Milzo e Gianfranco, che coppia. Mi avete fatto sghignazzare di gusto con le vostre foto.
Vedo con piacere che avete trascorso un bel week end sui monti, lo vedo anche dalle belle foto pubblicate.
Complimenti a tutti.
Anch'io ho trascorso un bel week end. Ho portato la macchina fotografica ma non ho scattano nulla di buono da mostrarvi.
Sabato, mezzogiorno di relax a Marina di Massa, al ristorante, con una arietta gradevolissima a tenerci compagnia durante il pranzo. :magna:
Nel pomeriggio montaggio tende in un piccolo parchetto pubblico e poi giro in single speed alla ricerca del tracciato della gara di domenica. Io ho azzardato per la prima volta un rapporto più duro del solito per un tracciato con tanta salita, un 32x18. La bici mi sembra strana, è stranamente leggera dietro...
Il percorso è impegnativo sia in salita che in discesa, divertente per me, per altri meno, e comprendo le loro più che valide motivazioni.
Ci dilunghiamo troppo nel giro di prova e perdiamo l'appuntamento con la gara delle pixie.
Doccia alla fontanina e pronti per la cena. Piatti semplici, fin troppo forse visto il prezzo che abbiamo sborsato, e tempi di attesa bibilici. Però si chiacchiera ed il tempo passa bene. Tiro fino alle due a ciacolare, poi a letto.
La mattina dopo c'è la gara. Solite infinite attese per adunarsi e partire. Le bici vengono mescolate e poi via, alla ricerca del proprio mezzo per iniziare a pedalare. Sono più che calmo, ma questo non vuol dire che vada piano. Faccio fatica il alcuni punti con il rapportone, ma quando proprio non ce la faccio più, scendo e corricchio a piedi. Supero un bel po' di bikers, consapevole però del fatto che davanti a me ci sono un sacco di forti: Herik, il Lolli, Yoda, e via dicendo... La salita è lunga e molto selettiva. Quando arrivo su, tiro un sospiro di solievo: ora si scende. La discesa è veloce e sconnessa e mi fa venir male alle mani, con la forcella rigida. Sento avvicinarsi un biker che riesce ad andare più veloce di me, non gli faccio da tappo e lo lascio sfilare. È il ragazzo col caschettino argento (si chiama Mario) vincitore del SSIT08, un big insomma.
Lo seguo. Terminiamo la discesa e riprendiamo per la seconda volta la salita per il punto più alto del tracciato. Da lassù si gode di un bel panorama, è proprio un bel posto. Andiamo su insieme per un bel po', poi lo ripasso e lo stacco, intanto lo so che mi ribecca in discesa. Alla seconda tornata qualcosa cambia e riesco a rimanere davanti, ma su un tratto di discesa su asfalto la mia bici è piantata e vengo sverniciato. Orpo, non me l'aspettavo. Vabbé.
Arriva un tratto di discesa tecnica e mi rifaccio sotto. All'improvviso, mentre si viaggia a velocità sostenuta, un violento colpo all'anteriore mi fa perdere il contatto di entrambe le mani col manubrio, ma miracolosamente ritrovo la presa all'istante. Che jolly! Tiro i
freni e perdo qualche metro. Che paura, meglio rallentare un po'.
Si ritorna su asfalto in direzione del traguardo, e la strada ritorna in leggera salita; qui sono in vantaggio grazie al rapporto con maggiore sviluppo. Mi affianco a Mario e scusandomi per il sorpasso mi dirigo all'arrivo.
Soddisfatto per la mia performance, vado a stringere la mano al Lolli e ad Herik giunti prima di me, poi a Mario. Con calma ritorno alla tenda e dopo una bella rinfrescata, man mano che arrivano gli altri, mi preparo per il pranzo.
Pizza, focacce e bibite fresce presso un piccolo locale in piazza. Intanto raccolgo un po' di impressioni sulla gara. In parecchi si sono persi nel bosco, molti hanno trovato il percorso eccessivamente difficile. Troppa salita per amare la single speed; è vero anche questo. La single speed è fatta per i rilanci nei saliscendi (lasciate perdere quello che faccio io in montagna). Anche tra i big ci sono stati dei tagli, degli errori dovuti al tracciato mal segnato. Questo spiega il fatto che sia arrivato così avanti.
I tanti "sono arrivato prima io", "no io", "ma tu hai tagliato", "e tu no invece?" vengono sistemati con una bella estrazione dove viene incoronato campione
italiano single speed un ragazzo scozzese che ha corso in kilt (senza mutande ovviamente) e che si è preparato alla gara bevendo whisky. Che ridere! Il fato ha scelto proprio bene.
Questa è la pazzia che si addice a chi va in single speed. Ottimo lavoro.
Qualche pecca organizzativa non poteva guastare di certo un week end improntato sul divertimento. Due belle giornate quindi.
A presto ragazzi. Ci si vede sabato!