Bici più costosa = bici migliore?

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zeromeno

Biker paradisiacus
31/5/04
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Vicino a Padova
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ho avuto una giant anche io, e dopo aver visto le foto dei carrelli pieni di telai di un giorno di lavoro, vi dico che sono contento di aver speso molto di più per un ellsworth,telai senza anima che funzionano solo bene e nulla più

io sono contento di aver speso il giusto per una bike che (secondo me) funziona bene,è fatta bene...e mi piace:cucù:
 

ciciu

Biker superioris
...tipo che ne so, una front da 29" ss in acciaio inox a congiunzioni corredata di reggisella e forcella rigida custom e verniciatura a scelta*...

Qui pero' si parlava dell'equazione più soldi=bici migliore.


non vedevi l'ora che saltasse fuori l'argomento per tirare fuori quella foto eh ? :-)

Stavo giusto pensando infatti di aggiungere al mio 'inutile' discorso anche questa questione , avendo però paura di passare per venale (visto che molti sono già passati per bolscevichi mettendosi a scrivere di corporazione e sfruttamento)
In effetti dico , se siamo d'accordo che il lavoro della casa madre rispecchia la differenza tra i costi fino al suo magazzino , ed il prezzo fatto al sivende , allora mi domando : valgono così tanto la progettazione , il trasporto , le spese assicurative e la gestione ? tutto il pacchetto insomma che sta dietro alla mera manifattura della bicicletta ?
Insomma , l'idea che mi sono fatto dalle letture di Gennaio del forum , è che il rapporto è di 3 o 4 a 1 , tra prezzo finale e costo .

Mi sbaglio ?

Secondo me l'equazione è sfalsata .

Ripeto qui ciò che ho scritto dall'altra parte : la prossima bici (mi auguro) la valuterò con occhio differente , pensando anche ai tre marchi citati dal Diretur , dopo aver letto le discussioni in merito al china tour
 
V

Vitoshi san

Ospite
ottomilainsù;5324609 ha scritto:
Non dico che non sia condivisibile, ma non rappresenta tutta la realtà.
Non credo che chi progetta e realizza una qualsiasi cosa non ci metta passione nel lavoro.
Che ne realizzi uno o una serie infinita.
Io la avevo e la ho tuttora, se un lavoro mi stufa non resto lì tanto per tirare avanti (perlomeno fino ad ora è andata così), ma alla fine tutti devono fare i conti con la realtà.
Quando vedo in giro una guarnitura tra quelle che ho progettato o che è uscita dall'azienda in cui ho lavorato provo tuttora qualcosa, poco importa che l'azienda ne abbia prodotte centinaia di migliaia di pezzi ogni anno.
Quindi non si può dire con certezza che il telaio o il componente artigianale ha un'anima mentre quello industriale no, dietro a quel pezzo c'è chi lo ha progettato, ne ha realizzato il prototipo, chi lo ha collaudato e ha detto la sua, chi lo ha costruito e ne va fiero anche se il suo ruolo è solo quello di applicare lo stampino con il marchio.

E in mezzo a questa gente c'è chi se ne frega, sia lui una pedina della grande fabbrica quanto piuttosto chi ha saldato il telaio in serie limitata.
Sempre saldare è, sempre la pagnotta si porta a casa alla fine della giornata, poco importa se si è realizzato un telaio di una bici in serie limitata o si è saldato il coperchio di un compressore per frigorifero.
Alla fine l'azienda deve vendere e guadagnare altrimenti non dura, fa la fine dell'Ofmega dove nonostante la passione che mettevamo nel fare il nostro lavoro le cose sono andate male per tutta una serie di cause, esterne ma pure interne.
Al marketing spetta poi il compito di vendere bene un prodotto, compreso di far presa con slogan e discorsi che devono stimolare l'immaginazione del potenziale cliente.

Alla fin fine, comunque, a me interessa che la bici funzioni e mi stia bene.
Poco importa se è artigianale o industriale.
Ne ho provate svariate, ho trovato ottimi prodotti artigianali e industriali, usandoli si sentiva che "andavano meglio", accanto a delle sonore delusioni dell'uno e dell'altro campo pur decantate da slogan sulla presunta "anima".
Se funziona, poco importa da chi e con che spirito sia fatta, sarà una buona bici.
Sennò resta un cancello.





sono d'accordo l'anima non centra con i telai (occhio!!!) fondamentale è il rapporto qualità prezzo, dove con qualità intendo anche l'efficacia in relazione alla ragione di utilizzo, poi ognuno in base alle sue possibilità economiche e alla sua cultura fa le sue scelte.
 

giorgibe

Biker infernalis
22/8/05
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anche se ancora qui qualcuno ha delle difficoltà a farlo entrare nella testa:medita:

guarda che non è che ci sono difficoltà a farlo entrare nella testa, la maggior parte dei ciclisti esperti sa benissimo quali sono le diversità tra telai artigianali ed industriali, e non a caso dico io tanti ora si orientano sull' industriale ( come me ). perchè ? qualità media molto alta per esempio, meno rischi di trovare il classico telaio del venerdì pomeriggio, quello con la birra per la testa, magari seguito a quello dal giovedi sera, quello della moglie con il mal di testa..
a me per esempio piace la grappa, ma deliberatamente mai mi sognerei di bere quella del contadino distillata usando gli acini scelti dal filare quello là speciale al sole.....prova a capire cosa voglio dire ..
 

giorgibe

Biker infernalis
22/8/05
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basta non siano wong:smile::smile::smile::smile:

ma che cosa hanno poi i cinesi che non va bene ? sono degli sgobboni, parlano poco, lavorano tanto e ultimamente pure bene, come noi dopo la guerra praticamente.
io ora pedalo sul muletto, telaio alu cinese di più dieci anni fa, costato l' equivalente di 150 euro, 1200 grammi, già trattato termicamente, cambiati 4 movimenti centrali senza mai rifilettare la scatola neanche da nuova, leggero e rigido, cosa vuoi di più ?
perchè ora pedalo sul muletto ? perchè prima di un furto notturno avevo un bel carbo di quelli artigianali made in italy, comperato a seguito della chiusura azienda, non è che andava male però la geometria era più azzeccata sul china,guarda un pò che sorpresa, e la prima cosa quando l'ho montato è stata dover passare la scatola al maschio, sennò nisba.
 

giorgibe

Biker infernalis
22/8/05
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... ne ho giusto una bottiglia distillata ieri sera ............................. :-P :-P :-P ... io ti ho capito !!! ... e ti stimo ... :celopiùg:

ah ah, allora siamo in due, hazzard rulez, l'ho fatta tempo fa, via la testa via la coda, controllato il grado, fatta assaggiare alla nonna 91enne per vedere gli effetti, tanto ormai lei è orba di suo.....un vero serial killer, shining a noi ci fa un cavolo....... esperimento poi non più ripetuto............
 

rdifra

Biker tremendus
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Aosta
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Io sono contento di aver speso il giusto (:smile:non a sentire la moglie :rosik:)...

Non avrei la sensibilità per distinguere una bici 'artigianale' da una dozzinale made in china assemblata somewhere in europe/italy/usa.

La passione e l'anima ce la metto io. Senza la bici rimane ferma coperta in garage, quale che sia il marchio secondo me... Il prestigio di un marchio (ma de che?) non mi interessa.

Che poi alcuni marchi possano affascinare qualcuno per storia e vissuto non si discute, ma sono cose che non fanno per me.
 

sembola

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una nera e l'altra pure
poro brodo, io le prendo tutte usate, non posso permettermelo di spendere per averlo nuovo, ma preferisco cosi che prenderlo nuovo fatto da wong

Mah, io quando sento parole come "passione" o "anima" collegate a prodotti commerciali sentro uno strano aroma di vaselina.
 

BobsHaero

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Mandell del Lare
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Mah, io quando sento parole come "passione" o "anima" collegate a prodotti commerciali sentro uno strano aroma di vaselina.

Beh non è sempre e per tutto così, certe cose sono davvero dettate dalla passione. Pensiamo alle svariate case automobilistiche di nicchia che proliferavano in giro per l'europa (in UK in particolare). dietro un progetto così, cioè dal nulla metter su qualcosa contro le mille fabbriche piu competitive, ci deve essere la passione che giustifica l'ambizione. e la passione ha i suoi lati positivi. nelle bici, ad esempio, si vede la passione quando chi ti consegna la bici nuova la regola alla perfezione in ogni dettaglio. politiche aziendali che dietro hanno come partenza quella passione, e come risultato un appagamento maggiore dell'utente finale. In questo io premio l'artigiano, come filosofia costruttiva.
Tornando al titolo del topic, però, l'artigiano a un prezzo maggiorato fa la bici su misura. una grande casa di produzione in serie invece fa tutto uguale e tutto in asia. ed è li che non giustifico piu la differenza di prezzo tra Force, Yeti, Specy e le varie aziende come YT, Radon, Canyon o Rose. o Cube, ancor piu emblematica, perchè pur non vendendo online(e la sola vendita online non giustifica comunque i divari di prezzo), ha prezzi molto molto piu bassi delle altre. O decathlon, per le entry level. che è assurdamente piu conveniente delle varie bianchi, ktm o vattelapesca quali altre nella fascia entry level.
e su una full già capisco di piu: il carro ha dei cinematismi che van studiati, e o te ne crei uno o paghi il brevetto, ma in ogni caso è un investimento. nelle front, diavolo..
ecco alllora che rispondo al topic: piu costosa è piu efficiente? si. se non ti fai abbindolare dal costo del nome della marca perchè avere la bici della specy o della orbea o di chi per lui fa figo. (cannondale merita discorso a parte, il concetto lefty ha un costo in se ed è stata una sfida in quanto strana, poi può piacere o meno, ma vedo già piu giustificata una differenza: a livello di costo, il tecnicismo vale. e dovrebbe valere piu del nome.)
se parliamo di artigiani allora la passione c'entra: l'aver iniziato un progetto ambizioso, l'essersi messi in gioco, quello è sintomo di vera passione, quantomeno della prima generaizone di artigiani, chi ha ereditato va a culo se ha ereditato per passione e continua per passione o perchè ha visto che il papy s'è comprato il mercedes. la passione in questo conta, perchè la cura maniacale del dettaglio o le soluzioni per chi pedala da chi ha la passione del pedalare le si sente, o almeno, le si posson sentire(io non ne avrei la capacità ma è un limite mio. per me una motogp va fin troppo con qualsiasi setting, stoner o vale sentono che quella vite va girata di altri 3 gradi per avere piu risposta nella tal cunetta all'uscita della tal curva), o quantomeno son degne d'esser riconosciute. Molto spesso si dice che in molte macchine c'è un anima, che la si sente. lo dicon quelli che ne han la passione e le capacità di discernere. se io non la sento non dico che non c'è, ma è per me nei limiti del mio possibile sprone a cercarla. Jeremy clarkson dice sempre che "Se potessi paragonare l'industria automobilistica al corpo umano, toyota sarebbe il cervello, aston martin la faccia, cadillac lo stomaco...ma l'Alfa Romeo sarebbe il Cuore e l'Anima". io ho avuto delle alfa. ma non ho mai visto ne cuore ne anima..ho visto una macchina. è anche vero che se fossi un "petrolhead" del suo calibro..non sarei qui, e forse capirei questa frase.=)

il vero problema, il vero assurdo è per me nella produzione in fabbrica, nel confronto dei listini tra le varie case. quando una bici intera montata di alta gamma costa quanto un telaio solo perchè hanno nomi diversi, qualche dubbio sul dove vadano i tuoi soldi te lo fai, visto che entrambi i telai cengon montati da asiatici con gli stessi occhi, in una fabbrica del tutto simile, con regole e macchinari simili, e dietro c'è uno studio sovrapponibile a livello tecnico. un artigiano invece produce pochi telai, su richiesta, su specifiche, con dietro uno studio per ognuno: se camio il seat tube di un grado devo cambiar poi tutto il resto, far tagliare i tubi diversamente, ristudiare i giunti e gli sforzi, eccetera. a livello teorico. insomma, non commettiamo l'errore di giudicar le pesche come le mele, dividiamo i piani.


ho già detto delle saldature che per me è assurdo pensare a quelle come metro di giudizio, e questo è una agigunta al mio precedente intervento.
 
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rob.cri

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18/4/09
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mt.leoni bike park
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Chissà quanta roba fatta dal compagno Wong usi, compreso lo stesso PC da cui scrivi :spetteguless:

Miracoli del marketing...




Non credere che non sappia apprezzare un lavoro ben fatto... ma quando sento raccontare delle storielle da marketing a base di "emozione" onestamente mi emoziono molto poco. Forse perchè per esperienza professionale so come questi "valori" vengono letteralmente "inventati" dal nulla o quasi (i markettari dicono "creati", ma il succo è quello).
il mio pc è super wong per questo un va na sega:smile::smile::smile::smile:
 

Ser pecora

Diretur Heiliger Geist
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Diretur
16/6/03
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Vico Road, Dalkey
www.prosecco.com
costano poco fanno molte ore niente diritti,ma sono sempre inferiori a noi in qualità

In oriente si produce il 99% dei prodotti ad alta tecnologia, quelli che richiedono veramente un konw-how difficile da apprendere; in tanti anni non saranno anche stati capaci di imparare ad usare una macchina da cucire e l'antica arte del cucito a mano? :nunsacci:

La globalizzazione è stata anche globalizzazione di competenze e saperi...

ps
la ditta (fondata da due austriaci) è a Hong-Kong da 40 anni. Fino al 1997 avevano le leggi del commonwealth di sua Maestà, ed anche oggi hanno leggi diverse rispetto la Cina.
 

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