Immagino il vostro pensiero tra ieri e oggi...
Una domanda che vi avrà sicuramente assillato per ore, e a fatica sarete riusciti a prender sonno questa notte: "chissà cosa avrà combinato il
mitico Perse"...
Chissà...
In questi giorni i miei genitori si ponevano delle domande e poi finalmente hanno deciso di rivolgere direttamente a me la questione: "ma come mai non sei andato con i BdB?" "Hai litigato con qualcuno?" "Hai deciso di cambiare compagnia?"
Ma che domande stupidine, non trovate?
Io vado in bicicletta con tutti gli amanti della bicicletta, che siano i BdB, i Los Lobos, i Non Solo Panza, i Rinco Boys... Non vado con i freeriders e i downhillers...
Io ho trovato un sacco di amici negli ultimi anni, da quando ho conosciuto Giaz, il mio modo di vivere la bicicletta è cambiato.
Prima giravo poco e da solo, in montagna durante le vacanze estive, facevo escursioni con mio papà; in pianura giravo in golena il sabato o la domenica. Mi è sempre piaciuto girare in bici ma andare da soli non era il massimo...
Con i "Non Solo Panza" ho incominciato le prime uscite in gruppo. E la mia vita è cambiata. Le montagne hanno incominciato ad avvicinarsi con le prime uscite sul lago di Garda, d'Idro, le mangiate in compagnia, le risate... una persona timida ed introversa, quando scopre quanto è bello stare in compagnia, diventa matta!
Quanti amici tra i BdB, ragazzi giovanissimi, magari con 4 figli, ma con un livello tecnico e di spericolatezza da fare invidia a molti downhillers...
Ragazzi con cui condividere emozioni, ed essere felici...
Con la prima Single Speed ho conosciuto Spiedo, un altro matto, appassionato di bici ed eccezionale organizzatore di eventi. Con lui una simpatica compagnia anche internazionale. Quando posso, cerco di non mancare alle iniziative dei Los Lobos...
E così con Spiedo faccio i primi giri in bici da corsa. Scopro la scorrevolezza del mezzo, la posizione areodinamica, l'efficienza della pedalata, la velocità.
La bici da corsa ti permette, con adeguato allenamento, di percorrere lunghe distanze a medie sostenute. Ed il fatto di viaggiare su strada non preclude la possibilità di vedere dei posti magnifici, romantici, di fermarsi a bere una birra o fare uno spuntino a fine giro in qualche trattoria...
Insomma, la bicicletta è un gran bel mezzo di socializzazione, per stare con la gente, e anche
bella gente...
Così sabato, dopo aver sbrigato alcune faccende sempre legate alla bici in mattinata, alle 13, dopo un pranzo rapidissimo, parto in direzione Parma. La meta è Noceto. Ho guardato su google maps un possibile percorso e non dovrebbe essere difficile raggiungere il paese. Il sole splende nel cielo azzurro e fortunatamente questa settimana ci ha regalato temperature più miti e l'afa è stata spazzata via dal vento. Mi impongo una andatura rilassata, non voglio fare le corse, altrimenti che gusto c'è, non sono mica in competizione con qualcuno...
Con queste premesse, non scendo mai sotto i 30 Km orari, con un po' di vento a favore e mi stupisco di come si riesca ad viaggiare così bene...
Sulle spalle porto lo zainetto, con il cambio per la sera, le
scarpe da ginnastica appese fuori, e il pieno d'acqua nella
sacca idrica.
Spiedo, Marcello, Ilaria, Ghido, Bob, mi aspettano là per le 15.
Passo il ponte di Po, proseguo sull'argine, arrivo a Soarza, giro a sinistra per Villanova sull'Arda, poi Busseto, Soragna, Fontanellato. Riesco ad evitare le strade principali più trafficate (per modo di dire) fino a Fontanellato. Nel momento in cui mi avvicino all'autostrada, e alla via Emilia ho qualche difficoltà in più a rimanere lontano dagli stradoni. Bisognerebbe avere il gps e conoscere le strade secondarie di tutto il mondo...
Sono puntuale a Noceto, ma non avevo considerato che il luogo della partenza del giro era ancora oltre, verso Fornovo Val di Taro...
Allora gentilmente Spiedo mi viene incontro e mi raccoglie in macchina. Con 50 Km nelle gambe riprendo a pedalare assieme agli altri, in bellissime zone collinari, poco trafficate, ventose, colorate, con bei panorami. Alterniamo salite a tratti in discesa, e ad un certo punto mi viene un languorino... incomincia la ricerca di cibo e individuo diverse piante di frutta lungo la strada. Finalmente riesco ad accaparrarmi delle susine e verso la fine del giro mi mangio 4 bei fichi belli maturi e dolci...
A sera, stanchi e soddisfatti per la bella escursione, infiliamo le gambe sotto al tavolo. Tris di primi, con porzioni abbondanti, formaggio e patate arrosto, vino rosso frizzante e caffé. Una bella e allegra cenetta in compagnia e la serata si conclude nel migliore dei modi...
Arrivo a casa abbastanza presto, ma poi perdo del tempo attaccato al computer, sul forum, a rispondere a qualche stupida discussione sui bike park. Mi rendo conto dopo di aver sprecato delle ore di sonno in stupidate... per fortuna domani la sveglia suona alle 6 e non alle 4.
Domani si va in Svizzera!
Alle 7 mi trovo con Spiedo e Bob al casello di Cremona. Trasferiamo le bici e partiamo. Provo la forcella nuova, speriamo regga per un po' all'uso intenso del Perse test.
La strada è lunga: prima giungiamo a Milano dove incontriamo altri bikers del capoluogo lombardo, tra cui Gianni di Pro-M e Alex con cui ho duellato diverse volte in single speed...
Passiamo Como, poi Chiasso, entriamo in Svizzera, Lugano... la strada non finisce mai... anche Spiedo, instancabile guidatone non ne può più. Non avrebbe mai immaginato di finire così lontano. Arriviamo al confine del Canton Ticino, e il Canton du Valais che a sua volta è a due passi dall'Italia e la Val Formazza.
Si scende finalmente dall'auto. L'aria è frizzante, oserei dire frizzantissima. Che vento! Il paesaggio che ci circonda è particolare, le montagne hanno un aspetto ancor più aspro rispetto a quello dei monti che siamo abituati a vedere. È difficile acclimatarsi, per fortuna nell'equipaggiamento che sono abituato a portarmi nello zaino, non manca mai l'antivento. Anche gli altri sono stati previdenti e hanno abbondato con l'abbigliamento invernale. La prima salita che vado ad affrontare è quella del Passo della Novena. 15 Km di asfalto con pendenze non estreme ma che si fanno sentire... Salendo di quota, l'erba, il verde se ne vanno. La roccia la fa da padrona. Roccia e ghiaccio. Le montagne vicine sono state imbiancate recentemente da una spruzzata di neve. Il gruppo si ricompatta al passo, si scende un po' (non vi dico il gelo che ho provato anche con l'antivento) e poi si inizia una breve risalita verso il Ghiacciaio di Gries. Spettacolo della natura, peccato non aver avuto tra le mani una fotocamera...
... dopo aver attraversato qualche residuo di neve a piedi, iniziamo la prima discesa. Le pietre sono lucenti, ricche di minerali e immagino quanto potrebbero tagliare le tenere gomme della mia bici, ma non ci penso più di tanto ed inizio a scendere. I tratti tecnici non mancano e mi diverto a superarli in sella alla Nicolai. Non è come andare con la full, ma me la cavo bene...
Peccato solo che l'acqua abbia scavato delle profonde canaline e che alcuni brevi tratti del sentiero siano quasi impraticabili. Si prosegue in direzione di Riale, siamo di nuovo in Italia. Il paesino è minuto e splendido. Qui ci fermiamo a mangiare qualcosa. Un'ottima polenta coi funghi, una fetta di dolce e il tipico digestivo: degli zuccherini alcolici aromatizzati alla cannella o all'anice. Da batis via el co! bam!
Anche qua mangiamo con un venticello che ci fa venire la pelle d'oca. Penso al Monte Bianco, dovrò attrezzarmi con abiti pesanti altrimenti non me la cavo...
Ci aspetta ancora una salita, a pancia piena, questa volta sterrata, ma molto piacevole in quanto sale gradatamente a tornanti. Ritorniamo in quota e incominciamo a pensare alla discesa che verrà... sarà lunga e divertente, sicuramente... Mentre pedaliamo scorgiamo un gran numero di marmotte: attraversano la strada, si fermano ad osservarci, poi rientrano in tana. Superato qualche tratto a piedi, là dove il sentiero è meno marcato, scorgiamo finalmente il tratto nell'erba che ci riporterà a valle. Cambi di direzione continui, fondo a tratti sassoso, a tratti in terra battuta. Spicco qualche salto qua e là, sembro una cavalletta. Mi diverto anche nell'attraversamento dei torrenti. E riesco anche a non bagnarmi i piedi. La fatica incomincia a farsi sentire, qualcuno rimane attardato ma viene aspettato regolarmente ed il gruppo riprende la marcia. Le difficoltà ci sono e qualcuno affronta i pezzi più ostici a piedi. Un impuntamento improvviso ed inaspettato mi proietta in avanti, fortunatamente non mi faccio nulla. Riprendo la discesa da dove l'avevo interrotta, senza paura.
La palestra BdB mi ha preparato bene e mi sento a mio agio su questi percorsi.
Ogni tanto penso ai miei amici Milzo, Dario, Wilmer, Giani... ... ... chissà come si staranno divertendo. Riesco quasi a sentire gli urletti di Dario...
Il tempo è volato e solo alle 18:30 rientriamo alle macchine. E ci aspetta il viaggio di ritorno. Avviso a casa che ritarderò.
Un'ultima birretta in compagnia, e ci si saluta, anche se un po' frettolosamente, con la speranza di rivederci in altre belle occasioni. Un'altra bella giornata in MTB, nuovi bikers, nuovi volti, tante bici diverse, un'unica grande passione in comune.
Particolari gli scenari di questa domenica, forse un antipasto di quello che vedrò questa estate? Non vedo l'ora di ricominciare a pedalare...
Chissà con chi, chissà dove... l'importante è farlo, con gli occhi aperti e serenità nel cuore.