate , fettucce…ecc.ecc.
In Toscana le aree adibite alla caccia al cinghiale sono segnalate da appositi cartelli, passando veloci in bici magari non si vedono, ma ci sono. Idem per gli appostamenti fissi.
Ho avuto una discussione solo una volta con un cacciatore, ma ci siamo chiariti.
Non credo che se nuotassi in mare dove sta pescando tranquillamente uno con la canna, mi dica bravo.
Sapendo che in un certo periodo dell'anno un determinato territorio è adibito alle battute al cinghiale evito inutili pericoli passandoci, e non rompo le scatole.
Il cacciatore di campagna col Piaggio Ape, e non quello cittadino che si fa 1000km col fuoristrada ultimo grido per passare un fine-settimana diverso, è attaccato al proprio territorio. Sicuramente non prende più di quello che gli serve; lo trovi impegnato a spengere un incendio, perché sa benissimo che una volta distrutto quel bosco, lì la vita non ci sarà per un bel po’.
Ho ripulito molti viottoli ormai chiusi dalla vegetazione per passarci divertendomi con la bici, e sono stato ringraziato dai cacciatori, come loro me ne hanno indicati di nuovi che non conoscevo. Non è questione di categorie, ma di educazione e arroganza, credendo di avere sempre e solo ragione della propria idea.
Area chiuse alle bici dalle mie parti non ci sono per fortuna, vado dove voglio e lascio un minimo segnale del mio passaggio; ma credo che sia più una questione di numero di utenti. Se ci fosse il brulichio di bici come sul Garda, beh, forse qualcosa cambierebbe, e qualche amministrazione prenderebbe la palla al balzo per far cassa, come per la raccolta funghi, asparagi…….
Il problema è che in Italia o si distrugge o si preserva a tal punto che non se ne può godere. Magari facendo i divieti a "rotazione" nel tempo, sarebbe tutto un po’ più omogeneo e fruibile.